6 giorni a Parigi
3° giorno: Museo D’Orsay, Giardini del Luxemburgo, Pantheon Anche oggi il tempo sembra essere coperto e allora scegliamo il Museo d’Orsay come prima tappa. Il museo colpisce per la quantità, ma soprattutto per la qualità dei capolavori che ospita, e anche chi non è un intenditore riesce ad apprezzarne la bellezza, questo museo è il vero tempio dell’impressionismo. Passiamo qui tre ore senza neanche accorgercene. All’uscita, dopo una meritata pausa per gustarci una baguette, facciamo una passeggiata attraverso i giardini del Luxemburgo. Il parco è molto bello anche se la temperatura esterna non ci permette di gustarcelo a pieno. La visita prosegue attraverso le affascinanti vie di Parigi fino al Pantheon, da fuori sembra bello ma decidiamo di non entrare visti i prezzi del biglietto. Da menzionare nei pressi è anche la chiesa di Sant’Etienne du Mont che merita sicuramente una visita. Per la cena scegliamo un ristorante della catena Ippopotamus le cui recensioni su internet mi avevano convinto già prima di partire, la scelta si rilevela infatti talmente buona che torneremo a mangiare nello stesso posto tutte le sere successive, ottima carne ed un imperdibile profitterol formato gigante.
4° giorno: Museo del Louvre, Giardini di Touleries, Champs Elysee, Arco di Trionfo La giornata è piovosa, la peggiore da quando siamo arrivati, quindi decidiamo di recarci di buon mattino al Louvre, dove “per colpe ancora non ben individuate” sbagliamo lato di uscita dalla metro e quindi dobbiamo fare tutto un viale sotto il diluvio muniti di un solo ombrello in due, con tutti gli smadonnamenti del caso. Riusciamo ad entrare senza grande fila e dopo le varie discussioni per scegliere quali parti del museo visitare (per vedere tutto ci vorrebbero almeno tre giorni) optiamo per le seguenti sezioni: Sculture Greche e Romane, Scultori Italiani, Pinacoteca Italiana, Pinacoteca Fiamminga, Sezione Egizia. Citare tutti i capolavori del Louvre è impossibile, quindi mi limito a riportare ciò che mi ha lasciato perplesso: Nella pinacoteca Italiana ci sono almeno 60 capolavori assoluti, ma l’unico quadro che occupa una posizione di rilievo, in mezzo a quella distribuzione caotica e del tutto inadeguata all’importanza delle opere che ospita, è la Gioconda, letteralmente presa d’assalto dai turisti, inavvicinabile, non sperate di riuscire a vederla! Abbiamo invece potuto tranquillamente sederci ed ascoltare l’audioguida davanti ad un capolavoro della portata della “Morte della Vergine” di Caravaggio che sembrava essere ignorato dalla più parte delle persone, beata ignoranza! All’uscita il tempo si è rimesso allora dopo una breve sosta per la solita baguette, non paghi delle fatiche mattutine decidiamo di proseguire a piedi attraverso i giardini di Touleries verso Place della Concorde e poi fino all’Arco di Tronfo camminando quindi lungo gli Champs Elysee. Il viale è pieno di negozi e la passeggiata corre via veloce e quasi senza accorgercene ci ritroviamo sotto l’Arco di Trionfo. Dopo le foto di rito e la visita di alcuni negozi, finalmente arriva la meritata doccia che corona una giornata faticosissima. Ma ne è valsa la pena! 5° giorno: Montmatre, Moulin Rouge, Galleries La Fayette, Opera Il tempo è finalmente sereno e quindi il nostro programma è di passare una giornata tranquilla all’aperto senza troppe ossessioni, visto che dopo 3 giorni di incessante cammino cominciamo ad accusare i postumi. La prima tappa è la collina di Montmatre, dove con nostra sorpresa ci tocca salire a piedi visto che l’ascensore è chiuso per restauro, la solita sfiga. Arrivati in cima, evitando faticosamente la miriade di venditori abusivi, il panorama ripaga della scarpinata anche se la Chiesa del Sacro Cuore non è un gran che. Visitata la pittoresca piazzetta degli artisti ci concediamo un giro per le viuzze che la circondano che sono piene di botteghe di pittori e di negozi di souvenir. Finito il giro delle botteghe riscendiamo facendo una deviazione che ci permette di passare per Pigalle (quartiere abbastanza squallido di giorno) e di farci le foto di rito davanti al Moulin Rouge. Dopo una passeggiata e un pranzo più tranquillo ci dirigiamo verso la Galleries La Fayette, mirabile esempio di shopping d’élitè e completamente fuori dalla nostra portata, ovviamente usciamo a mani vuote! All’uscita facciamo una visita all’Operà e poi dopo un ultimo giro a piedi nei ditorni ritorniamo in albergo dove ci attende una doccia e finalmente un po’ di relax…È già ora di preparare le valige per il giorno dopo e poi di nuovo fouri per la cena e un ultimo giro per Parigi by night.
6° giorno: Museo Rodin, Place de Vouges, Ritorno L’ultimo giorno, dopo aver depositato i bagagli in albergo e aver prenotato un taxi per il primo pomeriggio, decidiamo di recarci al Museo Rodin il museo dedicato al famoso scultore che Ilaria, nonostante il mio iniziale scetticismo, considera una tappa fondamentale del nostro viaggio (alla fine sono io che devo ricredermi e ammettere che il museo merita una visita). Terminata la visita (un paio d’ore) che in quel giorno, non so bene perché, era gratuita, decidiamo di fare un salto a place de Vouges dove tra una gioiellieria e un’altra ci godiamo gli ultimi momenti parigini.
Tornati in albergo attendiamo il taxi che ci porta all’aereoporto dove dopo 2 ore di attesa ci imbarchiamo per l’avventuroso ritorno. Infatti ora viene la parte migliore che narra di un temporale pazzesco su Roma con un fulmine che colpisce in pieno l’aereo in fase di atterraggio e rompe i flap costringendo il pilota a desistere dall’atterrare a Ciampino e dirottare il volo su su Fiumicino, dove atterrati veniamo abbandonati a noi stessi e siamo costretti ad attendere 2 ore e mezza i bagagli, senza che nessuno si sia fatto vivo per assistere i passeggeri o per scusarsi dell’accaduto (lo stesso è successo per le email di protesta che ho inviato il giorno dopo la cui unica risposta è stata “…Vi ripaghiamo il taxi se ci mandate la ricevuta…) per questo non prenderò mai più un aereo EasyJet.
se volete vedere le foto del viaggio potete visitare il nostro sito: