A Londra per il Boxing Day

Tour della capitale inglese nel periodo di Natale tra mercati, pub, stadi e quartieri
a londra per il boxing day
Partenza il: 26/12/2013
Ritorno il: 02/01/2014
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
In Gran Bretagna il 26 dicembre, quando gli effetti di cenone e pranzo di Natale iniziano a diradarsi e i bambini hanno ormai preso confidenza con i giocattoli nuovi, si decide di dedicare tempo a quello che è giusto chiamare “spettacolo sportivo” andando allo stadio, all’ippodromo, ad assistere a una partita di rugby. Per tutti è il Boxing Day, nome che deriva da un’antica tradizione dei latifondisti prima e degli industriali britannici poi che erano soliti regalare ai propri contadini e operai delle scatole con avanzi di cibo. Oltre ai doni, contadini e operai avevano il giorno libero e potevano passarlo come meglio credevano. Quando arrivò il calcio, buona parte del popolo maschile decise di passarlo assistendo a una partita.

La tradizione del Boxing Day calcistico è vecchia quanto il calcio stesso, tant’è vero che la prima partita, datata 26 dicembre 1860, si è tenuta a Sheffield tra le due squadre più antiche della storia: Sheffield FC e Hallam FC. Il numero dei giocatori non era lo stesso per le due squadre e in alcuni casi i calciatori potevano prendere la palla con le mani, ma ci si accorse fin da subito che quello sport poteva avere un grande futuro. E fino al 1957 si giocava anche il giorno di Natale, tradizione che venne rispettata addirittura in un campo pieno di buche nei pressi di Armentieres, in Francia, il 25 dicembre 1914, in piena Guerra Mondiale. È la famosa “Tregua di Natale”, giorno in cui inglesi e tedeschi uscirono dalle loro trincee e decisero, senza l’ordine di nessun generale, di scambiarsi gli auguri e giocare una partita di calcio.

Il 26 dicembre, ma anche i giorni successivi, la gente ha meno impegni lavorativi ed è quindi il giorno migliore per visitare la “città d’Europa”, come viene spesso identificata Londra, e viverla attraverso il grande spettacolo di tradizione e modernità che è la Premier League. Prima di tutto bisogna sperare nel clima giusto per non fare la fine del portiere del Charlton, Sam Bartram, che il 25 dicembre 1937, in una Londra nebbiosa come nelle migliori occasioni, uscì dal campo dieci minuti dopo gli altri calciatori perché non si era accorto che la partita era stata sospesa.

Inizia il tour

Una volta che Londra è pronta, possiamo ‘accendere’ i piedi e camminare per la città ammirando tutto quello che calcio, storia, gastronomia e tradizioni secolari possono darci.

Il tour inizia dalla zona Nord, dove a farla da padrone sono l’Arsenal e il Tottenham. L’Arsenal è la squadra del quartiere di Islington ed è l’unica squadra che ha dato il nome a una fermata della Tube (la fermata che fino agli anni ’30 era “Gillespie Road” adesso è “Arsenal”, in onore del team che proprio in quegli anni stava dominando in Gran Bretagna grazie alle idee ancora moderne del tecnico Chapman). Prima di andare al nuovissimo “Emirates Stadium”, il bello è vivere l’atmosfera popolare ma un po’ sognante del quartiere. Le case con i caratteristici mattoncini rossi sono dappertutto ed è quasi obbligatorio fermarsi al Gunners’ Pub per farsi una pinta e magari una chicken pie.

Vivere una partita dentro l’Emirates Stadium è quanto di più vicino possa esserci a quello che proviamo quando ci sediamo sul divano di casa, accendiamo la Tv e ci rilassiamo senza freni. Lo stadio è perfetto per visione del campo e servizi offerti, anche se il vecchio “Highbury”, lo stadio storico dell’Arsenal, che era completamente mimetizzato nello scenario dei mattoncini rossi del quartiere, riusciva a dare delle emozioni veramente incredibili. Ascoltare dall’interno la folla che inneggiava la propria squadra era da pelle d’oca. Per fortuna questa sensazione si prova ancora in tanti stadi britannici ed è anche questo uno dei motivi principali per vivere una giornata di calcio a Londra.

Sempre del North London è il Tottenham, che gioca al White Hart Lane (dal nome di una vicina stazione ferroviaria) in un quartiere molto popolare e totalmente multietnico: nel quartiere si parlano 300 lingue diverse. Qualche anno fa è stato teatro di scontri con le forze dell’ordine, ma adesso la situazione è migliorata anche grazie a un progetto del comune di Londra, grazie al quale una parte dell’area è stata messa a posto a livello urbanistico attraverso i consigli delle persone che ci vivono. Entrare allo stadio e assistere a una partita è anche in questo caso un’esperienza fantastica e resterete di certo impressionati dalla perfezione dell’erba. Oltre al clima inglese c’è un trucco: a sostegno dell’erba c’è un filo di nylon così lungo che potrebbe avvolgere tutta la terra.

Prima di entrare allo stadio o appena usciti, il consiglio è vivere la strada del Nord di Londra, passando per Regent’s Park, per rilassarvi dopo il frastuono del tifo, o per Hampsted, per incontrare persone davvero speciali e intrufolarvi nei bar e pub della zona alla ricerca di un grill all’altezza e di una serata con ottima musica. E già che siete lì, non potete non visitare Camden, con lo spettacolo del Regent’s Canal e i mercatini dove puoi trovarci l’assurdo, lo chic, l’impossibile e, cercando bene, anche un po’ di magliette anni ’70 e ’80 delle squadre inglesi davvero imperdibili.

