5 giorni a Barcellona

Anche quest’anno, causa lavoro, decidiamo le vacanze all’ultimo minuto e optiamo per una città europea avendo solo 5 giorni a disposizione: Barcellona! Partiamo da Roma Ciampino con un volo ryanair alle 17.45 e alle 19.25 atterriamo a Girona. Il costo del volo a/r per due persone è di 251 euro incluso un bagaglio da imbarcare. A Girona...
Scritto da: Tatia
5 giorni a barcellona
Partenza il: 21/07/2009
Ritorno il: 26/07/2009
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 500 €
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Anche quest’anno, causa lavoro, decidiamo le vacanze all’ultimo minuto e optiamo per una città europea avendo solo 5 giorni a disposizione: Barcellona! Partiamo da Roma Ciampino con un volo ryanair alle 17.45 e alle 19.25 atterriamo a Girona. Il costo del volo a/r per due persone è di 251 euro incluso un bagaglio da imbarcare. A Girona prendiamo un pulman della società Barcellona bus che collega l’aeroporto a Barcellona, per il costo a persona di 21 euro a/r. Le partenze sono frequenti, generalmente ogni mezz’ora/ora e il bus vi fermerà a Estacio de autobus Barcellona nord (la metro più vicina è la L1, fermata Arc de Triomf). Se avete intenzione di spostarvi spesso con la metro, un modo comodo che collega le principali attrazioni della città, vi consigliamo di acquistare il T-10, un carnet di biglietti che con circa 8 euro vi da diritto a 10 corse, noi ne abbiamo presi due che ci sono bastati per tutto il soggiorno. Arriviamo verso le 21 al nostro hotel, in perfetta posizione strategica:sulle ramblas! Siamo nel cuore della città e questo ci mette subito di buon umore. L’hotel Husa Internacional (www.Husa.Es) , ad una stella, si rivelerà una mossa speciale per la nostra vacanza, infatti, nonostante non nutrissimo grandi aspettative sull’alloggio ci siamo dovuti ricredere. Pulitissimo, insonorizzato, col bagno in camera, tv con schermo piatto, aria condizionata e metro di fronte l’hotel, praticamente abbiamo fatto bingo!! Il tutto, per 5 notti, ci costerà 277 euro in 2. Posiamo i bagagli e usciamo subito per un giretto sulle ramblas, affollatissime e bellissime. Andiamo verso il mare e ammiriamo i vari artisti di strada, facciamo una piccola sosta al cafè “Bosc de les fades” all’interno del museo delle cere che vale qualche foto e poi a nanna, da domani si comincia la vera esplorazione! 1 giorno Ci svegliamo alle 8 e alle 9 siamo già operativi, decidiamo di fare colazione ad un bar vicino l’hotel “cappuccino”, bè, non fatelo, per 2 cappuccini modesti e 2 cornetti vi chiederanno 10 euro!! Prendiamo la metro e subito ci dirigiamo verso la nostra prima tappa, non può che essere la Sagrada Familia(www.Sagradafamilia.Org /apr.-sett. 9-20 ; ott.- mar. 9-18)! L’entrata costa 11 euro a persona e vi da diritto a vedere da vicino le due facciate, quella della Passione e quella della Natività, l’interno, il museo, l’edificio delle scuole e il chiostro di Montserrat dove c’è una mostra che illustra lo stretto rapporto tra l’architettura di Gaudì e la natura. Ciò che mi ha emozionato maggiormente è stato l’interno, perché le colonne somigliano agli alberi di una foresta. Anche se i lavori sono continui e i cantieri ovunque, non si può fare a meno di sentire la grandiosità di questa cattedrale e di immaginare cosa voleva realizzare Gaudì. Anche le facciate sono estremamente ricche, soprattutto quella della natività, che per certi aspetti somiglia ad una grotta, bisogna fermarsi qualche minuto per osservare i dettagli e si ha la sensazione di non riuscire mai a coglierli tutti! Decidiamo di salire con l’ascensore per vedere da vicino le guglie, prendiamo quello che parte dalla facciata della natività perché c’è molta meno fila e soprattutto perché ce lo consiglia la nostra spiral guide(De