A Cuba per un viaggio oltreoceano molto affascinante e low cost

Tour nella parte occidentale dell'isola, compiendo un giro ad anello comprendente L'Avana, Vinales, Trinidad e Cayo Coco
Scritto da: Tach
a cuba per un viaggio oltreoceano molto affascinante e low cost
Partenza il: 04/03/2014
Ritorno il: 18/03/2014
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €

TOP Cuba:

La decadenza degli edifici de L’Avana

Trinidad

Dormire in una casa particular per assaporare l’atmosfera cubana e il calore della gente

I piatti dell’autentica cucina cubana, primi fra tutti aragosta, platano fritto, riso e fagioli e pinacolada

Farsi coccolare in un resort all-inclusive di Cayo Coco

Il legame dei cubani alla patria e alle gesta del Che

Le strade extra-urbane cubane, deserte di auto e disseminate di venditori ambulanti

CUBA – I NOSTRI NUMERI (per due persone):

Volo Bologna – Havana A/R: 1101,32 €

Assicurazione totale: 240,00 €

Spese di agenzia: 70,00 €

Visto (entrata) + tassa aeroportuale (uscita): 88,14 €

Mezzi di trasporto: 312,74 €

Alloggi (case particular): 171,63 €

Alloggi (resort): 711,19 €

Mangiare: 144,13 €

Attrazioni: 214,34 €

Guide cartacee (Lonely – Mondadori): 44,48 €

Totale 3097,97 €

N. totale di giorni, compresi gli spostamenti: 15

Cambio medio nel territorio cubano: 1 Euro = 1,311 CUC$

CONSIDERAZIONI GENERALI

Abbiamo incoronato Cuba detentrice di un primato speciale, la nostra vacanza oltreoceano più economica della storia!

Cuba, fatta in autonomia, avvalendosi di trasporti non ufficiali, pernottando e mangiando nelle case particular, è una vacanza a buon mercato.

Anche il volo, se prenotato in netto anticipo, si può trovare a prezzi convenienti e il resort, se prenotato tramite un’agenzia cubana, si può trovare a prezzi ribassati rispetto all’Italia.

Questione economica a parte, a noi Cuba è piaciuta tanto.

Ci sono piaciute molto l’atmosfera cubana, la decadenza degli edifici, la musica che risuona da ogni angolo della strada, le auto americane anni ’50 che sfrecciano per le strade de l’Havana guidate da autisti pieni di orgoglio, i murales del Che che ricordano la rivoluzione, rinnovando il senso di appartenenza e l’attaccamento alla patria.

Il cubano medio, quello che non lavora a contatto col turista, è colui che noi definiremmo povero economicamente ma sereno e felice.

A parte questi aspetti legati alla cultura cubana che fanno riflettere sul senso e sull’importanza delle cose materiali, la nostra vacanza è stata piacevole, non abbiamo mai percepito di trovarci in una situazione di pericolo, abbiamo sempre mangiato e dormito bene, a prezzi veramente irrisori.

Come in tutti i paesi che vivono di turismo, abbiamo avuto la percezione talvolta di essere manipolati per secondi fini a nostro sfavore, vedi la gita in bici a Vinales annullata per carenza di biciclette, il tassista a Trinidad che ci ha detto che gli autobus per la spiaggia erano sospesi, cambi di soldi sfavorevoli in cui non tornano i conti… insomma tutte scuse che ci siamo sentiti ripetere più volte in giro per paesi non proprio emancipati.

La grande delusione sono stati i sigari cubani, pensavamo di fare incetta di sigari per portare dei presenti agli amici ma non è stato possibile, non abbiamo trovato sigari di marche riconosciute come Cohiba e Romeo&Giuliet a prezzi ridotti rispetto all’Italia.

Sono contenta di aver portato dall’Italia parecchi indumenti in disuso, saponette e penne, abbiamo avuto l’occasione, soprattutto a Trinidad, di accontentare parecchia gente.

04/03/2014 FORLI’ – L’AVANA

Partenza dall’aeroporto di Bologna con volo AirFrance, facciamo scalo a Parigi, quindi ci imbarchiamo per l’Havana. Ci sono sei ore di fuso orario e si viaggia sempre con la luce del giorno. Scesi dall’aereo troviamo la gradevole temperatura di 25°C e una lunga fila ai controlli di sicurezza, usciti, cambiamo un po’ di soldi all’aeroporto e con un taxi (25 CUC$) raggiungiamo la casa particular in Centro Habana prenotata dall’Italia, “Miriam & Sinai” Neptuno n. 521 Lealtad y Campanario. Sappiamo che trascorreremo la prima notte in una casa particular che si trova nelle immediate vicinanze di Miriam e Sinai, che sono al completo, infatti, un collaboratore ci accompagna da questi vicini di casa molto gentili. L’ambiente appare in linea con lo stile cubano, decadente, con soffitti alti e un cortile interno variopinto pieno di piante, ma i proprietari sono molto accoglienti e dopo una doccia calda, si dorme.

