6 giorni a Parigi

E’ sempre difficile dare delle informazioni che non siano già note su una delle capitali più belle e famose del mondo, ma cercheremo di farlo mettendo in luce gli aspetti più autentici e singolari che hanno connotato la nostra (Giuseppe e Ilaria) visita a Parigi. 1° giorno: Ste-Chappel, Notre-Dame, Quartiere Latino Dopo l’arrivo a...
Scritto da: seguendogil
6 giorni a parigi
Partenza il: 15/03/2007
Ritorno il: 20/03/2007
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
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E’ sempre difficile dare delle informazioni che non siano già note su una delle capitali più belle e famose del mondo, ma cercheremo di farlo mettendo in luce gli aspetti più autentici e singolari che hanno connotato la nostra (Giuseppe e Ilaria) visita a Parigi. 1° giorno: Ste-Chappel, Notre-Dame, Quartiere Latino Dopo l’arrivo a Parigi con volo Easy-Jet Ciampino-Orly, partito con 1 ora di ritardo (niente rispetto a quello che capiterà al ritorno…) , il viaggio in taxi fino al centro di Parigi e la sistemazione dei bagagli in albergo (Pavillion-Montagne un 3 stelle con ottimo rapporto qualità/prezzo posto proprio alle spalle degli Champs Elysees a 150 metri dalla fermata della linea 1 Roosvelt), decidiamo di uscire subito per un primo giro alla scoperta della città. La prima sosta la facciamo al Disney store degli Champs Elysees per acquistare immediatamente i biglietti per Eurodisney dove andremo il giorno successivo, approfittando di quella che le previsioni dicevano sarebbe stata una bella giornata. Ci dirigiamo poi verso la Ste-Chappel che merita una visita per ammirare le fantastiche vetrate, bisogna andare però quando c’è molta luce, altrimenti perde praticamente tutto il suo fascino . La tappa successiva è Notre-Dame, la cattedrale è armoniosa ed imponente, non è difficile capire perché rappresenti una delle costruzioni gotiche più celebri del mondo, anche se Ilaria ritiene che Chartres, Reims e Rouen non abbiano nulla da invidiarle. Scattiamo subito qualche foto e rimaniamo affascinati dai grandiosi portali che meritano la giusta attenzione. Ormai è quasi sera e ci concediamo una passeggiata nel quartiere Latino, alla ricerca di un ristorante per la cena, il quartiere brulica di ristoranti di ogni genere e nazionalità e di negozi. Ci facciamo parecchie risate di fronte allo spettacolo degli imbonitori collocati davanti ai ristoranti, ce ne sono per tutti i gusti, ma gli imbonitori dei ristoranti greci con la loro pratica di rompere i piatti a terra per attirare l’attenzione sono di certo i più industriosi, comunque attenzione a non farvi fregare, leggete sempre bene i menu prima di entrare! Alla fine la nostra scelta ricade su un ristorantino francese, è la nostra prima sera a Parigi e preferiamo mangiare il cibo locale, dopo una gustosissima zup à l’oignon ci incamminiamo subito verso l’albergo, stasera a letto presto perché domani si ritorna bambini! 2° giorno: Eurodisney, Tour Eiffel Il tempo è coperto e meno male che le previsioni mettevano sereno… ci dirigiamo ugualmente felici verso il parco dove si arriva con la RER C, dopo un comodo viaggio di circa 40 minuti, dove incontriamo gruppi di adolescenti con gli zaini che evidentemente al compito in classe avevano preferito un po’ di sano divertimento. All’uscita della RER incontro la prima difficoltà, le porte che mi dovevano consentire l’uscita non si aprono, avevo obliterato male il biglietto e le porte elettroniche non mi permettevano di passare, così dopo 10 minuti di smadonnamenti vari ho dovuto utilizzare un nuovo biglietto. Conviene sempre arrivare qualche minuto prima dell’apertura, come abbiamo fatto noi, per evitare le code e se possibile evitare i giorni festivi. Il parco è molto grande e bellissimo, la cosa più stupefacente è la sua atmosfera fiabesca che ci riporta indietro nel tempo e poi tutte quelle melodie che ti accompagnano ovunque…Sembra davvero di essere nel paese delle meraviglie, girando poi puoi incontrare davvero anche Alice e il bian coniglio(questo l’ha voluto scrivere Ilaria visto che io di bian coniglio conosco solo quello alla cacciatora), insieme a tutto il resto dei personaggi disney. Le attrazioni sono tutte molto divertenti, l’unica forse eccessiva è lo Space Mountain II, che non è decisamente per bambini, ma Ilaria lo ha trovato magnifico, io all’uscita mi sono sentito piuttosto sottosopra, quella giostra ti spara nel buio più completo a velocità pazzesche, sconsigliata ai deboli di stomaco e anche ai deboli di cuore. Complice la mattinata coperta le file sono quasi inesistenti (tranne che nelle giostre dei più piccoli che sono stracolme) quindi ne approfittiamo per girarle tutte, inutile stare a menzionarle una ad una, diciamo pure che tra le tante quella che più ci colpisce è i Pirati dei Caraibi, non ci si stanca mai di girare da una giostra all’altra inframmezzando con la visita alle decine di negozi che vendono tutti le stesse cose allo stesso prezzo, ma non è impresa facile farlo capire a Ilaria che non se ne perde uno. Nel frattempo il tempo è anche migliorato e la giornata scorre veloce fino al primo pomeriggio in cui il parco sembra fermarsi per quella che è l’attrazione più attesa da grandi e piccoli: la parata! Questa allegra sfilata di carri con i principali personaggi della Disney si può definire in una sola parola: coinvolgente. Al termine della parata “decidiamo” di dedicarci ad un po’ di shopping, quindi eccoci di nuovo nei soliti negozi che vendono le stesse cose allo stesso prezzo, poi, visto che sta facendo buio ci dirigiamo verso la RER per far ritorno in albergo. Doccia, mezz’ora di riposo e poi, nonostante la stanchezza, di nuovo fuori: destinazione Tour Eiffel. La torre di sera è eccezionale, e passandoci sotto ci rendiamo conto di tutta la sua imponenza. Stanchi della giornata e vista la fila per salire con gli ascensori decidiamo di goderci lo spettacolo delle luci (ogni ora) sdraiati sul prato al Trocadero e al termine del giro d’orologio magicamente la Torre prende vita. Visto il tutto ci fermiamo in un bistrot poco distante per la cena e poi a nanna.

