40 giorni in Rep. Dominicana II° parte

Carlo Cardarelli da Vincente Noble Rep. Dominicana. giovedi' 30 dicembre 2004 Cara famiglia, Care colleghe, Cari amici e compagni, Ho pubblicato il mio primo resoconto del viaggio su due siti italiani: 1 - http://www.viaggiatori.net/public/paesi/RepubblicaDominicana.php 2 - Questo fatto mi sta dando l'opportunita' di far conoscere la...
Scritto da: Carlo Cardarelli
40 giorni in rep. dominicana ii° parte
Partenza il: 03/12/2004
Ritorno il: 13/01/2005

Carlo Cardarelli da Vincente Noble Rep. Dominicana.

giovedi’ 30 dicembre 2004

Cara famiglia, Care colleghe, Cari amici e compagni,

Questo fatto mi sta dando l’opportunita’ di far conoscere la mia esperienza ad altre persone in Italia e ricevere opinioni diverse, ho anche ricevuto l’invito di una giornalista di una emittente Radio privata a fare una intervista sul viaggio non appena saro’ ritornato.

Mi giungono notizie dall’Italia sul Governo Berlusconi che non mi fanno sentire molto orgoglioso di essere italiano, se poi penso che la coalizione di sinistra fa del tutto per perdere le prossime elezioni mi viene voglia di stabilirmi a Santo Domingo, dove almeno piove meno che da noi, e quindi qui non dicono “PIOVE, GOVERNO LADRO” ma dicono solo “GOVERNO LADRO”.

E’ da quando sono arrivato che non ho visto una vera pioggia tropicale, sempre sole e sole ovunque, un caldo mitigato da qualche venticello di passaggio e nubi di passaggio che hanno si’ lasciato qualche goccia in terra, ma del tutto asciugata dopo qualche oretta di sole tropicale… Devo stare attento a non espormi troppo al sole perche’ in viso sono gia’ molto abbronzato, voglio evitare scottature, e comunque mi sono portato il “mitico PREP” che serve per TUTTO, per farsi la barba, per le arrossature della pelle, per le screpolature, per le punture di zanzare; ho anche altre medicine come Antibiotici, Nevralgina, Eutirox, alcune buste di Aulin, il disinfettante orale Iodosan l’Enterogermina cerotti di varie dimensioni e tutto quanto occorre per la sicurezza… (capitto mi hai…) C’e’ pero’ il fatto che le zanzare qui non sono come le nostre, sono piu’ grosse e piu’ incazzate, forse perche’ mangiano di meno, e lo stesso e’ per le mosche, che sorvolano ogni cosa commestibile si prepara in casa e quando e’ ora di pranzo e cerco di gustarmi una buona “comida” dominicana, ecco che si tuffano sui cibi come facevano i kammikaze giapponesi sulle portaerei americane.

Ho imparato a mangiare con la mano destra agitando mano la sinstra avanti e indietro sopra i piatti per cercare di allontanarle.

