A Natale non solo mercatini

Dai borghi incantati del lago di Garda alla magia natalizia di Verona.
Scritto da: alvinktm
a natale non solo mercatini
Partenza il: 09/12/2018
Ritorno il: 11/12/2018
Viaggiatori: 3
Spesa: 500 €
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Complice delle previsioni meteo meteorologiche pessime e soprattutto delle altalenanti condizioni di salute rinunciamo alla vacanza a Monaco di Baviera, scegliendo di accorciare la lunghezza e la durata della nostra breve fuga prenatalizia. Così le rive del lago più grande d’Italia ci accolgono ancora una volta, regalando un clima mite per questo periodo e degli angoli incantevoli tutti da scoprire.

Arriviamo nel paese di LIMONE, sulla sponda nord occidentale del Garda (anche chiamato del Benaco), all’ora di pranzo, quando il sole di dicembre riesce a intiepidire l’aria a tal punto da permetterci di sfilare le giacche pesanti, che qui in Valtellina sono invece indispensabili. In questa stagione è facile e gratuito posteggiare l’auto sul lungolago Marconi nel parcheggio multipiano, proprio a ridosso del centro storico. Una bella passeggiata conduce al cuore del borgo per poi affacciarsi di nuovo sul lago in un dinamico alternarsi. Scalette e viuzze lastricate coi sampietrini si aprono un varco fra gli edifici antichi, all’ombra delle pareti di roccia biancastra, friabile e verticale della montagna. La conformazione del paese appare quindi allungata, stretta fra lago e monti. Non manca tuttavia lo spazio per dei graziosi porticati e delle piazzette con tanto di presepe allestito attorno all’aiuola fiorita, per l’intima insenatura del porto Vecchio e soprattutto per moltissimi hotel di lusso, negozietti e ristoranti. In uno di questi ultimi scegliamo di pranzare con una pizza e una vista davvero unica.

L’elegante sala del ristorante Gemma infatti si affaccia e sfiora la superficie del lago, tanto da regalare l’impressione a noi commensali di trovarsi sopra una barca. Il posto è famoso per le specialità di pesce, il personale è giovane e gentile, e i prezzi sono onesti se si considerano la posizione e la rinomata località turistica dove si trova.

Nel pomeriggio siamo pronti a bruciare le calorie del pranzo con una lunga camminata sino alla famosa ciclabile sospesa nel vuoto inaugurata a luglio del 2018. Giornali, televisioni e internet hanno parlato ampiamente del progetto che per le sue caratteristiche pare essere unico in Europa. Si tratta di una comoda passerella che costeggia la strada statale 45bis Gardesana e la cui robusta struttura a sbalzo, costruita in acciaio, è ancorata nella parete rocciosa a strapiombo sull’acqua. L’opera ha una lunghezza di 2 chilometri ma va a includersi nella lunghissima ciclovia del Garda, e consente a pedoni e ciclisti di raggiungere il confine regionale tra Lombardia e Trentino, nel punto dove cominciano la provincia autonoma di Trento e il comune di Riva del Garda. Per arrivare all’inizio della ‘ciclabile sospesa nel vuoto’ dal parcheggio multipiano bisogna attraversare il centro storico di Limone e quindi superare un saliscendi di viottoli che s’immergono in giardini, uliveti e piccole contrade, il tutto per una distanza complessiva di circa due chilometri e mezzo. Non vi sono posteggi più vicini, eccezione fatta per una manciata di posti auto lungo la statale, i primi a essere occupati nell’arco della giornata e perciò difficilissimi da trovare liberi. La scarpinata tuttavia è piacevole e il premio a chi la conclude è la possibilità di ammirare il lago da una prospettiva privilegiata: a strapiombo e senza alcun ostacolo davanti agli occhi.

Questo panorama sospeso tra acqua e montagne ci ha regalato una grande emozione.

Conclusa l’esperienza escursionistica risaliamo in macchina per cambiare sponda del lago e spingerci fino a MALCESINE: un percorso lungo poco meno di trenta chilometri su una strada che lambisce la riva e offre scorci fascinosi di questa parte settentrionale del Benaco. La foschia verso sud impedisce di vedere il confine meridionale del Garda e regala la sensazione di stare costeggiando un fiume prossimo a sfociare in mare.

