6 italiani nella terra Khmer
Già molte persone nel sentire questa meta come vacanza facevano le brutte faccie ma noi imperterriti non ci abbiamo badato e siamo partiti per la nostra avventura.
Il 6 agosto accompagnati a Malpensa dal sostituto di Albertino bloccato da un’ernia, partiamo per Berlino con volo Air Berlin alle 8,30 del mattino. Visto che avevamo il volo par Bangkok dopo 7 ore ne abbiamo approfittato per visitare la città e gustarci il panino con i wurstel e crauti e birra a volontà. Fabio ha trovato subito il modo di guadagnare qualcosa raccogliendo i bicchieri della birra abbandonati da altri turisti e riconsegnarli al barista per incassare la cauzione di 2€ cadauno. Dopo aver visto Alexander platz e aver cantato la canzone di Milva, abbiamo visitato la chiesa di Santa Maria, la porta di Brandeburgo, il Bundestag e siamo ritornati al Tegel per partire verso oriente.
Arrivati a Bangkok dopo 10 ore e mezza di volo con la compagnia LTU abbiamo atteso 4 ore e con un aereo tutto disegnato con palme e pesciolini siamo partiti per Siem Reap in Cambogia. All’arrivo abbiamo dubitato per un attimo dell’efficienza della Miglio tour in quanto nessuno era ad attenderci per portarci in albergo, ma dopo 20 minuti ecco arrivare un cambogiano sorridente che ci ha fatto salire sul suo pulmino e iniziando a suonare il clacson ogni 2 secondi (avremmo poi scoperto che tutti fanno così) ci ha portato alla nostra Guest House: Peace of Angkor. Aprivamo la porta della camera dopo 31 ore dalla chiusura di quella di casa nostra. Cosa fare per rimediare alla stanchezza? Un bel massaggio Khmer direttamente in camera al prezzo di 8 dollari per Gianni, Miglio e Antonella, poi cena in albergo e tutti a nanna.
8 agosto: alle 8.30 viene a prenderci la guida per il primo giorno di visita al sito di Angkor. Facciamo il biglietto per 3 giorni (costo 40 dollari) ed iniziamo il tour. Verso le 11 inizia a piovere leggermente ma la guida Sarat con la vice guida Pantii (un ragazzo che stava imparando sia a fare la guida sia a parlare italiano), ci stupiscono fornendoci un ombrello ciascuno. Vediamo 3 templi al mattino e tre al pomeriggio con sosta per il pranzo a gustare le prime zuppette con verdure e noddles. Rientrati in albergo Gianni e Miglio decidono di andare in centro per fare un massaggio collaudando un Tuk tuk cambogiano. Il centro di Siem Reap (tradotto è Siamesi sconfitti) è veramente carino con una bella zona pedonale piena di Bar, ristoranti e centri massaggio molto belli. La sera si torna tutti assieme a cenare in centro, con seguito presso un bar con musica dal vivo e mohjto per pensare di essere ancora, come lo scorso anno, a Cuba in una “casa della trova”.
9 agosto: Al mattino si riparte per Angkor dove ci aspettano i templi più belli e famosi: Angkor Thom, con il bellissimo Bayon, Angkor Wat patrimonio dell’umanità. Il tempo è più clemente del previsto, in quanto piove per poco tempo e spesso quando siamo sul pulmino.
Serata ancora dedicata al massaggio per Gianni e Miglio che provano il massaggio con l’olio più rilassante rispetto a quello Khmer un po’ energico. Per cena troviamo la pizza che non è neanche male visto dove ci troviamo.
10 agosto: terzo giorno ai templi ma Antonella ha lavato il biglietto e così ripaga 20 dollari per rientrare ad Angkor. E’ piaciuto molto a tutti il tempio Ta Phrom dove gli alberi sono un tutt’uno con i muri del tempio e dove è stato girato il film Tomb Raider. Visitiamo il Banteay Srei ed altri templi e si ritorna in città per il solito programma massaggio e cena.
11 agosto: Si parte con 2 fuoristrada verso il tempio di Phrea Wear. Invece delle 5-6 ore promesse ce ne vogliono 8 su strade prevalentemente sterrate e bagnate dalla pioggia. Arriviamo in zona dopo una salita in mezzo al fango e troviamo i militari Cambogiani e Tailandesi a presidiare il sito per una contesa recente su chi controlla quel territorio visto che l’Unesco lo ha appena nominato patrimonio dell’umanità. Naturalmente gli “scontri al confine” detti alla televisione non esistevano ed i militari oltre che essere sdraiati a dorso nudo sulle amache sotto teli appesi agli alberi e giocare a carte tra di loro non facevano altro.