Agostini, euro15, 90) per via di una vista migliore,( costo dell’ascensore euro 2, 50). La visita dura all’incirca 1 ora e mezza, all’uscita decidiamo di percorrere a piedi la strada che ci separa dalla Manzana della Discordia, la famosa via dove risiedono gli esempi più spettacolari dell’architettura di Barcellona. Attraversiamo il quartiere dell’eixample, un bel quartiere residenziale, che però non ci lascia molto soddisfatti, sarà perché è fine luglio e quindi molti negozi sono già in ferie ma non ci sembra così spettacolare e vivo come ce lo descrive la guida. Ad ogni modo, dopo circa 2 km a piedi ci troviamo di fronte la famosa Casa Batlò(www.Casabatlo.Cat / lun.-sab. H. 9-14). L’esterno ci lascia già a bocca aperta, con la sua forma di drago, le finestre e i bei balconi. Decidiamo di metterci in fila ed entrare anche se l’ingresso è decisamente caro (16,50 euro, inclusa l’audioguida in italiano)! Appena varchiamo l’ingresso comprendiamo subito che la spesa ci verrà restituita in emozioni. Infatti si nota il susseguirsi di particolari che Gaudì ha progettato in questo edificio, rendendolo unico al mondo, è un’esperienza indimenticabile che non può non essere fatta a Barcellona, al pari della Sagrada Familia! Visitiamo i vari piani, l’interno, il cortile e saliamo fino al solaio e al tetto, ogni stanza ci stupisce e credo che sia proprio questa l’essenza di viaggiare, di aprirsi a nuovi mondi e culture. Dopo le numerose foto di rito usciamo che si è fatta l’ora di pranzo e prendiamo il mitico panino eggstremo(con uovo), patatine e bibita in uno dei tantissimi fast food della città per 9 euro circa in 2. Continuiamo la nostra visita osservando gli altri due edifici che formano la Manzana della Discordia: Casa Lleo Morera (la casa è occupata da uffici e quindi non è visitabile) e Casa Ametller (riusciamo a vedere solo il cortile interno perché in ristrutturazione). Comunque i tre edifici dall’esterno sono decisamente d’effetto! Proseguiamo a piedi per il Passeig de Gràcia, un viale largo e alberato pieno di negozi, ne approfitto per fare un po’ di shopping visto che ci sono i saldi, fino a che arriviamo a Casa Milà(www.Caixacat.Es/cccc tutti i giorni 10-19.30), detta anche La Pedrera, una delle opere più famose di Gaudì. L’entrata sembra una grossa ragnatela e l’esterno è notevole, sembra non ci sia davvero niente che somigli ad una linea retta!! Non visitiamo l’interno dell’edificio perché decidiamo di prendere la metro e spostarci a visitare Parc Guell(tutti i giorni 10-21). La temperatura non è dalla nostra, fa molto caldo e si soffre l’umidità, comunque beviamo molta acqua e per la strada ci fermiamo a comprare della frutta prima di affrontare una notevole salita fino alla vetta, in prossimità del parco. Dopo qualche sosta nei vari negozietti disseminati lungo il tragitto e che vendono oltre ai vari gadget stile Gaudì, delle originalissime magliette, arriviamo all’ingresso del parco. Qui la nostra stanchezza lascia di nuovo spazio all’entusiasmo e siamo pronti per affrontare una bella scarpinata, eh si, perché il parco è enorme!! Il parco ha più ingressi(il progetto ne prevedeva sette, come quelli dell’antica Tebe), noi vi consigliamo l’entrata in carter D’Olot, quella principale. Il cancello in ferro è fiancheggiato da due fiabesche casette, una ha la forma di un elefante mentre l’altra ha le fattezze di un fungo; nella prima di può anche accedere visto che al suo interno ospita lo shop del parco. Salendo lo scalone principale ci si imbatte nella famosa fontana a forma di salamandra, se volete una foto ricordo qui preparatevi ad una lunga fila! Dalla scala si accede ad una delle parti più suggestive del parco, la sala ipostila, progettata da Gaudì con la funzione di una piazza mercato per la sua città-giardino(infatti