400 Anni e Non Sentirli
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Primo giorno
Sono passati alcuni mesi, la sveglia suona come ogni giorno, doccia, colazione e… cavolo siamo in ritardo! Dobbiamo correre a prendere l’aereo! Atterriamo a Bari, dove siamo subito accolti da Fanio, responsabile e guida cicloturistica di cyclingpuglia, e da Giuseppe, il nostro ciclo meccanico. Notiamo immediatamente la loro disponibilità e gentilezza mentre ci spiegano il loro servizio all inclusive, grazie al quale a partire dai trasporti “da” e “per” gli aeroporti/stazioni, non ci siamo neanche dovuti preoccupare di portare le biciclette, queste sono infatti comprese nel nostro tour, esattamente come ci era stato detto: zero preoccupazioni. Tornando a noi, parla parla e… non ci siamo neanche accorti di essere già arrivati all’hotel! Purtroppo siamo un po’ fuori stagione, quindi l’organizzazione ha optato saggiamente per l’Hotel Villa Rosa, un delizioso albergo 4 stelle di Martina Franca. Venendo in alta stagione c’è anche la possibilità di alloggiare in agriturismi o in alberghi diffusi di trulli, situazioni molto più in linea con lo spirito slow del nostro ciclo-viaggio.
Dopo il cocktail di benvenuto, ci dirigiamo subito in camera per cambiarci e partire per il nostro primo giro esplorativo di questa fantastica Valle, siamo quasi subito fuori dal fastidioso traffico cittadino e via su e giù per strade secondarie costeggiate da moltissimi muretti a secco che ci separano dai campi. In questo luogo così vicino, ma al tempo stesso lontano dalla civiltà dove non si sente il rumore di un automobile per kilometri e kilometri, c’è un silenzio meraviglioso, rotto soltanto dalle voci dei nostri compagni di viaggio e dal classico ticchettio della ruota libera quando non si sta pedalando. All’orizzonte iniziamo a scorgere i primi trulli e, come è ovvio che accada, la carovana di bici inizia a rallentare fino a fermarsi, tutti rapiti da queste abitazioni per noi così fuori dal comune. Iniziamo a fotografarle e ad ascoltare qualche notizia storica a loro riguardo. Così scopriamo che nel X secolo i proprietari terrieri che affidavano ai contadini degli appezzamenti di terra, li incoraggiavano a costruirsi una casa con l’accordo di non dover pagare tasse per l’abitazione, in questo modo i contadini iniziarono a costruirsi delle abitazioni con le pietre nelle quali si imbattevano arando i campi.
Dopo qualche altra pausa per altre fotografie, non vogliamo perderci neanche un millimetro di questa valle, giungiamo nei pressi della Masseria Madonna dell’Arco, dove ci aspetta una visita al loro caseificio e una degustazione dei loro prodotti: la ricotta, il caciocavallo e anche il capocollo. Assistiamo con meraviglia alla preparazione dal vivo della mozzarella, gentilmente ci viene concesso di poter assaggiare questa prelibatezza fatta al momento… non ci sono parole per riuscire a descrivere la bontà della mozzarella fresca, un misto di sapori che a nostro parere va provato almeno una volta nella vita. Una cosa degna di nota è che questa masseria offre anche un servizio di invio dei loro prodotti per corrispondenza, infatti si possono acquistare moltissime prelibatezze e farsele recapitare direttamente a casa senza avere problemi per il trasporto in treno o aereo.
Ripartiamo, ma il meteo sembra esserci leggermente ostile e inizia a salire il vento, considerando che ha smesso di piovere siamo stati fortunati. E’ ora di ritornare all’hotel, ma ci dirigiamo di volata alla Masseria Aprile, dove oltre a poter fotografare i trulli dall’esterno se ne può anche visitare l’interno, vi segnaliamo che in questo luogo è possibile incontrare dei trulli del XVII secolo, che a gran voce vi diranno: “400 anni e non sentirli, noi siamo dei trulli!”. C’è anche una bellissima terrazza da dove si può ammirare la valle e in particolare Locorotondo. Decidiamo di avviarci verso “casa”, il vento sembra rinforzare. Il rientro in Hotel è faticoso, controvento e in salita, fortunatamente per chi non riesce a proseguire per la stanchezza o perché non si sente bene, Fanio ha predisposto la macchina di scorta che si prende carico di coloro che non possono o non riescono a continuare. Arrivati in albergo subito doccia per rilassarsi, per poi concludere la giornata con la cena e, dopo averla vista da lontano, facciamo una bella visita alla cittadina di Locorotondo. Rientro in hotel e subito a nanna che domani ci aspetta una giornata lunga e piena di esperienze!
Secondo giorno
Oggi siamo partiti, il sole a scaldarci la schiena, il vento lo abbiamo già affrontato ieri, ci si prospetta una bellissima giornata di relax. Attraversiamo le vie di Martina Franca, ormai ci abbiamo fatto l’abitudine, direzione Ciclovia dell’Acquedotto pugliese. Tutto questo è stato possibile grazie al Gruppo di Azione Locale GAL Valle d’Itria che ha portato a termine il progetto di riqualificare la strada di servizio dell’acquedotto pugliese presente nella valle, facendola diventare una ciclovia sicura e percorribile da chiunque. Inoltre, per non lasciare i cicloturisti spaesati, è stato anche deciso di riqualificare una ex Casa Cantoniera sita in Contrada Figazzano come punto di appoggio e di ristoro per i ciclisti di passaggio, dove è anche disponibile la carto-guida per i cicloturisti. Questo è solo una parte dei 300km di itinerari tracciati in valle d’Itria grazie al GAL e disponibili sia a livello cartaceo che in formato PDF direttamente dal sito galvalleditria.it .
