A Barcellona grazie a Turisti per Caso
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VENERDì 19 OTTOBRE
Io e Giorgio partiamo la mattina presto con direzione Malpensa, da dove partirà il volo Vueling con destinazione Barcellona. All’uscita dell’aeroporto ci dirigiamo alla zona bus e da qui prendiamo subito il comodissimo Aerobus (9.45 € andata/ritorno) che, in circa 20 minuti, ci porta a plaça d’Espanya, nei pressi del nostro hotel. Stupidamente ci perdiamo per le stradine nei dintorni della piazza finché, sotto una fastidiosa pioggerellina, riusciamo a recuperare le coordinate della nostra posizione e raggiungiamo l’albergo. Il Vincci Arena è un bell’hotel di 4 stelle di recente costruzione ed è caratterizzato da uno stile fashion e minimalista, pur con tonalità di colore molto eccentriche. La posizione in cui è situata la struttura è molto comoda per raggiungere tutte le principali attrazioni di Barcellona in quanto si trova tra due differenti linee della metro (le stazioni distano circa 200 e 300 metri a piedi). Inoltre, la posizione è ottima sia per chi viene dall’aeroporto della città (dato che in plaça Espanya c’è una fermata dell’Aerobus) e sia per chi utilizza i pullman (in 8 minuti a piedi si raggiunge la Estacio de Sants, ricca anche di numerosi uffici per l’autonoleggio).
Lasciate le valigie in camera, ci armiamo di guida e di ombrellino e ci avventuriamo alla scoperta della città. In verità entrambi eravamo già stati a Barcellona così ne abbiamo approfittato per visitare quei monumenti che più ci incuriosivano e che non avevamo precedentemente visitato.
Dopo i primi confusionari passi nelle Ramblas, deviamo verso plaça Reial dove pranziamo al ristorante italiano Rossini. Ok, è un po’ triste andare all’estero e fiondarsi subito sulla cucina di casa nostra ma, a nostra discolpa, devo dire che non ci eravamo accorti che fosse italiano e, in ogni caso, il menu era piuttosto internazionale. Sta di fatto che abbiamo mangiato bene, in splendida posizione con vista sulla piazza e abbiamo speso meno di 10 € a testa!
Il nostro tour riparte, finalmente sotto il sole, alla scoperta del Barri Gotic e delle sue attrazioni medievali e gotiche. Gironzolare tra quelle stradine e quei muri è sempre una piacevole sorpresa. Si scoprono portoni, finestre, sculture, giardini e cortili che altre volte erano sfuggiti allo sguardo. Tappa necessaria il cortile interno della Casa de l’Ardiaca (ingresso gratuito): un angolo di pace in cui si respira l’atmosfera dei tempi andati con la sua fontana, il patio e le maioliche colorate.
Nella piazza della cattedrale troviamo una gran quantità di bancarelle di prodotti tipici locali. Quale migliore occasione per assaggiare un dolcetto di queste zone? C’era da perdersi tanto i sensi veniva rapiti da una bancarella all’altra!
Consumata la bomba calorica, abbiamo le energie sufficienti per visitare la Cattedrale (ingresso 6 € ma attenzione che, in fasce d’orario differenti, non vi è alcun biglietto da pagare). Decido di godermi tutto lo splendore gotico di questo edificio mastodontico e ricchissimo e non mi lascio sfuggire proprio nulla: il coro ligneo, le cappelle, la vista dal tetto (niente di sensazionale ma tanto era compresa nel biglietto), il chiostro (splendidamente suggestivo) e il museo. A me è piaciuta davvero tanto e vale sicuramente il prezzo di ingresso.
Proseguiamo verso Santa Maria del Mar (la chiesa attorno alla quale ruota il libro “La cattedrale del mare” di Ildefonso Falcones) ma, prima di immergerci nel suo rigore gotico, curiosiamo tra i cortili del quartiere e nella bella plaça del Rei. Deviamo, infine, in carrer de Montcada e, raggiunta la metro, ritorniamo in hotel.
Prima della cena assistiamo al suggestivo spettacolo della Font Màgica di plaça d’Espanya. Anche sotto la pioggia, trovo che l’impatto scenografico sia sorprendente: il viale che conduce alla fontana è contornato da getti schiumosi illuminati e, sullo sfondo, il Museu Nacional d’Art de Catalunya è vestito a festa con una raggiera di fari che gli fanno da corona. E in mezzo a tutto ciò, sulle note di musiche classiche e pop, danzano i getti d’acqua della Font Màgica. Uno spettacolo!
Per cena puntiamo verso il ristorante Pla de la Garsa nel quartiere La Ribera, ma nonostante le buone recensioni della guida e di Tripadvisor, rimango un po’ deluso. Il posto è molto carino, semplice e tradizionale ma i piatti, tutti tipici della regione, non finiscono con l’entusiasmarmi (prezzo circa 25€ a testa).
SABATO 20 OTTOBRE
Carichi di energia dopo l’abbondante colazione in hotel, ci dirigiamo a piedi verso l’autonoleggio in Estacio de Sants. Nonostante i giorni a nostra disposizione fossero pochi, abbiamo deciso di noleggiare un’auto (Fiat 500 al costo di circa 52€) e di visitare i dintorni della città. La prima meta della giornata dista circa 1.30 h da Barcellona ed è il monastero di Poblet. Prima di arrivarci dobbiamo deviare verso una farmacia perché Giorgio non sta molto bene e così, passeggiando per Montblanc (è il paesino prima di Espluga di Francoli dove si trova il monastero di Poblet), abbiamo l’occasione di dare un’occhiata a questo bel villaggio dall’impianto medievale e dalla spettacolare cinta muraria. Peccato aver avuto poco tempo a disposizione!
