A Cuba e Cayo Largo

"Ho aperto uno spiraglio su Cuba..."
Scritto da: rafmarco
a cuba e cayo largo
Partenza il: 04/08/2011
Ritorno il: 18/08/2011
Viaggiatori: 2
Spesa: 3000 €
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Avendo a disposizione due settimane di vacanza in agosto, abbiamo deciso di trascorrere la prima in relax al mare a Cayo Largo e di dedicare la seconda a visitare un pezzetto di Cuba, con qualche puntata di nuovo al mare. Premetto che siamo una coppia di quarantenni, in viaggio senza figli, abbastanza “allergici” ai pacchetti viaggio confezionati e dotati di un minimo di spirito di adattamento.

INFORMAZIONI GENERALI: – cambiare valuta alla Cadeca (banca di cambio) o al limite in hotel, chiedendo anche monete da 1 CUC x le mance (i cubani vivono più di mance che di stipendio!). Occhio ai prezzi: la valuta locale (peso) a solo uso dei cubani NON è quella in mano vostra (peso convertibile o CUC). – difficilmente troverete qualcosa di made in USA (no Coca Cola, ma Tukola, no Marlboro, ma sigarette cubane ecc). Portate da casa le medicine, i prodotti di igiene personale, gli assorbenti (noi avevamo anche un sacco di campioncini di creme, profumi ecc da regalare). Tra le carenze croniche di Cuba c’è anche il materiale scolastico e di cancelleria: portatene un po’ per la felicità dei bambini. – clima: in agosto fa caldissimo, c’è poca escursione termica e quasi tutti i ristoranti al mare sono all’aperto (senza aria condizionata) quindi scordatevi pure felpe e golfini. – unico serio difetto: zanzare e tafani. Serve un buon repellente, reperibile anche in loco. Il problema è maggiore a Cayo Largo e nelle zone interne di Cuba, come Pinar del Rio, quasi nullo a L’Habana. – la criminalità è praticamente inesistente, di giorno come di notte c’è tanta polizia. Non mancano invece gli scocciatori che ti propongano continuamente taxi, ristoranti, sigari, guide…. Da evitare. – hotel: le grandi catene internazionali costano care, mentre gli hotel cubani sono statali, tristi e con personale spesso indolente. meglio cercare una “casa particular” (con cartello blu all’esterno “arrendador en devisa”). Sono privatI che affittano le camere (di solito con bagno e aria condizionata) a prezzi competitivi (20-30 CUC a camera in b&b) e a richiesta offrono anche una buona ristorazione (10-15 CUC a testa). Dedicate un po’ di tempo a parlare con i padroni casa, magari offrite qualcosa (noi avevamo dall’Italia la moka e il caffé) e loro vi apriranno il cuore. La prenotazione è di solito telefonica e va in ogni caso riconfermata il giorno prima dell’arrivo. Spesso il padrone di casa è in grado di suggerire una nuova sistemazione per la tappa successiva e si offre volentieri di telefonare per prenotare. – Cucina: la “comida criolla” è la cucina tradizionale cubana, semplice e di gusto abbastanza vicino a quello mediterraneo. Se volete mangiare aragosta ordinatela “enchilada” alla casa particular, ve la serviranno con un favoloso sughetto al pomodoro a prezzi ridicoli. Per uno spuntino al volo ci sono tante pizzerie (dignitose) e i panini (bocadillos) sono commestibili. La frutta e la verdura sono ottime. Non chiedetemi di cocktail e rum, per i quali Cuba è famosa, perché noi siamo astemi!

