5 giorni fra Croazia, Slovenia e Repubblica Ceca 3

(La parte relativa a Croazie e Slovenia è nei diari dei rispettivi paesi). Ci mettiamo in macchina alla volta di Vienna dove arriviamo alla sera sotto un diluvio che preannuncia l’alluvione dell’Agosto 2005. Mentre cerchiamo la casa del ns amico (prontamente avvertito del ns arrivo) casualmente vediamo anche il famoso Hotel Sacher culla...
Scritto da: angio
5 giorni fra croazia, slovenia e repubblica ceca 3
Partenza il: 11/08/2005
Ritorno il: 16/08/2005
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 500 €
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(La parte relativa a Croazie e Slovenia è nei diari dei rispettivi paesi).

Ci mettiamo in macchina alla volta di Vienna dove arriviamo alla sera sotto un diluvio che preannuncia l’alluvione dell’Agosto 2005.

Mentre cerchiamo la casa del ns amico (prontamente avvertito del ns arrivo) casualmente vediamo anche il famoso Hotel Sacher culla dell’omonima torta.

Il giorno dopo ( ossia dopo poche ore di sonno ) partiamo alla volta di Praga.

E’ una giornata bellissima e calda.

Arriviamo a Praga dopo varie deviazioni (causa lavori) nelle sterminate campagne ceke.

Non adoro particolarmente il turismo nelle capitali europee però Praga mi aveva sempre incuriosito.

Il suo aspetto gotico e un po’ drammatico si respira ad ogni angolo del centro storico.

Evito un noioso elenco dei luoghi visitati , quello che posso dire è che è una città affascinante e che si gira tranquillamente tutta in una giornata piena.

Gli aspetti negativi sono stati il fatto che è veramente TUTTO a pagamento e che noi italiani non siamo visti particolarmente bene.

Non voglio aprire un dibattito perché ho letto pareri molto discordanti sul rapporto italiani e locali, semplicemente riporto la ns esperienza; in alcuni locali un po’ per gioco un po’ per provocazione ci hanno fatto battute sul fatto che noi italiani andiamo lì a fare sfoggio dei ns soldi e che siamo i mafiosi dell’europa. Sicuramente si sarà trattato di alcuni episodi isolati però non mi era mai successo (anche per i soldi da esibire proprio non li ho!) Io poi non sto mai zitto e rispondo subito anche se devo dire che da parte di chi aveva iniziato il tutto è rimasto a livello di battuta o è stato fatto cadere nel vuoto. Il rientro ci riserva ancora sorprese infatti complici buio e assenza di cartelli ci perdiamo nella campagna ceka.

Sembrava di essere in un film; niente cartelli, niente illuminazione, foreste sterminate , nessun paese, nessun locale.

Ad un tratto scorgiamo una lucina in fondo a un viottolo laterale.

La porta della casa è aperta e filtra un fascio di luce in cui scorgiamo la sagoma di un uomo.

Parla solo ceko ma è il ritratto della felicità nel vederci ! Gesticolando e mimando le manovre che avremmo dovuto fare ci riporta sulla retta via.

Arrivati alla frontiera austriaca tiriamo un sospiro di sollievo ma ecco che il doganiere mi inveisce (giustamente) contro: la mia carta d’identità è ridotto un brandello causa rovinosa caduta nell’acqua.

Il buon Franz fortunatamente abbaia ma non morde e ci lascia proseguire.

Ad averlo saputo, invece, era meglio se ci tratteneva lì! In Austria si era scatenata un’alluvione anomala e le strade erano completamente allagate , roba da non vedere nemmeno le strisce di mezzavia… Noi eravamo increduli dato che a Praga eravamo stati in maglietta a prendere il solo sul ponte Carlo.

Sotto questo diluvio mi chiama mia madre: è a Milano Marittima e mi chiede se posso portarle delle coperte di lana perché si muore di freddo… L’unico sole di quell’estate l’abbiamo trovato noi???



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