A Mykonos tra spiagge meravigliose e passeggiate nel centro cittadino

Il capoluogo è curatissimo e camminare lungo le stradine è molto piacevole. Ci sono spiagge meravigliose, con una esagerata quantità di strutture balneari. L'acqua è fredda e c'è molto vento... è il paradiso dei kitesurfer
Scritto da: Lurens55
a mykonos tra spiagge meravigliose e passeggiate nel centro cittadino
Partenza il: 05/07/2017
Ritorno il: 13/07/2017
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
Viaggio a Mykonos dal 5 al 13 luglio 2017

È un’isola molto bella. Il capoluogo è curatissimo e camminare lungo le stradine è molto piacevole. Ci sono spiagge meravigliose, con una esagerata quantità di strutture balneari. L’acqua è fredda e c’è molto vento… è il paradiso dei kitesurfer. È economico andare, ma costosetto soggiornare

Partecipanti: io e Franca

PROLOGO

A metà gennaio EasyJet propone per luglio voli MXP-JMK A/R a 64.50 €. Li comperiamo al volo. Non abbiamo mai speso così poco nemmeno in treno! Le strutture alberghiere disponibili su booking invece sono abbastanza care. Alcune carissime. Altre con prezzi senza senso. Il Bellissimo Resort ad Agios Ioannis (4km da Mykonos city) ha giudizi molto buoni su booking e tripadvisor. La doppia con colazione per 8 notti costa poco meno di 1500 €. Non certo economica. La prenotiamo. Verso fine giugno l’ultima camera disponibile costa il 30% in più.

Mercoledì 5 luglio

Si parte alle 7:30 alla volta di Malpensa. Alle 9:30 lasciamo l’auto al GPparking (38€). Arrivati in aeroporto buttiamo un occhio al tabellone delle partenze e il nostro volo è ritardato di 15′. Al gate riportano a Mykonos 25°C e vento a 28m/sec. Dare la velocità del vento in m/sec forse è per non spaventare i passeggeri, perché tradotto in Km/h fa 101. Saliti a bordo i minuti di ritardo salgono a mezz’ora. Il comandante informa che il tempo lungo la rotta è buono, ma a Mykonos c’è un vento che porta via, come indicato al gate. Che bello! Sarà un atterraggio da incubo? Speriamo almeno che non sia laterale ;-( Finalmente alle 11.50 ci muoviamo. Il volo procede tranquillo. La discesa su Mykonos è stata meno brutta del previsto. Arriviamo con una mezz’ora di ritardo e perdiamo un po’ di tempo al controllo passaporti. Fuori ci attende l’auto che ci porta all’hotel (20€ per 7-8 km, però è una BMW X1). Ci sistemiamo nella camera vista piscina e partiamo a piedi per andare alla spiaggia. Il vento è fortissimo e fastidioso. Il gestore dell’hotel ci ha detto che Mykonos è sempre molto ventosa, ma che è un bene. Quando non c’è vento a Luglio e Agosto la temperatura supera i 40° e si muore di caldo. Andiamo alla spiaggia vicina all’hotel. L’acqua del mare è un po’ deludente. Abbastanza fredda e con parecchie alghe. Torniamo in hotel a sguazzare nella piscina (acqua salata a temperatura gradevolissima). Per cenare andiamo a Ornos, un villaggio a circa 15 minuti a piedi da percorrere sul ciglio di una strada molto trafficata (nel giro di 2 giorni troviamo un sentiero che arriva alla spiaggia). Vicino al porto c’è un ristorante dopo l’altro, tutti cari per gli standard greci, e con una cucina non molto greca. Ci sediamo al ristorante Porto Ornos che è carino e nella carta ha il gyros. Porzione molto abbondante, cucinato bene a 13€. Satolli ce ne andiamo e fatti due passi vediamo un po’ nascosta una taverna tipica greca con prezzi pure molto più bassi. Mannaggia! Si ripercorre lo stradone a piedi al buio (e non è una bella esperienza). Alla reception raccolgo un po’ di informazioni per girare l’isola. Molte spiagge sono raggiungibili con i bus di linea (scopriremo che però ci vuole una certa pazienza). Altre località è meglio raggiungerle noleggiando un mezzo (scooter o quad). E poi c’è da visitare il sito archeologico di Delos, l’isola di fronte a Mykonos raggiungibile con un traghetto di linea.

