7 giorni in Giordania? Si puo’..

Eccomi qui a descrivervi cio' che io (Ilaria) e I miei fidi compagni di viaggio Andrea, Benny e Luca, abbiamo vissuto in questo lampo-trip in Giordania. Partiamo da Barcellona con destino Amman: una citta' come quelle dei telegiornali... Fatta di casette basse la maggior parte delle quali lasciate a meta' dell'opera, tutte di un beije marroncino...
Scritto da: Ilaria G. 1
7 giorni in giordania? si puo'..
Partenza il: 10/10/2004
Ritorno il: 17/10/2004
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 500 €
Eccomi qui a descrivervi cio’ che io (Ilaria) e I miei fidi compagni di viaggio Andrea, Benny e Luca, abbiamo vissuto in questo lampo-trip in Giordania. Partiamo da Barcellona con destino Amman: una citta’ come quelle dei telegiornali… Fatta di casette basse la maggior parte delle quali lasciate a meta’ dell’opera, tutte di un beije marroncino costante e arrampicate su per le numerose colline…Un casino pazzesco di clacson e smog, gente e odori ma senza dubbio ricca di atmosfera e fascino. Dopo eserci sistemati all’AL-MOSER hotel, chiaramente a 1 stella, rinominato successivamente AL-Monster, visti i personaggi in circolazione e il corridoio stile SHINING che portava alla nostra stanza, dedichiamo la giornata alla scoperta di Amman e alle sue splendide rovine romane che la dominano dall’alto.

Il titolare dell’hotel ovvero la versione anni 70 di Prince (gentilissimo, anche un po’ troppo…Dato che voleva sposarmi) ci aiuta a trovare una soluzione per poter sfruttare a meglio il poco tempo a nostra disposizione. Ci consiglia di fidarci ciecamente di lui e del suo braccio destro Waleed THE DRIVER.

E cosi e’ stato: dietro una sommma irrisoria di denaro (al cambio sono risultati ben pochi euro a testa al giorno…E qui ci e’ venuto il dubbio. Che se lo volessero togliere dalle balle?) Waleed ci porta con la sua macchina, su e giu’, da est a ovest, da tutte le parti.

Ci fa da interprete in casi critici, ci aspetta ore sotto il sole cocente, si improvvisa guida se necessario: insomma un grande… Anche un grande rompi…/ monotematico (sesso), ma con un cuore grande cosi. Abbiamo imparato ad amarlo.

Il secondo giorno Wally ci porta alle rovine romane di Jerash dove passiamo mezza giornata sotto il sole cocente: lo stato del sito e’ decisamente buono e l’osservare un giovane archeologo occidentale al lavoro ci fa venire a tutti un po’ di invidia feroce (sopratutto al nostro Luca). Continuamo direzione nord est, dove in una parte di deserto si ergono ancora 4 o 5 castelli romani o crociati, alcuni dei quali sono stati il riparo del mitico Laurence d’Arabia durante le sue campagne nel deserto. Proseguiamo per quella strada, scoprendo man mano che e’ anche l’unica strada che porta in Iraq. Ci ritroviamo a 200 km dal confine iraqueno con tanto di cartello stradale che segna la distanza (mi sento per un attimo Lilly Gruber). Dal nulla spuntano una cinquantina di carrarmati americani in addrestamento sulla nostra destra, e un po’ piu’ in la’ altri 10 caccia militari…Mai avremmo pensato di vedere anche questo. Anche il secondo giorno vola via sulle note delle Spice Girls: no, non siamo esattamente fans…La scelta e’Spice Girls o Waleed che canta. Per concludere in bellezza cerchiamo un ristorantino: cibo ottimo e super cheap. Un cameriere si avvicina e, in un inglese perfetto, cosi’ senza chiedergli nulla, inizia a raccontarci la sua storia: Sui 50 anni di eta’, da 97 giorni era stato espatriato dagli Stati Uniti, dove ha vissuto tutta la sua vita, dove aveva un bel lavoro, e dove vive la sua famiglia, con tanto di moglie e bambini…Diceva di non aver commesso un crimine di cui era stato colpevolizzato. Pena: espatrio immediato, senza possibilita’ di ritorno…La cosa piu’ triste era vederlo li’, giordano fra i giordani, ma piu’ spaesato di qualsiasi turista, chiedere a noi come muoversi. Lo lasciamo al suo lavoro un po’ scioccati, con ancora la cena sullo stomaco per andare a scrivere un paio di emails internet café’ preferito dal nome esotico, il KAZZA.

