Borghi, campi ocra e fenicotteri: 5 giorni in Provenza per scoprire la capitale mondiale della lavanda

Scritto da: Massimo78
borghi, campi ocra e fenicotteri: 5 giorni in provenza per scoprire la capitale mondiale della lavanda

Ero già stato in Provenza nel lontano 2017, visitando le principali città, i borghi, ma avevo il desiderio di calpestare i campi di lavanda, così come avevo visto nelle centinaia di foto che si trovano sul web. In compagnia di un amico e di mia sorella partiamo per  Marsiglia il 28 Giugno 2025. Il volo a/r lo abbiamo pagato circa 66 euro, comprensivo solo di zaino. Per gli alloggi, quando posso utilizzo HomeExchange. Questo mi da la possibilità di minimizzare i costi dei miei viaggi (e soprattutto di farne tanti). Non sempre trovare uno scambio casa è facile, ma in Francia non ho mai avuto particolari difficoltà. E, infatti, anche questa volta sono riuscito a trovare due alloggi: uno a Manosque, a pochi km da Valensole e l’altro a pochi km da Aix-en-Provence per trascorrere le nostre 4 notti. Per visitare i campi di lavanda, così come i diversi borghi, è assolutamente necessario noleggiare una macchina. È anche possibile affidarsi a dei tour organizzati che partono da Marsiglia o da Aix-en-Provence, ma il rischio è quello di andare solo nei luoghi più popolari, che sono anche i più turistici e affollati, perdendosi i più autentici. Con diversi mesi di anticipo, avevo prenotato una macchina su rentalcars.it. L’autonoleggio più conveniente era risultato GOLDCAR, una utilitaria al prezzo di 310 euro, assicurazione inclusa, per 5 giorni.

Diario di viaggio in Provenza

Giorno 1 – Valensole

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Volo Ryanair con partenza da Fiumicino alle h.12.10. Arrivo puntuale a Marsiglia alle 13.40. Ci dirigiamo verso l’autonoleggio che dista circa 20 minuti a piedi dal terminal dove atterra Ryanair (che non è il terminal principale dell’aeroporto di Marsiglia).  Ad attenderci a Marsiglia c’è un caldo bestiale, lo stesso che abbiamo lasciato a Roma. Il caldo sarà la costante dei 5 giorni in Provenza. Abbiamo beccato la settimana più calda dell’anno. Fuori dall’autonoleggio c’è una fila di circa 10 persone. Attendiamo fuori dal box GOLDCAR, sotto il caldo bollente. La fila procede molto lentamente e riusciamo a prelevare la macchina solo dopo due ore, circa h.15.40. Per fortuna, GOLDCAR ha effettuato un upgrade gratuito e ci viene consegnata una C3. Viaggeremo più comodi.

E via. Si parte per la prima tappa. I campi di Valensole. Il percorso dall’aeroporto di Marsiglia ai campi di Valensole è di circa 100 km in autostrada, con il pagamento di un pedaggio di qualche euro. Usciti dall’autostrada, ci dirigiamo verso la D6 e in pochi istanti, il viola della lavanda in fiore inizia a palesarsi ai margini della strada. Percorriamo qualche km, fino a quando non decidiamo di fermarci per scattare le prime foto. Sono le h.17.30 e il caldo è ancora insopportabile. Dopo qualche minuto, risaliamo in macchina e ci fermiamo in uno dei tanti bar che si incontrano lungo il percorso. Ne abbiamo incontrati diversi e tutti hanno le stesse caratteristiche. Molto curati esteticamente, ma i prezzi sono esagerati (una palla di gelato può costare fino a 6 euro). D’altronde, questa è una zona turistica vivace solo per un mese l’anno ed è comprensibile la logica dei commercianti di zona.