il parco era stato inizialmente pensato come un’area residenziale). Fermatevi ad ammirare il soffitto di questa sala, io l’ho trovata molto bella. Diversi artisti e suonatori si posizionano all’ombra di queste colonne e rendono con la loro musica la visita ancora più bella, molte persone si siedono a riposarsi, ad ascoltarli o a fare uno spuntino. Noi decidiamo di continuare e ci dirigiamo sopra la sala ipostila dove una stupenda vista di Barcellona si apre sotto i nostri occhi. La piazza è grande e tutto intorno c’è una serie ininterrotta di panchine, frutto anche questo del genio di Gaudì. Vi consigliamo di non fermarvi a questa classica visita del parco, noi abbiamo proseguito scovando bellissime colonne che sembrano tronchi di palma inclinati e che si arrotondano sul soffitto e tanti altri dettagli. Siamo anche saliti sulla cima delle Tre Croci, da dove si gode di una vista ancora più bella che spazia fino al mare. Potete tralasciare a meno di un vostro particolare interesse, la casa Museo Gaudì con oggetti e mobili appartenuti all’architetto. Sono ormai le 18 passate, riprendiamo la metro e torniamo al nostro hotel. Un bel bagno rilassante e per le 21 siamo pronti per la cena. Rimaniamo sulle Ramblas e decidiamo di mangiare in un localino turistico “La Xerinola” che propone il tipico menù “All can you eat”(tutto ciò che puoi mangiare) per 16 euro a testa, iva e bevande escluse. Si rivelerà una delusione totale! Generalmente noi siamo tipi pratici e ci adattiamo ma trovo veramente da delinquenti servire cibo di quel genere, di una qualità così scadente che credo se l’avessimo mangiato ci avrebbe rovinato la vacanza..Lasciamo pressocchè tutto e per finire ci portano delle specie di bruschette insipide con il formaggio e il prosciutto( a nostro parere gli avanzi degli altri tavoli), quella sarà la nostra cena per cui spenderemo ben 50 euro!!(abbiamo anche ordinato un boccale di sangria decisamente diluita con l’acqua). Scoraggiati da questa terribile esperienza e dalla lentezza del posto, usciamo alle 23.30 passate e decidiamo di esplorare l’altra parte della rambla che sale verso plaza de catalunya, individuiamo così un convenientissimo mercato e un carrefour, che nei prossimi giorni si riveleranno alleati preziosi!A mezzanotte passata torniamo in hotel, stanchissimi ma soddisfatti per la bellissima giornata ricca di emozioni.

2 giorno Questa mattina niente colazione da Cappuccino! Ci inoltriamo subito nella città vecchia(Barri Gòtic) in direzione della Cattedrale. Il dedalo di viuzze che parte dalla rambla è veramente tutto da scoprire, pieno di negozietti, palazzi antichi, vecchie sinagoghe e piazze che si aprono e che rivelano ricchezze architettoniche. Placa del Rei è davvero imperdibile! Raggiungiamo la cattedrale ed entriamo dal chiostro. Che dire, è davvero suggestivo, con la fontana muscosa, la scultura di San Giorgio e il drago e le oche, insieme alle cappelle, intimi luoghi di raccoglimento e di fascino per i visitatori. Anche l’interno della cattedrale è molto bello, soffermatevi soprattutto sul coro e sulla cripta. Noi prendiamo anche l’ascensore(2,50 euro a persona) per vedere il tetto, ma onestamente è una cosa che potete risparmiarvi visto che allo stato attuale è un cantiere aperto! All’uscita ammiriamo la facciata e ci perdiamo in un mercatino dell’artigianato e dell’usato che vende oggetti molto belli e particolari, come borsette fatte con piccolissimi anelli di maglia(come quelli delle armature per intenderci). Nel frattempo il nostro stomaco ci ricorda la colazione! All’interno del museo Frederic Mares, limitrofo alla cattedrale, scopriamo un caffè( www.Cafedestiu.Com ), in un bellissimo cortile con alberi di arance e qui ordiniamo due fette di torta alla carota e arance e un caffè(spendiamo sempre 