72 ore a Londra

Volevo descrivere il weekend che abbiamo appena trascorso a Londra. Come dice il titolo, le ore trascorse nella Capitale Britannica sono state esattamente 72 – siamo arrivati in Hotel nella notte tra venerdì e sabato (ore 03:30 AM) e siamo ripartiti alla stessa ora dall’Hotel nella notte tra domenica e lunedì...
Scritto da: Valentina C.
72 ore a londra
Partenza il: 09/07/2010
Ritorno il: 12/07/2010
Viaggiatori: 4
Spesa: 500 €
Volevo descrivere il weekend che abbiamo appena trascorso a Londra. Come dice il titolo, le ore trascorse nella Capitale Britannica sono state esattamente 72 – siamo arrivati in Hotel nella notte tra venerdì e sabato (ore 03:30 AM) e siamo ripartiti alla stessa ora dall’Hotel nella notte tra domenica e lunedì. Compagnia scelta – Ryanair. Nonostante si sia vittime di un continuo assalto da parte degli addetti della linea aerea, dai “bagarini” in aeroporto che vendono l’imbarco prioritario alla gente in coda (ti prendono per stanchezza) alle vendite di qualsiasi genere durante il volo (carte telefoniche, gratta e vinci, sigarette, etc.), e’ ancora la compagnia più conveniente per volare in Europa (prenotando nei tempi e modi indicati), per quanto tentino in ogni modo di arrotondare con spese e quote extra (spese gestione, spese per pagamento con carta di credito – adesso anche per l’Electron, etc.) – Bergamo-Stansted andata e ritorno è costato 70 euro a testa, contro i 200 e passa di British ed Alitalia. L’hotel scelto, il king’s head guest house () é poco più che un ostello; L’edificio è antico, ma le stanze sono davvero misere, pochi cm in più del letto ad una piazza e mezza – si pensi che non c’era posto per appoggiare la borsa per terra! Hanno ricavato un bagnettino in un’intercapedine, separata dalla stanza da letto da una porta a vetri scorrevole, come quelle delle docce, e lì, in uno spazio di un metro per due c’è il water, la doccia ed il lavandino microscopico. Il tutto era moderatamente pulito, la nostra stanza affacciava su una chiesetta, le cui campane toccavano ogni quarto d’ora (tenetelo in conto se soffrite d’insonnia). I dintorni sono abbastanza miseri, la zona (Stratford) è un cantiere aperto, essendo stata scelta come sede per le prossime Olimpiadi del 2012. Si arriva in 10 minuti a piedi dalla stazione di Stratford dove c’é un centro commerciale ed è base di partenza di diversi bus e metropolitane (Linee Jubilee e Central). E’ molto comoda per chi arriva all’aeroporto di Stansted, infatti il bus nr° 9A della National Express fa la prima fermata “Londinese” proprio qui. Per muoverci abbiamo acquistato la Travelcard giornaliera e si è rivelata la soluzione migliore per girare con bus e metropolitane. Il primo giorno è stato dedicato ai monumenti principali, quindi arrivo nella City, St. Paul’s Cathedral, attraversamento del “Millenium Bridge” e camminata sul lungo fiume fino ad arrivare a Tower Bridge. Da lì in metro fino a Westminster, Houses of Parliament, Westminster Abbey, Downing Street, Horse Guards. Attraversando l’edificio delle guardie si entra nel Parco di St. James, uno dei parchi storici più celebri di Londra, situato nel cuore della capitale inglese, tra Westminster e Buckingham Palace, meta di davvero tantissimi turisti, ma anche molti Londinesi, che qui amano stendersi sull’erba e rilassarsi ascoltando musica nel gazebo adibito. Abbiamo mangiato nel Ristorante “Inn the park”, struttura molto originale, completamente realizzata in legno, affacciata sul laghetto artificiale, consigliata da molte guide turistiche, secondo me con un rapporto qualità prezzo piuttosto scarso (cibo decente, ma prezzi alle stelle) forse conviene di più servirsi al self service e portarsi il cibo all’ombra di qualche albero del parco (tempo permettendo). Dal ristorante ci siamo diretti all’uscita del parco che dà su Buckingham Palace (previo riposo sotto albero in puro stile Londinese) per le foto di rito, poi siamo tornati in albergo per riposare le stanche membra e prepararci per la serata, che sarebbe stata davvero originale. Da qualche tempo, infatti, avevo prenotato un “champagne flight” sulla London Eye (la ruota