TRASPORTI: Il volo interno Cayo-Habana atterra in un aeroporto secondario, minuscolo, ma all’uscita abbiamo trovato comunque un taxi che in circa mezz’ora ci ha portato in centro. Anche l’aeroporto internazionale è comunque misero, con pochi negozi. Ricordate che prima di passare la dogana per rientrare in Italia dovete pagare una tassa all’apposito sportello. Bus/Treni: personalmente li sconsiglio. Ci sono file interminabili di cubani in paziente attesa perché non si sa mai se e quando passeranno. Noi abbiamo preso un’auto a nolo, prenotata dall’Italia. Taxi: ne esistono di tanti tipi, le automobili ufficiali x turisti devono avere un bollino azzurro sul vetro, ma non necessariamente la scritta “taxi” sul tetto. Nessuno ha il tassametro, ma in generale il taxi non è costoso come in Europa. Soprattutto a L’Habana, oltre alle auto circolano anche bicitaxi (tipo tuk-tuk) e cocotaxi (tipo apecar) che hanno una tariffa oraria di 5-8 CUC. Strade: esiste una sola autostrada che attraversa il centro dell’isola da L’Habana a Santa Clara. Ci si trova di tutto, compresi carretti a cavallo, gente a piedi, biciclette, ma per fortuna c’è pochissimo traffico quindi basta un po’ di prudenza e tutto va liscio. Assolutamente sconsigliato viaggiare di notte: l’asfalto è in condizioni molto approssimative, l’illuminazione pubblica inesistente. I segnali stradali sono pochi, ma fermatevi tranquillamente a chiedere informazioni perché la gente è molto disponibile. I cubani, stante la carenza cronica di trasporti pubblici, hanno ideato una sorta di fermata a richiesta per gli autostoppisti. Si tratta di casette simili alle fermate degli autobus, dove la gente è in fila per aspettare un passaggio. A noi è capitato che la stessa polizia ci fermasse per chiedere la cortesia di caricare una persona. Per quanto riguarda il traffico urbano, i nomi delle strade spesso mancano o sono indecifrabili, ma con poche indicazioni e una cartina noi ce la siamo cavata egregiamente. Chiaramente ci vuole pazienza, soprattutto a L’Habana dove in un centro storico ottocentesco convivono enormi automobili americane anni ’50, carretti, bici…. I cubani però (primi tra tutti la polizia) sono gentili e pazienti e il traffico per quanto intenso non dà mai l’impressione di essere inaffrontabile.

1° settimana: CAYO LARGO E’ un’isola a sud di Cuba con un aeroporto (internazionale) e alcuni alberghi di grandi catene. Non c’è popolazione autoctona, quindi niente di autenticamente cubano, ma “solo” un mare da cartolina. Tra gli alberghi – anche parlando con altri turisti – il migliore ci è parso il Sol Cayo Largo, soprattutto per la spiaggia, stupenda, tipicamente caraibica con sabbia bianchissima e mare turchese. Lasciate perdere la zona attrezzata sulla sinistra (guardando il mare) e spingetevi a destra più che potete per trovare le zone più belle e deserte, attraversando un breve tratto di spiaggia nudista. Il Sol è ben fornito di tutto, un vero all inclusive, le camere sono spaziose e ben attrezzate (con la corrente a 220V e prese sia europee che americane). Ci sono diversi ristoranti e bar aperti 24 ore al giorno. L’animazione è di tipo internazionale, abbastanza soft. Da tutti gli alberghi passa una navetta (gratuita) per raggiungere le due spiagge più famose: Playa Sirena e Playa Paradiso. La prima è più commerciale, con bar, ristorante, docce, catamarani ecc; la seconda ha solo un piccolo bar ma la spiaggia e il mare sono decisamente più belli. Entrambe offrono lettini e ombrelloni gratuitamente, ma in quantità limitata quindi consiglio di arrivare in spiaggia non troppo tardi. In alternativa alla navetta, che in alcuni orari può essere pienissima, potete noleggiare uno scooter o prendere un taxi. Nota: mi dicono che le mareggiate autunnali spesso modificano la conformazione delle spiagge, quindi è possibile che altri turisti trovino situazioni anche profondamente diverse. Negli alberghi ci sono gli uffici dei tour operator e l’immancabile Cubatour (agenzia viaggi statale in grado di organizzare di tutto, dalle escursioni alla biglietteria, ad altri soggiorni ecc). Consiglio di fare almeno una giornata in catamarano (scegliete il più piccolo – 8/10 posti, tanto fanno tutti lo stesso giro); personalmente mi è piaciuta molto anche l’escursione notturna per vedere le tartarughe deporre le uova (possibile da giugno a settembre).

