7 giorni nell’isola di Rodi

Una settimana nell'isola di Rodi. Il nostro viaggio raccontato giorno per giorno.
Scritto da: Gigalina5
7 giorni nell'isola di rodi
Partenza il: 25/08/2011
Ritorno il: 01/09/2011
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
Il nostro viaggio nella splendida isola di Rodi è durato 7 giorni. Abbiamo soggiornato all’hotel Lomeniz, a Rodi città. A piedi non risulta vicinissimo al centro (il primo giorno abbiamo impiegato 40 minuti ad arrivare), ma con il motorino è stato un attimo. Le camere sono confortevoli, la nostra affacciava direttamente sulla piscina dell’albergo. Lo consiglio per chi non ha grandi pretese e il cui unico scopo è quello di andare in giro durante il giorno a visitare l’isola.

Primo giorno: siamo arrivati a Rodi la mattina del 25 agosto. Ci siamo diretti verso il centro della città, vicino al porto. Le mura antiche, al loro interno, racchiudono una serie di negozi tipici, bar e ristoranti. E’ qui che si concentra la maggior parte dei turisti, soprattutto durante la sera. In serata abbiamo deciso di affittare un motorino, per poter visitare meglio l’isola e le sue attrazioni. Il costo è stato molto modesto, 17 euro al giorno, e quindi abbiamo deciso di prenderlo per tutta la durata della vacanza. Dalle parti del porto ci sono alcuni negozi che vendono i biglietti per le escursioni alle isole vicine. Abbiamo prenotato il traghetto per l’isola di Symi, prevista per lunedì. Abbiamo cenato in un ristorante tipico all’interno del borgo: antipasto misto greco e mousaka. La consiglio vivamente, soprattutto se è la prima volta che visitate Rodi. Il prezzo non è stato dei più economici. Per un antipasto in due e due piatti unici abbiamo speso 30 euro a testa. Se posso dare un consiglio sarebbe meglio evitare l’acqua frizzante: è molto costosa (circa 3 euro per una bottiglietta da 350 ml) ed è molto frizzante, anche troppo per come siamo abituati noi in Italia. Fuori dai ristoranti ci sono i camerieri che cercano di attirare la vostra attenzione per farvi entrare e cenare li. Visto che spesso i prezzi vengono esposti fuori, vi consiglio di consultare il menù prima di entrare, così vi farete un’idea.

Secondo giorno: dopo aver fatto colazione in albergo, con il motorino ci siamo diretti a Lindos, una delle principali attrazioni dell’isola. Abbiamo impiegato circa 1 ora di motorino per arrivare. Percorrendo la strada che porta a Lindos vi rendete subito conto della bellezza di questo posto. Una serie di case bianche, contornate da un mare stupendo. Sembra una cartolina. La strada per arrivare è comoda e semplice, si costeggia il mare e si arriva direttamente a Lindos. Per arrivare al centro bisogna scendere lungo una strada sulla sinistra, che porta direttamente in una piazzetta sottostante. Lì si crea un pò di confusione, a causa dei vigili che cercano di dirigere le macchine di turisti e allo stesso tempo gli autobus che fanno capolinea. L’idea migliore è parcheggiare nella piazza superiore e scendere a piedi fino alla piazzetta, oppure parcheggiare ad una parcheggio gratuito che si trova a metà di questa discesa. Arrivati nella piazzetta ci siamo addentrati nel centro. Al costo di 5 euro puoi prendere il mulo che ti porta fino all’Acropoli, che si trova in alto. Ci sono due muli legati tra loro da una corda, e un signore che li conduce lungo la strada, attraverso dei comandi verbali o tirando le corde del mulo. A metà della passeggiata vi faranno la foto sopra il mulo, che potrete compare prima di uscire da Lindos al costo di 4 euro (la vostra foto con la scritta: Lindos taxi e l’anno in cui è stata scattata). Molto carino come ricordo. Arrivati in cima potrete ammirare un panorama fantastico. Per accedere al’Acropoli dovrete pagare 6 euro. I resti sono molto belli, peccato che noi siamo arrivati alle 13 e faceva veramente troppo caldo per poter apprezzare in pieno le rovine. Al ritorno siamo scesi a piedi, vi consiglio di portare scarpe da ginnastica perchè i gradini sono molto scivolosi. Poichè le spiagge vicino al parcheggio ci sembravano troppo affollate, abbiamo ripreso il motorino e abbiamo continuato lungo la strada, passando la località di Lindos. Poco più avanti abbiamo trovato le indicazioni per la Baia di San Paolo, che si trova sulla sinistra. Dopo aver fatto la discesa c’è un grande parcheggio e da lì una seconda discesa che si deve far a piedi. Questa baia è veramente bellissima. I colori del mare sono stupendi e la spiaggia è bianca, senza ciottoli. C’è un area con gli ombrelloni, ma poichè erano tutti occupati noi abbiamo trovato un angolino in cui posare gli asciugamani. Lì troverete anche un piccolo ristorantino, che fa hamburger e patatine a poco prezzo, oppure frittura di mare o insalata greca. Nel pomeriggio abbiamo preso il motorino e ci siamo diretti ad Epta Piges. Con le sue sorgenti di acqua fresca questa “foresta” al centro dell’isola è un’oasi di fresco che merita una visita. Troverete un sentiero nel verde che vi condurrà al lago, che potrete anche raggiungere introducendovi in un tunnel con l’acqua fino alle caviglie, da evitare per chi soffre di claustrofobia. A cena siamo andati al porto, e abbiamo mangiato una buonissima grigliata di carne.

