5000 chilometri di pura bellezza americana: il selvaggio West in un itinerario on the road unico al mondo

il sogno di una vita
Scritto da: witaly
5000 chilometri di pura bellezza americana: il selvaggio west in un itinerario on the road unico al mondo
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California, Nevada, Arizona, Utah: un viaggio di oltre 5000 chilometri in auto (e oltre 100 chilometri a piedi) per scoprire l’ovest degli Stati Uniti d’America.

Il 25 aprile, grazie ad una promo ITA, acquistiamo due biglietti, volo diretto da Roma per San Francisco A/R, costo per due € 1140 con bagagli in stiva; immediatamente rinnoviamo l’Esta, facilissimo da richiedere e pagare on line, costo € 41 /per due. Viaggio fissato dal 14 al 28 maggio, pochi giorni per organizzare tutto. Prenotiamo subito l’auto con la DOLLAR, € 554 ed a fine viaggio il budget speso per la benzina è di circa € 325.

Iniziamo quindi a programmare le tappe e prenotare almeno i primi hotel. Parametri di ricerca su Booking: bagno privato in camera, voto medio 8 (guardo prioritariamente le recensioni sulla pulizia), wifi gratuito, parcheggio gratuito (alcuni hotel chiedono dai 20 ai 40 dollari a notte), cancellazione gratuita, camere non fumatori. Costo totale degli hotel €1832 con 6 colazioni, gli altri giorni una media di 20 euro a colazione per caffè latte e muffin (starbucks e similari).

Tramite la promozione riservata Columbus per Turisti per Caso, sottoscriviamo anche la polizza sanitaria, annullamento viaggio e bagagli, al costo di 118 euro. Decidiamo di effettuare il viaggio partendo da San Francisco verso Los Angeles. Consigli: valutare forma fisica, è un viaggio non rilassante, scorta abbondante di acqua in auto, modello di auto adatto al lungo viaggio (non abbiamo prenotato un camper perché non abbiamo mai fatto un’esperienza simile e farlo la prima volta per così tanto tempo non era facile, l’eventuale rescissione sarebbe stata problematica per la sostituzione auto, ma sarebbe il viaggio perfetto e consigliato se si viaggia con la famiglia), vestiti a cipolla, incluso un cappello e piumino, serbatoio sempre pieno. Visitate sempre il sito web del parco da visitare, è aggiornato con tutte le comunicazioni e segnalazioni da rispettare, consigli e pericoli. in molte zone non c’è copertura telefonica e dati, quindi scaricate le mappe e attenzione ai pericoli, non sarebbe facile neanche chiedere soccorso, non avventuratevi da soli e non arrampicatevi in posti a rischio solo per un selfie, godetevi e rispettate la natura.

Diario di viaggio nell’ovest USA

Giorno 1. San Francisco – Monterey, 167 km

Arrivo in aeroporto alle  15 locali, circa un’ora per le operazioni doganali e via al ritiro macchina, la zona per ritiro macchina è raggiungibile con il trenino che serve l’aeroporto, è tutto ben segnalato e  ìl’operazione di consegna molto veloce. Ci dirigiamo verso Monterey, facendo in parte la litoranea da Scotts valley, Half moon bay, pernottiamo nell’hotel Arbor Inn Monterey. Senza colazione, essenziale e pulito.

Giorno 2. Monterey – Pismo, 323  km

Consiglio: se si è in condizioni di guidare tirare fino a Santa Barbara, conviene recuperare il Giorno in più verso il Grand Canyon/Page, questa tappa non è stata impegnativa e tutto sommato avremmo preferito fare qualche km in più, ma avevamo prenotato l’hotel! Sveglia presto e iniziamo il giro della cittadina a piedi:

  • il Fisherman’s Wharf, Old Custom House (1827), il più antico edificio governativo della Costa Ovest,  Fisherman’s shoreline park, dove ammiriamo i primi leoni marini, San Carlo Bay;
  • in auto raggiungiamo la cattedrale di San Carlos, purtroppo chiusa, di fronte una scuola: subito balza agli occhi la differenza con le scuole italiane, dove gli spazi all’aperto a volte neanche ci sono e mai tenute con tanta cura;
  • la strada di Cannery Row, dove fioriva l’industria del pesce, ricca di negozi e ristoranti, lovers point park, pieno di scoiattoli, pacific grove:  Oceanview Boulevard e Sunset Drive sono sicuramente le strade più famose di Pacific Grove con  molti punti panoramici. Abbiamo saltato il Monterey Bay Aquarium per questioni di tempo;  
  • La 17-mile drive (costo 12 dollari) è una strada panoramica costiera con stupende viste sull’Oceano che si estende fra Pacific Grove e Pebble Beach. Sul percorso diverse attrazioni naturali, bellissime ville ed infiniti campi da golf. Tra le spiagge: Pebble Beach, Spanish Bay e Carmel Beach ed innumerevoli punti panoramici come il Lone Cypress, cipresso che cresce solitario su una  roccia, china rock, bird rock, seal rock, cypress point lookout, carmel by the sea;
  • Missione San Carlos Borromeo de Carmelo;