Giovedì 6 luglio

Anche oggi c’è un vento che porta via. La colazione è abbastanza buona, in particolare la frutta e yogurt, sempre straordinario in Grecia. Destinazione di oggi la città di Mykonos. Andiamo alla fermata del bus a pochi metri dall’hotel. Arriva con quasi 20′ di ritardo e già pieno. Fortunatamente due scendono e riusciamo a sederci. Meno male perché man mano che prosegue è sempre più pieno. Arrivati a Mykonos non ci stava più uno spillo. Scendiamo a Fabrika (stazione dei bus) e c’è un vento ancora più forte che ad Agios Ioannis.

Prima tappa il capo con i mulini a vento (ormai da molto tempo in disuso). Il vento è talmente forte che è difficile tenere ferma la macchina fotografica. Giriamo poi negli stretti vicoli del quartiere chiamato Piccola Venezia (di canali con l’acqua però non ce ne sono). Speriamo di incontrare il pellicano bianco Petros, mascotte dell’isola, ma dopo alcune ore di struscio per i vicoli non si è visto. Si prosegue il giro con la visita alla Chiesa di Panagia Paraportiani. Visto che non fa caldo ci inerpichiamo in salita fino a raggiungere la sommità di una collinetta da cui si vede tutta la città. Vale la pena salire. La distesa di casette bianchissime crea un bel contrasto con il blu scuro del mare. Scendiamo miriadi di scalini fino al porto. Girando per la città colpisce l’occhio il bianco impeccabile delle case. Non c’è la minima macchia di sporco. Mi chiedo quanto sovente le vernicino. Un altro aspetto curioso della città è il numero di chiese. Sono tutte piccolissime, ma sono tantissime. In una piazzetta dalle parti del capo coi mulini a vento ci sono una chiesa cattolica e tre ortodosse a 20 metri una dall’altra. Visto che è quasi l’una e che c’è una piteria che fa delle attraenti pita gyros, ci lasciamo tentare senza fare la benché minima resistenza (e i propositi di buttare giù qualche chilo?). Buona! Grande. Ben imbottita e pure economica. Solo 3.50€. Tentiamo poi di prendere un po’ di sole riparati dal vento, ma alla fine ha vinto il vento e alle 14.30 riprendiamo il bus per tornare al’hotel. Balneazione in piscina. A cena torniamo a Ornos e andiamo nella taverna vista ieri (O Lefteris). Ma dato che a pranzo ci siamo presi la succulenta pita per compensare ci limitiamo a tzatziki e insalata greca. Poi si torna in camera.

Venerdì 7 luglio

Oggi prendiamo il bus per Mykonos delle 9.45 ed essendo più presto rispetto a ieri c’è molta meno gente e anche le strade sono più libere. Arrivati a Fabrika prendiamo il bus per la spiaggia di Paraga che le guide descrivono come una delle più belle. Per arrivare si percorre una strada tortuosa e stretta con ripide salite e discese. Giunti a destinazione ci troviamo uno scenario molto bello, ma per i miei gusti completamente rovinato da una concentrazione esagerata di lettini e ombrelloni, bar, musica ad alto volume, ecc. come le spiagge della liguria o della costa romagnola-marchigiana. C’è per fortuna un tratto di spiaggia libera con alberelli che fanno ombra. Essendo arrivati presto troviamo ancora posto per stendere i nostri asciugamani all’ombra. L’acqua è di un bel color turchese e invita ad una nuotata. A mollo c’è poca gente. Sono tutti impegnati a bere, mangiare, dormire e ravanare sui telefoni. Entro con i piedi nell’acqua e mi si congelano anche le tonsille. È fredda da togliere il fiato! Rimango comunque per un po’ nell’acqua che arriva al ginocchio e vengo ripetutamente morsicato da un’orata lunga 2 cm. Visto che la mia presenza nel mare non è gradita dal pesce me ne torno sotto la pianta a leggere. Verso le 13 ritento l’ingresso in acqua, ma arrivo giusto a bagnare il costume (il pescetto mi ha di nuovo morsicato. Forse si crede un piraña). Franca che patisce meno il freddo riesce a buttarsi, ma dopo pochi secondi esce surgelata. Non riuscendo a fare il bagno in mare, alle 15.30 prendiamo il bus per Mykonos. Il viaggio già di per sé scomodo a causa della ressa tipo bus indiani (le sardine in scatola sono più al largo) è funestato da musica araba (?!) scassatimpani a tutto volume. Finalmente arriviamo a destinazione e i timpani si rilassano. Bighelloniamo per le stradine della città resistendo stoicamente al richiamo dei vari pita gyros e quindi andiamo a prendere il bus delle 17 per Agios Ioannis. Alle 17.05 arriva (in ritardo), fa scendere tutti i passeggeri, chiude la porta impedendo alla gente di salire e se ne va. Spiegazione ottenuta dai tizi che lavorano alla biglietteria: l’autista ha finito il turno e quindi se n’è andato. Ma non c’è l’autista che subentra? Viene soppressa la corsa? Così aspettiamo mezz’ora per prendere il bus successivo. I mezzi pubblici non costano poco (biglietto corsa singola NON a tempo €1.80) ma funzionano da fare pena. Dopo aver sguazzato un po’ in piscina andiamo a cena al ristorante Vasilikos attiguo all’hotel. Scarsa soddisfazione. Il gyros era troppo secco e la moussaka non era buona. Peccato perché il locale è carino e il personale molto gentile. Quattro passi per vedere il tramonto sul mare e poi letture.