Il tempio non è sicuramente tra i più belli, ma è bella la sua posizione su una roccia a strapiombo al confine con la Thailandia. Peccato che il panorama lo si vede solo tra dicembre e Marzo quando la nebbia presente nel resto dell’anno da un po’ di tregua. Tanta fatica per un viaggio stancante non ne vale la pena per questo tempio. La cosa forse più bella è quello che si vede durante il viaggio osservando i cambogiani di campagna nelle oro operazioni di vita quotidiane.
La sera al ritorno stanchi morti non ci resta che fare l’ennesimo massaggio.
12 Agosto: Lasciamo Siem Reap per navigare sul lago Tonle Sap e poi su un fiume suo affluente fino a Battambang. A tutti noi è piaciuto davvero molto passare tra i villaggi lentamente sulla barca e vedere le case, le coltivazioni del riso e le altre attività dei cambogiani. Il tetto della barca su cui eravamo sistemati non era molto comodo e ci ha esposto a tutte le intemperie del caso, dal sole ustionante (Miglio sembrava Batman con la mascherina data dal segno degli occhiali) alla pioggia ma ci ha consentito un ottima visione di tutto ciò che ci circondava. Durata 8 ore anziché le 5 previste. Da quel momento abbiamo diffidato dei tempi di percorrenza cambogiani. A Battambang abbiamo alloggiato all’Hotel Royal vicino a mercato che merita di essere visto poiché tipicamente per cambogiani e non per turisti.
13 agosto: Trasferimento in pulman da Battambang a Pnohm Pehn con autobus semplici ma comodi e puliti anche se assieme ai nostri bagagli c’era anche qualche gallina. Ci stupisce il costo del biglietto solo 6 dollari contro i 30 pagati per il viaggio in barca il giorno prima.
14 agosto: Partenza in fuoristrada per il Mondulkiry con due autisti davvero simpatici Pisah e Pelolungo. Il viaggio dopo i primi 100 Km su strade asfaltate prosegue sullo sterrato con tratti davvero da paura in mezzo alle montagne dove il fango era ovunque.
Arriviamo a Sen Monorom dopo 8 ore ed una sosta ad un autogrill durante il viaggio nei pressi di Suong dove un gallo la faceva da padrone tra i tavoli.
La cittadina di Sen Monorom è davvero piccola e senza nulla di particolare da vedere mentre è molto bella la natura circostante. Carino l’alloggio presso i bungalows in legno dell’ Arun Rea Hotel e buona la cucina.
15 agosto: Il ferragosto cambogiano prevede la gita con gli elefanti per vedere le cascate di Sen Monorom. Una calda accoglienza di bambini ci attendeva all’arrivo al villaggio dove abbiamo noleggiato gli elefanti e non abbiamo resistito a regalare quelle poche cose che avevamo. Dopo 2 ore in groppa tra i boschi arriviamo alle cascate che si sono rivelate come la Corrazzata Potiomky per Fantozzi: erano alte circa un metro con un acqua resa torbida dalle frequenti pioggie.
Dopo altre 2 ore di mal di sedere sull’elefante, siamo ritornati all’albergo per un po’ di relax.
16 agosto: Si riparte riattraversando la foresta infangata per Kratie sul Mekong. Su consiglio di Pisah l’autista cambiamo albergo e ce ne trova uno davvero carino in riva al fiume il U-Hong I e II Guest House e prendiamo per 18 dollari a coppia 3 camere con mega terrazza al terzo piano con vista magnifica sul fiume. Prendiamo al volo un escursione per vedere i delfini di fiume visto che Kratie è uno dei pochi posti dove ne vivono circa 20.
17 agosto: Ci attende il ritorno a Phnom Penh ma per differenziarci dagli altri facciamo un tratto in barca fino a Kompong Cham. Dovevano essere 4 ore e sono diventate 8, per poi proseguire in auto.