Quando arriviamo nel borgo il sole sta tramontando e le luci di Natale cominciano a spiccare nella semioscurità del crepuscolo con i loro giochi e colori vivaci. Il bel castello è già chiuso ma poco importa, perché abbiamo un altro giorno da spendere sul Garda e lo visiteremo con calma l’indomani. Esploriamo perciò i vicoli acciottolati decorati con gusto che seguono la pendenza del crinale su cui si adagia il centro storico di Malcesine, per poi tuffarci nell’allegra baraonda della piazza principale dove i mercatini sono stati allestiti ai piedi della ruota panoramica. Giochi per bambini e pista di pattinaggio, albero, stelle e cometa, assieme a un grande orso con ai piedi degli sci, completano la gioiosa atmosfera di festa.

Per la notte sfruttiamo una super offerta sul sito Booking.com per il luxory home resort LE GREGHE, sorto nel dolce entroterra collinare di Lazise tra coltivazioni di viti e ulivi, distese di prati, ritagli alberati e rustici casolari. La struttura di recentissima costruzione appare come un’oasi di lusso e di relax, e s’immerge perfettamente nella bellezza del territorio circostante grazie ai colori tenui dei mattoni e delle pietre a vista, i grandi archi, la loggia, il porticato e il giardino curatissimo con piscina a sfioro. Le camere ampie con finiture di pregio sono dotate di tv lcd 48 pollici e di bagno con una fantastica doccia a pioggia. Il personale è gentilissimo e la giornata comincia con un’abbondante e varia colazione nella hall con grandi vetrate sul parco. Speriamo di tornarci a primavera quando sarà possibile sfruttare anche la piscina.

Il Gem’s brew pub ci accoglie invece per una cena informale a solo un paio di chilometri dal resort. Il locale è accogliente, il personale cordiale e il servizio veloce. Abbiamo mangiato dei primi piatti ma il menù è ampio e propone una varietà di pizze, hamburger e carni da accompagnare con le birre di loro produzione. Il Gem’s Brew Pub infatti è anche un birrificio.

La seconda giornata la dedichiamo alla scoperta della sponda veneta del Benaco, partendo dal borgo di Lazise per tornare a Malcesine, percorrendo poco meno di cinquanta chilometri di infinite bellezze lacustri.

Di LAZISE spiccano il castello e le possenti mura che circondano il centro storico, eretti tra il 1375 e 1381 dai signori Della Scala, una ricca dinastia regnante sulla città di Verona tra la fine del medioevo e i primi anni del Rinascimento, la quale allungò il proprio dominio sul lago di Garda. Un tempo importante centro per il commercio e dal punto di vista militare, oggi Lazise si apre ai turisti con l’ampio e bel lungolago pianeggiante dalla caratteristica pavimentazione bicolore, e su cui si affacciano gli edifici storici attraversati da viuzze e tra i quali si schiudono graziose piazzette.

Passeggiamo sopra le grandi lastre formanti una scacchiere e ammiriamo la vastità del lago e la corona di montagne spruzzate di neve all’orizzonte, ma senza trattenerci molto. La fortezza non si può visitare in quanto tutt’ora abitata, quindi proseguiamo verso la prossima meta che promette di stupirci.

PUNTA SAN VIGILIO è un piccolo gioiello del Garda, tanto meraviglioso quanto inaspettato. Quando si parcheggia l’auto in cima alla collina è impossibile immaginare cosa si nasconde al termine del viale alberato. Si cammina costeggiando il Parco Baia delle Sirene, una riserva con tanto di spiaggia dove d’estate è possibile tuffarsi in acqua e rilassarsi all’ombra di ulivi secolari, poi si svolta bruscamente su un viottolo fiancheggiato da muri in pietra alla fine del quale c’è una piazzetta abbracciata dalla Locanda San Vigilio. E’ però superando il portale a volta che il lago ci stupisce in tutto il suo splendore. Un’intima baia dove l’acqua è limpidissima si apre tranquilla e silenziosa davanti ai nostri occhi. Moli in pietra e legno proteggono il luogo, insieme al basso edificio della Locanda da un lato e al limitare del parco dall’altra. In questa insenatura il sole sembra scaldare di più ed è un privilegio godere della bellezza del posto in una quasi completa solitudine. Durante l’inverno infatti hotel e parco rimangono chiusi e i turisti che si spingono sin qui sono pochi: è perfetto per noi che detestiamo la baraonda estiva.