Sabato 8 luglio

La notte non è stata delle migliori a causa della moussaka molto indigesta. Di moussaka in Grecia ne abbiamo mangiate tante e nessuna ha mai dato problemi. Così la giornata è trascorsa nell’ozio a bordo piscina. A metà pomeriggio siamo andati alla spiaggia di Ornos (abbiamo trovato una scorciatoia). Bella sabbia, bel mare, acqua fredda (grunt!) e troppi bagni privati pure qui. Visto che da Lefteris due sere fa ci siamo trovati bene, ci siamo tornati trovandoci di nuovo bene. Un buon souvlaki e un’ottima gemista (pomodoro e peperone ripieno di riso).

Domenica 9 luglio

Oggi noleggiamo un Quad. Uno di quei motorini a 4 ruote. L’hotel ha un accordo con un noleggiatore (MotoSpeed – www.motospeedrent.com) che viene e prenderci all’hotel e poi ci riporterà dopo la consegna del mezzo. Il tizio del noleggio ha cercato di convincermi a prendere uno scooter, ma visto che preferivo avere 4 ruote invece di 2 allora mi ha detto di fare un giretto di prova prima di fare il contratto. Mentre lo provavo il tizio mi ha seguito con un motorino. Superato l’esame abbiamo fatto il contratto (35€ per un giorno). Nell’ufficio è esposto un cartello che informa che l’uso del casco è obbligatorio e se non si indossa si rischia una multa è di circa 400€. A parte i turisti, e nemmeno tutti, il casco non lo usa nessuno. Comunque essendo compresi nel prezzo li prendiamo. Ci hanno dato due caschi che sembrano due elmetti della I guerra mondiale, due cuffiette igieniche come quelle che usano nei reparti gastronomia dei supermarket e una cartina stradale con segnati i benzinai. Ci hanno detto che consuma parecchio (è una balla per farti fare il pieno, visto che te lo danno col serbatoio vuoto) e siamo partiti. Essendo appunto in riserva mi sono fermato a mettere benzina (che costa carissima, 1,70 al litro). Quando cerco di riaccendere il motore non succede nulla. Il trabiccolo sembra morto. Per fortuna un ragazzo che sta facendo benzina all’altra pompa mi dice che bisogna mettere la levetta di marcia in posizione neutra. Finalmente partiamo con destinazione Ano Mera (il secondo centro urbano dell’isola) confidando nella benevolenza dei vari santi venerati qui in Grecia. Ce ne sono talmente tanti che ce ne sarà pure qualcuno che protegge chi va su uno scassato Quad! Guidare ‘sto coso fa un po’ paura. Dà una discreta sensazione di instabilità. Ha la manovrabilità del trattorino di mio suocero. Sto trabiccolo va piano, ma in compenso fa il rumore di un A380 in decollo. Ai 30 all’ora ad ogni minima asperità dell’asfalto sembra di rischiare il ribaltamento. Giunti ad Ano Mera illesi (velocità massima raggiunta 38km/h) ci rendiamo immediatamente conto che il centro turistico del paese è costituito dal piccolo monastero ortodosso e dalla piazza completamente circondata da taverne. Il monastero presenta al suo interno le tipiche decorazioni sacre quali quadri di santi e decorazioni lignee dorate. Le taverne invece sono piene di gente che fa colazione (presumibilmente sono i fedeli dopo che è finita la messa). Riprendiamo il catorcio e andiamo alla spiaggia di Kalafati. Molto bella e quasi tutta libera. Ci sono solo due piccoli stabilimenti balneari. L’acqua è fresca, ma non gelata così con un po’ di buona volontà riesco a fare il bagno. Dopo un po’ ci spostiamo alla spiaggia di Kalo Livadi. Purtroppo è invasa di lettini, ombrelloni, bar da fighetti, ristoranti da fighetti e musica a palla. Di spiaggia libera ce n’è poca. Il mare però è stupendo. Tant’è che nonostante la temperatura dell’acqua ho di nuovo fatto il bagno. Dopo un bel po’ di ore di sole rientriamo col catorcio in hotel. Poi quando il sole è meno caldo andiamo alla spiaggia di Elia. Decantata dai siti turistici, per i miei gusti invece è la peggiore. Una foresta di ombrelloni e la spiaggia libera relegata dietro. Nemmeno un fazzoletto di spiaggia libera vicino al mare. Quando ripartiamo per andare a cena ad Ano Mera il catorcio segnala che è in riserva. Mi viene un colpo perché dobbiamo fare una lunga strada molto ripida in salita e vari km prima di trovare un distributore. Mi chiedo se ‘sta fetenzia consumi come una Ferrari. Provo a svitare il tappo del serbatoio e si vede che di benzina ce n’è da vendere ed è guasto l’indicatore della riserva. Arrivati ad Ano Mera facciamo il giro della piazza per trovare una taverna che ci ispiri. Ci fermiamo da “To steki tou proedrou” un ristorante aperto molti anni fa da un signore che è stato per molto tempo il presidente della comunità di Ano Mera e ora gestito dal figlio.

