8 giorni a GUADALUPA

8 giorni a GUADALUPA - 27 dicembre 2005 – 4 gennaio 2006 Guadalupa è un’isola molto particolare e offre molte opportunità, soprattutto a persone come me, che sono smaniose di “girare” e visitare posti nuovi. Prima di tutto non è un atollo maldiviano, quindi potete scegliervi la spiaggia che più si aggrada ai vostri gusti. Ha la...
Scritto da: Roby Dudu
8 giorni a guadalupa
Partenza il: 27/12/2005
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8 giorni a GUADALUPA – 27 dicembre 2005 – 4 gennaio 2006 Guadalupa è un’isola molto particolare e offre molte opportunità, soprattutto a persone come me, che sono smaniose di “girare” e visitare posti nuovi.

Prima di tutto non è un atollo maldiviano, quindi potete scegliervi la spiaggia che più si aggrada ai vostri gusti. Ha la forma di una farfalla ed è costituita da 2 parti, Grande Terre e Basse Terre, che si uniscono mediante un ponte.

Ho organizzato tutto in modo autonomo: 1)il volo con le tariffe migliori sul sito dell’Airfrance 2)il bungalow situato a Petit Bourg (Basse Terre) tramite il sito www.Abritel.Fr/it/index.Php – cliccate su Francia e poi su Guadalupa e vi appariranno tutti gli annunci dei privati che affittano le loro proprietà immobiliari. Ci sono numeri di telefono e indirizzi e-mail dei padroni di casa, foto e informazioni relative alle case/bungalow. Ci sono anche i calendari per le disponibilità. E’ un sito molto sicuro. Io mi sono trovata molto bene, i proprietari di casa sono anche venuti a prenderci all’aeroporto e ci hanno fatto trovare la macchina – preventivamente affittata tramite una loro conoscente – lì al bungalow. Dal giorno dopo il nostro arrivo eravamo operativi. Inoltre con una sistemazione di questo tipo potete risparmiare un bel po’ e decidere se ne avete voglia di fare la colazione in casa e di mangiare tutte le sere in un posto diverso, o prepararvi la cena che desiderate con le vostre mani.

Basse Terre, la parte occidentale dell’isola, è la zona più ricca di vegetazione, e parlo di foresta pluviale. C’è una strada che la attraversa da est ad ovest, la route de la Traversée, che vi farà entrare in un mondo di alberi altissimi, di aplme, di foglie gigantesche, di cascate e di parchi nazionali, di vegetazione rigogliosa.

L’unico neo: il tempo non è dei migliori in questa zona, perlomeno nel periodo in cui ci siamo stati noi; l’umidità non favorisce il cielo azzurro, ogni tanto pioviggina ma vale la pena perché ci sono paesaggi molto belli e uccelli stupendi.

Lungo questa strada ci sono 3 luoghi che potete visitare: il Parco des Mammelles, una sorta di zoo dove si possono osservare gli animali del luogo, tra cui l’orsetto lavatore. Noi abbiamo deciso di non andare perché non sono liberi e gli animali tenuti in gabbie, seppur grandi, non costituiscono uno spettacolo per noi.

Poi ci sono le cascate da visitare, il tragitto per arrivarci è molto breve, circa 10 minuti a piedi dalla strada. Evitate di fare il bagno perché nell’acqua dolce è possibile prendere la bilharziosi.

E poi c’è la Maison de la Foret, un parco che offre l’opportunità di percorrere alcuni sentieri e anche un ponte di legno sospeso nel vuoto, dove si trovano molte informazioni sull’habitat di Gwada (così chiamano l’isola i creoli).

Inoltre questa zona dell’isola “ospita” un vulcano alto 1457 mt ancora attivo, Le Soufrière . Non gli abbiamo dedicato la nostra attenzione per mancanza di tempo e perché sul vulcano c’era ogni giorno la famosa nuvola di Fantozzi!!! La parte nord di Basse Terre ha una bella costa, con spiagge di sabbia color oro e un mare dall’acqua cristallina.

Tra le spiagge più belle c’è Grande Anse, vicino Deshaies, dove ci sono molti localetti tipici e possibilità di ristoro.

Scendendo nella parte occidentale di Basse Terre (da nord verso sud) si arriva alla spiaggia nera della Malendure, dove è possibile visitare la Riserva di Jacques Cousteau, vicina all’Ilet Pigeon; dal piccolo molo partono giornalmente 2 tipi di battelli: uno con il vetro sotto lo scafo per dare la possibilità di osservare la fauna e la flora marina, e l’altro che organizza snorkelling e immersioni, e che consiglio vivamente. Questo tipo di soluzione vi da infatti la possibilità di girare la riserva in 2 ore in completa libertà, l’acqua è calma, e mi raccomando: andateci con il sole! Troverete pesci trombetta, murene, pesci pagliaccio, e coralli e madrepore. I fondali sono discreti..Certo se siete stati a Sharm…Non è la stessa cosa.