Arrivati al Golden Gate Hotel a depositare i bagagli io e Miglio abbiamo ripreso subito la terapia dei massaggi visto che nel Mondulkiri non li facevano 18 agosto: Visita al palazzo reale e pagoda d’argento, al mercato centrale, al carcere speciale di Pol Pot e al Phnom Wat. A farci da guida una missionaria italiana che ci ha raccontato tante cose sulla Cambogia. Al pomeriggio visita al mercato russo dove abbiamo iniziato ad acquistare di tutto e di più a prezzi di super saldo.
19 agosto: al mattino di nuovo al mercato russo a terminare gli acquisti accompagnati dai nostri fidi autisti di Tuc Tuc e nel tardo pomeriggio dopo l’ennesimo massaggio a 6 dollari si parte per Bangkok con alloggio al Grand China Hotel.
20 agosto: Mattino dedicato alla visita della città con Palazzo reale, Wat Pho, Budda d’oro accompagnati da una guida non eccezionale. Nel tardo pomeriggio dopo un po’ di riposo si parte per Patpong ed i suoi mercatini. Gli autisti del tuc tuc si perdono e perdiamo un ora a cercare le donne finite da un’altra parte del parco Laumphini. Dopo la cena ci immergiamo tra la folla a proseguire gli acquisti.
21 agosto: Al mattino decidiamo di visitare China Town, l’Arun Wat un tempio di stile cambogiano a Bangkok. Dopo pranzo ci tocca fuggire agli autisti del tuc tuc che a tutti i costi ci volevano portare alle fabbriche dei gioielli e dell’argento e ritorniamo in albergo per preparci all’utima battaglia per gli acquisti in un bel mercatino trovato dalle donne la sera prima vicino al parco Laumphimi e per cenare ad una grande festa della birra con tante cose da mangiare e tante birre da bere per la gioia di Fabio. Alla fine della nostra permanenza a Bangkok non poteva mancare una puntatine veloce a Patpong per assistere al classico spettacolo proposto dai vari locali che non ha mancato di stupirci.
22 agosto: Sveglia molto presto alle 7 abbiamo il volo per Berlino. Si parte con molta nostalgia ed il classico motto “ ci volevano 2 giorni ed una valigia vuota da riempite in più”.
Arrivati a Berlino ci attendono freddo e pioggia e il rimpianto dell’oriente si fa sentire ancora di più 23 agosto: La giornata era destinata a visitare Berlino ma per fortuna qualcosa avevamo già visto il primo giorno. La pioggia ed il freddo la fanno da padroni ed il giro della città lo facciamo con il trenino. Verso sera non ci resta che ritornare al Tegel per volare a Malpensa.
Alcune considerazioni: La Cambogia costa davvero poco, per dormire nelle Guest House abbiamo speso dai 12 ai 18 dollari a notte per camera, mentre per mangiare dai 40 agli 80 dollari in 6 persone a pasto. Il cambio era di circa 6.100 riel per un euro (4.000 per un dollaro) mentre in Thailandia 1 euro valeva 50 Bath. La Thailandia era leggermente più cara ai ristoranti mentre l’albergo costava circa 50 € a camera a notte ma per nostra scelta abbiamo preso un 4 stelle.
Per quanto riguarda le escursioni fatte il mio giudizio è il seguente: Impedibile Angkor e molto carina la città di Siem Reap Bellissima la navigazione a Battambang Troppo pesante per il viaggio da fare in una giornata l’escursione a Preah Vhear Particolare per la natura che si incontra il viaggio a Sen Monorom.
Carina la città di Kratie ma solo per il tempo necessario a vedere i delfini sul Mekong Troppo lungo e senza particolari cose da vedere il viaggio in barca sul Mekong da Kratie fino a Kompong Cham.
Phnom Penn vale la pena di essere vista anche se basta un giorno, ma ce ne vogliono due per fare acquisti ai suoi mercatini.
Per quanto riguarda il mare, si è stato riferito che ci sono spiagge molto belle con isole coralline, ma sono da evitare nei nostri mesi estivi in quanto piove spesso e l’acqua non è limpida visto la mole di acqua scaricata dai fiumi in piena.
Sempre affascinante Bangkok con i suoi templi e la sua Patpong.
Non ci ha entusiasmato Berlino, sarà forse per il maltempo trovato o perché i wurstel al curri non erano i nostri preferiti. Gianni, Antonella, Miglio, Gabriella, Fabio, Margherita.