A tutta velocità ci precipitiamo verso il monastero perché ormai è già mezzogiorno e, una volta varcato l’ingresso di Poblet (www.poblet.cat), ci indirizzano verso l’ultima visita guidata del mattino (7€)… per un pelo! La guida parla catalano, ma è comunque comprensibile (in ogni caso rilasciano una brochure in italiano) e il complesso monastico, dichiarato Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, è davvero molto bello e ben conservato. Le forme gotiche mi fanno impazzire e qui c’è davvero da diventare matti!
Pranziamo al vicino ristorante Masia Sagués e anche qui la cucina è tipicamente catalana. In un ambiente in stile “sala della nonna”, ci avventuriamo sulla coca (una specie di focaccia con verdure) e su un tentacolo lungo 20 cm (non scherzo!) di polipo con dell’abbondante aglio. Concludiamo con una buona crema catalana (prezzo a persona del pranzo circa 25 €) e passeremo poi l’intero pomeriggio a combattere per riuscire a digerire il tutto!
Il viaggio verso Tarragona (1 h), la nostra seconda e ultima tappa della giornata, è accompagnato da una pioggia insistente. Forse proprio per il grigiore del cielo, non sembra affatto di essere in una località di mare e, per le stradine della città, non incontriamo quasi nessuno. Parcheggiamo lungo le mura (sosta a pagamento) e puntiamo direttamente verso la Cattedrale e al complesso museale costruito attorno ad essa (ingresso 4 €). È veramente una sorprendente scoperta! Vuoi per il fatto che siamo quasi gli unici turisti, vuoi perché il gotico onnipresente si sposa così bene con la pioggia e vuoi anche per la ricchezza dell’edificio e del museo, ne sono uscito veramente soddisfatto.
Una volta usciti, il vento è tanto forte che mi strappa l’ombrellino e, gettato nell’immondizia, siamo in balia della pioggia. Passeggiamo silenziosamente tra le vie, i negozi chiusi e i resti imponenti della città romana. Dal parco dell’Anfiteatro, la vista sui resti dell’antico teatro romano è veramente eccezionale così evitiamo di pagare il biglietto di ingresso e di prenderci ulteriore pioggia.
È proprio un peccato dover lasciare Tarragona dopo meno di 2 ore. Ci sarebbero state tante altre cose carine da vedere come la passeggiata attorno alle mura, gli altri resti romani, gli interni delle case nobiliari… se solo fosse uscito un po’ di sole! Comunque, anche con poco tempo a disposizione è possibile dare un assaggio soddisfacente di questa bellissima città.
Riconsegnata l’auto, ci riposiamo in hotel e ci dirigiamo al quartiere Eixample per la cena. Nonostante il tempo, per strada c’è molta gente e la zona sembra molto viva. Mangiamo al ristorante Sagardi BCN Gotic, di livello medio alto. Bevuto poi un bicchiere di sangria in un bar della zona, siamo tornati in hotel dove siamo crollati a letto.
DOMENICA 21 OTTOBRE
È il mio trentesimo compleanno! Fuori splende un bel sole caldo e, dopo la solita ottima colazione, ci dirigiamo verso l’unica tappa della giornata: la Sagrada Famillia. Bella, assurda, affascinante, incredibile… ogni volta ha un fascino tutto nuovo! C’ero stato 7 anni fa e, a quel tempo, l’interno non era stato ancora ultimato. Ci siamo messi così diligentemente in coda per 40 minuti e, pagato il biglietto di ingresso (13 € ma sono davvero ben spesi!), siamo entrati e siamo rimasti a bocca aperta e con il naso all’insù. Che meraviglia tutte quelle colonne che diventano alberi e che sostengono un soffitto che pare fatto di fronde!
La sensazione è strana perché, nell’osservare un edifico dai richiami gotici ma ancora in fase di costruzione e con tanto di gru, cemento e impalcature, sembra esserci qualcosa che non torna. Sembra stiano costruendo un parco di divertimenti. Ma poi quando entri e ci rifletti, ti rendi conto che è qualcosa di nuovo, che va al di là della pacchianeria. È la realizzazione di un sogno, della visione stramba di un grande architetto.
Il tempo però stringe e, dopo che Giorgio ha terminato la contrattazione per l’acquisto di una bellissima tela nei pressi della Sagrada Famillia, ritorniamo di corsa verso l’hotel per ritirare i bagagli e, saliti nuovamente sull’Aerobus in plaça d’Espanya, raggiungiamo l’aeroporto.
Questo bel weekend è andato un po’ oltre al mio modo di viaggiare. Ci siamo concentrati su poche cose, tra l’altro quasi tutte chiese gotiche, ma le abbiamo fatte bene e mi sono piaciute tantissimo. La città di Barcellona, per come la percepisco io, ha un’anima tutta differente: più briosa, alternativa, vivace e colorata. Ma stavolta l’abbiamo vista anche sotto altri aspetti.
L’idea della “gita fuori porta” mi è piaciuta molto e ci ha permesso di visitare anche altre bellezze che difficilmente si ha l’opportunità di visitare.
Grazie a Turisti per Caso per questo bellissimo e inatteso viaggio in terra catalana!
Tus-operator