panoramica) per celebrare il compleanno di mio marito e l’amico che ci accompagnava – l’esperienza è stata molto positiva e mi sento di raccomandarla. Non costa pochissimo (29,70 GBP a testa acquistando su Internet), ma si evita la coda e si viene accompagnati da un “host” con una valigetta frigo con bottiglia di Champagne e flute, che viene servito durante il giro (circa 30 minuti) – l’orario scelto (20:00-20:30) è l’ideale per godere di un panorama mozzafiato alla luce del tramonto – siamo anche stati fortunatissimi con il tempo, cielo sempre limpido e soleggiato. Dopo il giro panoramico, siamo andati nella zona della stazione di Waterloo – c’è una strada, “the Cut”, con tanti pub e ristoranti: la scelta è caduta su “TAS” specialità Turche: cibo ottimo, prezzi accessibili. Il giorno dopo l’abbiamo dedicato alla visita di luoghi meno “impegnativi” ma comunque di grande interesse (almeno per noi), per un po’ di shopping e per ammirare i variopinti quartieri di Londra – quindi Piccadilly Circus, Trafalgar Square, Covent Garden, Notting Hill, Portobello Road, Chelsea. Abbiamo assistito ad un avvenimento abbastanza insolito per noi Italiani (per fortuna direi!): nel vagone della metro dove stavamo viaggiando c’era una valigia abbastanza voluminosa in un angolo – dopo parecchie fermate e notevoli saliscendi di persone la valigia era sempre lì – sembrava abbandonata. Un ragazzo visibilmente a disagio ha cominciato a chiedere a tutti di chi fosse la valigia, dapprima alle persone lì accanto fino a gridare a tutto il vagone – alla risposta negativa di tutti e all’indifferenza generale, non ha esitato a tirare il freno d’allarme – il treno ha proseguito fino alla stazione mentre l’autista parlava per interfono chiedendo spiegazioni sulla chiamata d’emergenza – alla fermata siamo stati invitati a mantenere la calma (tanti sono scappati via e la tentazione era oggettivamente forte) mentre è immediatamente arrivato un ufficiale di polizia che, accompagnato dal ragazzo che aveva dato l’allarme, ha preso la valigia e se l’è portata via; alla vista di tutto questo trambusto, un vecchietto che se ne stava seduto pacificamente sul treno si è alzato e si è messo a gridare “ehi, quella valigia è mia!” – se il poliziotto non se l’è mangiato, poco ci mancava – gli ha fatto una vera e propria predica in mezzo alla stazione sul fatto che non si lasciano borse e valigie incustodite, che ognuno è responsabile del proprio bagaglio e che adesso correva dei guai seri per aver fatto scattare l’allarme senza necessità. Noi siamo risaliti sul treno e ripartiti normalmente, ma devo dire che quest’ avvenimento mi ha fatto capire come con ragione i Londinesi vivano impauriti dopo gli attentati del luglio 2005 – tanto è vero che in nessuna stazione della metro (ed in molte via soprattutto intorno al Parlamento e Buckingham Palace) si trovano cestini per la spazzatura, dando il via libera al rifiuto selvaggio, montagne di carte, bottigliette, lattine, bucce di frutta, etc. Si ammassano in ogni angolo delle strade e la metropolitana di sera sembra una vera discarica. Alla sera abbiamo cenato al pub King Edward VII davanti alla Stazione di Stratford per non fare troppo tardi e devo dire che la scelta è stata azzeccatissima, cibo squisito, prezzi modesti (www.kingeddie.co.uk). Nella notte, sveglia alle 3:30 per prendere il bus delle 4:20 ed arrivare in aeroporto alle 5:10 – almeno un’ora e mezza prima del volo (6:40) – vi informo che l’aeroporto di Stansted è abbastanza grande rispetto agli standard di aeroporti dove vola Ryanair (ci sono ben 99 gates!) e che le code per il controllo del bagaglio a mano potrebbero essere particolarmente lunghe, mettendovi così in difficoltà se arrivate troppo tirati con l’orario di imbarco – ovunque ci sono cartelli che informano che le autorità non si assumono nessuna responsabilità qualora perdeste il volo perché arrivati troppo tardi. Inoltre, dalla sala dopo il controllo a certi gate ci si mette almeno 10-15 minuti a piedi (anche lì ci sono cartelli che lo indicano e l’abbiamo effettivamente misurato) – quindi attenzione!


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