Costo del volo A/R Air France Bologna – Havana: 550,66 Euro a testa

Costo assicurazione totale: 120,00 Euro a testa

Spese agenzia viaggi: 35,00 Euro a testa

Visto: 25,00 Euro a testa

05/03/2014 l’HAVANA

Ci svegliamo presto, colazione a base di latte, caffè, pane, marmellata, uova strapazzate con formaggio, succo d’arancia e frutta fresca. Paghiamo 25 CUC$ per la stanza e 5 CUC$ a testa per la colazione, quindi portiamo le nostre valigie da Miriam e Sinai che scopriamo essere mamma e figlia. Anche se la nostra stanza non è pronta, possiamo lasciare i bagagli e confrontarci con Sinai sui nostri programmi di viaggio, ci dà preziosi consigli sull’Havana e il resto del viaggio, Sinai è molto disponibile e tra l’altro parla correttamente l’italiano. Oggi decidiamo di visitare Centro Habana e Habana Vieja, a piedi percorriamo Neptuno e in dieci minuti raggiungiamo Parque Central, dall’esterno vediamo l’Hotel Inglaterra, il Gran Teatro de La Habana, la Real Fabrica de Tabacos Partagas, Il Capitolio (chiuso per lavori di restauro e definito dalla guida uno degli edifici più sontuosi dell’america latina, nonché un’imitazione del Campidoglio di Washington), percorriamo Parque de la Fraternidad, quindi imbocchiamo Calle Obispo, la strada più animata e rappresentativa de l’Havana che ci porta a Plaza de Armas (una graziosa piazza con venditori ambulanti di libri).

Dall’esterno vediamo il Palacio de los Capitanes Generales, il Castillo de la Real Fuerza (al cui ingresso svetta la Giraldilla, simbolo della città), El Templete (che sorge nel luogo dove fu fondata secondo la leggenda la città), quindi imbocchiamo Calle Oficios e raggiungiamo Plaza de San Francisco.

Ci concediamo una bibita rinfrescante al Cafè del Oriente, quindi cambiamo un po’ di soldi.

Al contrario della sera precedente in aeroporto, oggi richiedono il passaporto, che su consiglio della padrona della casa particular, abbiamo lasciato in cassaforte, la cassiera cambia ugualmente i soldi, ma purtroppo facendo un controllo, appuriamo che mancano 20 CUC$ e non sappiamo se si è trattato di una commissione, della quale dubitiamo visto che all’aeroporto il cambio è stato più sfavorevole ma senza commissioni, oppure di una truffa, ipotesi più probabile, dato che l’impiegata non ha parlato di commissioni, né rilasciato ricevuta.

Riprendiamo il giro e dall’esterno vediamo la Casa de la Obra Pia, quindi torniamo a Calle Obispo e nell’ufficio informazioni, acquistiamo due biglietti per raggiungere Vinales in pullman con la compagnia Transtur (12 CUC$ a testa).

Si riparte, questa volta raggiungiamo Plaza de la Catedral (animata da donne in costume coloniale, oltre a soggetti pittoreschi che si prestano a fotografie con sigari giganti), dall’esterno vediamo il Museo de Arte Colonial, entriamo nella Catedral de San Cristobal (considerata fra le più belle del continente americano), quindi passiamo davanti alla Bodeguita del Medio (il celebre locale frequentato da Hemingway per il mojito).

Raggiungiamo il Museo Nacional de Bellas Artes e poi il Museo de la Revolucion che decidiamo di visitare (8 CUC$ a testa). Il museo è ospitato nell’ex palazzo presidenziale Batista, espone cimeli e documenti che illustrano la lotta per l’indipendenza.

Terminata la visita, raggiungiamo il Malecon, il lungomare dell’Havana che si snoda per 7 km dal centro storico fino al Vedado, luogo romantico ma anche deputato ai riti tradizionali della religione afro-cubana cui noi assistiamo in diretta.

Torniamo al Parque Central percorrendo il Paseo de Marti, viale alberato circondato dalle classiche abitazioni in stile coloniale, molte delle quali in uno stato mooolto decadente, abbiamo visto balconi di cui rimaneva soltanto la finestra!

La sete e la stanchezza avanzano, decidiamo di tornare in Calle Obispo dove ci fermiamo in un albergo a bere qualcosa (1 limonata, 1 birra, 5 CUC$)

Si è fatta l’ora di cena e optiamo per il ristorante Los Nardos, consigliato dalla Lonely Planet, (1 paella mista, 1 piatto di carne e pesce misto con contorno di patate dolci e riso bianco, 1 piatto di pane misto con salse, 2 acque, 27 CUC$), a parte l’aria condizionata a palla e l’ambiente tetro, ci sentiamo di appoggiare le indicazioni della Lonely Planet consigliando questo ristorante, quindi esausti rientriamo alla casa particular per riposare.

06/03/2014 l’AVANA

Oggi decidiamo, dopo la colazione come sempre abbondante, di raggiungere il Parque Central e qui prendere l’autobus turistico che ci farà fare il giro della città (5 CUC$ a testa). Dura circa due ore e ferma logicamente nelle zone di maggior interesse, noi facciamo il primo scalo in un mercatino artigianale coperto nei pressi del porto, ma non è niente di esaltante.