Ma vale la pena andarci. Il costo è di 15 € e nel prezzo è incluso il noleggio di muta, pinne e maschera.

La parte sud di Basse Terre ha spiagge con sabbia scura e con sabbia color oro, alcune sono deserte e se vi piace la tranquillità sono l’ideale, soprattutto per chi come noi vive in città molto grandi. Nelle spiagge del litorale laziale è praticamente impossibile non avere il vicino di ombrellone a 2 cm dal proprio, a meno che siano le 7 di mattina. La zona di Grande Terre invece è di origine calcarea, qui le piantagioni di canna da zucchero sono numerose e si estendono su gran parte del territorio. Nei dintorni di Port Louis c’è anche una distilleria di rhum, dove si può acquistare il famoso super alcolico, e ce n’è per tutti i gusti.

La zona orientale di Guadalupa possiede le spiagge definite “caraibiche” per eccellenza: palme che raggiungono quasi la riva, il colore del mare di tutte le tonalità del celeste e del blu, sabbia bianca, e noci di cocco a volontà.

Se si parte da Pointe a Pitre che abbiamo visitato di sfuggita e che secondo noi non meritava una sosta più approfondita, si possono scegliere 2 strade: una che va verso St. Francois, passando per St. Anne e l’altra che va verso Anse Bertrand.

Scegliendo la direzione St. Francois, a mio avviso, ci sono le spiagge più belle.

La più soprendente in assoluto è quella di BOIS JOLAN, segnalata sulla mappa dell’isola, che si trova vicino St. Anne. E’di sabbia bianca, un mare favoloso, le palme che si affacciano sulla battigia e tanto tanto spazio per godersi il luogo in tranquillità.

C’è un solo ristorante, e la spiaggia è molto lunga, quindi consiglio di arrivare equipaggiati di viveri e acqua.

Un’altra bellissima spiaggia è LA CARAVELLE, famosa perché ospita il club Med. La spiaggia è pubblica, quindi tutti possono accedervi e c’è la possibilità di prendere il sole sui lettini a 5€ per tutto il giorno. Ci sono anche dei simpatici ragazzi che dietro l’esosa richiesta di 1 € rompono le noci di cocco raccolte 1 ora prima e vi fanno assaggiare il sapore del vero cocco fresco!!!! Quando c’è molto vento, LA CARAVELLE è consigliata, in quanto essendo riparata vi protegge dalla forza impetuosa di Eolo. Inoltre sulla spiaggia vivono 2 iguane che ogni tanto passeggiano sulla battigia e si lasciano fotografare placidamente dai bagnanti.

A St. Anne c’è anche la spiaggia comunale, anch’essa di sabbia bianca con un mare dai colori eccezionali, è tenuta ben pulita e c’è la possibilità di fare un salto nel mercatino adiacente alla spiaggia, dove potersi approvvigionare di frutta e bevande.

A St. Anne c’è anche una delle poche concentrazioni di negozi per fare acquisti: un minuscolo centro commerciale dove c’è tutto quello che è possibile comprare sull’isola di tipico: zucchero di canna, rhum (che trovate anche al supermercato Carrefour di Pointe a Pitre), oggetti fatti di noce di cocco, magliette e abbigliamento vario in tessuto madras.

Proseguendo sulla strada verso St. Francois si incontra la bellissima ma a volte ventosa spiaggia di RAISINS CLAIRS, anch’essa di sabbia bianchissima e con un mare che tocca tutte le tonalità del blu.

Se decidete di andare avanti arriverete alla punta estrema: Pointe de Chateux. Sulla strada fermatevi alla “ Casa della noce del cocco”, anche lì c’è possibilità di acquisti interessanti. Inoltre la strada che si percorre per arrivare alla punta estrema orientale di Grande Terre costeggia una lunga lingua di sabbia, dove c’è quasi sempre un po’ di vento a rinfrescare l’aria. La spiaggia si chiama Anse de la Mancellinier.

Arrivati a Pointe de Chateux, troverete una bella spiaggia anche se con grandi onde e un po’ pericolosa per la presenza di scogli ai lati, quindi da evitare.

Tornando indietro troverete altre spiagge molto belle: una in particolare, ANSE TARARE, una spiaggia nudista in una piccola baietta riparata dove fa molto caldo. A parte i nudisti che sono di per sé uno spettacolo, il mare qui è calmo e la spiaggia molto riservata. E se decidete di restare con il costume nessuno vi dirà niente.

Proseguendo per la strada ci si può ricongiungere alla diramazione per tornare indietro verso Pointe a Pitre, oppure continuare a cercare altre spiagge: tra cui Anse a l’Eau, molto carina ma difficoltosa da raggiungere. Ha una strada sterrata piena di “voragini” ma la spiaggia è una meraviglia e il mare anche.