Terzo giorno: finalmente inizia il viaggio verso sud. Primo stop a Madaba, dove cristiani e musulmani convivono. Dopo un giretto per le strade della citta’, proseguiamo e ci fermiamo sul Monte Nebo. E’qui che Mose’ ha visto la terra santa: sulla cima c’e’ un bel vedere con indicazioni per Betlemme, Gerusalemme, Gerico. E cosi’ dopo l’Iraq anche la Palestina sotto il naso: impressionante (Lilly Gruber again…). Scendiamo e ci fermiamo un paio d’orette sul Mar Morto a galleggiare infangati fino al collo.

Ci dirigiamo a Karak, dove si erge un castello crociato meraviglioso. Ultimo stop a DANA, citta’ antichissima in una posizione inspiegabile, trovandosi a picco (ma sul serio) su un burrone spaventoso. Per caso ci troviamo li’ al tramonto e vuoi la luce particolare, vuoi il canto del muezin in sottofondo, rimaniamo incantati e immobili ad ascoltare.

A sera inoltrata, finalmente raggiungiamo Petra. Quarto giorno: compriamo un biglietto valido due giorni per visitare la citta’ antica di Petra. Camminiamo fino all’entrata del Siq che e’ una gola larga in media 2 o 3 metri, fra rocce alte 200, all’oscuro dal sole, ma colorata dall’erosione del vento e della’acqua di intonazioni di rosa, giallo arancione.

L’emozione era tangibile nell’aria. Ad ogni metro camminato ci fermiamo a guardare quanta meraviglia ci circonda, impazienti di vedere cosa ci aspetta: la porta del tesoro di Petra spuntare alla fine del percorso. Rosa, competamente rosa, e non e’ un templio costruito, e’ tutto scavato nella roccia. Dentro Petra abbiamo camminiamo come pazzi, per finire esausti, dopo percorsi in piano, percorsi in salita, scalini ( adirittura 990 una volta), burroni (per la gioia di Benny). Ma ne e’valsa tutta la pena.

Quinto giorno: Petra, ma solo per goderci di nuovo lo spettacolo del siq e il tesoro che spunta, con calma. Nel pomeriggio Wally ci ha porta a sud, dove finisce la strada asfaltata, a 20 km dall’arabia Saudita, e dove inizia il deserto del Wadi Rum. Abdullah, il beduino amico di Waleed, ci e’ viene a prendere con la Jeep. Alle 5 del pomeriggio, circa siamo entrati nel nulla, abbiamo lasciato la civilta’ e siamo entrati in un altro mondo. Tutto era rosso, arancione, giallo canarino…Avrei gridato dalla gioia, ma non volevo rompere il silenzio…Un silenzio vero. Solo rumore del vento. Dopo il tramonto piu’ bello che ho mai visto (si, lo so lo dico sempre…), abbiamo cenato nella tenda beduina. Il beduino ci aveva cucinato il pollo durante la giornata in una pentola sotto la sabbia… Senza fuoco! Cosi’ dopo cena, e dopo il te’ nel deserto… Ci siamo sdraiati sotto le stelle. Audi (come la macchina) l’aiutante beduino del beduino, ci ha racconta i segreti del deserto, le leggende, le cose vere e quelle false. Ma non vi raccontero’ niente di tutto questo…Dovete andarci voi, e provarlo in prima persona.

Risaliamo cosi verso Amman nel pomeriggio del sesto giorno, dopo questa notte magica, pronti per ributtarci nella nostra realta’. Ci sentiamo arricchiti di storia, di leggende e di magia e sopratutto abbiamo capito che non ci sbagliavamo: la giordania e’ un paese piccolo ma ricco di aspetti nascosti, gente ospitale, paesaggi naturali splendidi, arte e storia. Sfortunatamente si trova nella tana del lupo, ma si tratta di un paese pacifico, che merita di essere visitato.

Se avete anche solo 6 giorni non scartate questa opzione! Ciao



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