A MARSA ALAM tra tartarughe e DUGONGO

Sabato 10 novembre. All’alba delle cinque del mattino ci facciamo trovare pronti all’aeroporto di Verona con le nostre due valige e tutta l’attrezzatura necessaria per una vacanza all’insegna del completo relax e del dolce far niente, eccetto … lo snorkeling. Questo si traduce in: pochi vestiti (non ci interessano le serate mondane) e...
Scritto da: Debora e Luca
a marsa alam tra tartarughe e dugongo
Partenza il: 10/11/2007
Ritorno il: 17/11/2007
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
Sabato 10 novembre. All’alba delle cinque del mattino ci facciamo trovare pronti all’aeroporto di Verona con le nostre due valige e tutta l’attrezzatura necessaria per una vacanza all’insegna del completo relax e del dolce far niente, eccetto … lo snorkeling. Questo si traduce in: pochi vestiti (non ci interessano le serate mondane) e soprattutto muta, pinne, maschera, boccaglio e la nostra nuova macchina digitale subacquea.

Eravamo già stati in Egitto due volte ma solo a Sharm e, visto che dai forum di viaggio risultava che a Marsa Alam c’era una barriera ancora più bella, la scelta è stata … obbligata.

Il viaggio con la Livingston è regolare, arriviamo alle 15, ora locale (1 un più rispetto all’Italia)e all’aeroporto vengono a prenderci i ragazzi del Columbus Sol Y Mar AbuDabbab, villaggio che si trova a ca. 40 minuti dall’aeroporto. Con nostra gioia ci informano subito che il villaggio adotta un orario proprio, cioè un’ora avanti rispetto l’Egitto, per permettere agli ospiti di avere un’ora di sole in più il pomeriggio poiché in questa stagione il tramonto arriva presto.

Nei giorni seguenti ci rendiamo conto che alle 6.30 (ora villaggio) c’è già un bel sole che scende definitivamente alle ore 18.00. La giornata merita quindi di essere vissuta fin dalle prime ore quando il mare si presenta incredibilmente calmo e … poco affollato. E così iniziamo la settimana con la giornata “tipo”: 7.00 sveglia; 7.30 ci armavamo di coraggio, affrontavamo la fresca brezza mattutina e, raggiunta la spiaggia, indossavamo muta, maschera e pinne ed entravamo in acqua, non dalla spiaggia del villaggio ma spostandosi 2/300 metri sulla sinistra (guardando il mare) dove c’è la spiaggia libera (come suggerito da un animatore!). In quella zona, vicino alle barche ancorate, abbiamo visto delle splendide aquile di mare e le abbiamo seguite e fotografate per parecchi minuti. Da lì poi ci spostavamo verso la barriera che, la mattina presto, dava il meglio di sé in fatto di coralli e pesci colorati, diversi tra loro e non ancora disturbati dai “visitatori” di metà mattina. Dopo una ventina di minuti (la temperatura dell’acqua era decisamente “gradevole”) ci spostavamo in direzione della spiaggia puntando dritto verso il cupolone del villaggio, attraversando un tratto di mare profondo, perché in questa zona si diceva che si poteva vedere, al mattino presto, il mitico Dugongo. In realtà, facendo questo percorso, abbiamo incontrato tutti i giorni le splendide gigantesche tartarughe, che si lasciavano docilmente avvicinare. L’incontro con il dugongo c’è comunque stato ed è stata un’emozione unica. L’abbiamo visto proprio davanti alla spiaggia del villaggio, 50 metri a sinistra dell’ultima boa che delimita la zona di sicurezza. Lo abbiamo visto da tutte le angolazioni possibili per almeno 20 minuti, spostandoci con lui fin quando si è diretto verso il mare aperto. E’ un animale davvero strano, quasi goffo nel portamento, con le remore sempre appiccicate, ma con gli angoli della bocca rivolti all’insù, quasi sorridente. Soprattutto crediamo che abbia sviluppato una pazienza enorme perché non appena viene avvistato si crea una cerchia fittissima di “snorkellisti” in superficie e di sub sul fondo, che si alternano nel fare una raffica di fotografie (la cosa non sarebbe negativa) il più ravvicinate possibile (e questo credo che gli dia parecchio fastidio soprattutto quando qualche incivile gli sale quasi “in groppa”). La cosa bella/brutta è, infatti, che non ha assolutamente paura delle persone e si lascia avvicinare a distanze veramente minime. Noi siamo stati davvero fortunati perché si è fermato nella stessa zona, salendo per respirare e scendendo sul fondo almeno 7/8 volte e così abbiamo avuto tutto il tempo per scattare almeno una cinquantina di foto!!!! 9.00 tornati dalla prima splendida nuotata mattutina, fatta una bella doccia, ci aspettava una sontuosa colazione (a detta di molti il migliore pasto della giornata) e un meritato pisolino al caldo sole, fino all’immancabile gioco aperitivo in spiaggia; 12.00 nuotata rilassante nei pressi della barriera davanti alla spiaggia; 14.00 italianissima pizza margherita al bar della spiaggia, sempre fornito di ottime arance a disposizione degli ospiti 15.00 pomeriggio dedicato alla lettura, dalla quale neppure i simpaticissimi animatori riuscivano a schiodarci, per partecipare agli appassionanti tornei di beach volley/tennis/calcetto … 17.00 ultimo appuntamento con lo snorkelling nelle ultime ore di luce quando il mare tornava ad essere tranquillo e gli incontri con tartarughe, squaletti chitarra, lion fish erano garantiti; 17.30 un po’ infreddoliti, perché a quell’ora la temperatura scende velocemente, correvamo verso la splendida piscina riscaldata per l’ultima immersione a 30/32°; 18.00 dopo aver ammirato il tramonto dalle calde acque della piscina, mezz’ora di vasca idromassaggio era un must!!! La giornata faticosa e impegnativa terminava con la cena e lo spettacolo dello staff che ci faceva “sbellicare” dalle risate con il cabaret.

Nella settimana, in realtà, abbiamo anche fatto due escursioni, una alla città di El Quseir che non ci sentiamo di consigliare particolarmente, fatto salvo se qualcuno vuole fare acquisti nei negozi locali, e l’altra alla “Dolphine house”, dove i ragazzi del diving ci avevano assicurato che si potevano vedere i delfini a distanza ravvicinata. Anche in questo caso noi siamo stati fortunatissimi, come ci ha detto la guida locale che ci ha accompagnati, perché li abbiamo davvero visti, erano circa una ventina a pochi metri di distanza da noi ed è stato molto emozionante, ma abbiamo anche saputo si è trattato proprio di un caso fortunato. Infatti l’escursione, costata ca. 120€ in due con pranzo a bordo della barca, non viene più organizzata dal villaggio ma solo dal diving, proprio perché i turisti si lamentavano continuamente di non vedere i delfini che si limitavano a rimanere nella zona vietata ai nuotatori, uscendo per mangiare solo in pochissime occasioni. Noi lo abbiamo saputo solo dalla guida e comunque siamo stati “graziati” dagli splendidi delfini ma se lo avessimo saputo prima forse non avremmo rischiato! Come si può capire dal racconto abbiamo sfruttato questo tipo di vacanza “particolarmente impegnata” godendo di un assoluto relax, aiutati da una struttura molto bella, pulita (come assicuratoci dalla nostra mitica agenzia Giramondo di Dossobuono di Verona), da un’animazione vivace ma non troppo insistente e da un mare, speriamo per molto tempo ancora , eccezionale.

Facciamo solo un appello a tutti quelli che entrano in acqua sia per fare sub sia per snorkeling e a tutti quelli che rimangono in spiaggia, chiedendo di rispettare tutto l’ambiente marino, non dando fastidio ai pesci, non volendoli toccare a tutti i costi per scattare foto sensazionali (tipo a cavallo di una tartaruga!!!), non dando loro da mangiare a riva affinché nuotino ai piedi di chi non sa nuotare ma vuole comunque fotografarli, non raccogliendo le conchiglie dalla spiaggia. Sembrano cose banali, scritte su qualsiasi cartellone in spiaggia, ma purtroppo ci sono ancora tante persone che non rispettano queste basilari norme di civiltà, che permetteranno, ancora in un futuro lontano, di ammirare ciò che abbiamo visto noi in questa bellissima vacanza.

Debora e Luca – Verona



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