Se da Pointe a Pitre decidete invece di scegliere la direzione “Anse Bertrand”, non mancate di passare per Morne a l’Eau, dove c’è un cimitero “speciale”. Le tombe infatti sono abbellite con piastrelle di diversi colori, anche se prevalgono quelle a scacchi bianche e nere; le tombe non si trovano sul livello stradale ma assumono la forma di un anfiteatro e a seconda dell’angolatura con la quale si guardano si creano scorci curiosi. Nell’insieme sembra tutto fuorchè il luogo che è: un cimitero.

Se decidete di entrare e scattate delle foto, fatelo con un po’ di discrezione! Si tratta sempre di un luogo religioso.

Proseguendo nella direzione troverete Vieux Bourg, Port Louis e Anse Bertrand. Vicino Port Louis c’è la famosa « plage du Souffleur ». L’arenile è bello, la spiaggia colore oro..Ma ahimè…Pioveva e a parte noi due che eravamo scesi a vedere come era la “plage”, era praticamente deserta.

Poco dopo Anse Bertrand c’è un altro angolo da non perdere: Port d’Enfer. E’ praticamente un fiordo, stretto tra 2 pareti, dove l’acqua è calmissima e i colori passano dal celeste chiaro, al celeste scuro, dall’azzurro e al blu.

La spiaggia è piccolina, così abbiamo optato per andare avanti e abbiamo raggiunto Anse Maurice. Segnalata dalla guida Lonely Planet, è una spiaggia bellissima. Qui nei colori del mare a tratti si ritrova anche il verde scuro. La spiaggia è semi deserta, ci sono solo bambini locali che si divertono come matti tra le piccole onde, uno spettacolo vederli con quelle pelli scure che risaltano con il celeste del mare.

Non abbiamo fatto escursioni sulle isole vicine, la Desirade, Les Saintes, Marie Galante, anche se ho letto abbastanza sull’argomento e sembra che siano bellissime. Ci voleva qualche altro giorno a disposizione ma quelle erano le ferie e così: accontentiamoci!!! IN CONCLUSIONE In 8 giorni abbiamo percorso 1500 km. Nessuno sforzo e nessuna fatica in quanto la rete stradale è ottima e i siti ben segnalati, comprese le spiagge e quasi mai si trovano ingorghi stradali.

L’isola è consigliata a chi ha voglia di visitare posti “vari”, ma anche a chi vuole restare tutto il giorno in spiaggia sotto il sole dei carabi.

Non abbiamo trovato l’isola cara, i ristoranti sono così numerosi che la scelta può riguardare tutte le tasche, e a pranzo ve la potete cavare con un panino farcito e un po’ di frutta.

PUNTI A FAVORE: -rete stradale ottima -i locali dove cenare sono tantissimi, localizzati soprattutto nella zona di St. Anne e St. Francois, ma sono presenti in tutti i paesini su citati.

-ottima possibilità di trovare alloggi economici -non è un’isola turistica (per fortuna)ed è tranquilla -imbarazzo della scelta per spiagge e luoghi da visitare -viaggio auto-organizzabile.

PUNTI A SFAVORE -Ci si arriva solo con Airfrance o con KLM (praticamente lo stesso volo, da Parigi a Pointe a Pitre), quindi c’è sempre il transito a Parigi. La compagnia ha i posti aerei dei 7 nani, stretti come sardine. Concordo con gli altri turisti per caso che hanno scritto la stessa identica cosa. Quindi consiglio: andate presto per il check-in e chiedete i posti vicino alle uscite di emergenza. Inoltre comprate i biglietti con un ampio margine tra il volo di arrivo a Parigi e quello per Guadalupa. Arrivati a Parigi, aeroporto Charles De Gaulle, dovete ritirare i bagagli e recarvi all’aeroporto di Orly, con un bus. Appena arrivati chiedete i biglietti GRATIS per prendere il bus per Orly, altrimenti dovrete pagare € 16. Ultima cosa: a Pointe a Pitre il check-in apre alle 9 di mattina; di solito il volo di ritorno parte di sera, quindi Vi consiglio di imbarcare i bagagli alle 9 di mattina e scegliervi posti comodi, a quell’ora c’è ampia scelta!!! E potrete dormire sonni tranquilli, soprattutto garantire alle vostre gambe una circolazione decente.

-i francesi sono lenti alla guida, ma lenti che pure quelli che camminano a piedi li superano! Armatevi quindi di pazienza, ripetetevi che siete in vacanza e che non dovete incavolarvi.

-la stagione secca va notoriamente da gennaio ad aprile, con una media di 7 giorni di pioggia al mese. Noi siamo andati a cavallo tra dicembre e gennaio. Il tempo è stato variabile, ogni tanto per 5/10 minuti al giorno pioveva (una sola volta al giorno eh!!!) ma poi c’è vento, e quindi il sole poi la fa da padrone.

ACQUISTI: -rhum (distillerie locali e anche nei supermercati) -zucchero di canna -oggetti lavorati di noce di cocco -abbigliamento in tessuto Madras BUON VIAGGIO ALLORA…



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