Terminato il giro del promontorio si parte in direzione Pismo, pranzo da Bear + Flag Roadside,  7152 Carmel Valley Rd, Carmel-By-The-Sea, CA 93923, Stati Uniti, veramente ottimo l’hamburger ed all’interno molti prodotti locali in vendita. Dalla Carmel valley raggiungiamo la central coast. Visita di Cambria, bella passeggiata su una passerella di legno che costeggia la spiaggia, dove spuntano conigli e scoiattoli, Morro bay, Pismo

Giorno 3. Pismo – Los Angeles, 303 km

Colazione da Banner coffee company, 995  grad avenue suite 103, arroyo grande, buonissimi i dolci alla cannella. Partenza per Santa Barbara, Malibù, Santa Monica, Venice beach, Los Angeles city.

Visita di Beverly hills, Hollywood walk of fame, Griffith park, Universal studios ( no dentro), Walt Disney concert hall, Rodeo drive, Grauman’s chinese thatre. Pernottiamo all’ hotel holiday inn el monte east valley boulevard – el monte (ottimo). Abbiamo deciso di dedicare poco tempo alle città ed attrazioni varie, musei, studios, una scelta che per lo spettacolo offerto dalla natura è stata un’ottima idea!

Giorno 4. Los Angeles – Laughulin, 520 km

Sveglia all’alba, colazione e si parte! Prima tappa Calico Ghost town (Yermo), tipica cittadina dei film western, basta immaginarsi i cavalli, la polvere, l’epoca della corsa all’oro, i saloon. Costo 16 $, nella guida evidenziano che nel 1887 c’erano 1200 abitanti, nel 2001 solo 8. Vi sono ancora edifici originali, altri sono stati ricostruiti mantenendo le caratteristiche dell’epoca. Basta un’oretta, è solo una location turistica. Proseguiamo verso il Mojave National Preserve, abbiamo deciso di visitare questo parco anziché il Joshua Tree perché anche qui c’è una vasta zona di queste caratteristiche piante, abbiamo visto le Kelso dune (ma non fino a raggiungerle, c’è un sentiero pianeggiante, ma visto il caldo ed i cartelli che avvisano che ci sono serpenti e ragni velenosi….. abbiamo scelto di non disturbarli). Nel pomeriggio arriviamo a Laughulin, la strada è già una cartolina, spazi infiniti, pernotto a Laughulin hotel river lodge. Spuntino da IN-N-out burger (buon fast food che eroga acqua anziché le solite bibite gassate), Laughulin è sostanzialmente una piccola Las Vegas con tanti hotel, bella l’alba sul lungolago

Giorno 5. Laughulin – Page, 569 km

Procediamo sulla East historic route 66 verso Williams, si vive in parallelo tra film storici e quello che si vede, vecchie stazioni di servizio, moto ed auto d’epoca, vecchi cartelli. Destinazione il Grand Canyon south rim. Acquistiamo la tessera annuale parchi, 80 $, consente di visitare tutti i parchi statali, eccetto quelli a gestione indiana, entrando dall’ingresso sud. Il parco è visitabile attraverso una navetta gratuita, lasciamo l’auto ai parcheggi gratuiti ed iniziamo la visita con la navetta arancione: Yaki Point, Pipe Creek, Mather Point, Yavapai Point, riprendiamo l’auto e ci spostiamo verso la zona della navetta rossa, saltando così la zona del village. Iniziamo da Hermist Rest, Pima Point, Monument Creek Vista, The Abyss, Mohave Point, Hopi Point, Powell Point Maricopa Point, Trailview Overlook. Riprendiamo l’auto per percorrere la Desert View, Grandview Point, Moran Point, Lipan Point, Navajo Point, i colori del tramonto ci regalano viste indimenticabili. La profondità del canyon fa star male, ma la bellezza e la vastità di colori e sfumature è unica. Proseguiamo in direzione Page, prima sosta di due notti nello stesso hotel, il Page Hotel Baymont by Wyndham Lake Powell, 2 notti con colazione.