3° giorno: Museo D’Orsay, Giardini del Luxemburgo, Pantheon Anche oggi il tempo sembra essere coperto e allora scegliamo il Museo d’Orsay come prima tappa. Il museo colpisce per la quantità, ma soprattutto per la qualità dei capolavori che ospita, e anche chi non è un intenditore riesce ad apprezzarne la bellezza, questo museo è il vero tempio dell’impressionismo. Passiamo qui tre ore senza neanche accorgercene. All’uscita, dopo una meritata pausa per gustarci una baguette, facciamo una passeggiata attraverso i giardini del Luxemburgo. Il parco è molto bello anche se la temperatura esterna non ci permette di gustarcelo a pieno. La visita prosegue attraverso le affascinanti vie di Parigi fino al Pantheon, da fuori sembra bello ma decidiamo di non entrare visti i prezzi del biglietto. Da menzionare nei pressi è anche la chiesa di Sant’Etienne du Mont che merita sicuramente una visita. Per la cena scegliamo un ristorante della catena Ippopotamus le cui recensioni su internet mi avevano convinto già prima di partire, la scelta si rilevela infatti talmente buona che torneremo a mangiare nello stesso posto tutte le sere successive, ottima carne ed un imperdibile profitterol formato gigante.

4° giorno: Museo del Louvre, Giardini di Touleries, Champs Elysee, Arco di Trionfo La giornata è piovosa, la peggiore da quando siamo arrivati, quindi decidiamo di recarci di buon mattino al Louvre, dove “per colpe ancora non ben individuate” sbagliamo lato di uscita dalla metro e quindi dobbiamo fare tutto un viale sotto il diluvio muniti di un solo ombrello in due, con tutti gli smadonnamenti del caso. Riusciamo ad entrare senza grande fila e dopo le varie discussioni per scegliere quali parti del museo visitare (per vedere tutto ci vorrebbero almeno tre giorni) optiamo per le seguenti sezioni: Sculture Greche e Romane, Scultori Italiani, Pinacoteca Italiana, Pinacoteca Fiamminga, Sezione Egizia. Citare tutti i capolavori del Louvre è impossibile, quindi mi limito a riportare ciò che mi ha lasciato perplesso: Nella pinacoteca Italiana ci sono almeno 60 capolavori assoluti, ma l’unico quadro che occupa una posizione di rilievo, in mezzo a quella distribuzione caotica e del tutto inadeguata all’importanza delle opere che ospita, è la Gioconda, letteralmente presa d’assalto dai turisti, inavvicinabile, non sperate di riuscire a vederla! Abbiamo invece potuto tranquillamente sederci ed ascoltare l’audioguida davanti ad un capolavoro della portata della “Morte della Vergine” di Caravaggio che sembrava essere ignorato dalla più parte delle persone, beata ignoranza! All’uscita il tempo si è rimesso allora dopo una breve sosta per la solita baguette, non paghi delle fatiche mattutine decidiamo di proseguire a piedi attraverso i giardini di Touleries verso Place della Concorde e poi fino all’Arco di Tronfo camminando quindi lungo gli Champs Elysee. Il viale è pieno di negozi e la passeggiata corre via veloce e quasi senza accorgercene ci ritroviamo sotto l’Arco di Trionfo. Dopo le foto di rito e la visita di alcuni negozi, finalmente arriva la meritata