Visto il tepore della giornata decidiamo di consumare un frugale spuntino all’aperto sul bel lungolago di TORRI DEL BENACO, poco distante da Punta San Vigilio.

Qui le sponde opposte del Garda cominciano ad avvicinarsi e le montagne si fanno più vicine alla riva. Il panorama cambia, tuttavia non diminuisce in bellezza.

Il borgo sfoggia orgoglioso la fortezza scaligera (aperta solo la domenica) proprio accanto al porticciolo, e lì vicino la statua di un bambino intento ad ascoltare siede accanto a quella di un uomo con in mano un libro aperto. Si tratta di un vecchio soldato che legge ‘I più non ritornano’, il diario di guerra di Eugenio Corti ambientato sul fronte russo durante la Seconda Guerra Mondiale. Queste parole mi rimangono in mente: ‘Conoscere il passato per costruire il futuro’ …a perenne ricordo di chi è andato avanti…

A pomeriggio inoltrato l’imponente CASTELLO SCALIGERO DI MALCESINE compare di nuovo all’orizzonte, pronto per essere esplorato. Conoscendo già il paese puntiamo dritto all’ingresso della rocca anticipata da un belvedere.

Le origini risalgono al X secolo per scopi difensivi, ma è con la dominazione da parte della città di Verona che il castello accresce d’importanza e di conseguenza in grandezza, almeno fino alla dissoluzione della Repubblica di Venezia avvenuta nel 1797. Abbandonato e successivamente trasformato in caserma, diviene Monumento Nazionale nel 1902 e oggi, restaurato, si può ammirare in tutta la sua magnificenza.

Si erge avvinghiato a un promontorio roccioso a picco sul lago e si sviluppa perciò in salita partendo dal palazzo inferiore, che accoglie un piccolo Museo di Storia Naturale e la casa di Babbo Natale, sino alla cima del mastio. Da qui si gode di una vista stupenda a 360°: dal vicino Monte Baldo alla sponda opposta di Limone, da Riva del Garda (punta settentrionale del lago) ai confini meridionali del Benaco. Ci si arrampica su bastioni, scale, camminamenti e si visitano le sale. La più bella fra tutte è di certo quella delle Galee inaugurata nel 2013 e nella quale è possibile conoscere la storia della navigazione, le vicende della rocca e lo sviluppo di Malcesine da borgo fortificato a centro turistico. La storia è narrata direttamente dai protagonisti raffigurati sulle pareti e la cui voce è udibile attraverso altoparlanti portatili.

Salutiamo il Garda e i suoi paesi da favola per raggiungere il B&B LA MAGIA DEI SOGNI alle porte di Verona, dove trascorriamo la notte.

I proprietari ci accolgono con una cordialità unica mettendoci subito a nostro agio. Li guida una filosofia di vita sintetizzata nelle parole di Luis Sepulveda: ‘viaggiando per il mondo ho incontrato magnifici sognatori, che credono con testardaggine nei sogni. Li mantengono, li coltivano, li condividono, li moltiplicano. Io umilmente, a modo mio, ho fatto lo stesso.’ La loro caparbietà a dato vita a un bed and breakfast davvero accogliente, curato nei particolari, con un giardino immenso e una piscina dove rinfrescarsi durante la bella stagione. E’ un piccolo nido, calmo e sereno, a due passi dalla vivace Verona. La colazione è superlativa, con una varietà di dolci eccezionale, molta frutta, centrifughe e ovviamente non manca neppure il salato. Possiamo solo ringraziarli per l’ospitalità!

Poco distante dalla struttura ci sono diversi ristoranti, ma per cena preferiamo optare per il grande centro commerciale Adigeo, distante quattro chilometri, adatto per far sfogare nostro figlio e trascorrere una serata di shopping.

VERONA è la tappa conclusiva di questa breve fuga prenatalizia. Qualche ora ancora a disposizione per visitare la cittadina tagliata in due dalle anse del fiume Adige e dai rioni da cui trasudano le origini medievali.

Lasciamo l’auto nel parcheggio gratuito Porta Palio, proprio all’inizio dello stradone omonimo che conduce a Castelvecchio, un tempo chiamato Castello di San Martino in Aquaro e oggi sede del museo civico. La struttura ben conservata impone le sue possenti torri, le mura merlate e le volte d’ingresso con i ponti levatoi sul contesto cittadino. Si entra nel giardino di Carlo Scarpa realizzato nell’antica corte d’armi, che custodisce i resti della chiesa di San Martino in Aquara, inglobata durante la costruzione della fortezza scaligera avvenuta tra il 1354 e il 1356 e da cui prese il nome il luogo.

Non entriamo al museo, il tiepido sole invoglia a trascorrere all’aperto le ore di luce della giornata, preferendo percorrere il monumentale ponte di Castelvecchio sull’Adige per godere di una prospettiva diversa sulla città.

La via Roma ci conduce in pochi passi all’immensa piazza Bra, occupata dalle bancarelle del mercato, dal giardino ravvivato dagli zampilli di una fontana, e arricchita in occasione del Natale dalla grande stella cometa la cui coda spunta dall’interno dell’Arena. Proprio l’anfiteatro romano ospita ogni anno la Rassegna Internazionale del presepio nell’arte e nella tradizione, evento che esprime appieno lo spirito natalizio offrendo la possibilità di esplorare in contemporanea pure l’arena. In via eccezionale dal 25 novembre 2018 al 20 gennaio 2019, causa lavori urgenti, l’esposizione è allestita nel vicino Palazzo della Gran Guardia. Avendola già visitata in precedenza passiamo oltre, perdendoci nei vicoli secondari fino ad arrivare alla casa di Giulietta che, devo ammettere, mi suscita una gran delusione. Scritte, chewingum, incisioni e foglietti dappertutto creano disordine e sporcizia, così da far scordare la tragica storia d’amore ideata da William Shakespeare, il cui simbolo se ne sta sopra le nostre teste: il balcone di Giulietta.

Fortunatamente, pochi passi più avanti, la bellezza di Piazza delle Erbe soffoca la tristezza provocata da uno dei simboli di Verona appena rivisti, e ci rigetta in un atmosfera spensierata che raggiunge l’apoteosi in Piazza dei Signori. Intima e signorile, circondata dai particolari eleganti dei suoi edifici come le colonne in marmo della Loggia del Consiglio e le merlature di Palazzo del Podestà, accoglie il mercatino più caratteristico della città e un negozio magico pieno di decorazioni.

Una galleria voltata conduce tra i portici del Cortile del Mercato Vecchio dove uno scalone conduce al Palazzo della Ragione sorvegliato dalla decorata Torre dei Lamberti. Un unico biglietto consente di visitarli entrambi ma mentre il primo, ospitante la Galleria d’Arte Moderna, non è nulla di particolare, la seconda è una vera e propria attrazione.

Eretta nel XII secolo, si erge con i suoi 83 metri di altezza sopra il nucleo storico cittadino ed esprime signorilità grazie alla cella campanaria ottagonale in pietra d’ispirazione veneziana con colonnine e capitelli, le trifore sottostanti e, nella fascia più bassa, nell’alternanza orizzontale di blocchi di tufo e mattoni.

Un comodo ascensore conduce sino alla cima da cui si goda di una panorama ampissimo e indimenticabile che, nelle giornate limpide, giunge alle montagne del lago di Garda e si perde verso sud nella pianura.

La torre è famosa per due campane. La prima e più grande è detta il Rengo, è posizionata nella parte alta della cella campanaria e un tempo suonava in caso di pericolo o per chiamare a raccolta i cittadini. La seconda, chiamata la Marangona, ha dimensioni minori, è collocata appena sopra le teste dei turisti e aveva il compito di avvertire gli artigiani della fine del turno di lavoro o dare l’allarme in caso di incendi.

Nelle vicinanze della Torre dei Lamberti meritano una visita le Arche Scaligere accanto alla chiesa di Santa Maria Antica. Si tratta di bellissime e appariscenti tombe monumentali in stile gotico che custodiscono i resti dei principi appartenuti alla dinastia Della Scala, antichi signori di Verona.

Con un’ultima passeggiata lungo la via Mazzini, la via dello shopping per eccellenza, si conclude la visita di Verona e con essa la breve fuga prenatalizia, ma con la mente stiamo già pensando a un altro viaggio, e chissà dove ci porterà la prossima volta il nostro spirito da vagabondi…

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Punta San Vigilio

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castello di Malcesine

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Limone sul Garda, passerella sospesa nel vuoto

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magia di Natale a Verona



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