Giorno 6. Page

Visita ad Horseshoe Bend, ingresso 8€ a persona, caratteristico canyon a forma di ferro di cavallo, percorribile anche in barca o canoa, spettacolare la terra rossa in contrasto con i colori dell’acqua. A causa di indisponibilità di posti per visitare l’Upper Antelope (200€, prenotato per il Giorno successivo alle 7.40), decidiamo di visitare il Glen Canyon e Lake Powell e di effettuare una gita in battello nell’Antelope Canyon partendo dall’Antelope Point Marina (110$), un fuori programma veramente apprezzato. Una curiosità, la zona è in parte nello stato dell’Utah ed in parte Arizona e Page ha due fusi orari a distanza di pochi km, quindi occhio all’orologio. Nel Glen Canyon National Park visitiamo Wahweap Area, Wahweap Overlook e la Marina, Lone Rock. Cena in un locale con musica dal vivo.

Giorno 7. Page – Moab, 432 km

Hotel Moab Downtown, comodo per ubicazione, essenziale come struttura. Al mattino visita dell’Upper Antelope Canyon accompagnati da jeep con guida indiana, prenotata in spagnolo/italiano il gruppo era solo in inglese, ma riusciamo a capire l’essenziale, poi bastano gli occhi per farsi rapire dalle linee sinuose della roccia scavata. Piove una sabbia fine che si infila dappertutto! Ritornati in hotel doccia e partenza per la Monument Valley! La sorpresa è che c’è una bella tempesta di sabbia. Ingresso alla Monument Valley, bella nonostante la tempesta di sabbia. Appena si arriva al Tribal Parks dove c’è il visitor center, si apre la cartolina, prime foto, poi si inizia il percorso, Merrick Butte, Elephant Butte, Three Sister, John Ford Point, Carmel Butte, Rain God Mesa, North Window Overlook, per finire, foto dal Forrest Gump Point.

Tutta la Scenic Drive da 27 km è un susseguirsi di monumenti naturali unici e spettacolari nei colori. Ripresa la statale 163, lasciando l’Arizona ed entrando in Utah, ancora monumenti, ancora spettacolo. La sabbia è ovunque, la tempesta ci ha impedito di fare passeggiate, ma quella sabbia fina rossa rendeva più particolare il paesaggio. Arrivo a Moab.

Giorno 8. Moab – Bryce, 470 km 

Iniziamo da una colazione da Red Rock Bakery & Net Cafe, localino che serve ottime torte alla cannella e buona spremuta, vicino l’hotel, per riprendere l’auto e dirigersi ad Arches National Park. Il parco di Arches è accessibile senza prenotazione al mattino presto, non avendo prenotato l’abbiamo fatto on line sul sito del parco, ma il primo orario disponibile era all’ora di pranzo. Secondo segnale di una organizzazione fatta in poco tempo, ma il bello del viaggio è viverlo, con contrattempi e sorprese. Decidiamo di non andare a Canyolands per non rischiare di non rientrare  ad Arches per l’appuntamento, visto che comunque la fila di accesso è notevole, anche avendo la tessera c’è il controllo del nominativo e decisamente non sono veloci.

Visitiamo il Colorado River e, prendendo una strada che non era quella voluta, arriviamo ad una roccia con incisi disegni indiani, ci dirigiamo poi in punto utilizzato nei film, bella location. Ritorniamo verso il parco, la park avenue è veramente bella, proseguiamo verso le petrified dunes, balanced rock ci si chiede quale forza della natura regge quel sasso in equilibrio, finalmente     double arches, north e sud window, parade elephantes, riprendiamo la Interstate 70 verso Bryce godendoci altri paesaggi, ranch, allevamenti. Sosta a Loa – a Mariania’s country cafè, buona la carne e i prodotti locali, hotel basic con colazione (bryce canyon resort, molto essenziale… solo location valida perché vicinissima al parco).

Giorno 9. Bryce – St. George, 210 km

Pernotto St. George _ Hotel Red Lion con colazione ottimo, da non perdere. Che dire sulla bellezza e sui colori del Bryce Canyon N.P., uno spazio infinito, dei ricami della natura. Ricorda la Cappadocia, ma assolutamente da vedere i punti panoramici principali da cui partono percorsi di trekking: Bryce Point, Inspiration Point, Sunset e Sunrise Point, Natural Bridge, Agua Canyon, Rainbow Point. Proseguiamo verso lo Zion N.P., brevissima sosta al Red Canyon Utah, colpiti dal rosso intenso della terra, purtroppo non possiamo fermarci, Zion ci aspetta! questa volta il canyon si vede dal basso, suggestivo l’ingresso tramite una galleria. Il parco è visitabile con navetta, vi sono percorsi nell’acqua, vediamo molti ben attrezzati con equipaggiamento da passeggiata nell’acqua, passeggiamo verso Temple of Sinawava, ma il sole sta tramontando! Peccato merita una giornata, in realtà ogni parco richiede almeno due o tre giorni, ma noi abbiamo 14 gg per chiudere il tour (de force).