Una volta a Camden Town, che fare la sera? Farsi una notte con cibo e musica caraibica e vi sembrerà di essere in Jamaica. Sempre grazie al calcio (o per colpa, se con voi c’è la fidanzata o la moglie che vorrebbe andare ad Harrods) potrete vivere una delle zone più brulicanti di novità dell’intera Gran Bretagna e quindi d’Europa, l’East End. Anche questa è una zona da sempre molto popolare e abitata da un gran numero di immigrati che arrivavano dal mare e trovavano lì la loro prima residenza londinese. Oggi qui sta nascendo l’arte che influenzerà il gusto nei prossimi anni. I centri di maggiore interesse sono la Whitechapel Art Gallery lungo la strada in cui ha operato Jack lo Squartatore quando il quartiere era un luogo ad alto tasso di criminalità, e Brick Lane, fulcro artistico dell’intera città e luogo d’elezione per gli hipster, dove gli street-artists, tra cui Banksy, presente con alcune opere meravigliose, stanno ridefinendo la cultura artistica di questi anni.

Oltre che con l’arte potrete sbizzarrirvi nelle tante boutique vintage per creare un look completamente vostro, e visitare almeno due mercati imperdibili: l’Old Spitafields Market, stracolmo di oggettistica vintage e modernariato, e il Broadway Market dove bisogna andare digiuno per poter assaggiare quante più specialità possibili dei paesi di tutto il mondo. Di sera però è d’obbligo mangiare asiatico, in quanto questa è la zona con il tasso più alto di immigrati asiatici di tutta la Gran Bretagna. Sempre qui è stato costruito anche il Centro Olimpico per Londra 2012, uno spazio di 2 km quadrati per spettacoli sportivi di tutti i tipi, dominato dalla Torre di Anish Kapoor, un intricato intreccio di cerchi olimpici e, simbolicamente, di paesi uniti sotto lo stesso vessillo di pace e felicità.

La squadra dell’East End è il West Ham, una delle squadre storiche di Londra, con una frangia di tifosi poco raccomandabili. In questa zona tutti tifano Hammers ed è incredibile la folla che si reca allo stadio quando è giorno di partita. Tutti vestiti con qualcosa di “claret & blue” e già eccitati per una squadra che darà di sicuro tutto quello che ha in campo. Lo stadio è il “Boylen Ground” anche chiamato “Upton Park” e i tifosi fanno un tifo incessante per 90 minuti e più. Anche qui alla fine del match è bello ritrovarsi in qualche pub, come l’Hammers Club, dove parlare della partita e magari incontrare il proprietario del club o qualche personaggio famoso che tifa West Ham per condividere con tutti la propria passione.

Se il North London e l’East End vi faranno scoprire l’anima popolare di Londra, il quartiere di Fulham è perfetto per approfondire quella più glam e borghese. Questa è la zona preferita dei tifosi di Chelsea e Fulham, squadra che adesso non è in Premier League, ma ha quello che per me è lo stadio più bello di Londra. Sto parlando del “Craven Cottage“, in prossimità del Bishop Park, adagiato sulle rive del Tamigi. Qui c’era il cottage del barone William Craven, in mezzo a boschi fitti che erano stati terreni di caccia di Anna Bolena. Anche se adesso fa parte integrante della città, sembra ancora resistere quell’atmosfera un po’ campestre e assistere ad una partita sembra un salto indietro nel tempo perché già dall’entrata, il “Craven” ha tutto il fascino degli stadi inglesi di un tempo.

Sempre nel London Borough of Hammersmith and Fulham, a due chilometri dal “Craven Cottage”, c’è lo “Stamford Bridge”, lo stadio del Chelsea costruito dall’architetto che ha progettato buona parte degli stadi britannici, Archibald Leitch, e poco più in là il “Loftus Road”, casa dei Queen Park Rangers. Questo è un Borough da godere appieno soprattutto in piena atmosefra natalizia. Nel Medioevo era un villaggio di pescatori ed è di quel periodo il Fulham Palace, costruito nel 1480 e sede vescovile fino al 1973. La zona di Fulham Broadway è il posto perfetto per chi ama scartabellare fra i libri di seconda mano e per chi ama scoprire oggetti dal design futuristico e di gran gusto. Anche qui c’è un mercato da non perdere. Nell’area di Shepherd’s Bush trovi tutto quello che cerchi, soprattutto per la casa, a prezzi molto competitivi.

In questo momento in Premier League vi è anche un’altra squadra di Londra, il Crystal Palace, che gioca al “Selhurst Park”, nel quartiere di Croydon, a sud. Da qui si potrebbe puntare verso la City, visitare buona parte di quello che il centro di Londra offre e poi rifugiarsi in un pub, mangiando burgers o fish & chips e bevendo birra o sidro. Mi raccomando, prendete un albergo nei paraggi del pub!

Grazie al calcio, nelle settimane natalizie, è possibile scoprire alcune delle zone più belle di Londra e conoscere la vera anima britannica.

Avete deciso quale luogo visitare e per quale squadra tifare?



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