Bastano 8 giorni per innamorarsi dell’Isola Verde, la terra più incontaminata d’Europa

Uno splendido viaggio invernale in un periodo poco affollato
Scritto da: Delenda Carthago
bastano 8 giorni per innamorarsi dell'isola verde, la terra più incontaminata d'europa

Perché trascorrere il Capodanno in maniera solita, tra cenoni e fuochi d’artificio? Affrontare un viaggio tra le selvagge scenografie naturale dell’Irlanda significa scoprire un tesoro unico, quell’isola verde che nell’immaginario comune è terra di insuperabile libertà. E di originale, insolita trasposizione del viaggio verso l’avventura.

Diario di viaggio

26 dicembre 2023 – Roma/Cork/Limerick

La partenza per Cork da Fiumicino è alle 10.45 e il volo Ryanair è puntuale. Due bagagli a mano in cabina saranno più che sufficienti per il viaggio. Dopo poco più di tre ore arriviamo e ritiriamo la macchina da Enterprise, che pagherò 586,19 euro con assicurazione inclusa e restituzione a Dublino. Ci mettiamo subito in direzione Limerick che dista 114 km, un’ora e mezza di guida. Il tragitto è sotto la pioggia, che ci accompagnerà per tutto il viaggio, ma siamo partiti attrezzati.

Arrivati a Limerick, prendiamo possesso della stanza al Travelodge Limerick Casteltroy (159 euro una notte senza colazione), collocato un po’ fuori città – a circa 3 km ma con ampio parcheggio. Lasciamo le nostre cose ed andiamo a vedere la città, che ha un grande fiume, lo Shannon, che l’attraversa. L’atmosfera è ovviamente natalizia, con molte luci ed addobbi. Vediamo un bel murales in onore di Dolores O’ Riordan, cantante dei Cranberries scomparsa prematuramente, e ceniamo al Off The Bone Gastro Pub, con una bistecca ed insalata con pesce, oltre a sidro e – ovviamente – l’istituzione irlandese, la Guinness.

27 dicembre 2023 – Limerick/Galway

Il sole sorge poco dopo le 8 e tramonta alle 16.30. Anche oggi è coperto con frequenti piovute. La temperatura in tutta la vacanza oscillerà tra 4 e 9 gradi. Facciamo colazione in un locale attiguo all’hotel e ci dirigiamo verso le Cliffs of Moher, le famose scogliere che sono davvero bellissime.

Abbiamo la termica (sopra e sotto), una maglietta/camicia ed un maglione, oltre al giaccone già preso a suo tempo per la Lapponia. Facciamo la camminata di rito, con un vento fortissimo che genera effetti particolari, sollevando l’acqua delle cascatelle. Il sole esce in rarissimi istanti, donando comunque un breve arcobaleno e si vedono le isole Aran. Lasciate le scogliere, andiamo in direzione della prossima tappa che è Galway. Prima però passiamo per Doolin e pranziamo al Mc Gann’s Pub, assaggiando una “Atlantic Seafood Chowder”, vale a dire una ottima zuppa a base di pesce tipicamente locale. Usciamo dopo una forte grandinata e proviamo ad andare a Doolin Cave, dove c’è la più grande stalattite del mondo, ma è chiusa per via delle piogge.

Ci dirigiamo verso Galway e, intorno alle 18, prendiamo possesso della stanza al Feeney’s Audubon Lodge, 95 euro senza colazione. Siamo leggermente fuori Galway, a Salthill, in una zona ricca di ristoranti e locali. Una via del lungomare è chiusa per via dell’alta marea e parcheggiamo poco più avanti. Il vento è fortissimo. Il proprietario, molto gentile, ci accompagna alla stanza, più che dignitosa. Subito dopo riprendiamo l’auto e andiamo al centro. Piove a dirotto ma ciò non ci scoraggia. Giriamo per il centro, anch’esso attraversato da un fiume. Viste tutte le attrazioni di Galway, piccolina ma molto carina, ci rifugiamo in un ristorante di pesce, l’Oscar’s Seafood Bistrot, dove mangiamo – tra l’altro – cozze ed ostriche (17 euro la dozzina). Il locale è piccolino e ben gestito, frequentato prevalentemente da locali.

Poi torniamo nella nostra zona per vedere se c’è un pub dove finire la serata e finiamo al O’ Connors, vicinissimo alla nostra sistemazione, in cui troveremo clientela esclusivamente locale e per lo più giovane, oltre a musica dal vivo. Illuminatissimo con le  luci natalizie, partiamo in piedi ma poi troviamo posto per stare seduti. Alle 23 e qualcosa andiamo a dormire.