Giorno 10. St. George – Las Vegas, 193 km

Hotel Best Western Casinò Royale, a due passi dalle fontane del Bellagio e di fronte il Mirage. Non so se è emerso dal diario di viaggio, ma preferiamo la natura e le sue infinite bellezze, i colori, gli odori che restano impressi, alle città abbiamo dedicato un fugace passaggio. Las Vegas è carina con le sue luci, il suo “falso” nel riprodurre Venezia, Parigi, New York, ma è un esempio di imposizione umana nel deserto.

Giorno 11. Las Vegas – Lindsay, 550 km

Pernotto Hotel Super 8 By Wyndham con colazione. Partiamo da Las Vegas, dopo aver fatto abbondante scorta di acqua eccoci verso la mitica Death Valley, praticamente si scende fino a 85 metri sotto il livello del mare, la distesa di sale di Badwater Basin è il punto più basso della Death Valley, un cartello avvisa di non visitarlo dopo le 10 del mattino, nel mese di agosto la temperatura può superare i 50 °C e, anche una breve visita di 15-20 minuti diventa pericolosa, diversi cartelli informano dei pericoli. Al Furnace Creek Visitor Center c’è un termometro che evidenzia la difficoltà del giorno, seguite tutti i consigli e godetevi la natura ed i colori di Zabriskie Point, Artist’s Palette, Badwater, Furnace Creek, Stovepipe, Dunes. La Death Valley è praticamente un imbuto, anche le orecchie nella variazione altimetrica soffrono molto ed anche i freni dell’auto per le discese.

Giorno 12. Lindsay – Livermore, 410 km

Hotel Hawthorn Suite By Wyndham Livermore con colazione. Partenza per il Sequoia N.P.- Three Rivers. Aria fresca, temperatura opposta alla Death Valley! Che spettacolo queste sculture viventi. Prima sosta lungo la strada del parco ad Anfiteatre, si vede la neve sulle cime, le montagne ti avvolgono, finalmente le prime sequoie, attrezzatevi con scarponi adeguati, gli aghi dei pini sul suolo rendono il terreno molto scivoloso. I parcheggi sono limitati nelle aree di maggior interesse, per cui spesso occorre parcheggiare (assolutamente entro le strisce, sono molto rigidi) nel primo spazio utile e tornare indietro.

Una parte del parco è ancora bruciata, da desolazione e tristezza, speriamo anche qui non sia stata la mano dell’uomo!

Ci fermiamo a Livermore, programmata una piccola sosta all’outlet Premium San Francisco, anche se ormai i prezzi sono molto simili a quelli italiani qualcosa si trova sempre, ma siamo in orario di chiusura, quindi si rinvia al Giorno dopo!

Giorno 13. Livermore – San Francisco, 70 km

Hotel The Wharf Inn Mason Street Fisherman’s Warf. Un salto al premium outlet prima di dirigerci verso San Francisco, poi il primo ponte a pagamento (non c’è casello, arriverà la comunicazione da pagare entro 2 gg)! L’hotel è in zona Fisherman’s Warf , ottime colazioni e pasti da Boudin at the Wharf, fissiamo subito il big bus per due giorni (116 dollari), fermata proprio davanti l’hotel. Passeggiata al Pier 39, ma brutta sorpresa, non ci sono biglietti per Alcatraz (che non avevamo prenotato visto che nell’effettuare la prenotazione la banca ha bloccato la carta), speravamo di poterlo fare sul posto ma le disponibilità erano terminate. Prima panoramica di San Francisco (ma che freddo e che vento!)

Giorni 14 e 15. Visita a San Francisco

San Francisco in lungo e largo e mitico giro in cable car, non poteva mancare!

Giorno15 abbiamo ancora poche ore prima di dirigerci in aeroporto ed allora, bagagli in auto, giro per le mitiche salite e discese di San Francisco, Marina Green, Pacific Heigts, e sulla Lombard Street con le sue curve, poi via, verso casa, felici di questo viaggio.

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  • Lindy Lindy
    Ciao, vorrei sapere in che anno avete fatto il viaggio, 2024? Potresti gentilmente darmi il nome dell'hotel dove avete alloggiato a San Francisco? Grazie"
Commenti

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