Comunque per ora le zanzare hanno avuto la migliore, sono pieno di punture su bracci e gambe, nonostante che dormo totalmente avvolto sotto un lenzuolo; per fortuna che, tra le tante cose, mi sono portato anche una tutina da ginnastica estiva molto leggera che mi fa da pigiama e mi protegge totalmente, devo pero’ coprirmi la testa ed il collo con un fazzoletto e mi copro le mani con un paio di calzini corti leggeri, anche se puo’ sembrare ridicolo e’ l’unico modo per salvarsi, perche’ nelle case di qui circono anche parecchi altri insetti notturni, alcuni li ritrovo sulle pareti al mattino, altri fanno capolino negli angoli gia’ la sera stessa, la cosa qui’ e’ normale basta abituarsi. Ho comprato un repellente anti zanzare ed anche un paio di candele al limone antimosquitos che accendo di notte, e questo per il momento sta funzionando. C’e’ una tossetta un po’ fastidiosa che mi da noia piu’ che altro di sera, ma la madre di Maribel (che come detto e’ una mezza guaritrice), mi ha dato da bere un preparato di melassa con limone talmente effice quanto amara da mandare giu’ che sto’ gia’ molto meglio dopo un paio di giorni. Le nostre medicine qui sono molto efficaci, le ho prestate quando qualche vicina di casa aveva un forte mal di testa, e sono diventato “El medigo pe’ forza” di Monserrate (un cittadina/paesotto di campagna), mi chiamano per ogni ferita che si fanno, vogliono che gli metto un cerotto, gli faccio un massaggio o li disinfetto con lo Iodosan (qui e’ facile ferirsi ai piedi perche’ vanno quasi tutti a piedi nudi come da noi in campgna fino a qualche anno fa), le ciabatte chiamate “chancleta” sono per lo piu’ un impiccio per i bambini che vi si impigliano spesso quando corrono ed allora preferiscono stare senza; in fondo e’ come quando noi andiamo al mare sul lungomare o sulla spiaggia di Senigallia, preferiamo stare scalzi che con le scarpe; Qui le strade principali delle citta’ le hanno asfaltate solo da pochissimi anni, cinque o dieci fa erano costituite solo da terra e sassi, quando pioveva si ricoprivano di fango ed era controproducente camminare con scarpe che, oltre che a costare molto, si sporcano subito, ed appesantiscono il cammino. Qui tutto il Paese e’ in clima di Fiesta per la “Buena Noche” di NAVIDAD (Notte di Natale) e per il CAPODANNO 2005; in tutti i villaggi e citta’ del Sud della Rep. Dominicana si vedono fili di luci colorate appese alle finestre, ai balconcini delle case.

Di sera, quando in alcuni punti della cittadina e’ buio pesto, dall’oscurita’ emerge la luce che fuoriesce dalle fessure delle baracche di legno, e’ un effetto straordinario, da fuori si vede l’interno e queste casette sembrano dei grandi abatjour abitati.

La vigilia di Natale Maribel e’ stata tutto il giorno a preparare la cena, ha fatto i VINCESGRASSI per tutta la famiglia, insalata russa con patate, carote, pomodori, ha cucinato una porchetta ed un paio di polli, il tutto lottando esasperatamente per non fare avvicinare le mosche, e’ stata aiutata anche dalle bambine e dai bambini del vicinato (quelli piu’ poveri lo fanno per guadagnare qualcosina da portare a casa), e verso le 17 del pomeriggio ho tentato piu’ volte di comunicare con l’Italia, con un po’ di difficolta’ ci sono riuscito a fare gli auguri di Natale telefonando a casa di Lucia, ma la scheda dura solo 1 minuto e la corrente blocca le comunicazioni internazionali molto spesso. Il 28 dicembre sono stato a Vincente Noble al Concerto degli “AVENTURA” quelli che hanno portato in Europa ed in Italia il ritmo del merengue con la canzone “OBSESSION”, c’era una marea di donne, ragazzine accompagnate dai genitori ecc… Ho registrato molto del concerto ed e’ stato molto bello, solo che qui non si rispettano molto gli orari, il concerto doveva cominciare alle 20.00 ed invece non hanno iniziato prima di mezzanotte, in compenso si stava tutti obbligatoriemente seduti su sedie di plastica e si poteva consumare birra o altro. Qui le donne sono molto belle e tendono tutte a vestirsi con abiti attillatissimi, anche se pesano 200 Kili ed hanno un sedere grosso come una mastella per lavare i panni! Le giovani da 14 a 30 anni indossano tutte rigorosamente i pantaloni con la vita bassissima o gonnelline molto provocanti che evidenziano il fondoschiena mentre passaggiano ed ancheggiano paurosamente, le loro magliettine sono sottilissime e sempre al di sopra dell’ombelico continuamente tirate giu’, il loro sorriso e’ coinvolgente, caldo e sinceramente corrisposto se si sorride loro, non ho visto musi lunghi in giro, mai. L’altalena “columpio” che ho costruito e’ durata solo due o tre giorni, infatti se ha resistito all’assalto giornaliero di una 40 e piu’ di ragazzini, non ha resistito alla pazienza della povera madre di Maribel la Signora Joaquina, che non sopportava il chiasso di tutti quei ragazzini che ad ogni ora del giorno starnazzavano e litigavano per contendersi il posto, quindi ha chiesto di toglierla, ed e’ stata tolta in attesa di … Tempi migliori… Forse. Il pallone “pelota” che ho comprato non e’ stato da meno, infatti dopo due e tre giorni si e’ bucato qui si dice “pinchato”, e cosi ne ho dedotto che e’ impossibile far durare nel tempo un giocattolo perche’ o lo fai a tutti (e cosi c’e’ la speranza che duri un po’ di tempo), oppure se ne hai a disposizione uno solo, l’usura si moltiplica per 40 o 50 volte, e bisogna stare ogni volta a comprarne uno nuovo.