Lo scalo successivo è all’Hotel Riviera, magnifico palazzo con splendida lobby retrò e a piedi raggiungiamo l’Hotel National, considerato un monumento cittadino, impregnato di storia sulle cui pareti campeggiano le targhe degli ospiti illustri del passato. All’Hotel National, ci concediamo una pausa rigenerante e rinfrescante fermandoci nel giardino che si affaccia sull’oceano, ambiente sicuramente da consigliare per una pinacolada e un mojito ammirando l’orizzonte.

Riprendiamo il nostro giro che decidiamo di terminare nei pressi dell’Universidad de la Habana, quindi saliamo sull’autobus e raggiungiamo Plaza de San Francisco e da qui andiamo in direzione della nostra casa particular.

Ritornati a Parque Central, imbocchiamo Calle San Rafael ma la pioggia che fino ad adesso era stata leggera incomincia a farsi insistente e siamo costretti a rincasare. Stasera paghiamo anche la casa particular (50CUC$ per 2 notti + 4CUC$ per una colazione).

Sinai ci dice di aver contattato e prenotato la casa particular sia a Vinales sia a Trinidad, è stata veramente molto gentile e le chiediamo di tenerci un posto per l’ultima notte prima del ritorno in Italia.

Ci dice di essere già piena ma che ci metterà a disposizione l’appartamento di fianco a casa che è sempre di loro proprietà e tiene solo per le persone di fiducia.

07/03/2014 L’AVANA-VINALES

Stamattina non facciamo colazione perché dobbiamo raggiungere l’Hotel Lincoln, a poche centinaia di metri dalla nostra casa particular per le 8:10, da qui il pullman ci preleva e dopo aver trascorso circa un’ora a caricare altra gente per tutta l’Havana, si parte alla volta di Vinales che raggiungiamo sulle 12:30, dopo una sosta di circa trenta minuti e una tappa a Pinar del Rio. Autobus accogliente e aria condizionata normale. All’arrivo a Vinales ad accoglierci c’erano decine e decine di cubani con i cartelli e le foto con prezzi delle loro case particular, vista la concorrenza altissima, non deve essere facile riuscire a trovare sempre i clienti. Noi abbiamo già la prenotazione, il proprietario ci aspetta alla fermata con un cartello con i nostri nomi e la bicicletta di cui va molto fiero, tenta addirittura di caricare una valigia sulla bici, ma lo invitiamo a desistere. Insieme raggiungiamo l’abitazione che si trova sulla strada principale a 500 metri dalla fermata dell’autobus, si chiama Casa Mingolo, chi ci è venuto a prendere è il figlio dei proprietari che è molto gentile e ci prepara una pinacolada buonissima. Decidiamo che la sera ceneremo in casa con aragoste e pollo, mentre per il pomeriggio accettiamo la proposta di fare un’escursione a piedi con il padre, a detta del figlio riconosciuta guida escursionista e per il giorno seguente un’escursione in bici (15 CUC$ a testa + guida 5CUC$ a testa).

Siamo soddisfatti e dopo aver depositato i bagagli, partiamo per la passeggiata fra le piantagioni di tabacco che circondano i mogotes, percorrendo un tragitto ad anello all’interno della valle.

La nostra pseudo – guida non è di molte parole, però alle nostre domande risponde puntualmente in spagnolo, spiegandoci come si svolge la vita nelle campagne cubane, ci fermiamo all’interno di un capanno adibito all’essiccazione del tabacco dove mostrano la preparazione dei sigari con la finalità ovviamente di vendercene un paio.

Trascorriamo un bel pomeriggio immersi nella natura, camminiamo avvolti dal silenzio calpestando la terra rossa e godendoci il sole al tramonto, quindi rientriamo a Vinales.

Prima tappa la prenotazione dell’autobus per Trinidad che confermiamo con la compagnia Viazul (37 CUC$ a testa), autobus con servizi igienici che passa per l’Havana, Transtur invece offre una linea diretta (37 CUC$ a testa) oppure ultima opzione, il minibus, che è ancora più veloce (40 CUC$ a testa).

Rientrati nella casa, la cena è servita nel giardino interno, sotto a un gazebo ed è squisita e abbondante (1 porzione di aragosta, 1 porzione di pollo, 1 piatto di riso con fagioli neri, 1 piatto di verdure fresche, frutta, succo di mango fresco, 10 CUC$ a testa).

Questa è stata la cena migliore di tutta la vacanza, come qualità del cibo e atmosfera, soddisfatti, ci concediamo un po’ di relax sulle sedie a dondolo del patio, quindi si va a dormire.

08/03/2014 VINALES

Ci svegliamo e facciamo una colazione abbondante e varia ma Miguel, il figlio del proprietario, ci avverte che a causa del flusso abbondante di turismo, le bici prenotate per l’escursione non sono disponibili (classica scusa cubana), ma che per lo stesso prezzo un suo amico, sarebbe disposto ad accompagnarci in macchina, addirittura fino alle grotte de Santo Tomas.

Ovviamente non avendo tempo a disposizione per organizzarci diversamente, non ci rimane che accettare la proposta.

