A Berlino con i bambini
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Abbiamo iniziato a parlarne dopo le vacanze di Natale e poi un pezzetto alla volta, abbiamo prenotato tutto: biglietti, con Ryan Air; appartamento, questa volta con Airbnb.it, dato che su Homeaway non c’era nulla che ci piacesse.
Nonostante ci fossimo mossi prestissimo, abbiamo avuto un po’ di problemi a prenotare: tutti gli appartamenti erano pieni. Alla fine ne abbiamo preso uno molto bello, che però non aveva due stanze e quindi una coppia ha dovuto dormire in sala. Comunque la casa era bellissima e in una zona molto comoda, con due metropolitane che ci collegavano al centro in 20 minuti scarsi.
Eccola qua, era questa: , pagata 500 euro in 7 per 5 notti. Funziona.
GIORNO 1
Eccoci, domenica di Pasqua, sveglia all’alba, in senso letterale. Sveglia alle 4.30 e fuori casa alle 5.00. I bambini li avevamo mandati a letto praticamente vestiti, così alla mattina li abbiamo tirati su all’ultimo e siamo usciti. In cortile ci siamo trovati con i nostri vicini e la loro bimba, siamo saltati in macchina e ci siamo diretti a Bergamo. Avevamo prenotato il parcheggio low cost dell’aeroporto, così con 19 euro ci hanno tenuto la macchina 5 giorni. Funziona anche questo, visto che in 4 andarci coi mezzi costa decisamente di più. Pensavamo che in macchina i bambini avrebbero pisolato, ma erano ben svegli, hanno chiacchierato e mangiucchiato dei crackers. Alle 6.40 decolla l’aereo e alle 8.10 siamo a Berlino, con tutta la giornata davanti che ci aspetta. Una volta atterrati, per prima cosa, già in aeroporto, facciamo le Welcome Card, che costano 37 euro e comprendono tutti i mezzi, bambini compresi, e offre sconti praticamente su qualsiasi cosa uno abbia voglia di fare o vedere in città (e fuori città). http://www.visitberlin.de/it/welcomecard.
A questo punto, prendiamo la S42 che ci porta in centro e da lì la metro che ci porta a Wedding, il quartiere dove abbiamo preso l’appartamento. Troviamo subito la strada e anche in quartiere non è difficile districarsi tra le vie (evviva google maps!). I bambini si innanorano subito del cortile interno: ci sono degli orticelli, tanti gessi per disegnare per terra e un tavolino dove accomodarsi per riflettere su cosa disegnare! Troviamo ad aspettarci la proprietaria, Riikka Pia Kantola, una ragazza finlandese che vive a Berlino. Il cortile e il palazzo sono incantevoli, non c’è altra parola per descriverli. L’appartamento è esattamente come nelle foto e nonostante fosse un bilocalone (ma –ooooooone!!!) e noi in 7 non abbiamo mai risentito della carenza di spazio. I bambini avevano spazio per giocare e noi un bel tavolone con una bella cucina attorno cui raccoglierci alla sera e alla mattina per organizzare le giornate, berci un bicchiere di vino, o goderci una tisana serale. Salutata Riikka, preso possesso della casa… non ci resta che dare ascolto alla pancia, che urla COLAZIONE da un pezzo. Pronti-partenza-via, ci fiondiamo subito in Alexander Plazt dove sostituiamo la tardiva colazione con un pranzo, puntando subito al piatto locale, il currywurst nel panino con taaaaaanto ketchup. Con la pancia piena, iniziamo a passeggiare per la città. Questa zona centralissima è quasi tutta area pedonale (credo… se non è così, allora non c’era traffico!) e quindi i bambini hanno una certa libertà di movimento. La sensazione poi è che sia tutto grande, spazioso… marciapiedi gradi, dove ci si muove bene, senza scontrarsi spalla-spalla ogni due passi con qualcuno. Puntiamo alla torre, passeggiamo fino alla fontana di Nettuno dove ci soffermiamo