Con il gioco delle carte e’ la stessa cosa (qui si chiama “casino”) ma il mazzo di carte dura mezza giornata, le carte cadono in terra spesso, vengono tenute male, si sporcano, si perdono ed al gioco e’ considerata prassi normali cercare di imbrogliare, pescare di nascosto i JOLLY “joker”, pescare nel mazzo scoperto la carta che serve, ecc… Tutti trucchetti che non c’e’ verso di eliminare in una partita corretta, specialmente quando questi ragazzini (e ragazzine) giocano a soldi, ogni puntata e’ un Peso dominicano (1 Euro = 35/36 Pesos dominicani), allora la lotta all’imbroglio e’ terribile, si tenta anche di sbirciare quando si mischia il mazzo dove puo’ finire una buona carta ecc… Si gioca a TRIS, a Rubamazzo, a 7e mezzo, cerco di insegnare un po’ di lealta’ ma e’ difficile, Maribel proprio ieri ha strappato un mazzo di carte perche’ se i bambini imparano a giocara d’azzardo da piccoli da grandi diventano delinquenti… Ho anche imparato a guidare un concho (motocicletta), e’ una Honda del 1970 piu’ volte riparata che ancora riesce ad andare avanti, con 1 gallone di gazoline (circa 5 litri), si fa il pieno e si puo’ circolare con prudenza, perche’ qui’ il codice stradale e’ carta straccia, e puoi venire sorpassato a destra, vederti altri veicoli contromano, auto che ti si fermano davanti improvvisamente, e quanto altro, inoltre c’e’ il fatto che qui in Repubblica dominicana vige l’assicurazione di PACINO’ con la polizza “ndo’ caschi ‘rmani”, infatti quasi nessun veicolo pubblico o privato e’ assicurato.

E’ successo un grave incidente ad un signore vicino di casa di Maribel, il compagno di Mary madre di Olga (9 anni) e padre di Amado (5 anni), e’ stato portato a casa tutto lesionato per un incidente contro un guagua (autobus) e non avendo copertura assicurativa, ne’ lui ne’ il guagua, adesso non ha di che sfamare la propria famiglia, deve pagarsi tutte le cure mediche e perde anche quello che poteva guadagnare con il lavoro, oltre ad avere la moto distrutta.