La macchina si rivela essere una FIAT 127, non molto confortevole, che dimostra tutti i suoi anni.

Prima tappa è il Mural de la Prehistoria, lungo 120 metri, disegnato da un seguace del pittore messicano Diego Rivera nel 1961; per entrare occorrono 3 CUC$, ma fondamentalmente non è necessario accedere, si può fotografare ugualmente dall’esterno.

Ripartiamo e raggiungiamo la Gran Caverna de Santo Tomas, il sistema di grotte più grande di Cuba, più di 46 km di gallerie, dove si possono vedere pipistrelli, stalattiti, stalagmiti e la riproduzione di un’antica pittura rupestre indigena.

Siamo fortunati, sta partendo la visita guidata, così, indossati elmetto e lampada frontale, ci addentriamo nel dedalo di gallerie.

Si visita il sesto e il settimo livello e la visita dura un’ora e trenta minuti, il tour è suggestivo, merita di essere fatto (10 CUC$ a testa).

Terminata la visita, si torna verso Vinales e si prosegue oltre, prima tappa la piantagione di tabacco, dove un campesino non molto ben disposto, ci mostra le piantagioni di tabacco, l’essicazione delle foglie, la preparazione dei sigari. Ne assaggiamo uno e ci propone, come sempre senza successo, la vendita della confezione regalo di sigari artigianali.

La seconda tappa è la Cueva de San Miguel, un posto che si potrebbe saltare a piè pari per l’irrilevanza dei luoghi e la pubblicità ingannevole dei gestori.

Si parte dal bar all’entrata della grotta e ti offrono, quasi fosse l’unica possibilità, l’ingresso, un cocktail e il ritorno col calesse per 4 CUC$, accettiamo, ma quando facciamo il biglietto, ci fanno spendere 3 CUC$ a testa, ci dicono che il rientro in calesse a quel prezzo non è previsto, poco importa.

Il giro all’interno è molto breve, cinque minuti scarsi, all’uscita c’è un ristorante forse per gruppi organizzati, quindi altri cinque minuti per raggiungere l’ingresso di partenza.

Qui beviamo e mentre ci guardiamo intorno rilassandoci, scopriamo che il solo ingresso alla grotta costa 1 CUC$, sprecati anche questi.

Si riparte per la terza e ultima tappa, la Cueva del Indio (5 CUC$ a testa), bella, col rientro sul fiume sotterraneo su imbarcazione a motore.

La grotta è in certi tratti molto angusta e affollata di turisti, la prima parte del percorso si fa a piedi, la restante parte su imbarcazione a motore, per il rientro aspettiamo quaranta minuti in fila all’interno della grotta.

Ritornati alla macchina, l’autista ci dice che abbiamo completato il giro, sono le 14:30 circa e ci propone di portarci alla spiaggia con l’aggiunta di altri 20 CUC$, ma ci sembrano sprecati, quindi rifiutiamo.

Torniamo a Vinales, dove trascorriamo il resto della giornata in centro seduti ad un bar, ammirando il passeggio, il venditore ambulante di platano fritto, immergendoci nella cultura cubana, aspettando che il tempo scorra oziando.

La sera ritorniamo nella stessa piazza per ascoltare un po’ di musica e vedere ballare la salsa, quindi rientriamo per riposare.

Al rientro Miguel ci presenta il conto, 25 CUC$ per notte, 10 CUC$ a testa per la cena, 4 CUC$ a testa per la colazione e per l’escursione (direi più una passeggiata fra i campi che un’escursione) a piedi 30 CUC$, un’esagerazione!

Paghiamo senza fare commenti.

La valle di Vinales si presenta come un paesaggio unico al mondo, dominato dai mogotes che si affacciano sulla terra rossa disseminata di piantagioni di palme e tabacco, il bello di questo luogo è la possibilità di godere di questo paesaggio facendo attività all’aria aperta, quali passeggiate e gite in bicicletta, forse il mare che non abbiamo visto avrebbe meritato una visita, ma al di là di questo l’area di Vinales non ha soddisfatto le nostre aspettative.

09/03/2014 VINALES-TRINIDAD

Ci svegliamo molto presto perché la partenza è prevista per le 7:30, ma alle 7:10 dobbiamo essere di fronte alla biglietteria in centro per acquistare i biglietti e partire.

Alle 6:50 il proprietario della casa bussa assonnato alla nostra porta dicendoci che durante la notte appena trascorsa le lancette dell’orologio si sono spostate in avanti di un’ora, sono quindi le 7:50. Nessuno ci aveva detto nulla!

Corriamo in centro ma ovviamente l’autobus è già partito, il tipo della biglietteria ci informa che la prossima corsa ci sarà la mattina seguente, altra possibilità è prendere un taxi e raggiungere velocemente Pinar del Rio, dove l’autobus fa sosta.

Nella piazza della città è presente solo un taxi che immediatamente raggiungiamo, ma l’autista ci dice che sta aspettando gente per un tour.

Altre persone del posto presenti capiscono che si può fare l’affare e ci dicono che per 25 CUC$ ci trovano una macchina che ci porterebbe a Pinar del Rio.