10 euro ma almeno il posto è delizioso!!). Ci incamminiamo di nuovo nel Barri Gòtic per fare un po’ di shopping! Torniamo sulla ramblas che è ormai ora di pranzo e così ci dirigiamo al fornitissimo mercato di San Josep(detto anche mercat de la bouqueria). Qui acquistiamo frutta freschissima già tagliata e lavata e tutto l’occorrente per i nostri panini spendendo poco più di 8 euro! Mercato promosso! Per chi volesse all’interno del mercato ci sono anche punti di ristoro veloci con tapas davvero appetitose. Mangiamo il nostro pranzo all’ombra di un albero in placa reial e poi ci spostiamo in direzione Palau Guell. Purtoppo all’interno del palazzo ci sono lavori di ristrutturazione e quindi non è possibile visitarlo se non i sotterranei. Che disdetta! Era una delle cose che più mi avevano incuriosito sulla guida e avrei proprio voluto visitalo..Ci torneremo quando sarà finita anche la Sagrada Familia, questa è la nostra promessa e augurio della vacanza. Fra 3 mesi ci sposiamo e quindi speriamo di trascorrere in questa piacevole città qualche anniversario per completare la visita. Riprendiamo la ramblas in direzione del mare, la nostra prossima tappa è il museo marittimo(www.Diba.Es/mmaritim tutti i giorni 10-19), dove io trascino sempre il mio fidanzato, nonostante l’ufficiale di marina sia lui! Non voglio assolutamente perdermi la ricostruzione della Galea Reial del XVI secolo e che infatti si rivelerà a dir poco grandiosa! L’ingresso al museo viene 6,50 euro a persona ed è comprensiva di audioguida in italiano con tanto di palmare polifunzionale. La visita è molto bella anche se all’interno dell’antica darsena, dove ha sede il museo, manca l’aria condizionata e quindi la visita si rivela più faticosa del solito. Inoltre il museo è molto grande perciò se volete fare una visita approfondita vi ci vorranno più di due ore! Noi abbiamo tralasciato di ascoltare l’audioguida nella parte finale ma è molto emozionante il racconto della spedizione di Colombo con le tre caravelle alla scoperta delle Americhe e la visita della galea dove si può vedere il lavoro disumano degli schiavi ai remi di una nave tanto possente. All’uscita ci concediamo due gelati al bar del museo comodamente seduti su due divani avvolti dall’aria condizionata. A breve però riprendiamo il nostro giro. Arriviamo al monumento di Colombo per farci fotografare con i bellissimi leoni fieri che poggiano sulla base e proseguiamo per Port Vell, davvero suggestivo! Praticamente qui prosegue la rambla, rinominata rambla del mar fino a giungere al Maremagnum, un complesso di centri commerciali, acquario e cinema imax. Noi ci concentriamo sul primo per un po’ di shopping e ricordini e poi ceniamo in un ristorantino economico del centro commerciale dove con 12 euro a persona possiamo mangiare pizza, insalata, pasta, frutta e dolci finchè vogliamo(la bevanda e il caffè sono anche inclusi nel prezzo), questo si che è un vero “all can you eat”! Ripercorriamo a ritroso la rambla del mar e proseguiamo fino al nostro hotel. Bagno caldo e poi nanna, anche oggi è stata una giornata impegnativa! 3 giorno Stamattina per la colazione andiamo in una pasticceria vicino al mercato e prendiamo un cornetto e una sfoglia per 4 euro circa, un po’ troppo burrosi ma mangiabili.Prendiamo la metro per andare a veder il Palau della Musica Catalana. Devo dire che l’esterno è davvero molto bello e per quello che abbiamo potuto vedere anche l’interno merita, è molto suggestivo! Si può visitare l’interno con una visita guidata in lingua inglese, catalano o spagnolo. La prossima visita in inglese è però tra un’ora perciò decidiamo di non aspettare, aggiungiamo il Palau della Musica alle cose da vedere al nostro ritorno a Barcellona, magari prenotando i biglietti per un bello spettacolo di flamenco! Il