Terzo giorno: ci siamo diretti verso il porto, dove ci attendeva il traghetto diretto all’isola di Symi. Il costo del traghetto è stato di 25 euro a persona. Il viaggio è durato circa 2 ore. Il porto è molto carino, con negozietti e ristoranti. Il paese è caratterizzato da case colorate, molto carino anche se mi aspettavo qualcosa in più viste le recensioni che avevo letto. Vicino al porto si trova un ristorante che ha costruito una sorta di piccolo molo con una scaletta, che dà l’opportunità di fare un bagno e rinfrescarsi. Non vi sono spiagge nelle vicinanze, abbiamo visto delle piccole barche nel porto che organizzavano delle escursioni giornaliere nelle spiagge più belle dell’isola. La permanenza sull’isola è stata di circa 4 ore. Abbiamo pranzato in un piccolo bar vicino al banco delle spezie, dopo il ponticello. Abbiamo preso tre giros pita (pita con carne e patatine) e due bottigliette d’acqua al costo di 7 euro totale in due! Buono ed economico! Una volta saliti sul traghetto, quest’ultimo si è diretto verso il monastero di Panormitis, che è molto suggestivo. Se non siete abbastanza coperti per entrare, troverete una signora che vi darà delle gonne o degli scialli per coprirvi durante la visita al monastero. La permanenza al monastero dura circa 3/4 d’ora, poi si sale sul traghetto alla volta di Rodi. La sera abbiamo cenato in un ristorante, Eros, all’interno del borgo. Lo consiglio vivamente, noi abbiamo cenato lì per tutte le sere successive fino alla partenza. Il personale è molto cordiale, ci sono dei tavoli fuori con sedie in vimini, molto comodi. Il cibo è semplice e buono. Vi consiglio gli antipasti e la mousaka che sono fantastici, come anche la pita al burro, la salsa di melanzane e la zuppa ai funghi. I prezzi sono molto buoni, noi spendevamo circa 10 / 15 euro a persona.

Quarto giorno: prima di partire per la valle delle farfalle ci siamo fermati al porto per prenotare la visita per Marmaris, in Turchia, per il giorno successivo. Il catamarano costa 35 euro, più 11 euro di tasse che si pagano il giorno della partenza nel chiosco all’interno del porto. Dopo aver prenotato, ci siamo diretti verso la valle delle farfalle. La direzione è quella per andare a Lindos. Lungo la strada troverete le indicazioni che vi condurranno verso l’interno dell’isola. La strada è piena di curve, e in motorino non molto comoda. Ci abbiamo messo un pò per raggiungerla. Troverete un parcheggio gratuito, e da lì scenderete a piedi verso l’entrata della valle. Il costo del biglietto è di 5 euro, e la valle è divisa in due parti. Una prima parte appena arrivate sulla sinistra, e una seconda poco più avanti sulla destra. Il posto è molto suggestivo, Anche qui vi consiglio di indossare scarpe da ginnastica, perchè il percorso è in salita e con ciottoli scivolosi. Dopo aver visitato la valle e aver pranzato nel bar al suo interno (molto economico e spartano), ci siamo diretti vero Kalithea Terme. Qui c’è una struttura che venne costruita durante il periodo dell’occupazione italiana, ed ora funziona come centro balneare. L’interno è molto bello, e lo si può visitare al costo di 3 euro. All’interno vi è una splendida spiaggia. Noi abbiamo preferito sostare sulla spiaggia di fronte, meno affollata. Questa, però, era costituita da rocce. State attenti, perchè si può facilmente scivolare (come è successo ad una signora quel giorno) e vi potete tagliare con le rocce all’interno dell’acqua. Consiglio di portare delle ciabattine da mare per evitare incidenti. Tornando verso Rodi ci siamo fermati alla spiaggia di Anthony Queen. E’ molto bella, una baia attrezzata da lettini ed ombrelloni,