Nel frattempo si presenta un altro ragazzo in procinto di partire col bus Transtur, gli spieghiamo la situazione e decide di dividere il taxi con noi, purtroppo però avendo già pagato il biglietto non possono rimborsarglielo, quindi decide di partire il giorno successivo.

Arriva un’altra coppia, spieghiamo la situazione anche a loro, accettano di dividere il taxi che nel frattempo è arrivato, ma il bigliettaio ci annuncia che ormai è troppo tardi e non riusciremo a prendere la coincidenza a Pinar del Rio.

Optiamo per l’ultima soluzione possibile… condividere un taxi fino a Trinidad, costo 40 CUC$ a testa per quattro persone, contro i 37 CUC$ del bus, accettiamo e partiamo.

La macchina è piccola e il viaggio è assai scomodo e avventuroso, il nostro autista si ferma lungo la strada per acquistare panini e bibite, ci sono venditori di ogni sorta di prodotto, l’autista si ferma addirittura a comprare un pollo allo spiedo intero!

Il nostro viaggio con lui termina a l’Havana, dove effettuiamo un cambio di auto, per fortuna più spaziosa e finalmente alle 15:30 circa arriviamo a Trinidad.

Dall’Havana Sinai ci aveva prenotato 2/3 notti presso la casa particular Noemi Y Otto in via Rosario 205, che i signori della casa di Vinales ci hanno confermato.

Arrivati, siamo dirottati in una casa attigua, da Mary, al n.187, la casa non è strepitosa, la nostra camera si affaccia su un cortile interno di fianco alla cucina, ma è confortevole e la posizione della casa particular è veramente comoda.

La titolare è una signora sulla cinquantina, vive con la mamma, ci ha raccontato di aver abbandonato un lavoro come medico chirurgo per mandare avanti la casa particular, molto più redditizia, il suo stipendio mensile come medico equivaleva al costo di due pernottamenti.

Le confermiamo la cena per la sera stessa e dopo un breve riposo ci dirigiamo verso il centro.

Ci fermiamo al Cubatur, dove acquistiamo un tour per il giorno seguente al Parque Guanayara (costo 45 CUC$ a testa pranzo compreso), un tour per il giorno successivo alle piantagioni di canna da zucchero e relative lavorazioni (costo 29 CUC$ a testa pranzo compreso) e infine cinque notti al Melia di Cayo Coco per l’atteso mare e riposo (costo 940 CUC$ più 3% per commissione carta di credito).

Una menzione speciale va a questa agenzia, oltre ad averci dato la possibilità di organizzare le giornate a Trinidad, abbiamo prenotato il Melia di Cayo Coco risparmiando parecchi soldi, inoltre l’impiegata dell’agenzia parlava un ottimo italiano.

Finalmente usciamo, raggiungiamo Plaza Major per bere qualcosa sulla scalinata e ascoltare un po’ di musica dal vivo.

Trinidad conserva tutto il fascino coloniale, i palazzi colorati sono testimonianza dell’antico splendore legato al commercio della canna da zucchero, tanto che sembra un museo a cielo aperto.

Oltre al centro cittadino, pittoresco, costituito da case basse con finestre molto alte decorate da originali inferriate, poco distante c’è quella che viene definita, una delle spiagge più belle della costa meridionale, Playa Ancon.

Facciamo una passeggiata in centro e vediamo l’Iglesia Parroquial de la Santisima Trinidad (che compare in tantissime vedute da cartolina di Trinidad), il Museo de Arquitectura Colonial, il Museo de Arqueologia Guamuhaya, Palacio Brunet, Iglesia Y Convento de San Francisco, Palacio Cantero e la Casa de Aldeman Ortiz.

Trinidad è veramente bella, molti dei palazzi sono rinnovati e coloratissimi, la musica è per le strade, ci sono parecchi locali dove degustare rhum, ma noi torniamo a casa per la cena: zuppa di fagioli, riso bianco, una porzione di pollo, una porzione di pesce, verdure e come dolce il budino, tutto squisito.

Dopo cena siamo molto stanchi, fuori tira forte il vento e l’aria si è rinfrescata parecchio, c’è una notevole escursione termica.

10/03/2014 TRINIDAD

Oggi ci aspetta il tour al Parque Guanayara, quindi dopo la sveglia facciamo colazione nella casa a base di frittata, frutta, caffè, marmellata, tutto in abbondanza. Andiamo al Cubatur, punto di ritrovo e partiamo utilizzando un vecchio camion con sedili sgangherati, posizionati nel cassone e accompagnati da una guida che parla perfettamente in inglese. Partiamo per le colline di Trinidad in direzione Topes de Collantes, prima tappa un belvedere lungo la strada da cui si gode una bellissima vista sulla città che spazia fino a Playa Ancon. Raggiungiamo Topes de Collantes, un paesino all’interno del parco, con diversi hotel e un ufficio informazioni, dove facciamo tappa per ricevere delucidazioni sul tour del giorno.