nostro obiettivo è adesso la basilica di Santa Maria del Mar(detta anche santa Maria del Pì). Per arrivarci percorriamo dedali di vicoletti con deliziosi negozietti, passiamo anche di fronte al museo di Picasso (che tralasciamo non essendo appassionati di questo genere artistico) e arriviamo alla basilica, davvero bella e notevole. IL suo interno spoglio eppure adornato dalla pietra sarà una bella sosta per i nostri occhi. Percorriamo ancora un po’ di strada a piedi e ci fermiamo in un supermercato a comprare l’occorrente per i panini perché l’obiettivo è un bel pic-nic al parc della Ciutadella. Questo parco nel 1888 fu sede dell’esposizione universale e per l’occasione furono create molte strutture moderniste. All’interno del parco infatti si trova il castello dei tre dragoni, che oggi ospita un museo zoologico, l’Hinvernacle(il giardino d’inverno) , l’Umbracle(una bizzarra serra di ferro e vetro). Le ultime due strutture sono in ristrutturazione(in questo viaggio abbiamo trovato moltissime strutture in restaurazione e questo è stato un po’ spiacevole) e quindi non è possibile visitarle, noi ci dirigiamo verso la cascata, una fontana monumentale con grifoni zampillanti(per l’esattezza viverne, secondo il mio ragazzo!) e divinità marine, davvero molto bella. La grotta artificiale è uno dei primi progetti di Gaudì, ma si lavora per ristrutturare anche questa. Facciamo un breve giro del bel giardino e ci troviamo un palma ombrosa sull’erbetta verde per riposarci e mangiare. Decidiamo di assaporare un po’ del relax di quel posto e trascorreremo qui le prossime due ore. Verso le 14 ci rimettiamo in moto verso Barcelloneta, vogliamo raggiungere la spiaggia di Barcellona. La passeggiata è piacevole nonostante l’orario e il gran caldo. La spiaggia è a dir poco affollatissima, ma noi troviamo un piccolo punto dove inserirci per fare un bel bagno rinfrescante e poi stenderci sulle sdraio di pietra ad asciugarci e prendere un po’ di sole, mentre Ale si diletta con la palestra gratuita allestita sulla spiaggia. Il lungomare di Barceloneta è davvero moderno e bellissimo, ci sembra di essere in California, le spiagge sono larghe e sullo sfondo Port Olimpic, con il gigantesco pesce in rame di Frank Gehry e i grattacieli dell’hotel Arts e di torre Mapfre . Arriviamo fin qui e poi prendiamo la metro, la funicolare e la teleferica(non ricordo esattamente il costo ma è piuttosto elevato, per 2 persone andata e ritorno abbiamo speso sui 16/20 euro, ma la salita è panoramica e assolutamente da non perdere!) per raggiungere il Castell de Montjuic (da marzo a ottobre, mart-dom 9.30-20) da dove si gode di una vista indimenticabile sulla città. E’ quasi il tramonto e noi acquistiamo 2 gelati e una bibita nel chiosco del castello e ci sediamo sulle mura ad ammirare, stanchi ma felici, il paesaggio che si presenta ai nostri occhi, la vista spazia da Barcelloneta con le sue belle spiagge fino al porto dove attraccano le navi da crociera. Proprio qui ci rendiamo conto che il porto mercantile è molto inquinato e che in linea d’aria non è lontano da dove ci siamo fatti il bagno! Bè effettivamente le acque di Barcellona non eccellono in limpidezza.. Giriamo il castello (che all’interno ha anche un museo militare, in ristrutturazione, ovviamente, ma ormai ci siamo abituati!) e dopo circa 1 ora riscendiamo con la teleferica e ci dirigiamo in albergo. Bagno rilassante di rito e stasera siamo decisi a mangiare la paella! Ci riproviamo, andiamo in un localino sulle ramblas attaccato al ladro delle tapas ma che ci ispira molta più fiducia e ordiniamo due tortillias con patate(strepitosa!!), due paelle di pesce e carne, due creme catalane e ovviamente l’immancabile sangria! La cena è buona anche se la paella non eccelle, ma siamo soddisfatti. Il prezzo è medio, spendiamo sui 45 euro in due. Un giro sulle animate ramblas affollate dagli artisti di strada e poi via a dormire, domani gita fuori porta!! 