A 2 anni, in baja california

1 luglio San Josè del Cabo, Baja California Sur, Mexico Sveglia alla sei per il jet-leg (ma ieri erano le quattro...), mal di gola da aria condizionata, ma finalmente siamo in vacanza, dopo un viaggio davvero pesante, la lunga mattina ieri a Città del Messico, il noleggio dell'auto... Il nervosismo latente degli ultimi tempi e il forte bisogno...
Scritto da: charles pittman
a 2 anni, in baja california
Partenza il: 13/07/2007
Ritorno il: 10/07/2007
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 2000 €
1 luglio San Josè del Cabo, Baja California Sur, Mexico Sveglia alla sei per il jet-leg (ma ieri erano le quattro…), mal di gola da aria condizionata, ma finalmente siamo in vacanza, dopo un viaggio davvero pesante, la lunga mattina ieri a Città del Messico, il noleggio dell’auto… Il nervosismo latente degli ultimi tempi e il forte bisogno di andarsene lontano… , con i miei amori, senza telefono, senza pensare a niente. E ora ci siamo. La Baja. Ieri pomeriggio l’arrivo al “El Incanto Inn” ci ha aperto il cuore, il patio con la fontana e gli uccellini, la piscina calda, la stanza “luna azul”. Terrò il cuore aperto così per i prossimi quindici giorni, verso il mio bambino dai capelli rossi che ieri ballava in piazza, che vuole storie miste con pirati, carnotauri e Goldrake, che sta imparando a nuotare con i braccioli e a non avere più bisogno del pannolino; e soprattutto verso la mia stupenda moglie, che mi ricorda che la vita quotidiana non è sempre semplice, ma si può vivere con più leggerezza stando sempre mano nella mano.

Bene, fuori è l’alba. Ci vestiamo e iniziamo ad esplorare la baja. 2 luglio San Josè Prime giornate di Baja California un po’ faticose e deludenti. Il tempo è incerto e le onde sono da surf, il mare è freddo, le spiagge brulle… Certo che se per noi lo standard sono le spiagge dell’Isola dei Pini della Nuova Caledonia!… È difficile competere. Però non ci siamo ancora rilassati né ambientati davvero… A parte forse nella piscina qua sotto…

Chicche da ricordare sono la highway prese in contromano, mica poca cosa, da essere felici di poterci ridere su. O la mattinata a Cabo San Lucas, enclave americana straripante di “gringos”, locali di lusso e ristorantini, che all’inizio ti pare affascinante ma che dopo un breve giro non vedi l’ora di venirne via. La gita in barca doveva portarci alla “playa de l’amor”, ma per il mare grosso alla fine siamo finiti a prendere il sole tra messicani completamenti fatti di aguardiente… 4 luglio Loreto Due del pomeriggio, fuori 41°C e un sole che spacca letteralmente le pietre, figuriamoci la tenera cute apigmentata del nostro povero e ustionato bambino che non ne vuole sapere di fare il sonnellino… Sarà dura far passare le prossime due-tre ore in questa lussuosa ma un po’ claustrofobia stanza della Posada de Las Flores, splendida casa coloniale carica di oggetti antichi e preziosi. Il top dell’albergo è la piscina sul tetto, con vista sulla piazza con il municipio e l’antica missione, e fondo in vetro che fa da soffitto alla hall. Finalmente ci siamo, nella vera Baja.

Già ieri il lungo viaggio (550 km) lungo la Mexico1 annunciava il cambio di rotta del nostro viaggio: il deserto pieno di cactus, gli altarini colorati ai lati della strada, le mucche sull’asfalto, i tornanti per salire e scendere dalla mesas. Poi Loreto, villaggio tropicale di palme attorno all’antica missione, l’atmosfera sonnolenta, le strade acciottolate o sterrate, il porticciolo di barchette bianche e azzurre. Un bel tramonto sereno. E stamattina la gita alla missione gesuita di San Javier è stata davvero bella, con una spettacolare e impervia pista attraverso le brulle montagne della Sierra de la Giganta, attraversando arroyos secchi e oasi, altipiani fitti di cactus giganti e villaggi impolverati e abbandonati. 6 luglio Mulegè Venerdì sera, sette giorni di viaggio. Oggi bellissima escursione in barca, dal porticciolo di Loreto affollato di pellicani e fregate, all’isola di Coronado, con arrivo su una spiaggia bianca da favola, un mare verde incredibile con le mante che saltavano fuori dall’acqua. Pietro, spalmato di crema e coperto come un beduino, lancia alabarde spaziali a tutti. Poi crolla addormentato al ritorno. Nel pomeriggio lasciamo Loreto e su una strada molto scenografica, con cactus a picco su baie dai colori incantati, raggiungiamo Mulegè, l’oasi successiva. Motel California Sur. 7 luglio Bahìa Concepciòn Magnifica giornata, iniziata e finita in spiaggia. La Bahìa Concepciòn è bellissima, con la Sierra Coyote e i cactus di sfondo, i colori verde e blu, le isolette… E quello che è più incredibile è l’acqua del mare di Cortez, limpida, placida, e soprattutto caldissima! Passiamo ore a mollo. Mattina a Playa Coyote, sotto la palma. Pomeriggio e tramonto a Playa Santispac, sotto l’ombra della classica palapa messicana. Curioso – e forse rivedibile – il modo messicano di gestire queste meraviglie, con i casotti di paglia e i pick-up direttamente sulla spiaggia, a tre metri dall’acqua. Ma forse è bello proprio per questo…

Vivo a 4-5 birre al giorno.

10 luglio La Paz Mi piace molto La Paz, con il suo malecòn (il lungo mare), i suoi colori, i suoi suoni. E mi sento felice e sereno, qui, con la mia bellissima famiglia. Fa un caldo mostruoso. Tanto è vero che i messicani si riversano sul malecòn solo al tramonto. Anche qui combattiamo con il caldo notturno: la stanza della posada color corallo è lussuosa ma un po’ chiusa e poco ventilata, e noi non vogliamo dormire con l’aria condizionata accesa, ibernante. Dormiamo nudi e fradici di sudore, ma è bello anche così…

Oggi magnifica gita in barca all’isola di Espiritu Santu: la Michela nuota con i leoni marini, poi cheviche e Coronita su una spiaggia bianca e selvaggia, con i pellicani che si tuffavano in mare come missili e i delfini che saltavano… Non male. 12 luglio La Paz Ultimo spettacolare tramonto sulla baia di La Paz. Ultima passeggiata sul malecòn, con Pietro sulle spalle. Ultima cena da Carlos’n’Charlie’s, con le musiche degli anni ’80.

Poi Crocs per tutta la famiglia e cappellino Corona per ricordarsi le cinque birre ghiacciate al giorno. Si torna alla Posada a far le valigie, a fare l’ultima sudata notturna. Del resto, il nome “California” deriva da “calida fornax”…

Bellissima vacanza.



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