Sono stato a trovarlo a casa sua, e dato che e’ proprio a fianco di quella di Joaquina ci vado ogni giorno, ed ho cercato di capire come fosse successo l’incidente; la colpa e’ dell’autista del guagua che ha invaso la corsia opposta, ma quando sono intervenuti i poliziotti li ha pagati e questi hanno fatto finta di niente, lui e’ stato portato in ospedale e per fortuna non ha pagato le lastre perche’ il dottore dei Raggi X era un suo amico… Nessun Governo ha mai pensato di rendere le assicurazioni obbligatorie, e se la ridono i proprietari dei mezzi di trasporto che pagano una miseria gli autisti, gli fanno fare orari pazzeschi, e non pagano manco una minimo di copertura assicurativa. Ho cercato di dire allora di fare una petizione popolare per invitare il Presidente a legiferare su questa questione, vediamo come potremo fare, nel frattempo ho lasciato 1000 Pesos a Mary per qualsiasi spesa di emergenza. C’e’ da dire che se la politica qui’ e’ molto corrotta e la Polizia lo e’ ancora di piu’, i Giudici sono molto influenzabili dalla politica e molti di loro sono politicanti, vanno secondo dove gli conviene, e le sentenze si possono comprare con un po’ di soldi dati al Giudice giusto, un po’ come piace fare a certi loschi figuri al Governo nel nostro Paese.

Comunque i dominicani sono molto orgogliosi delle loro origini e della loro nazione, si sentono un popolo orgoglioso e combattivo per avere conquistato per primi, la liberta’ dalla schiavitu’ prima di tutti gli altri popoli, soprattutto gli Haitiani che sono stati la prima repubblica nera del mondo: questo e’ l’inno nazionale della Repubblica dominicana che si canta sempre in ogni occasione solenne come una cerimonia pubblica, una premiazione, una celebrazione ufficiale: QUISQUEYANOS VALIENTES ALCEMOS NUESTRO CANTO CON VIVA EMOCION Y DEL MUNDO A LA FAZ OSTENTEMOS NUESTRO INVICTO GLORIOSO PENDON.

SALVE EL PUEBLO QUE INTREPIDO Y FUERTE A LA GUERRA A MORIR SE LANZO’ QUANDO EN BELICO RETO DE MUERTE SUS CADENAS DE ESCLAVO ROMPIO’ NIGUN PUEBLO SER LIBRE MERECE SI ES ESCLKAVO INDOLENTE Y SERVIL SI EN SU PECHO LA LLAMA NON CRECE QUE TEMPLO EL HEROISMO VIRIL MA QUISQUEIA LA INDOMITA Y BRAVA SIEMPRE ALTIVA LA FRENTE ALGARA’ QUE SI FUERE MIL VECES ESCLAVA OTRA TANTAS SER LIBRE SABRA’.

========== traduzione ========= Quisqueyanos (dominicani) valorosi alzate il nostro canto con viva emozione e in faccia al mondo ostentiamo il nostro invitto glorioso vessillo.

Salve o popolo che intrepido e forte alla guerra ed a morire si lancio’ quando la sfida bellica di morte le sue catene di schiavo spezzo’.

Nessun popolo di essere libero merita se e’ schiavo indolente e servile se nel suo petto non cresce la fiamma che tempro’ l’eroismo virile Ma i dominicani la indomita ed orgogliosa sempre alta la fronte alzeranno che se fossere mille volte schiavi altrettante volte liberi sapranno essere. Mi sto girando un po’ questa parte poco turistica della Repubblica dominicana ed ancora non ho scoperto tutto, ci sono posti quasi ancora incontaminati che sono incantevoli, le palme poi sono degli alberi spettacolari, altissime fino a 20/25 metri si piegano qui e la con il tipico casco di foglie grandissime che copre i frutti di cocco maturi per essere colti; al di sotto delle palme le immense distese di “platano” banane e canna da zucchero, di cui il Paese e’ un importantissimo produttore ed esportatore.