2° settimana: CUBA L’Habana Consiglio di dedicare almeno due giornate piene alla città, facendo base a Habana Vieja o Centro Habana. Habana Vieja è la parte con gli edifici più belli e restaurati, le mostre e tanti musei. Un itinerario a piedi porta via almeno quattro ore. Centro Habana è molto più degradata ma più viva, autentica. Anche qui servono almeno quattro ore per guardarsi intorno. Vi consiglio (se vi piace il genere) di prendere qualche lezione di salsa al teatro (di fianco alla Casa della Musica): passate di là per fissare l’orario e chiedete di Grey. Noi abbiamo soggiornato in questo quartiere, nella casa di Alejandro e Ivette (tel: 05 2635759) che sono molto gentili e ospitali. Vedado: zona residenziale e prettamente turistica. A parte la famosa Plaza de la Revolucion (con un giro sulla torre panoramica) non c’è niente se non locali e vita notturna su misura per i turisti. Morro Cabana: fortezza situata sull’altro lato del porto, ci si accede tramite un tunnel che parte dal Malecon (il lungomare). La zona è molto vasta, si visita in una mezza giornata, ma è un po’ cara: si paga per parcheggiare, per entrare alla fortezza, per entrare al castello…. Consiglio di passarci un pomeriggio e cenare dentro (ci sono mi pare tre ristoranti) perché ogni sera c’è una breve ma suggestiva cerimonia in costume ottocentesco che si conclude con un colpo di cannone sparato alle 21:00 esatte. Spiagge: noi non siamo andati, era troppo fresco il ricordo impareggiabile di Cayo Largo. La notte: abbiamo evitato accuratamente gli spettacoli per turisti offerti dai locali più famosi e abbiamo passeggiato tra i cubani lungo il Malecon (tra l’altro nella settimana tra il 10 e il 15 agosto c’è il carnevale). Siamo andati a ballare alla casa della musica di Centro Habana dove i turisti sono pochi; ci sono due spettacoli al giorno (alle 18:00 e alle 23:00) e il programma è esposto all’ingresso, informatevi perché cambiano le orchestre e i generi musicali. Consigliamo anche il 1830 (sul Malecon) e il Florida (in calle Obispo). La figlia ventenne dei padroni di casa, Daymilla, è una miniera di informazioni sulla vita notturna (oltre che un’ottima cuoca).

Cienfuegos E’ la nostra prima tappa, a circa 4/5 ore di auto da L’Habana. Situata nel sud, è una cittadina di mare in una grande baia naturale e ottimo punto di partenza per visitare in giornata altre località. La nostra casa particular (Angel tel: 043-531519) era sul mare, a punta Gorda: una deliziosa boccata d’aria fresca dopo il caos di Centro Habana. La città è ben conservata e merita forse una mezza giornata di visita, poi si può vedere Trinidad (bella, famosissima, ma esageratamente turistica), organizzare (tramite Cubatur) un’escursione in montagna alle cascate oppure rilassarsi a Playa Ancon, che dicono essere la migliore della costa sud. Niente a che vedere con le spiagge di Cayo Largo, diciamo l’equivalente di una bella Sardegna. A Playa Ancon cercate il Grill Caribe, 2 km a nord dell’hotel Club Amigo Costasur, dove oltre al ristorante c’è una piccola spiaggia attrezzata (a pagamento) frequentata soprattutto da cubani.

Santa Clara. Famosa per essere stata teatro della prima vittoria del Che contro Batista (museo dell’assalto al treno) e per conservare le spoglie di Che Guevara (mausoleo). C’è una fabbrica di sigari (chiusa alla domenica) che si può visitare in maniera un po’ meno frettolosa di quella de L’Habana. Ricordate di comperare prima i biglietti all’ufficio Cubatour in centro. Se vi resta tempo visitate il teatro (nella piazza principale), merita uno sguardo e un CUC di mancia alla guida.

Remedios. 3 ore d’auto a nord di Cienfuegos. Angel (vedi Cienfuegos) ci ha trovato il favoloso hostal di Nole a Remedios (tel: 042 395582): una casa ottocentesca, con pavimenti e arredi originali, un grande patio con giardino su cui si affacciano le camere (enormi) e una piccola piscina. Remedios è una cittadina molto piccola ma carina e ordinata, un perfetto punto di partenza per visitare la zona di Cayo Santa Maria. Cayo Santa Maria (simile a Cayo Coco) è un’isola a cui si accede con una strada sopraelevata di circa 40 km (con il mare a destra e a sinistra, uno spettacolo!) pagando un pedaggio (ricordatevi di portare il passaporto). Sull’isola ci sono solo alberghi di catene private – con costi elevati. Appena arrivati voltate a sinistra al distributore seguendo le indicazioni per “la Bruja”. E’ il più piccolo tra gli alberghi dell’isola e pagando 15 CUC a testa alla reception si può accedere ai servizi a mare e pranzare al ristorante sulla spiaggia con un buono spesa di 12 CUC. La spiaggia è grande e molto bella, mi dicono siano ottime anche le escursioni organizzate al porticciolo adiacente. Mare splendido, ma ancora non all’altezza di Cayo Largo

Questa è stata la nostra ultima tappa, per ricaricare le pile prima del lungo (e triste) viaggio di ritorno. Non pretendo di aver capito Cuba (e i Cubani) ma posso dire di aver aperto uno spiraglio verso questo popolo allegro e creativo, che combatte quotidianamente col regime, con l’embargo, con il caldo e le zanzare, con la mancanza di lavoro e di informazione. Un grazie particolare alle famiglie che ci hanno ospitato: Alejandro, Angel, Nole ci avete fatto sentire a casa. Hasta Siempre, my Cuba



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