A come Ambiente
Il museo è aperto sabato e domenica (in settimana è aperto per le scuole e i gruppi) dalle 14.30 alle 19.30 (14.00-19.00 orario invernale), resta chiuso in estate.
Spendo subito una parola per il personale, formato da giovani estremamente gentile e preparati, sia sugli argomenti specifici che nell’approccio con i bambini.
Il museo è diviso in 6 diverse aree tematiche: acqua, rifiuti, energia, trasporti, cibo, cambiamenti climatici. In ogni area è prevista una visita guidata della durata di un ora circa, scelta questa che ritengo azzeccata, perché in questo modo l’operatore ha modo di modulare la visita in base al gruppo che ha di fronte e all’età dei partecipanti.
Caratteristica principale del museo è l’interattività, con tantissimi exibit in cui i bimbi possono sperimentare in prima persona.
È difficile riuscire a vedere tutto in una solo visita, un po’ perché i bimbi potrebbero ad un certo punto stancarsi, un po’ perché le cose da vedere e da provare sono veramente veramente tante; noi comunque siamo rimasti fino alla chiusura, e questo è sicuramente merito degli operatori che sanno interessare anche bimbi così piccoli.
Su consiglio dell’operatrice all’ingresso iniziamo dalle aree dedicate ad acqua e rifiuti, adatte anche a bimbi della scuola materna.
All’area dell’acqua si accede passando all’interno… di un temporale: qui i bambini con palline di pongo modellate in diversi modi sperimentano la legge di Archimede, poi con l’aiuto di un exibit possono vedere i diversi stati dell’acqua (solido, liquido e gassoso), fanno esperimenti per vedere se si scioglierà prima il ghiaccio immerso nel sale, quello avvolto in un panno o quello lasciato al naturale, sperimentano la legge di capillarità dei liquidi con l’aiuto di “ninfee” di carta immerse nell’acqua, imparano con l’aiuto di un breve cartone animato (che ha come protagonista Gocciolina, la mascotte di quest’area) il ciclo dell’acqua. Un exibit veramente carino aiuta i bambini a capire che siamo fatti per 2/3 di acqua: si tratta di una bilancia collegata ad un cilindro che si riempie di acqua in base al peso di chi ci sale sopra. Infine in un “anfiteatro” sentiamo il suono prodotto dall’acqua in diverse situazioni (ruscello, mare, sciacquone, pioggia,…).
Terminata la visita all’area dell’acqua, passiamo all’area dei rifiuti. Si comincia con un gioco: ad ogni bimbo viene dato un rifiuto e bisogna indovinare di cosa è fatto e in che bidone va buttato, poi con l’aiuto di uno scanner un computer ci dice se la risposta è esatta…e qui devo dire che qualcosina la imparano anche i grandi!!! A questo punto, come investigatori che devono svelare un mistero, cerchiamo di capire cosa si può fare con i rifiuti che differenziamo: scopriamo ad esempio che con la plastica riciclata si fanno i maglioni di pile oppure perché in Italia la raccolta del vetro si fa tutta insieme mentre all’estero ci sono bidoni diversi per vetro di colore diverso e anche che è più semplice riciclare la carta che farla ex novo abbattendo gli alberi. Infine andiamo in un finto supermercato a fare la spesa: la sfida è scegliere i prodotti le cui confezioni permettono un maggior riciclo e dove non c’è un surplus di imballaggio.
La terza area che visitiamo è dedicata al cibo; la ragazza che si occupa di quest’area (e che poi ci guiderà anche alla scoperta dei trasporti) è a mio avviso la più brava e coinvolgente. Si comincia con un sondaggio tra i bambini presenti: vengono mostrati una serie di alimenti e a maggioranza si decide quali “ci piacciono” e quali no, così la nostra simpatica guida arriva a spiegarci tutto sul gusto, anche che la percezione del sapore viene influenzata da tutti i 5 sensi, in special modo l’olfatto (e ce lo dimostra con un simpatico esperimento). Poi si parla di vitamine e insieme scopriamo, affettandoli virtualmente, quali sono i frutti e gli ortaggi che contengono più vitamina C. Infine a grandi e piccini viene insegnato a scegliere un prodotto alimentare valutando l’impatto che la produzione di quest’ultimo ha sul l’ambiente ( nel nostro caso: meglio succo d’arancia o arancia?).
Finita la visita all’area del gusto chiedo alla bimbe cosa vogliano fare, se siano stanche… loro mi rispondono senza indugi che vogliono proseguire…e allora proseguiamo!
Prossima area: energia. Anche qui con una serie di exibit i bambini imparano cos’è l’energia: l’energia muscolare che fa azionare una ruota e fa cadere una pallina oppure fa accendere una luce e l’energia elettrica che dà una piccola scossa; ma come viene prodotta l’energia? 4 diversi exibit ci mostrano come si produce energia con l’acqua, con il vento, con il sole e infine con il metano (con la riproduzione di una centrale a metano realmente esistente a Torino). Si parla poi di rischi connessi all’elettricità: con l’aiuto di una riproduzione virtuale andiamo alla ricerca delle zone della casa maggiormente esposte al rischio. Infine stiliamo la classifica dei modo di produrre energia maggiormente amici dell’ambiente, impariamo cosa sono le “emissioni” e quale combustibile ne produce più.
Ormai manca solo un’ora alla chiusura, io comincio a sentire la stanchezza, ma le bambine non danno segni di cedimento: abbiamo ancora un’ora a disposizione e due argomenti tra cui scegliere: “Cambiamenti climatici” e “Trasporti”; la scelta ricade sui secondi…allora…si parte!
Il primo exibit di quest’area ci illustra i danni causati dalle auto e alcuni dati sul numero di auto in circolazione in Italia. Il secondo exibit è la riproduzione del traffico cittadino: i bambini devono scegliere un posto dove sedersi tra moto, bicicletta, auto, bus, tram, treno, metropolitana…e piedi. Di questi mezzi una voce spiega di volta in volta vizi d virtù. Infine si parla di incidenti stradali: il primo exibit ci mostra le conseguenze di incidenti diverse con o senza cintura con un omino dei crash test in 3D su cui si illuminano di colori diversi le varie parti del corpo a seconda del danno subito; nel secondo exibit possiamo mettere alla prova i nostri riflessi cercando di frenare per non tamponare l’auto davanti a noi (in una situazione immaginaria dove l’auto non è dotata di ABS).
Sono ormai le 19.30 e il museo sta chiudendo; salutiamo e ringraziamo gli “amici” che ci hanno accompagnato in questa avventura e ci avviamo verso casa.
Che dire di questa esperienza? Sicuramente un museo fuori dagli schemi comuni, un luogo dove tornare ogni tanto per scoprire sempre nuove cose; lo consiglio a chi come noi vuole fare una gita in giornata e trasformare un noioso pomeriggio autunnale in una bella avventura, ma anche a chi, magari in visita a Torino, vuole regalare ai propri bimbi un’esperienza diversa.