Qui gli Haitiani sono gli immigrati piu’ poveri, sono la vera classe proletaria, guadagnano una miseria e fanno un lavoro massacrante, tutto il giorno sotto il sole cocente a raccogliere banane e canne, i piu’ piccoli fanno gli sciuscia’ ai bordi delle strade e per 2/300 lire ti puliscono e lucidano le scarpe; a due o tre di questi ho regalato delle buste di latte al cioccolato che avevo riservato agli altri ragazzi della casa di Maribel. Ho visitato un villaggio di Haitiani nelle vicinanze di Monserrate, vivono in case fatte di fango e legno, tetto di foglie seccate e nulla altro che un barile di acqua piovana per lavarsi e cucinare. Penso che dal tempo di Cristoforo Colombo qui nulla sia cambiato, e che le case si costruiscono ancora sugli stessi principi di allora, perche’ sono funzionali al tipo di vita che si fa qui. Le donne cucinano generalmente non in casa ma fuori mettendo la pentola su tre pietre ed accendendo il fuoco, i piu’ ricchi (i dominicani) hanno la cucina a gas in casa, ma un tavolo che per noi e’ da buttare via, per loro e’ il migliore che si possa pretendere dalla vita, ed usano sempre e solo quello finche’ non si rompe, dopodiche’ lo riparano ma non lo buttano, qui non esiste la parola buttare, tutto si riutilizza quanto piu’ possibile; una bacinella di acqua viene usata prima per lavarsi la faccia, poi ci si puo’ lavare i denti, infine anche i capelli, dopo la utilizzi come sciacquone per far scorrere i rifiuti organici nel water oppure ci bagni il pavimento (se in casa c’e’ pavimento), per lavarlo con uno scopettone, solo in ultimo la si butta sull’uscio per non fare alzare troppa polvere.

Mi preparo per il capodanno dominicano, qui sara’ un continuo sparo di mortaretti, ci sara’ parecchia delinquenza in giro e ubriachi che per dimenticare la poverta’ si affogano nel Rum (detto il Viagra dominicano), spero di rimettermi in contatto con Voi il 2 gennaio, per un ulteriore resoconto.

BUON 2005 da Carlo Cardarelli

=================================== Carlo Cardarelli da Vincente Noble Rep. Dominicana.

mercoledi’ 12 gennaio 2005 5* ed ULTIMA lettera da Carlo Cardarelli in Repubblica Dominicana.

Cara famiglia, Care colleghe, Cari amici e compagni, Mi scuso se sono passate quasi due settimane dal 30 dicembre quando ho scritto la mia ultima corrispondenza, ma non credo che la lettura di questo “diario” sia molto importante per Voi, e soprattutto visto le notizie che mi giungono dall’Italia sia sul fronte della politica giudiziaria della banda Berlusconi e Previti sia sul fronte dei disastri ferroviari causati dall’applicazione della politica e dei metodi neoliberisti anche in settori importanti come i trasporti, dove i controlli “che costano troppo” non si fanno.

Sono ormai sulla via del ritorno e dopo quasi 40 giorni passati in Repubblica Dominicana e’ impossibile non sentirsi un po’ parte del panorama, nei posti dove sono rimasto per piu’ tempo (Monserrate, Tamayo, Vincente Noble, Santo Domingo) mi conoscono quasi tutti e per alcune di queste famiglie sono ormai come un parente stretto. Non vogliono che io parta per l’Italia, o se vado chiedono se posso portarli con me, ovviamente e’ cosa impossibile, per cui sono un po’ dispiaciuto.

HO PASSATO IL CAPODANNO 2005 A MONSERRATE, che per un turista straniero in Italia e’ un po’ come dire ai suoi connazionali “ho passato il capodanno a Mazzangrugno”, pero’ mi sono divertito moltissimo, intanto il “cenone” si e’ basato su una mangiata di POLLO e verdure fritte, patate, polpette, verdure, riso, fiumi di birra e di Rum. Ho cercato di non riempirmi troppo, gia’ dal pomeriggio del 31 dicembre tutte le ragazze e le donne dal 15 in su passeggiavano per le strade di Monserrate con grossi bigodini in testa qui’ e’ normale che non sia il casco della parrucchiera ma il sole ed il caldo ad asciugare i capelli.