Continuiamo lungo la D6. Il paesaggio a destra e sinistra diventa sempre più viola. Ancora qualche stop per scattare delle foto. In questa zona troviamo il più alto afflusso di gente dei 5 giorni in Provenza. Diversi bus turistici che trasportano asiatici e americani, mentre gli europei noleggiano perlopiù l’auto. È chiaramente, l’area maggiormente promossa e fotografata. Nonostante ciò rimane una zona bella e piacevole da percorrere. Dopo diversi stop arriviamo al borgo di Valensole, ne approfittiamo per refrigerarci nuovamente e, verso le 19.30, ci dirigiamo verso Manosque, dove si trova il nostro primo alloggio. Arriviamo alle 20.00, prendiamo possesso dell’appartamento e usciamo per andare a cena. Ci troviamo in una piccola cittadina francese di circa 20.000 abitanti. È sabato sera e non troviamo granché aperto. Grazie a Google Maps troviamo un centro commerciale con un KFC, aperto fino alle 22.00.

Giorno 2 – Reillanne, Banon, Sault, Saignon, Roussillon

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Sveglia presto. Esco per cercare un posto per fare colazione. Nonostante ci troviamo in pieno centro, cammino per circa 20 minuti prima di imbattermi in un bar dove bere un cappuccino; ma non c’è nulla da mangiare. Ritorniamo al centro commerciale, dove compriamo qualcosa al supermercato. Sono già le h.11.00 e ci mettiamo in marcia. La prima tappa è Reillanne. È un piccolo borgo con una chiesetta in collina, dalla quale c’è una vista spettacolare sul Grand Luberon e sulle Prealpi. La seconda tappa è Banon. Conta 1.100 abitanti. Il centro storico medioevale si trova nella parte collinare. Si percorre a piedi in 25 minuti fino ad arrivare alla chiesa sconsacrata. Dall’alto si aprono viste meravigliose sui campi di lavanda.  Sono già le 14.00 e abbiamo fame. Ci fermiamo in uno dei ristoranti del borgo, fuori dal centro storico, dove mangiamo una fresca insalata. Anche qui, i prezzi sono alti, circa 20 euro per l’insalata.

Da Banon ci dirigiamo verso Sault. Sulla strada ancora campi di lavanda. Questa volta, però, contrariamente al giorno precedente, non si vedono orde di turisti, e abbiamo tutto il tempo per poter scattare le nostre foto senza “teste di intrusi” , ancora una volta sotto un caldo cocente. A Sault facciamo un veloce giro del paesino, il meno interessante tra quelli visitati.

E via verso Saignon, altro borgo che sembra un dipinto impressionista. Impossibile non notare le finestre color pastello e le erbe rampicanti che accompagnano la passeggiata fino a Place de la Fontaine.  Qui, un’elegante fontana di forma esagonale impreziosita da statue, la fa da padrona. E ancora più su verso le Rocher de Bellevue, dove sono ancora presenti le rovine di un’antica fortezza medievale scavata nella roccia. È possibile raggiungere la cima del rocher tramite una scalinata priva di protezione. Dall’alto, ancora una volta la vista sui campi di lavanda.

L’ultima tappa di oggi è Gourdes e la sua abbazia di Senanque, un monastero cistercense immerso e circondato dai campi di lavanda, forse il campo di lavanda più fotografato dell’intera Provenza. Arriviamo verso le h.19.00, l’orario migliore per scattare le foto. È veramente bello ed è una tappa imperdibile del viaggio in Provenza. Qui ritroviamo turisti in fila per farsi scattare delle foto, compresi alcuni accompagnati da fotografi ufficiali. Nonostante la sua popolarità, rimane un posto magico.

Giorno 3 – Sentiero dell’Ocra, Avignone, Aix-en-Provence

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Lasciamo l’alloggio che ci ha ospitato due notti e ci dirigiamo verso Roussillon, questa volta per percorrere il sentiero dell’Ocra. Arriviamo quando il sole è già in alto, verso le h.11.00. Facciamo un veloce giro del borgo e iniziamo a percorrere il sentiero dell’Ocra (costo del biglietto 3 euro cad.). Dall’alto e dall’interno si vedono queste rocce dai colori caldi: giallo, arancione e rosso, circondati da fitta vegetazione. Purtroppo, l’orario non è il migliore per osservare e fotografare le tonalità cangianti, sarebbe meglio all’alba o al tramonto, quando la luce più morbida crea le condizioni perfette per cogliere le sfumature più ricche. Rimane, comunque, un’esperienza indimenticabile che ricorda molto il Grand Canyon. Il percorso dura 40-60 minuti e non presenta particolari difficoltà.