Lunedì 10 luglio

Dopo colazione sono andato da Moto Speed a restituire il catorcio a 4 ruote manifestando una certa insoddisfazione per la qualità del mezzo. Non poteva fregargliene di meno. Tornato in hotel abbiamo trascorso la mattina in piscina. Nell’hotel c’è una coppia di inglesi anziani che, da quando siamo arrivati, vediamo sempre alla piscina. Non escono mai. Lui sta tutto il giorno sotto l’ombrellone con le cuffiette nelle orecchie. Lei o sta sotto l’ombrellone oppure seduta davanti alla camera a leggere. Visto quanto costa il soggiorno a Mykonos mi pare un po’ sprecato. Ci sono miriadi di posti caldi con strutture alberghiere simili a questa che costano un terzo o anche meno. De gustibus. La giornata sta scorrendo pigra quando dopo un gelato di merenda mi rendo conto che in Grecia sono nate le Olimpiadi e vengo colto da un irrefrenabile agone sportivo che trasmetto anche a Franca. Così partiamo a piedi per andare a Mykonos (circa 4.5 km). Ivi giunti decidiamo di mangiare “alla bastarda”. Passiamo davanti ad una panetteria che espone dei golosi tyropita e ce ne mangiamo uno. Poi giriamo come delle trottole per i vicoli, tutti uguali tra loro, per cercare Sakis. Finalmente a forza di girare a vuoto gli passiamo davanti e soddisfiamo la crisi d’astinenza da pita gyros. L’agone sportivo continua a farsi sentire e invece di andare a prendere il bus per tornare ci avviamo a piedi. E per premio incontriamo finalmente Petros. Il pellicano mascotte di Mykonos che passeggia ciondolando in un vicoletto vicino ai mulini a vento seguito da una ragazza che credo sorvegli che nessun turista faccia qualche fesseria. Ogni tanto si ferma, rassetta col becco le sue piume di un bellissimo colore che tende un po’ al rosa chiarissimo e riparte impettito caracollando sulle sue grandi zampe palmate sicuro che la gente va a Mykonos per vedere lui. Quando mi passa vicino gli accarezzo la testa. Morbidissima. Non ha la minima paura degli umani. Un colpo di fortuna. Fossimo tornati in pullman avremmo fatto un’altra strada e non lo avremmo visto. Arrivati in hotel i piedi erano un po’ provati. Le infradito non sono le calzature più adatte per fare una decina di km.