4 giorno Verso le 9 usciamo dall’hotel e ci dirigiamo direttamente al carrefour ad acquistare colazione e panini per la giornata, prendiamo anche una deliziosa crema catalana in un vasetto di terracotta. Muniti di ciambellone, succhi di frutta, tramezzini e panini ci dirigiamo alla stazione Placa d’Espanya con la metro. Qui ogni ora circa parte un treno che ci porterà a Montserrat(letteralmente: montagna tagliata), luogo di culto e importante meta di pellegrinaggio da quando sul fianco della montagna venne fondato un monastero dedicato alla Vergine nera di Montserrat(la Moreneta). Alla stazione sono disponibili diverse tipologie di biglietti, è bene fare molta attenzione a ciò che sceglierete perché ci sono due modi di salire a Montserrat, uno è la cremalleria, un simpatico trenino che si inerpica per la montagna, l’altro è la funicolare. In base alla modalità con cui sceglierete di salire dovrete scendere ad una stazione diversa del treno che parte da Barcellona. Vi dico questo perché i biglietti o forse la terminologia per noi non è stata molto chiara e quindi siamo scesi alla stazione sbagliata pensando di avere il biglietto per la funicolare. Un tizio fiscalissimo però(nonostante il prezzo del biglietto sia identico a prescindere dal mezzo prescelto) non ci ha fatti salire con la funicolare costringendoci ad aspettare quasi un’ora il treno successivo che proveniva da Barcellona per una sola fermata per accedere alla cremallera! Ci siamo proprio arrabbiati! Fortunatamente non tutti i mali vengono per nuocere e, tornati al binario del treno scorgiamo un indicazione di un bar “El Rincon” dove una signora gentilissima ci preparerà una bella tortillas di patate e ci darà la migliore sangria da quando siamo in Spagna! Inoltre questo bar ha il sapore della Spagna, con una terrazza ombrata, una deliziosa bimba che gioca con un gattino e tanta pace. Appena ci si discosta dalle rotte battute infatti si apprezza davvero l’incontro con la diversità di questa cultura, quasi appiattita, come le altre, dalla globalizzazione delle città e già comunque molto simile alla nostra rispetto ad altre. Ritornando a Montserrat, il biglietto costa 22, 50 euro a persona e include il treno, la funicolare o la cremalleria and e rit.,la funicolare di Sant Joan e quella di Santa Cova e lo spazio audiovisivo. Si può anche prendere un altro biglietto che oltre a queste cose include un pranzo alla mensa e l’ingresso al museo per il costo di 36,50 euro a persona. Noi optiamo per la prima tipologia avendo i panini. Appena arriviamo prendiamo subito qualche informazione al punto apposito e vediamo il museo audiovisivo con un video un po’ d’effetto ma bello. Ci dirigiamo subito alla visita del monastero, la vista sulle particolari montagne è bellissima e l’atmosfera solenne. Il monastero è ricco di affreschi, ci mettiamo in fila per baciare i piedi della madonna nera e poi usciamo attraverso una grotta ricavata dal fianco della montagna, piena di candele accese. Prendiamo quindi la prima delle due funivie compresa nel prezzo, quella di San Joan che ci porta all’inizio di un sentiero per arrivare all’eremo, ricavato tra le rocce, davvero suggestivo pensare che qualcuno potesse vivere qui. La passeggiata dura circa 1 ora, scattiamo molte foto e ci sediamo all’ombra di un albero a consumare i nostri panini, godendoci per pochi minuti quella pace che deve aver accompagnato la vita del santo. Riscendiamo al monastero per prendere la seconda funivia, quella per Santa Cova, purtroppo però è l’ultima corsa che parte perché nel frattempo sono le 16 passate! Decidiamo di prenderla lo stesso per vedere almeno la vista da quel