doccia che corona una giornata faticosissima. Ma ne è valsa la pena! 5° giorno: Montmatre, Moulin Rouge, Galleries La Fayette, Opera Il tempo è finalmente sereno e quindi il nostro programma è di passare una giornata tranquilla all’aperto senza troppe ossessioni, visto che dopo 3 giorni di incessante cammino cominciamo ad accusare i postumi. La prima tappa è la collina di Montmatre, dove con nostra sorpresa ci tocca salire a piedi visto che l’ascensore è chiuso per restauro, la solita sfiga. Arrivati in cima, evitando faticosamente la miriade di venditori abusivi, il panorama ripaga della scarpinata anche se la Chiesa del Sacro Cuore non è un gran che. Visitata la pittoresca piazzetta degli artisti ci concediamo un giro per le viuzze che la circondano che sono piene di botteghe di pittori e di negozi di souvenir. Finito il giro delle botteghe riscendiamo facendo una deviazione che ci permette di passare per Pigalle (quartiere abbastanza squallido di giorno) e di farci le foto di rito davanti al Moulin Rouge. Dopo una passeggiata e un pranzo più tranquillo ci dirigiamo verso la Galleries La Fayette, mirabile esempio di shopping d’élitè e completamente fuori dalla nostra portata, ovviamente usciamo a mani vuote! All’uscita facciamo una visita all’Operà e poi dopo un ultimo giro a piedi nei ditorni ritorniamo in albergo dove ci attende una doccia e finalmente un po’ di relax…È già ora di preparare le valige per il giorno dopo e poi di nuovo fouri per la cena e un ultimo giro per Parigi by night.

6° giorno: Museo Rodin, Place de Vouges, Ritorno L’ultimo giorno, dopo aver depositato i bagagli in albergo e aver prenotato un taxi per il primo pomeriggio, decidiamo di recarci al Museo Rodin il museo dedicato al famoso scultore che Ilaria, nonostante il mio iniziale scetticismo, considera una tappa fondamentale del nostro viaggio (alla fine sono io che devo ricredermi e ammettere che il museo merita una visita). Terminata la visita (un paio d’ore) che in quel giorno, non so bene perché, era gratuita, decidiamo di fare un salto a place de Vouges dove tra una gioiellieria e un’altra ci godiamo gli ultimi momenti parigini.

Tornati in albergo attendiamo il taxi che ci porta all’aereoporto dove dopo 2 ore di attesa ci imbarchiamo per l’avventuroso ritorno. Infatti ora viene la parte migliore che narra di un temporale pazzesco su Roma con un fulmine che colpisce in pieno l’aereo in fase di atterraggio e rompe i flap costringendo il pilota a desistere dall’atterrare a Ciampino e dirottare il volo su su Fiumicino, dove atterrati veniamo abbandonati a noi stessi e siamo costretti ad attendere 2 ore e mezza i bagagli, senza che nessuno si sia fatto vivo per assistere i passeggeri o per scusarsi dell’accaduto (lo stesso è successo per le email di protesta che ho inviato il giorno dopo la cui unica risposta è stata “…Vi ripaghiamo il taxi se ci mandate la ricevuta…) per questo non prenderò mai più un aereo EasyJet.

se volete vedere le foto del viaggio potete visitare il nostro sito:



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