Martedì 11 luglio

In ogni viaggio c’è sempre un giorno in cui qualcosa va storto o che non valeva la pena fare o che lascia insoddisfatti. Quel giorno è oggi. Su tripadvisor e in genere sul web abbiamo letto meraviglie del sito archeologico di Delos (l’isola di fronte a Mykonos). Gli orari del bus da Agios Ioannis sono mal sincronizzati con quelli della barca che collega Mykonos con Delos. Ancora animati dall’agone sportivo partiamo a piedi. Giunti al porto comperiamo i biglietti (20€ per persona A/R). Alle 11.30 si parte e dopo mezz’ora circa attracchiamo a Delos. Da un primo sommario sguardo appena sbarcati, il sito appare molto poco restaurato. Paghiamo il biglietto (12€) e entriamo. Ci sono dei percorsi da seguire lungo i quali si incontrano i reperti più significativi. Purtroppo di restaurato c’è quasi nulla e a parte la grandezza del sito non c’è proprio nulla di rimarchevole che attiri particolarmente l’attenzione. Dopo aver visto Atene, Delfi, Epidauro, Nea Kourion a Cipro, ecc. questo sito vale assai poco. Soprattutto se si considera il costo elevato per visitarlo. Il museo invece raccoglie alcuni pregevoli reperti, ma non da giustificare una spesa di 32€. Con una spesa poco superiore fai un anno di abbonamento a tutti i musei del Piemonte! Alle 15 parte l’ultima corsa di ritorno della barca. Giunti a Mykonos con i piedi che fumano, archiviamo l’agone sportivo e col bus, strapieno come al solito (non riesco a immaginare come sia a ferragosto), torniamo in hotel e ci mettiamo in ammollo nella piscina. Cena alla solita Taverna Lefteris con piena soddisfazione.

Mercoledì 12 luglio

Ultimo giorno pieno di vacanza. È calato quasi completamente il vento e di conseguenza fa parecchio caldo e poi alla sera gran turbinio di zanzare. Una via di mezzo no? Che so. Una fresca brezza marina? Pigra giornata balneare. Poi l’agone sportivo si è di nuovo impadronito di noi e nonostante il caldo ci siamo fatti la camminata fino a Mykonos. Al ritorno sosta a Ornos da Lefteris per un’ultima pita.

Giovedì 13 luglio

Mattinata in piscina. Preparazione bagagli. Alle 13.45 viene un autista a prenderci con un Van da 8 posti e ci porta all’aeroporto per 20€. Alla reception c’erano altre due persone in partenza. Arrivati in aeroporto dopo pochi minuti arrivano anche loro. Potevano farci andare senza problemi tutti e 4 assieme e dividere la spesa. Un risparmio di 10 euro non è ceto fondamentale sul costo della vacanza, ma non ti sentiresti spremuto come un limone fino all’ultima goccia. L’aeroporto di Mykonos è una fetecchia. Non c’è nemmeno il tabellone con gli orari dei voli. E come in tutti gli aeroporti gli annunci agli altoparlanti non si capiscono.

Note

Mykonos è senza dubbio un’isola molto bella. Il capoluogo è curatissimo e passeggiare nelle sue stradine è molto piacevole. Ci sono spiagge meravigliose, rovinate purtroppo da una esagerata quantità di strutture balneari. Ci sono baie con un mare cristallino, ma ci sono anche punti dove il mare non è troppo pulito. In ogni caso l’acqua è comunque fredda. Inoltre c’è sempre un vento che porta via (7 giorni su 8 ha soffiato oltre 50 km/h). È il paradiso dei wind e kite surfer. Sinceramente trovo che per una settimana di vacanza balneare in salsa greca quella a Cipro dello scorso anno sia stata meglio anche sotto il profilo dei costi. Mykonos è molto cara e esageratamente turistica. È costato poco venire, ma tanto soggiornare. Domande? L.Masera@alice.it Interessano le foto? (da Agosto 2017) www.youtube.com/user/LurensM/videos

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