A Bosa in febbraio
Comunque la cosa piú carina è stata il carnevale. Giovedí grasso i bambini delle scuole sono sfilati mascherati e con carri, tra i quali grande spazio aveva quello dedicato a Gelminia dea d’Istruzione. Il venerdí pomeriggio da tre paesi sono arrivate manifestazioni tipiche. Ricordo solo il nome di Gavoi, gli altri nomi dei paesi li ho dimenticati. Comunque c’era la sfilata dei mamutones con le loro mantelli di pelliccia credo di pecora ed ossa che mimavano la caccia e la cattura al cinghiale ed un gruppo di ballerini che hanno ballato il “ballo tondo”. Il sabato sera erano aperte tutte le cantine del centro storico e tutta la gente si è riversata in piazza passando di cantina in cantina dove ti davano, gratis, un bicchiere di vino e piatti o salumi tipici, frittelle. Naturalmente il 90% della gente era mascherata. Una serata veramente diversa e divertente, in cui un turista o visitante può attaccare bottone con chiunque e riceve il suo bicchiere di vino ed il suo piatto di maiale e baccelli secchi come se fosse un paesano.
La domenica siamo andati ad Oristano. La strada per arrivarci è spettacolare, sopratturtto dopo Cuglieri. A Oristano c’era la Sartiglia “Sa Sartiglia”, preceduta dal corteo storico in costume con i cavalieri, su cavalli bardati, con il volto coperto dalle maschere. La Sartiglia è una prova di abilitá: il cavaliere cerca di prendere una stella (con un foro) pendente da un filo con la spada. Questo la mattina il pomeriggio invece c’era la Pariglia, corsa di cavalli con cavalieri in costume. Probabilmente sartiglia deriva dalla parola spagnola sortija (anello). A me ha fatto ricordare le gare tradizionali dei gauchos la domenica mattina nel quartiere di Matadero a Buenos Aires: galoppano fino a dove c’è un anello pendente e cercano di infilarlo con una specie di spadino tipico loro.
Comunque è stato proprio bello ed emozionante assistere a una manifestazione tipica chiaramente fatta con amore, il corteo in costume era lunghissimo con anche bambini, i costumi erano molto belli non per la ricchezza messa in mostra ma per l’accostamento e la bellezza dei colori e la grazia con cui erano portati. Mi sono ritrovata a gridare come un oristanese quando un cavaliere riusciva ad infilzare la stella.
La pariglia non l’abbiamo vista perchè i tempi si erano troppo allungati, comunque pare che un uomo abbia passato le transenne e sia stato investito da due cavalli.
Il lunedí sono ripartita in aereo da Alghero, perchè d’inverno prendere una nave per Livorno e Piombino è molto complicato. E’ molto più semplice andare ad Algero (50 km all’aeroporto) e da lí a Pisa (50 euro), Ryanair. Non male devo dire, puntualissimo. Certo non possiamo portare più di dieci kg ma si viaggia benino. A parte che un quartino d’acqua “solo” due euro. Così mi ha detto (“solo”) l’hostess, mi sono sentita presa un pochino per il culo. La strada da Bosa ad Alghero è la litoranea, quasi tutta a picco sul mare. Dico la verità, soffro un po’ di vertigine ed è stata dura (solo una ora) ma dire che il paesaggio è spettacolare, incredibile è dire poco, da vedere assolutamente. E se la bellezza del mare è direttamente proporzionale a quella della costa deve essere meraviglioso. La zona è ancora selvaggia e c”è il rischio che la nuova amministrazione cominci a lottizzarla come la costa est, sarebbe un crimine. Per finire, andate in Sardegna, ha paesaggi stupendi, bei paesi, bel mare e gente simpatica, oltre che tradizioni meritevoli di essere conosciute.