Alle ore 19,00 ora dominicana ho fatto un BRINDISI VIRTUALE al Capodanno Italiano (5 ore avanti a noi), mi trovavo a casa di JOHANNA con Anni ed altri, ho fatto una bevuta insieme a loro, poi mi sono recato a casa di Maribel (a pochi passi), dove mi sono lavato nel buio piu’ assoluto in un quadrato di lamiera e legno che e’ il bagno, con un paio di secchiate di acqua; mi sono messo il vestito piu’ elegante che avevo portato nel viaggio e dopo le ore 20 circa per attendere la mezzanotte siamo andati tutti a sederci al BAR – DISCO dietro casa di Maribel, che appartiene ad una famiglia amica.

Li vicino sulla stessa via, alla distanza di 50 metri, c’era anche la DISCOTECA piu’ rumorosa della citta’, con una musica di merengue e bachata talmente ad alto volume che i bicchieri poggiati sulle casse tremavano, e se ti trovavi all’interno del locale era assolutamente impossibile sentire quello che ti diceva un altro, occorreva urlarsi nelle orecchie per farsi capire, dopo 5 minuti di un fracasso del genere, sfido chiunque a non sentirsi una testa intronata come una campana in un giorno di festa.

Ragione per cui nella discoteca non si poteva rimanere che per pochissimi minuti, dopodiche’ occorreva correre fuori a fare “respirare le orecchie e riposare il cervello”, che, con tutto quel baccano, non riusciva neanche a formulare dei pensieri; fate voi la prova mettendovi proprio davanti all’amplificazione di un concerto Rock, e poi vi renderete conto cosa vuol dire sentire tutta questa musica durare fino alle 7 del mattino!!!!.

In questa serata di capodanno dal Bar-Disco dove stavo seduto con altre sorelle e parenti di Maribel, c’erano anche altre amiche dominicane che lavoravano in Italia o Santo Domingo, tutte molto belle le donne questa sera ed elegantissime, quando le invitavo per fare un ballo di merengue si meravigliavano di come uno straniero sapesse ballare, io non sono un ballerino ma cercavo di cavarmela lo stesso girando a passo di musica, e tutto andava bene; la strada su cui si affacciava questo Bar.Disco era transitata da motoconcho ed auto ed era piena di giovani che nell’oscurita’ parlavano e scherzavano ta loro.

Non c’era nessuna televisione accesa (mancava la luce), per cui lo scoccare della mezzanotte non era diretto da nessuno e nessuno sapeva bene quando fosse e quando si dovesse iniziare, io non porto mai orologi, per cui ignoravo l’ora, fattosta’ che ad un certo punto si incremento’ improvvisamento lo sparo di mortaretti e fuochi di artificio; i piu’ “BULLI” sparavano con le loro vere pistole e i loro veri proiettili in aria, e tutti hanno incominciato a baciarsi ed abbracciarsi, per cui ho capito che era arrivata la mezzanotte anche qui’ a Monserrate ed ho cominciato il giro degli abbracci con tutte le dominicane che mi capitavano a tiro, dando loro due baci anziche’ uno come qui si usa, io spiegavo che in Italia di baci se ne danno due, uno per guancia, ma molte pensavano che io volessi approfittare dell’occasione e dopo il primo bacio non riuscivo a dare l’altro, comunque mi sono divertito moltissimo, ho fatto delle riprese con la telecamera compreso un povero haitiano ubriaco che alcuni ragazzi si divertivano a portare a spasso con una carriola. Ad una certa ora della notte (forse le 4 del mattino), visto che il mio accompagnatore Papo non si vedeva e probabilmente era occupato, sono andato a letto a casa di queste amiche di Maribel, su un lettone dove si stava in 3, e non abbiamo dormito fino alle 7 di mattina quando gli altoparlanti di quella maledetta discoteca non si sono spenti, altro non posso dire. Mi sono svegliato che era forse quasi mezzogiorno, e stavano ammazzando un oca per il pranzo, ho salutato le mie amiche e sono andato a casa di Maribel per la “comida”.