Si riparte per arrivare alla Casa Museo del Cafè, dove la guida ci mostra la pianta del caffè e tutte le lavorazioni fino a raggiungere il prodotto finale del quale gustiamo una tazza.

Poi raggiungiamo l’inizio del sentiero, il Sendero Centinelas del Rio Melodioso, non è particolarmente lungo e neanche difficoltoso, ma la nostra guida e il gruppo composto da altre tre coppie, sembrano studiosi di botanica, per cui ci fermiamo ad ogni pianta per studiarne le caratteristiche.

Arriviamo alla Cascata El Rocio, niente di esaltante, quindi ad una piscina naturale, dove chi vuole, può fare il bagno.

L’acqua è troppo fredda e ci bagniamo soltanto i piedi, solo due, del gruppo decidono di tuffarsi.

Riprendiamo il sentiero dopo una mezz’ora di sosta e seguendo il corso del fiume arriviamo alla Casa La Gallega, dove pranziamo tutti insieme con pollo, verdure, riso, bibite escluse e caffè.

Si ritorna al bus e dopo un’ora e trenta minuti di viaggio circa rientriamo a Trinidad, il tour è sicuramente bello e interessante ma anche molto nozionistico e quindi per noi un po’ noioso.

Torniamo in Plaza Major per un po’ di musica quindi rientriamo per la cena.

Lungo la strada acciottolata s’incontrano diverse persone, fra cui coloro che vendono i trasporti in taxi.

Contrattiamo un taxi per Cayo Coco per 75 CUC$ con macchina esclusiva, oppure 25 CUC$ a testa per una macchina da dividere con un’altra coppia.

Sappiamo che le cifre sono approssimativamente quelle perché al nostro arrivo a Trinidad l’autista che ci ha accompagnato si era proposto di portarci per 25 CUC$ a testa per il collettivo o 70 CUC$ per auto privata.

Le cifre per un taxi ufficiale sono invece di 110-120 CUC$, questo perché raggiungono la destinazione e fanno rientro a Trinidad senza passeggeri, mentre gli altri caricano altre persone anche al ritorno.

Lasciamo al procacciatore di affari 5 CUC$ come caparra, ma abbiamo come la sensazione che questa cosa si rivelerà una fregatura e dubbiosi, una volta rientrati a casa, ne parliamo con Mary che è più diffidente di noi, quindi ci chiede di volerlo incontrare e anche dopo averlo conosciuto, continua a non fidarsi!

Ormai abbiamo pagato, vedremo dopodomani!

Per cena zuppa di fagioli, aragosta, riso bianco, platano fritto e acqua.

11/03/2014 TRINIDAD

Oggi tour alla Valle de Los Ingenios, dopo una colazione a base di succo di frutta, the, caffè e frutta, partiamo alle 8:30 col minibus. Prima tappa il Mirador de la Loma del Puerto da cui si gode un’ottima vista sulla vallata e si hanno le prime nozioni sulla coltivazione della canna da zucchero, quella che è stata in passato la fonte di ricchezza principale per Trinidad.

Seconda tappa, andiamo sui resti archeologici in restauro di una vecchia fabbrica di canna da zucchero, dove si può vedere la torre di controllo degli schiavi, com’era la casa padronale, dove si lavorava lo zucchero, il pozzo, i resti delle baracche degli schiavi, un possente baobab, l’albero sacro delle culture africane, etc.

Ci spostiamo quindi a Sitio Guaimaro, dove a parte la casa padronale restaurata vediamo dall’esterno gli affreschi interni. Ci spostiamo quindi a Manaca Iznaga, dove ci mostrano un vecchio torchio per la spremitura della canna da zucchero (guarapo) che è possibile assaggiare, infine, facoltativa la salita alla torre (1 CUC$) dalla quale si gode un ottimo panorama.

In questo luogo abbiamo acquistato collanine fatte di semi a prezzi veramente irrisori.

Si riparte per il pranzo a base di pollo o maiale a scelta, riso con fagioli, verdure, palline di banane e banane fritte, come dessert una marmellata di guayaba squisita, pane, caffè e bevande escluse.

Ripartiti, raggiungiamo Trinidad, ma prima ci fermiamo da un noto ceramista per ammirare la lavorazione e le ceramiche di Trinidad.

La guida è stata molto competente e l’argomento trattato interessante, peccato che i luoghi visti non siano stati all’altezza delle aspettative.

Rientriamo a Trinidad per le 15:00 e decidiamo di andare a cambiare un po’ di soldi, casualmente anche qui la cassiera si sbaglia a consegnarceli, mancano 3 CUC$, ma stavolta avendo la ricevuta non ha potuto di certo farla franca.

Rientriamo nella casa per riposare un po’, quindi alle 16:00 usciamo e prendiamo un taxi per Playa Ancon (8 CUC$).

Propagandata come la spiaggia più bella della costa meridionale, Playa Ancon deve la sua fortuna alla vicinanza a Trinidad, inoltre è possibile pernottare nelle economiche case particular della città, evitando i costosi resort che si affacciano sulla Playa.