lato della montagna, anche se non ci sarà possibile vedere la chiesa, raggiungibile con 40 minuti di cammino. Tornati al monastero facciamo un giro nel fornitissimo shop per comprare oggettini da riportare alle nostre adorate nonnine e poi riprendiamo la cremallera e il treno fino a Barcellona(per le informazioni su Montserrat potete guardare qui: www.Montserratvisita.Com ). Seppur stanchi questa è la nostra ultima sera a Barcellona, non vogliamo perciò perderci una visita a Plaza D’Espanya con i giochi di luci e suoni delle sue fontane. Appena usciamo dalla metro rimaniamo estasiati dalla vista di una piazza così bella, è davvero enorme e le fontane sono ovunque! Saliamo fino alla cima, dove si trova anche il museo MNAC(Museo nazionale della Catalogna) e ci sistemiamo sui gradini gremiti di turisti e gente locale ad aspettare le ore 21, ora in cui partirà lo spettacolo, che si ripete ogni sera d’estate fino alle 23. Appena parte la musica l’acqua all’interno della grande fontana centrale si triplica e comincia a colorarsi, è veramente suggestivo! Dopo una decina di minuti scendiamo vicino alla fontana per apprezzare anche da qui lo spettacolo e poi ci dirigiamo sulle nostre amate ramblas, acquistiamo panini con pollo dalla catena Chicken(economica e buona) e torniamo in hotel a preparare i bagagli, domani si parte! 5 giorno Il nostro volo è alle 19, quindi lasciamo i bagagli in hotel e decidiamo di girovagare ancora per la città. La nostra guida ci indica il Poble Espaniol, una specie di Spagna in miniatura che riproduce tutte le regioni con architetture caratteristiche. Paghiamo l’ingresso, circa 6 euro a persona, e armati di entusiasmo e macchinetta fotografica ci addentriamo. Che delusione! Il posto è tenuto davvero male e i pochi negozietti e ristoranti che ci sono si riveleranno carissimi e poco caratteristici, insomma, niente di che. La nostra visita dura infatti poco più di un’ora. Decidiamo allora di raggiungere Tibidabo, passando prima al burger king per mangiare due panini. Per raggiungere il posto ci sono due modi, uno è quello di andare con il treno che si prende da Plaza de Catalunya fino ad Avenida del Tibidabo, da qui prendere il caratteristico tram in legno che sale fino a Placa del Doctor Andrei e poi la cremallera, oppure prendete il comodissimo bus numero1 che parte da Placa de Catalunya e arriva fino al Tibidabo. Noi, non conoscendo l’opzione del bus, abbiamo percorso all’andata il primo tragitto, mentre il secondo per il ritorno, molto più veloce ed economico(2 euro circa a persona il bus) anche se meno caratteristico. A Tibidabo si gode di una meravigliosa vista, anche sul parco di attrazioni, un grande luna park che sembra di altri tempi, molto romantico e con uno scenario impareggiabile. Non avendo molto tempo a disposizione decidiamo di saltare il parco e di fare qualche foto panoramica e visitare la basilica del Sacro Cuore, imponente e costruita sul modello di quella parigina, sormontata da una monumentale statua del Cristo. La basilica nel suo insieme è molto bella e merita una visita. Scorgiamo sulle vetrate laterali nell’ingresso della Basilica che Tibidado deriva dal latino e significa “A te darò”, la cosa richiama al fatto che Dio darà le chiavi del cielo a San Pietro. Felici per aver recuperato parte della giornata con questa visita torniamo in hotel a prendere le nostre cose e ripartiamo in direzione dell’aeroporto di Girona. Una cenetta al self service con la vista sulla pista di decollo e atterraggio, l’ultimo panino con tortillas e i nostri racconti su questa nuova meravigliosa esperienza, chiudono la vacanza..Arrivederci Barcellona, città dai mille volti e dalle mille sfumature e grazie per le emozioni che porteremo sempre con noi.



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