28 dicembre 2023 – Galway/Tully (Connemara)

Anche questa mattina c’è un forte vento, facciamo colazione in camera, con quanto preso ieri a un supermercato. La destinazione è il Connemara: andremo a dormire per due notti a Tully. Prima però passiamo per Clifden, in un susseguirsi di laghi, fiumi e paesaggi solitari e stepposi. Clifden è carina e con casette colorate, facciamo due passi e ci rimettiamo in marcia. Percorriamo la Sky Road, che offre una vista eccellente della costa e frequentemente ci fermiamo per scattare fotografie. Sostiamo a Cleggan, da dove parte il ferry per Inishbofin, e pranziamo in un locale sulla costa, l’Oliver’s Seafood Bar, sempre con cose a base di mare, tipo delle ottime chele di granchio (68,80 euro in due). Dopo pranzo facciamo una bella passeggiata percorrendo l’anello azzurro di circa 3 Km. della Diamond Hill, una collina brulla ma affascinante del Parco Nazionale. Piove e tira vento, ma coperti bene è più che fattibile. Dopo di ciò ci dirigiamo alla Kylemore Abbey, a Renvyle, abitata da monache di clausura, i cui interni però chiudono alle 16. Facciamo quindi una passeggiata all’esterno lungo il lago fronteggiato da questa splendida residenza ed andiamo alla chiesa neogotica. Il nostro alloggio di Tully è il Castlehouse B&B, 180 euro per due notti con colazione inclusa, anche questo pulito è confortevole, il cui proprietario è molto gentile nel fornirci indicazioni utili. Si trova in un posto silenzioso ed isolato, ed il fatto di stare sulla strada non darà alcun fastidio, visto che di notte non passano macchine. Ceniamo al Veldon’s Seafaree Bar and Restaurant di Letterfrack ove prenotiamo, suo tramite, per le 20.15. Mangiamo ostriche e il piatto di mare del capitano (73 euro in due) in un’atmosfera locale – come tutti i posti in cui abbiamo mangiato, poi troviamo posto al pub gestito dal medesimo proprietario, gentilissimo e premuroso, dove si suona musica irlandese e si possono prendere infinità di drink, sempre alcolici, tra cui il whiskey Jameson che mi accompagnerà nella piacevole serata.

29 dicembre 2023  – Connemara 

La mattina è come sempre ventosa e piovosa e facciamo colazione all’inglese tra le 8 e le 9 in una stanza al piano terra molto carina e panoramica che da’ sul monte Mweelrea, di 814 metri. Torniamo alla Kyllmore Abbey a Renvyle-Pollacappul la cui visita, negozietto molto bello interno e giardini inclusi, durerà circa tre ore. Gli interni sono molto “Pride and Prejudice” e perfettamente arredati nel clima natalizio dell’epoca. La residenza è obiettivamente splendida ed usciamo dalla stessa per prendere la navetta gratuita che ci porta ai giardini (tra tutti il Victorian Walled Garden) della residenza e agli alloggi di giardinieri e capo giardiniere, entrambi visitabili. Il clima migliora e riusciamo persino a vedere un po’ di azzurro.

Poi facciamo una visita alla Renvyle Beach, sulla West Connach Coast, enorme e con la vista sulle isole prospicienti. Molte le pecore contrassegnate a vernice che troveremo sulla strada, sempre ben tenuta e non sempre stretta o delimitata da muretti. Passiamo per Cushkillary, per Leenane e per il bellissimo Killary Fjord, fermandoci per un tè e una Guinness al Gainor’s di Letterbrickaun, per poi fare una passeggiata sul lungo-fiordo.

Circumnavigato il fiordo, torniamo al B&B e proviamo a prenotare per la serata  nello stesso locale di ieri, il migliore, ma pare sia tutto pieno, anche se il proprietario ci dice di venire sul posto ed aspettare che un tavolo si liberi. Siccome li mangiano presto, in effetti arriviamo e troviamo posto giusto dopo l’entrata. Mangiamo le consuete cose di mare e ci buttiamo al pub attiguo, ove anche stasera c’è musica tradizionale irlandese, visto che il Connemara è la patria del genere. Il pub è frequentato da persone di tutte le età, che bevono, bevono e bevono. Del resto fuori fa freddo e piove.

30 dicembre 2023 – Connemara/Achill Island

La mattina è nuvolosa come al solito e, fatta la colazione, andiamo nella Doolough Valley, in cui 600 persone morirono di fame durante la carestia del 1849, con gli inglesi che decisero di non aiutarli. Il piccolo monumento che ricorda la tragedia è sul ciglio della strada. Passiamo per Louighsburge decidiamo di fare la scalata del Croagh Patrick, il Monte di San Patrizio, la cui salita non è particolarmente impegnativa. Saliamo per un po’, giusto per godere dell’eccezionale panorama, ma la pioggia, la grandine e il vento si intensificano e un paio di fulmini ci inducono a tornare indietro. Comunque è veramente molto bello.

Completamente fradici, sostiamo lì vicino al The Tavern Bar and Restaurant, in cui prendo una spettacolare mezza anatra e mia moglie un altrettanto ottimo salmone. Va detto che tutti i piatti sono sempre stati abbondanti. Tutti questi posti sono sulla Atlantic Way, la strada costiera che va assolutamente percorsa in lungo e in largo. Sotto un discreto diluvio ci fermiamo alla graziosa e colorata Westport, attraversata dal Carrowbeg River, di cui esploriamo i negozietti. Il nostro soggiorno è al McLoughlins of Mulranny, vicino ad Achill Island, che costa 138 euro senza colazione. In pratica sono le stanze, carine, del pub sottostante, anche se mancava il phon. Li mettiamo ad asciugare i nostri vestiti, veramente inzuppati, ed andiamo al Tesco dopo Newport per acquistare il phon in questione, per poi cenare al pub sottostante.

31 dicembre 2023 – Achill Island/Donegal 

L’ultimo dell’anno, come sempre sotto la pioggia, lo dedichiamo alla scoperta della Achill Island, girando in macchina e attraversando Derreen, Carrickkildavnet, e percorrendo la Atlantic Drive. L’Oceano è sferzato dal vento e tempestoso, come le onde che infrangono sulla scogliera. Sotto il diluvio, scopriamo che è qui che hanno girato il film  “The Banshees of Inisherin”, che abbiamo visto al cinema. Passiamo per Dooega in questo clima tempestoso, attraversiamo Dumha Eige per poi passare per Ballina, ove facciamo una breve passeggiata per sgranchirci le gambe.

Pranziamo al Bar Square, in cui Melly ordina delle alette di pollo piccantissime che sarò costretto a mangiare quasi per intero. La prossima tappa è Sligo, senz’altro da visitare e dove facciamo qualche piccolo acquisto, tra cui la maglia ufficiale dello Sligo Rovers. I negozi, comunque, hanno principalmente maglie di calcio gaelico (contrassegnate da GAA). Dopo di che andiamo a Killybegs, nel posto più carino dove siamo stati, vale a dire la Millfarm House in cui soggiorneremo due notti al costo di 208 euro complessivo, colazione inclusa, e gestita dalla proprietaria Debbie.

Passiamo l’ultimo dell’anno a un ristorante – il The Fleet Inn – che sotto ha anche un pub, in cui arriveremo a mezzanotte bevendo e ballando con i socievoli locali sulla musica live di Tom McHugh.

1 gennaio 2024 – Donegal 

Dopo una abbondante colazione all’inglese, partiamo per il Gloamm Cholm Cille, vale a dire Croaghlin, a Cappagh, per una splendida ascensione sulle scogliere dello Sliege League, che arrivano sono a 600 metri e sulle quali si può salire abbastanza agevolmente. La vista è  davvero splendida e la visita è  indispensabile. Poi passiamo per Artana, per Maas e per Portnoo, dove visitiamo la bella spiaggia di Narin durante la bassa marea, sia pur con una bella pioggia e con dei temerari che fanno surf a vela. Dungloe è la tappa finale del pomeriggio e la zona più a nord in cui siamo riusciti ad arrivare: sosta al pub locale, il Patrick Johnny Sally’s, sempre con pioggia e vento. Torniamo alla base per cenare, vista la chiusura di molti locali, al ristorante dell’Hotel Tara chiamato Turntable unico locale, con cena trascurabile e servizio asettico.

2 gennaio 2024 – Donegal/Dublino 

Partiamo a malincuore dalla bella casa e andiamo verso Dublino, ma prima ci fermiamo doverosamente a Donegal, bella capitale della regione. Piove anche oggi, ma ci fermiamo nella piazza della cittadina per fare acquisti nei negozietti locali, con molte cose molto belle e maglioni di lana ad ottimo costo.

Passando poi per l’Irlanda del Nord, facciamo circa tre ore di viaggio per arrivare a Dublino sotto una continua pioggia. Decidiamo di lasciare subito i bagagli all’hotel vicino all’aeroporto (Maldron Hotel Dublin Airport) in modo da evitare sorprese e di fare subito il check in. Per fortuna nel frattempo smette di piovere  e andiamo a Dublino, parcheggiando all’Irish Life Park Car. Da lì, a piedi, ci giriamo lungo il fiume le principali attrazioni della capitale d’Irlanda. Principalmente troviamo luoghi in cui mangiare, e pochissimi negozi. Passeggiamo così per un paio di ore senonché, a digiuno dalla mattina e stanchi per la scarpinata di ieri, torniamo verso l’aeroporto per restituire la macchina, passando per un tunnel che ci fa saltare il traffico, ma al costo di 12 euro.

Lasciata l’auto, andiamo a piedi – in otto minuti – all’hotel, in cui mangiamo al ristorante interno, per poi andare a dormire perché la sveglia sarà alle 04.15. Il ritorno è con Aer Lingus alle 07.00.

Conclusioni

Vacanza bellissima in mezzo alla natura selvaggia, pochissimi turisti e quindi strade e posti deserti. Tappe da una notte, tranne due notti nel Connemara e nel Donegal. Se avete un giorno in più, fate tre notti nel Donegal. Circa 1500 euro per volo, macchina e soggiorni. Zero spese per escursioni, visto che tutt’intorno è natura, e quindi abbiamo speso in ristoranti e negozietti locali, lontani – per fortuna – dal globalismo.

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