un po’ in piazza, prendiamo la Unter den Linden e arriviamo al Duomo, dove ci buttiamo una mezzoretta nel prato lì davanti a rilassarci un po’. I bambini stanno reggendo benissimo nonostante la levataccia… ma un po’ di relax fa piacere a tutti e poi c’è un bel sole tiepido che non possiamo fare a meno di goderci. Rimessi in piedi procediamo lungo il viale e vediamo la Neue Wache. E poi proseguiamo ancora lungo il viale affollato, finché non arriviamo alla Porta di Brandeburgo. Imponente, ma poco godibile: è infatti il giorno di Pasqua, la piazza è pienissima e ci sono anche le miniolimpiadi dei bambini, quindi anche solo pensare di mettere piede a Tiergarten è utopistico. Non che nel nostro fisico ci siano ancora le forze per farlo… riusciamo giusto a retrocedere di un centinaio di metri e buttarci sul bus a due piani numero 100. Il bus a due piani riscuote sempre un grande successo con i bambini e il bello di questo autobus è che fa più o meno il giro di un qualunque Sightseeing, ma essendo un mezzo pubblico non costa una saraccata, ma un semplice biglietto urbano. Saliamo al secondo piano e ci godiamo il giro. I bambini si piazzano in prima fila e per i primi 10 minuti sono anche esaltati… ma poi uno a uno si addormentano! L’autobus passa dal parlamento, dalla colonna della vittoria, costeggia tutto il Tiergarten e poi torna indietro, fino ad Alexander Platz… dove scendiamo dall’autobus con grandissima fatica visto che abbiamo tutti e tre i bambini che dormono in braccio… e adesso non sono più tanto piccoli e leggeri… sono luuuuuunghi… e pesaaaaaaanti…
Ci trasciniamo fino al punto di partenza, Alexander Platz, e ci spiaggiamo in un misero Burger King… non sarà granché, ma siamo tutti stanchi, non abbiamo voglia di cercare altro, pensare di fare la spesa e cucinare a casa il giorno di Pasqua appare improbabile… e quindi ci facciamo andare bene il Burger King. Anzi, ci facciamo andare bene una cena alle 18.00 scarse al Burger King! Usciti ci coccoliamo con della frutta ricoperta di cioccolato presa da una delle colorate bancarelle di Alexander Platz e poi torniamo a casa con la metro. A casa prepariamo i letti e poi uno a uno cadiamo come foglie, senza neanche fare un gran piano per il giorno dopo… ne riparleremo a colazione!
GIORNO 2
Non avendo potuto fare la spesa, in casa non abbiamo nulla, quindi ci vestiamo, svegliamo con calma i bambini e poi andiamo a far colazione in una panetteria che avevamo adocchiato ieri sera. A colazione, davanti a un bel caffé e delle ottime briosche, iniziamo a buttare giù qualche idea sulla giornata. Il meteo.it dice che oggi sarà la giornata più bella (anche se a dire il vero, farà sempre bello!), quindi decidiamo di sfruttare tanta civiltà nordica e organizzazione tedesca e prendiamo delle bici per girare tutto il giorno. Le prendiamo qui: Solo le bici, non il tour. E abbiamo lo sconto previsto dalla Welcome Card. Prendiamo 4 bici, 2 estensioni e 1 biciclettina e poi i bambini si alterneranno. La metro ci porta fino a Zoologischer Garten, qui prendiamo le bici e iniziamo il nostro giro. Prima tappa, il Tiergarten, che giriamo in lungo e in largo, facendo qualche pausa qua e là per far sgranchire le gambe ai bambini e riattivare la circolazione nelle nostre chiappette. La tappa successiva è il Denkmal für die ermordeten Juden europas, il memoriale per gli ebrei assassinati d’Europa. Ci tenevo molto. È una imponente installazione a cielo aperto, 2711 stele in calcestruzzo con un’altezza che varia tra gli 0,2 e i 4 metri, erette su un terreno che un tempo era occupato dalle proprietà di Goebbels (ah che beffa… si sarà rivoltato nella tomba!). Bellissimo aggirarsi tra le stele e i bambini trovano molto divertente correre e perdersi in quel labirinto, giocare a rincorrersi, ritrovarsi… ci stiamo un bel po’! Di nuovo in sella arriviamo in poche pedalate in Potsdamer Platz, coi suoi grattacieli modernissimi, e da lì a Point Charlie, dove leghiamo le bici e facciamo qualche foto. Zeno vuole assolutamente fotografare i soldati americani col suo iPod e si innamora dei cappelli dell’esercito russo che troneggiano su tutte le bancarelle della zona. Non se ne parla di comprare nulla su delle bancarelle “spenna-turisti”, ma Ric gli promette che a Milano, se sarà ancora interessato all’articolo, potrà guardare qualcosa in Internet (chiaramente l’interesse per l’articolo è sparito esattamente 10 minuti dopo che la bancarella è uscita dal suo campo visivo!). Da Point Charlie al Topographie des Terror ci va davvero poco e qui facciamo un’altra sosta, prima di puntare dritti al Tempelhof, il vecchio aeroporto di Berlino che permetteva il ponte commerciale con l’occidente. L’aeroporto venne chiuso qualche anno fa e i berlinesi chiesero che venisse donato come parco alla cittadinanza. E sono stati ascoltati! Nessuno ci ha costrituito nulla ed è diventato un’area in cui pattinare, skatare, usare il kite… e poi ci sono gli orti urbani, gente che corre, che fa pic-nic, che si rilassa al sole. Noi pedaliamo per tutto l’aeroporto e proviamo a vedere la velocità di punta che riusciamo a prendere sul rettilineo della vecchia pista! Molto divertente ma la pancia reclama il pranzo, ormai sono quasi le due e abbiamo tutti fame. Usciamo dall’aeroporto e ci sediamo all’aperto a mangiare un kebab e un gelato, per poi ripercorrere a ritroso la strada fino al punto Fat-Tire dove avevamo preso le bici. Sulla strada del rientro Mia scopre quanto sia inopportuno non tagliare perpendicolarmente i marciapiedini che delimitano la pista ciclabile, le parte la bici e si buca leggings e ginocchio. Qualche lacrima e si rimette in sella, con una importante lezione acquisita… meglio ora che a 35 come ho fatto io… che allo stesso modo ho misurato la pista ciclabile di Via De Amicis! Restituite le bici, attraversiamo la strada per infilarci allo Zoo. Non quello nuovo, ma quello vecchio, inaugurato nel 1844… insomma, presente? Quello di “Noi ragazzi dello zoo di Berlino”! Lo zoo devo dire che è bello in quanto giardino, ma dal punto di vista degli animali l’abbiamo trovato piuttosto retrogrado, in particolare l’area dei grandi felini, che a meno che non faccia caldo e possano uscire, sono relegati in una zona troppo piccola per loro. Facevano una grande tristezza e anche l’orso, simbolo di Berlino, qui pareva di una tristezza infinita. Oggi gli zoo vengono concepiti diversamente: sono degli shelter dove vengono spesso curati e riabilitati animali, non mere vetrine da esposizione. Hanno grandi, enormi spazi. Non piccole gabbie. Insomma, voto molto basso. Mentre leggo un po’ ovunque che quello bello e moderno è l’altro: http://www.zoo-berlin.de/zoo/tiere-wissenswertes/tier-news.html Passeggiamo per le vie alberate dello zoo, facciamo una sosta al parco giochi dove i bambini si scatenano e poi torniamo a casa. È pasquetta e anche oggi tutto chiuso. Quindi non riusciamo a fare la spesa e optiamo per mandare Riccardo e Massimo a prendere una pizza da asporto. Ok… non commentiamo… ieri Burger King e oggi pizza da asporto in Germania… ci vogliamo proprio male! Tornano a casa dopo 1 ora, sfianchi e la pizza è quel che è… ma d’altronde non è che ci si aspettassimo granché!