Dopo aver visitato la ex Casa Cantoniera ci siamo diretti verso la Masseria Gianca dove ci aspettava un ottimo pranzo e la visita all’interno di questa meravigliosa masseria, che svolge anche la funzione di Agriturismo per chi volesse visitare la valle alloggiando immersi nella natura, dormendo nei trulli e rilassandosi lontano dalle cittadine.
Dopo pranzo ci siamo diretti verso il Conservatorio Botanico – I Giardini di Pomona, sviluppati in onore della dea latina degli orti e dei frutteti, Pomona, qui abbiamo incontrato Paolo Belloni curatore del conservatorio, che vanta al suo interno più di 300 varietà di piante da fico… cheFFicata! All’interno del conservatorio si sta sviluppando il progetto “Foresta Alimentare”, una coltivazione in permacoltura dove si cerca di costruire un ambiente che non necessiti dell’intervento dell’uomo per l’irrigazione, ma che riesca a mantenere nel terreno l’acqua delle precipitazioni piovose riuscendo a ridurne la dispersione a causa del dilavamento del pendio, dell’evaporazione dovuta al calore oppure dovuta dal vento.
Punto focale del conservatorio, a mio parere, è la pianta di Kaki Tatsuo, figlia di una pianta di kaki sopravvissuta all’esplosione della bomba atomica sganciata sulla città di Nagasaki! Questa pianta fu trovata sotto delle macerie, curata e ristabilita nel suo vigore per diventare un simbolo di pace: una volta riportata a frutto, i suoi semi furono distribuiti affinché venissero piantati e curati, in modo da ricordarsi che la pace può sopravvivere a tutto, anche ad una esplosione atomica. Come la “madre” e le “sorelle” anche la pianta presente nel conservatorio vuole mantenere questo scopo, ma non solo: intorno a lei sono state piantate altre 596 piantine di lavanda che una volta fiorite formano un labirinto, volto a rappresentare le difficoltà che si devono affrontare per poter raggiungere la pace. Salutato Paolo Belloni ci dirigiamo di nuovo verso l’hotel attraverso vie segrete che ci permettono di esplorare ancora di più questi 300km di itinerari. Durante il rientro cogliamo l’occasione di visitare anche il centro storico di Martina Franca, con la sua basilica dedicata a San Martino che sovrasta tutto il paese. Qui a Martina Franca, se si decide di percorrere la Valle d’Itria verso la fine di Luglio, si può assistere all’importantissimo Festival Internazionale di Musica Lirica che richiama artisti da tutto il mondo ad esibirsi all’interno del Palazzo Ducale.
Ritornati in Hotel ci riposiamo in attesa della serata che trascorreremo nel centro storico di Cisternino con una visita anche alla Chiesa Matrice di San Nicola e potendo ammirare in notturna sia Locorotondo che Martina Franca, dal belvedere che domina tutta la Valle. Dopo un ottima cena in un Fornello tipico a base di carne e vino, “questo sì che è un buon modo per recuperare energie!”, sazi e stanchi torniamo in albergo per riposarci ancora un po’ in vista della nostra ultima giornata di tour.
Terzo giorno
Eccoci di nuovo, la sveglia e… ma che sfortuna! Sta proprio diluviando!
Scesi per colazione incontriamo i nostri compagni di viaggio e Fanio di CyclingPuglia, il quale ci informa che la pioggia di certo non ci fermerà e che ha già organizzato il trasporto meccanizzato verso la nostra meta di oggi, la Cooperativa Sociale UPAL che riunisce in se più di 800 piccoli produttori vitivinicoli e oleari della Valle d’Itria. Giunti presso la loro sede apprendiamo subito che fino agli anni ’70 in Valle erano presenti circa 30mila ettari di vigneto che, purtroppo, sono andati via via scemando soppiantati dalle coltivazioni olearie che possedevano minori costi di mantenimento. L’obbiettivo della cooperativa non è solo quello di mantenere le coltivazioni olearie ma soprattutto quello di rievocare tutti quei vitigni autoctoni che sono andati quasi perduti. Fortunatamente partecipiamo anche ad una degustazione e ad una lezione divulgativa a proposito dell’olio. Capiamo subito che, come per il vino, anche per l’olio vi sono una serie di procedimenti da dover eseguire per poterne assaporare e conoscerne tutte le qualità come ad esempio portare a temperatura corporea l’olio in modo da poterne assaporare maggiormente la fragranza. Conclusa la degustazione abbiamo potuto anche visitare la cantina della cooperativa dove vengono prodotti alcuni dei vini autoctoni della Valle d’Itria come la Verdeca o il Minutolo. Purtroppo il nostro aereo ci aspetta e dobbiamo far ritorno in albergo dove salutiamo i nostri compagni di viaggio e partiamo alla volta dell’aeroporto per il rientro a casa.
Ciao Puglia, ciao Valle dei Trulli, ci avete concesso delle emozioni e delle meraviglie indescrivibili, speriamo di rivedervi il più presto possibile e di poter di nuovo pedalare sui vostri itinerari immersi nella natura e… nei Trulli ovviamente!
Grazie anche a Bikeitalia.it senza il quale non saremmo venuti a conoscenza di questo magnifico tour. Speriamo di tornare prestissimo, grazie di tutto!
Wolfango&Francesca
P.s. ricordatevi anche di guardare le foto