Sono già le 14. Ci fermiamo per pranzare. Ripartiamo con calma verso Avignone. Arriviamo verso le h.16.00. Dopo 3 giorni immersi nella natura, rientrare in città è traumatico. Il traffico rallenta il nostro ingresso in città. Una volta trovato parcheggio, ci dirigiamo verso il Palazzo dei Papi. Ero già stato ad Avignone nel 2017, pertanto ci sono tornato solo per i miei compagni di viaggio. Attendo la loro visita seduto nella piazza centrale bevendo del tè freddo. Il caldo è insopportabile. Da Avignone ci dirigiamo verso il nostro secondo alloggio, a circa 20 Km da Aix-en-Provence, in mezzo alla campagna provenzale. Il silenzio di questa location renderà più rilassante il nostro riposo. Una volta preso possesso dell’alloggio andiamo ad Aix-en-Provence per una visita serale e per cenare. Siamo molto stanchi e non vediamo molto, ci torneremo domani!

Giorno 4 – Parc Ornithologique du Pont de Gau, Saintes Maries de la Mer, Arles, Aix-en-Provence 

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Il programma di oggi prevede la visita del parco ornitologico di Pont de Gau, spingendosi quindi fino alla Camargue per osservare i fenicotteri rosa. Arriviamo dopo più di un’ora di tragitto, tra autostrada e strada statale. Il costo di accesso al parco è di 7.50 euro. Il percorso più breve si snoda lungo 5 Km in pianura. Sarebbe una piacevolissima passeggiata se non fosse per il caldo. Lungo il tragitto sono presenti diversi punti di osservazione, dove si possono vedere varie specie di uccelli. A farla da padrone sono, naturalmente, i fenicotteri, non tutti rosa a dire il vero, che indifferenti alla presenza dell’uomo, sembrano danzare. Avevo visto fenicotteri in varie parti del mondo, ma mai a distanza così ravvicinata.

Finita la visita ci dirigiamo a Saintes Maries de la Mer, località balneare della Camargue. Nulla di particolare in realtà, ma è il posto più vicino in cui fare una sosta per pranzare.

Sulla via del ritorno facciamo tappa ad Arles. Non era stata inserita nel programma iniziale, ma visto che si tratta di fare una piccola deviazione, mi sembra opportuno che i miei compagni di viaggio possano ammirarla. Io c’ero già stato. È una città romana coloratissima e piena di caffè, in cui ha vissuto anche Van Gogh. A farla da padrona è il suo anfiteatro romano, un colosseo in miniatura, in perfetto stato di conservazione. Certo, sarebbe ancora più bello se non ci fossero auto parcheggiate lungo il perimetro. Da qui ci spostiamo al Ponte di Langlois, a circa 8 Km dal centro città, soggetto principale di alcuni celebri dipinti dell’artista olandese.

Ritorniamo verso Aix-en-Provence. Questa volta abbiamo il tempo per fare un giro nella città vecchia fino ad arrivare alla cattedrale e osservare le diverse fontane monumentali per cui la città è celebre. Una cena in uno dei locali provenzali in compagnia di socievoli vicini di tavolo e di un’atmosfera vibrante. Torniamo a casa.

Giorno 5 – Marsiglia

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È l’ultimo giorno, ma abbiamo tempo fino a sera per visitare velocemente Marsiglia. Io conosco già questa affascinante città multiculturale, pertanto decido il percorso migliore a beneficio dei miei compagni di viaggio. Il punto di partenza è lo storico quartiere di Le Panier che, tra vicoli decorati con murales e piante di ogni genere, mantiene la sua autenticità. Ci spostiamo, quindi, al “porto vecchio”, costruito su un’insenatura naturale è luogo di commercio e di piacevoli passeggiate. Infine ci dirigiamo verso la Cattedrale di Marsiglia che spicca dall’alto con la sua facciata bicolore, bianca e nera. S’è fatta una certa! È ora di dirigerci verso l’aeroporto. Arrivati, consegniamo velocemente la macchina e ci dirigiamo verso il terminal. Qui scopriamo che il nostro aereo è in ritardo di qualche ora a causa dello sciopero dei controllori di volo francesi. Il nostro arrivo era previsto alle 00:35, ma arriveremo alle 02:30.

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