GIORNO 3
Oggi ci dedicheremo alla scoperta di Berlino Est. È una bellissima giornata, c’è un bel sole caldo… il meteo.it dava pioggia… non ne sta azzeccando una… per fortuna! Che Berlino Est sarebbe se non cominciassimo dalla East Side Gallery? 1,3km di muro ricoperto da graffiti realizzati da artisti provenienti da tutto il mondo. La metro ci lascia a Jannowitzbrucke, ossia al famoso ponte rosso di Berlino. E già quello è un gran bel vedere. E il muro ci lascia a bocca aperta. Bellissimo. Una camminata piacevolissima e i bambini fotografano OGNI graffito. Tutti! Fanno un vero e proprio servizio fotografico. Alla fine della vacanza sono stati tutti e tre concordi che sia stato il momento più bello della vacanza!!! E chi l’avrebbe detto che si sarebbero così divertiti. La passeggiata ci porta via due ore buone e quando arriviamo in fondo attraversiamo il vialone e percorriamo un quartiere tutto a palazzoni (tenuti molto bene devo dire, nonostante le dimensioni da case popolari). Da qui spuntiamo su un altro dei grandi simboli di Berlino Est, la Karl Marx Allee: una imponente via, la via percorsa dalle truppe russe quando entrarono in Berlino, alla fine della Seconda Guerra Mondiale. È una via che parte da Alexander Platz e taglia tutto il Friedrichschein, il quartiere di Berlino Est tanto alla moda in questi anni. È larga 90 metri, ma nonostante sia una importante arteria non c’è traffico, anzi, quasi non ci sono macchine! Vi si affacciano enormi, lussuosissimi, palazzi di stampo nettamente comunista. Insomma, una vera e propria vetrina del comunismo. Ci fermiamo a mangiare in uno dei tanti baretti e facciamo una bella pausa dalla luuuuuunga camminata fatta fino ad ora. A dire il vero ci riposiamo solo noi, perché i bambini si fiodano a giocare nella terra dei giardini che stanno tra il marciapiede e l’inizio della strada (per far capire le dimesioni di questa via: palazzi, marciapiedONE, giardini, pista ciclabile, corsia, spartitraffico con prato, altra corsia, pista ciclabile, giardini, marciapiedONE, palazzi). Dopo pranzo, prendiamo un tram che ci porta a un parco (un altro? Eh sì, Berlino è una città non solo bellissima, ma anche verdissima!) che vanta una fontana con tutti i personaggi delle favole dei fratelli Grimm. È anche il parco più antico di Berlino, creato nel 1840: il Volkspark di Friederichschein. Ci fermiamo un po’ anche qui, ci rilassiamo, andiamo a vedere la fontana… e poi è ora di tornare a casa. Rientrando, ci fermiamo a vedere gli Hackescher Hofe, una serie di bellissimi cortili piastrellati, pieni di negozietti e baretti, incastonati uno dentro l’altro. Un posto affollato eppur romantico, a suo modo. Questa sera riusciamo finalmente a fare la spesa al supermercato e a cucinare a casa. Riccardo non può fare a meno, per coronare la giornata, di comprare i cetrioli sott’olio di Goodby Lenin!
