A Barcellona tra cultura e gastronomia

Una città per tutti i gusti
Scritto da: Frank_84
a barcellona tra cultura e gastronomia
Partenza il: 20/10/2013
Ritorno il: 23/10/2013
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
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Partiamo da Treviso con Ryanair e arriviamo a Barcellona terminal 2 in circa 2 ore. Appena fuori dall’aeroporto ci dirigiamo subito alla stazione dei treni e compriamo il carnet da 10 biglietti, il t-10 a 9,8 €, che ci permette di spostarci per la città in treno e in metro.

Dopo aver sistemato i bagagli in hotel, andiamo alla scoperta delle opere giovanili di Picasso nel museo a lui dedicato che si trova vicino alla fermata della metro Jaume I: ogni domenica dalle 15 fino alle 20 l’ingresso è gratuito! Dopo il museo andiamo verso la Rambla passando per il barrio gotico e arrivata l’ora di cena andiamo al ristorante La Fonda in carrer dels escudellers a mangiare la paella e la crema catalana.

La mattina successiva facciamo colazione con cioccolata e churros, un dolce tipico spagnolo, ottimo per affrontare la giornata più impegnativa. Infatti, cominciamo con l’ammirare le case più famose e bizzarre della città: casa Lleò Morera, casa Amatller, casa Batllò e la Pedreda in Passeig de gracia, casa Comalat e casa de les punxes in Avinguda diagonal, una serie di case estremamente discordanti tra loro di diversi artisti tra cui Gaudì. Poi prendiamo la metro e scendiamo a Glòries per immergerci nel migliore mercato delle pulci della città, il mercato del encants. Ci dirigiamo quindi verso la Sagrada Familia ma prima ci fermiamo alla Cerveceria Delirium per una scorpacciata di tapas di tutti i tipi. Dopo pranzo ci mettiamo in coda per visitare la chiesa più famosa di Barcellona nonché l’opera più importante di Gaudì ancora da ultimare ma davvero stupenda sia all’esterno che all’interno. L’ingresso alla Sagrada costa 13,5 € ma se si vuole anche salire sulla torre il costo è di 18 €. A questo punto non ci resta che visitare il Parc Guell che si trova a nord della città ed è gratuito. All’entrata principale del parco ci sono due case realizzate in perfetto stile Gaudì, un drago e le panchine in ceramica che caratterizzano questo parco originale. Per cena ci affidiamo alla Cerveceria 100 montaditos, in Plaza Urquinaona 1, una catena di birrerie sparse per tutta la Spagna e dove ci sono offerte in base ai giorni, infatti, ogni lunedì i montaditos, cioè dei piccoli panini di 100 tipi diversi, costano solo 50 centesimi. Dopo cena andiamo a passeggiare nell’affollatissima Rambla fino al Maremagnum, un complesso di negozi, ristoranti e locali vari, passando davanti al monumento dedicato a Cristoforo Colombo.

La mattina del terzo giorno andiamo a fare colazione al bar Pinotxo, all’interno del marcato della Boqueria sulla Rambla, dove c’è un dolce particolare che va a ruba, il xiuxio fatto con pasta sfoglia e crema e servito ancora caldo. Poi andiamo in Plaza de Espanya e saliamo al Montjuic aiutati dalle scale mobili. Dal Montjuic è possibile ammirare la città e visitare il Museo national d’art de Catalunya e la Fondazione Joan Mirò. Nei dintorni ci sono anche diversi parchi e lo stadio olimpico dove gioca la seconda squadra di Barcellona. Tornati nella zona centrale andiamo a visitare la Cattedrale che è gratuita, le mura romane, Plaza Reial e Palau Guell altro capolavoro di Gaudì. Tra un monumento e l’altro non potevamo perderci la macedonia in vendita in molti banchi della Boqueria a 1,5 €. Per pranzo approfittiamo del menu del giorno che propongono molti ristoranti con antipasto, secondo, bibita e dolce a 10 €. Dopo pranzo andiamo a vedere l’Arco di trionfo realizzato in stile islamico e ci dirigiamo verso il parco della Ciutadella il più grande parco della città dove c’è una cascata monumentale realizzata anche con il contributo di Gaudì. Scendiamo verso il mare e arriviamo a Barceloneta, un quartiere di pescatori, dove ci sono le spiagge. Proprio qui ci fermiamo per la cena al Can Maño un piccolo ristorante con specialità di pesce davvero deliziose ad un prezzo molto conveniente.

Purtroppo è già ora di tornare a casa… comunque 4 giorni ci sono bastati per capire che Barcellona merita sicuramente di essere vissuta.



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