Dal 2 al 5 gennaio tutto tranquillo a Monserrate Tamayo e Vincente Noble, per cui mi sono recato per alcuni giorni a Santo Domingo a casa del Compagno Pedro Franco che mi ha fatto conoscere un po’ della capitale e dei vari quartieri popolari di Santo Domingo; la famiglia di Franco e’ composta dalla moglie, due figli (Claudia di 22 anni separata con figlia di 4 anni simpaticissima ed il figlio 15enne cantante di Rap un po’ timido ma intelligente e sensibile).

Insieme a Franco ed alla moglie siamo andati alla spiaggia di BOCA CHICA, con me c’era anche Alexandra, la sorella di Anni di Monserrate che lavora a Santo Domingo come infermiera in un Ospedale; abbiamo fatto il bagno in un mare dei caraibi da cartolina, raccolto un po di conchiglie da portare a casa come ricordo, ed al ritorno, nel pomeriggio siamo andati all’incontro con il Governatore della provincia Est di Santo Domingo, per un accordo di compravendita di terreno per degli inquilini che stanno per essere sfrattati dopo che la Corte di Giustizia ha dichiarato in una sentenza ( molto discussa), che la terra dove sorgono le loro case non e’ loro (nonostante che vivano li da oltre 30 anni), ma e’ di un privato che li vuole sfrattare per fare spazio ad un centro commerciale. Siamo riusciti ad inpedire questo grazie all’impegno del Governatore Renato Garcia al quale ho regalato la bandiera dell’Unione Inquilini.

Tra i progetti di Franco Pedro che mi sono deciso a sostenere una volta rientrato in Italia, c’e’ la Cooperativa COOHABITANT, QUESTA COOPERATIVA NON E’ SOLO PER LA CASA, MA E’ UN PROGETTO DI PROMOZIONE DELLA QUALITA’ DELLA VITA; infatti non si propone solo di costruire case, ma anche di sostenere progetti di scuole popolari per i ragazzini dei quartieri poveri, di sviluppare iniziative di cultura sociale, promuovere l’aggregazione dei ragazzi intorno ad una OLIMPIADE dei QUARTIERI di Santo Domingo, strappandoli al giro della delinquenza dilagante, dal traffico di droga e prostituzione. Ho fatto un bonifico dall’Italia di 1000 Euro per dare subito un po’ di solidita’ a questo progetto, versando in una sola volta, come primo socio, l’equivalente di altre 60 quote di partecipazione individuale, per far si che questo seme gettato produca frutto in futuro, in questo Paese che e’ da apripista per molti altri Paesi dei Caraibi e del centroamerica.