GIORNO 4
Oggi arriveremo ai confini di Berlino Ovest. Nella zona più “in” di quella che un tempo fu Berlino Ovest. Charlottemburg e il suo bellissimo castello sono la nostra prima tappa della giornata. Il castello fu la residenza dei primi Re di Prussia ed è stato ricostruito benissimo (i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale infatti l’avevano conciato decisamente male). Prendiamo l’audioguida e giriamo tutto il castello. I bambini trottano da una stanza all’altra ascoltando gli approfondimenti in cuffia. L’audioguida sapevamo già che riscuote sempre un grande successo, memori di quanto fosse piaciuta al Guggenheim di Bilbao, un paio di anni prima! E devo dire che è piaciuta molto anche a alla bimba dei nostri compagni di viaggio! Saltiamo sulle linee ferroviarie cittadine e arriviamo ancora più ai confini della città, là dove inizia il Grunenwald, un bosco molto grande che si apre alle porte di Berlino. La stazione è adorabile e io mi innamoro subito del quartiere. Siamo a 20 minuti di metro dal centro epuure praticamente in campagna. Sembra uno di quei paesini che si incontrano nella Foresta Nera. Bellissimo. Mangiamo nella piazzetta della stazione, in una birreria, all’aperto. Currywurst e birra. Ci godiamo il pranzo al sole e alle tre ci alziamo per andare a fare una bella passeggiata nel bosco. In due ore di camminata scalfiamo sì e no un 20mo dell’area. Che meraviglia avere un polmone verde del genere praticamente in città. Alle cinque torniamo alla metro e da lì a Wedding, dove facciamo un rabbocco di spesa per la cena. Imbastiamo una pasta al tonno che facciamo accompagnare dai cetriolini… era una barattolo davvero enorme! I bambini giocano, leggono, si rilassano, ascoltano musica, cantano.
GIORNO 5
A quanto pare oggi farà brutto. Ma va… diciamo che non c’è il sole, non sempre almeno… ma brutto proprio no! Ci siamo comunque preparati un piano da “giornata di pioggia” e il nostro piano inizia Aquadom & Sea Life, lungo la Unter den Linden. L’acquario è piuttosto bello. Lo metterei al terzo posto dopo quello di Hong Kong e quello di Genova (che vale davvero la pena… non si può non vedere!). I bambini si incantano davanti a ogni vasca e all’uscita vorrebbero rifarlo dall’inizio. Ci aspetta l’Aquadom però, a cui arriviamo dopo una mezzoretta di fila. L’Acquadom è una imponente vasca cilindrica nella hall del Radisson SAS Hotel. È larga 11 metri e alta 25. All’interno è percorsa da un ascensore che permette a chi c’è dentro (parliamo di una 50ina di persone alla volta) di ammirare i branchi di pesci esotici che nuotano nella vasca. Usciti dall’Aquadom passeggiamo un po’ per la Unter den Linden, ci scattiamo qualche foto davanti all’omino del semaforo (vero e proprio simbolo di Berlino Est!), saliamo sul 100 e scendiamo al Bundestag. Ci sarebbe piaciuto vedere la cupola, ma la sera prima abbiamo scoperto che bisogna prenotarsi online con almeno 15 gg di anticipo! Ciò non toglie che la zona è molto bella anche senza entrare e tutta l’aerea è costellata di edifici e spazi nuovissimi che si affacciano sul fiume. È anche tutta pedonale e quindi i bambini possono correre tranquillamente, senza pericoli. Passegiamo un po’ nei dintorni e intanto ci avviciniamo al posto che abbiamo scelto per il nostro ultimo pranzo berlinese: la famosa Kartoffelkeller ) dove si può scegliere tra un centinaio di piatti a base di patate. Mangiamo benissimo, superabbondante e senza nemmeno spendere chissà quanto visto che in 7, mancia compresa, spendiamo 90 euro. Il proprietario porta anche fogli e colori per i bambini che appena li vedono si mettono a disegnare come se fossero in astinenza da settimane!!! Per smaltire il pranzo ci rimettiamo in marcia, torniamo sulla Unter den Linden, la tagliamo e prendiamo la Friederich Strasse, gironzolando un po’ per le viette del centro. Merenda in Postdamer Plazt, attraversiamo la piazza coperta dalla cupola e pian piano ci ritroviamo dove tutto è iniziato, sotto la porta di Brandeburgo. Questa sarà la nostra ultima tappa… ce ne torniamo a casa, dove finiamo i cetriolini di Goodbye Lenin e andiamo a letto presto, visto che domani abbiamo l’aereo alle 8.40!