Quinto giorno: la mattina alle 8:00 ci siamo recati al porto, per il pagamento delle tasse e il controllo dei documenti (va bene anche la carta d’identità). Il catamarano è partito alle 9:30 e siamo arrivati a Marmaris verso le 11:00. Arrivati al porto ci hanno chiesto la nazionalità e ci hanno fatto salire su un pullman, in cui una guida ci ha detto che ci avrebbero portato al bazar e fatto visitare un negozio tipico di tappeti. In teoria il fatto del pullman e della guida non era prevista, credo lo facciano per far comprare i tappeti e le altre cose, fatto stà che in questo modo non abbiamo pagato il taxi fino al bazar che sarebbe costato 7 euro. All’interno del negozio il proprietario ci ha mostrato vari tipi di tappetti, molto originali e ben realizzati, e ci hanno offerto il the. Ci hanno lasciati liberi di girare per il bazar, dandoci appuntamento per il pomeriggio nello stesso negozio per andare a riprendere il pullman. Essendo già stati in Turchia, abbiamo apprezzato molto il bazar e la parte del porto. Per chi non ci fosse mai stato c’è da dire che all’interno dei bazar cercano continuamente di venderti tutto ciò che hanno, ma mai in modo troppo insistente. Non date confidenza se non siete interessati, e contrattate se c’è qualcosa che vi interessa. Abbiamo pranzato nel bazar con un piatto di kebab, molto buono. All’ora prestabilita ci siamo ritrovati nel negozio di tappeti, e il pullman ci ha portati in un outlet di pelletteria. Ci hanno fatto accomodare ed è partita una sfilata di moda sui vari tipi di giacche in pelle. Ci hanno fatto entrare nel magazzino dove ci hanno offerto da bere e dove potevamo visitare il negozio ed eventualmente comprare se eravamo interessati. Siamo tornati al pullman, che ci ha portato al porto, e qui abbiamo ripreso il catamarano per Rodi. Una volta tornati sull’isola siamo andati a visitare l’Acropoli di Rodi. Non si paga per entrare, e al tramonto è veramente bellissima.

Sesto giorno: la mattina presto abbiamo preso il motorino e ci siamo diretti a Prassonisi, che è l’estremo sud dell’isola di Rodi, in cui il Mar Egeo si incontra con il Mediterraneo. Abbiamo impiegato circa due ore e mezza ad arrivare. Le indicazioni non sono granchè, quindi vi consiglio di chiedere informazioni. La strada comunque è quella per Lindos. In questa parte dell’isola c’è molto vento, prevalentemente ci sono persone che praticano kitesurf. Abbiamo provato a fermarci sulla spiaggia a fare il bagno, ma il vento è veramente molto forte e diventa fastidioso. Consiglio di andare a vedere questa parte, ma non credo vi soffermerete molto. Al ritorno ci siamo fermati alla baia di San Paolo.

Settimo giorno: Prima di andare al mare, ci siamo soffermati a visitare l’acquario, che si trova sul litorale. E’ piccolo , ma molto grazioso, Ne vale la pena. Il costo del biglietto è di 5 euro. Essendo il penultimo giorno, abbiamo deciso di riposarci e di trascorrere una giornata di mare alla baia di Anthony Queen. Il costo di un lettino è di 4 euro, e qui il mare è veramente splendido. Purtroppo ben presto abbiamo notato che il sole si allontanava sempre più e arrivava l’ombra, quindi vi consiglio di valutare bene la posizione del lettino. Ottavo giorno: siamo ripartiti alla volta di Roma.

L’isola di Rodi ci è piaciuta tantissimo, e abbiamo cercato di visitarla il più possibile. Ve la consiglio vivamente.

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Rodi

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Lindos

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Il porto di Rodi

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l'Acropoli di Rodi

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il mare a Kalithea Terme

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la veduta dall'Acropoli di Lindos

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Symi

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Prassonisi

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la baia di Anthony Queen



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