Una bibita nel primo bar che vediamo, una passeggiata sulla battigia, fino alle 18:30 quando rientriamo a Trinidad con un taxi, 8 CUC$, sinceramente non ci sarebbe piaciuto fare la vacanza balneare a Playa Ancon, la spiaggia e il mare non sembrano caraibici.

All’arrivo in città assistiamo alla “fumigazione”, un camion passa per le vie diffondendo un gas repellente per i mosquitos, l’odore è terrificante e la nube bianca che diffonde per le strade ci convince a cambiare direzione in fretta.

Oggi non incontriamo l’amico che ci ha venduto il taxi per il giorno seguente, speriamo bene!

Trascorriamo la serata a Plaza Major sorseggiando bibite, ascoltando buona musica e guardando le band susseguirsi e dopo una certa ora guardando la pista che si riempie di ballerini.

Rientrati saldiamo il conto a Mary (25 CUC$ a notte, 10 CUC$ a testa per la cena, 3 CUC$ a testa di extra per l’aragosta, 5 CUC$ a testa per la colazione, 1,5 CUC$ per bottiglia di acqua).

Questa casa particular si trova in una buona posizione, è confortevole, tranquilla, ma a livello di architettura direi che è modesta.

12/03/2014 TRINIDAD-CAYO-COCO

Finalmente oggi si parte per il mare, alle 8:40 si presenta il nostro amico del taxi con un’autista e una macchina in buone condizioni, ci siamo fidati e tutto è andato liscio.

Il viaggio è di 250 km circa e dura tre ore abbondanti, l’autista va un po’ troppo spedito per le nostre abitudini, ma è tutto ok.

Quando arriviamo all’imbocco del terrapieno che porta al nostro cayo, la polizia controlla i nostri passaporti e i documenti dell’autista, dopodiché percorriamo questa lingua di terra costruita sul mare della lunghezza di 27 km circa.

Raggiungiamo Cayo Coco e il nostro resort, il Melia della compagnia spagnola.

Si tratta di un all-inclusive nel vero senso della parola, cibo in tutti i ristoranti del resort, bevande nei ristoranti, in spiaggia, nei bar, in camera, ovunque, tutto è gratis, ma ovviamente le mance sono ben accette.

Avendo prenotato tramite un’agenzia locale, abbiamo speso circa 70 euro a testa al giorno per cinque notti e l’importo diminuisce all’aumentare del numero delle notti.

In Italia lo stesso trattamento sarebbe costato, da catalogo di un’agenzia, 105 euro a testa al giorno e su internet, tramite il sito del Melia, 120 euro al giorno, una bella differenza!

Avere prenotato da Trinidad si è rivelata una scelta vincente.

12 – 16/03/2014 CAYO-COCO

Il resort è un grande complesso, molto curato, costituito da bungalow con due o quattro appartamenti. La nostra camera è annoverata come standard, nonostante questo è molto grande, dotata di un balcone, aria condizionata, cassetta di sicurezza, frigobar all-inclusive, bagno e letto enorme.

Ci sono altri tre o quattro tipi di stanze, alcune nella laguna su palafitte, noi le sconsigliamo poiché l’acqua in alcuni punti è maleodorante. La hall ha una forma avveniristica con tetto di legno, diversi salottini confortevoli, un bar sempre aperto, una piccola area shopping e uno staff sempre gentile e disponibile. Ci sono tre ristoranti alla carta ai quali si accede su prenotazione, ”l’International”, elegante e ricercato, “il ristorante italiano” e il “ristorante vicino alla spiaggia”, carino e fresco. Il quarto ristorante, il più grande, è quello a buffet, con una miriade di pietanze cotte al momento che riescono a soddisfare tutti i gusti, fantastica l’area frutta e dolci, uno spasso per la mia golosità. I bar sono numerosi, con personale sempre attento e servizievole. Il posto è veramente strepitoso, la piscina è spaziosa, con rete da pallavolo, c’è l’arena, dove si tengono gli spettacoli serali, una spiaggia privata con lettini e ombrelloni, un’area giochi con calcio balilla, forza4 gigante, freccette, ping-pong, campo da tennis, possibilità di fare immersioni (a pagamento) etc. Vengono organizzate quotidianamente delle attività dallo staff dell’animazione, senza essere invadenti o chiassose, inoltre tutte le sere si tiene uno spettacolo di danza e musica della durata di circa quarantacinque minuti. Questo intimo resort è adatto a chi si vuole concedere una sferzata di lusso senza esagerare con i costi e l’altra particolarità è che… i bambini non sono ammessi.

Cayo Coco è la quarta isola maggiore di Cuba, è inoltre un’importante riserva naturale di uccelli marini, ha splendide spiagge di sabbia fine e uno splendido mare di acqua cristallina bassa, che consente la balneazione anche alle famiglie, è presente anche un’apprezzata barriera corallina.

Le giornate si susseguono così, coltivando l’ozio e il dolce far niente, l’unica uscita che ci concediamo è quella verso Playa Pilar a Cayo Guillermo, spiaggia dalla bellezza insuperabile.

Il Melia di Cayo Coco è il punto di partenza, prendiamo l’autobus che impiega un’ora e quarantacinque minuti per arrivare a Playa Pilar (5 CUC$ a testa andata e ritorno) perché ferma in tutti i resort, il viaggio è interminabile.

Arrivati finalmente a Playa Pilar, ci accorgiamo che la sua fama è meritatissima, la spiaggia è lunga, abbastanza larga e la sabbia sembra veramente talco, ci sono dune alte fino a 15 metri, e il colore dell’acqua colpisce per le sfumature di turchese.

Non ci fermiamo a prendere il sole, ma ci limitiamo a fare un giro sulla spiaggia e a scattare tante foto, il mare, calmo e dalle acque basse, è notevolmente più bello che a Cayo Coco tanto che vediamo alcune persone fare snorkeling. L’autobus che rientra passerà tardi, quindi prendiamo un taxi (5 CUC$) che ci accompagna al Melia Cayo Guillermo.

Il Cayo è celebre per i fenicotteri rosa, per le mangrovie, per le numerosissime specie di pesci tropicali e crostacei che abitano la barriera corallina, fu Hemingway a iniziare a raccontare del Cayo con i suoi celebri scritti.

La hall del Melia di Cayo Guillermo è meno attraente della nostra, il resort nel suo complesso sembra meno bello di quello di Cayo Coco, anche la piscina è più piccola, il personale meno gentile, ma spiaggia e mare hanno una marcia in più rispetto a Cayo Coco.

La spiaggia è molto più grande e il mare è favoloso, c’è la possibilità di praticare vari tipi di sport acquatici, come kite surf, inoltre c’è una passerella sul mare, molto suggestiva, collegata alla figura del visitatore più illustre, Hemingway.

Il Melia Cayo Guillermo costa circa il 20% in più rispetto a quello di Cayo Coco e sono ammessi i bambini al contrario del secondo.

17/03/2014 CAYO-COCO – L’AVANA

Nei giorni scorsi abbiamo fatto contattare dalla reception l’autista che ci ha accompagnato a Cayo Coco, il quale giorni addietro ci aveva detto che per 130 CUC$ ci avrebbe riaccompagnato all’Havana.

Informandoci presso il banco ufficiale del resort, è risultato che un taxi da lì, ci sarebbe costato sui 200 CUC$, mentre il bus che parte da Ciego de Avila costa 27 CUC$ a testa più 60 CUC$ di taxi da Cayo Coco alla città di partenza, il volo da Cayo Coco costa circa 100 CUC$ a testa, ma ci hanno riferito che è estremamente inaffidabile, nel senso che cancellano facilmente le partenze.

Il nostro autista è puntuale e si parte, riconosciamo l’auto che dall’Havana ci ha accompagnato a Trinidad e scopriamo che sono un gruppo di autisti amici e parenti, che effettuano questo servizio di trasporto taxi, che coincidenza, abbiamo girato l’isola di Cuba con la stessa famiglia di tassisti. Il viaggio è molto lungo, ma il conducente, un simpatico ragazzone, ci propone per ulteriori 20 CUC$ di fare tappa a Santa Clara, accettiamo. Visitiamo il monumento a Ernesto Che Guevara, che campeggia in una piazza immensa, il Mausoleo invece è chiuso perché è lunedì.

Luogo di molti pellegrinaggi, questo complesso di monumento-museo è situato in un vastissimo piazzale dominato dalla statua del Che, il mausoleo contiene trentotto nicchie dedicate agli altri guerriglieri rimasti uccisi in Bolivia e cimeli legati alla vita e alla morte del Che.

Ci spostiamo quindi al Monumento a la Toma del Tren Blindado (1 CUC$ a testa più 1 CUC$ se si vogliono scattare foto all’interno dei vagoni), il treno carico di armi che fu fatto deragliare dal Che insieme con altri diciotto rivoluzionari con la conseguente resa dei militari che c’erano a bordo.

Si riparte e circa a metà percorso facciamo una deviazione, in pratica raggiungiamo l’abitazione dell’autista, facciamo rifornimento, c’è un cambio di autista e rincontriamo appunto quello che ci ha accompagnato da L’Avana a Trinidad. Raggiungiamo la capitale alle 16:00 e andiamo da Miriam e Sinai che avendo le stanze tutte piene, come già ci avevano annunciato, ci ospitano nella casa affianco.

Si tratta sempre di una casa particular, con due camere da letto e un bagno in comune, ma ci siamo solo noi e la casa è molto graziosa.

Dopo aver depositato i bagagli, passeggiamo per le vie del centro e decidiamo di bere qualcosa sulla terrazza dell’Hotel Inglaterra, albergo in stile moresco con accenni andalusi, trascorriamo quindi il resto del tempo facendo qualche acquisto, quindi rincasiamo.

18/03/2014 l’AVANA – BOLOGNA

Oggi è piovuto e non siamo andati in giro, paghiamo la casa particular (25 CUC$ per una notte senza colazione) e con un taxi raggiungiamo l’aeroporto (25 CUC$).

Dopo il check-in si paga la tassa aeroportuale di 25 CUC$ a testa.

Noi abbiamo volato a Panama con la Copa Airlaines, quindi ad Amsterdam e poi a Bologna con KLM.



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