Questa che segue e’ la relazione che ho mandato all’UNIONE INQUILINI di questo periodo: =========== REP. DOMINICANA e HABITAT RELAZIONE per l’UNIONE INQUILINI ITALIA di Carlo Cardarelli e Pedro Franco Caro Cesare, Caro Vincenzo e carissimi compagni tutti dell’Unione Inquilini, Vi invio questa breve relazione scritta a due mani con il compagno Pedro Franco che avevo gia’ conosciuto a Porto Alegre nel 2002 ed ho ritrovato oggi sempre in prima linea nella battaglia in difesa delle famiglie di sfrattati di Santo Domingo. Questo di Pedro Franco e’ davvero un lavoro enorme soprattutto perche’ lavora in un Paese dove la certezza del Diritto e’ cosa MOLTO MOLTO astratta, per non dire nulla. C’e’ corruzione ovunque e solo da pochi mesi un Governo di sinistra e progressista e arrivato al Governo con il Presidente Leonel Fernandez del Partito Liberation Dominicana, il quale ha iniziato subito con buona volonta’ e gia’ si vedono i primi risultati, i prezzi si sono abbassati, si e’ inaugurato il Palazzo di Giustizia nuovo con il proposito di fare della Giustizia un cardine per la legalita’ ed il riconoscimento dei diritti dei piu’ deboli. Nonostante tutto c’e’ sempre una fascia ristrettissima di ricchissimi che gestisce il potere e cerca di fare del tutto per non perdere i diritti che ha acquisito nel tempo con la forza ed il potere del denaro; la COSTITUZIONE DOMINICANA ufficialmente ha solo un paio di anni di vita (me la sono studiata un pochettino), ed in essa sono contenuti alti valori sociali e di liberta’ che devono soltanto ESSERE APPLICATI, e non ci sono molti meccanismi di controllo in questo Stato, anche perche’ molta della corruzione si annida tra la polizia ed i burocrati delle amministrazioni para-governative, le cui nomine dipendono dal partito che vince le elezioni; il quale puo’ sostituire chiunque nel suo incarico a prescindere se ha operato bene o male, ma solo perche’ appartiene al partito che adesso e’ al potere. Nel mio viaggio di vacanza nelle Repubblica Dominicana, fatto dal 3 dicembre 2004 al 13 gennaio 2005, ho potuto constatare il prestigio guadagnato dall’Unione Inquilini in questo Paese per la Sua partecipazione e per il Suo sostegno alla causa di HABITAT INTERNATIONAL DE HABITANTES (AIH), ed ora con la coordinazione mondiale di dell’ALLEANZA INTERANZIONALE DEGLI ABITANTI rappresentata da Cesare Ottolini.

Ho potuto conoscere esperienze e situazioni causate dal DEBITO ESTERNO e le politiche neoliberiste direttamente applicate sui Paesi centroamericani (Nicaragua, Honduras, El Salvador y Panamá) y Caribeños (Haití, Jamaica, Martinica, Santa Lucía, Cuba, Puerto Rico y Dominicana) las que participaron en un encuentro organizado por Jubileo Sur Américas, entre el 8 y el 11 de diciembre, siendo invitado por las organizaciones miembros de AIH y el compañero PEDRO FRANCO, quienes nos ofrecieron alojamiento y estadía en la ciudad de Santo Domingo.

Entre el 5 y el 10 de enero 2005 fui hospedado nuevamente en la ciudad de Santo Domingo en la casa del compañero PEDRO FRANCO, pudiendo conocer la experiencia que desarrollan las organizaciones miembros de AIH en los municipios Santo Domingo Este y Boca Chica, ambos de la Provincia de Santo Domingo, que es el área más golpeada en la actualidad por los desalojos forzosos que se realizan en República Dominicana, por no tener titulación del suelo donde viven.

La República Dominicana es uno de los países de mayor dificultad para la habitación popular, pues más del 50% de los habitantes no tienen seguridad del suelo donde están edificadas sus viviendas, lo que ocasiona desalojos forzosos de propietarios que consiguen la propiedad con medios poco transparentes en base a la corrupción.

Conocí también la experiencia de las organizaciones CODECOV y FRENPROCA, ubicadas en los barrios Valiente y La Caleta, precisamente a la Salida del Aeropuerto Internacional Las Américas en el municipio de Boca Chica, que además posee la playa más popular y abierta donde acude la población de la ciudad de Santo Domingo a recrearse por no poder ir a otras que están privatizadas.

En estos barrios comprobamos la situación de intranquilidad en que viven las familias por las amenazas de desalojos, la gran cantidad de dirigentes sociales, mayormente mujeres, que participan, la construcción de escuelas y obras sociales por las propias organizaciones o conquistadas por ellas frente al Estado. También vimos el entusiasmo como se trabaja para constituir la cooperativa de Vivienda y el Fondo Popular para la Vivienda y la tierra, a través del cual pretenden: que las personas ahorren para adquirir la tierra del suelo de su vivienda (titulación), mejorar las viviendas precarias, construir viviendas, servicios y equipamiento comunitario. El dinero para ese fondo proponen que sea generado por AHORRO DE LOS PROPIOS HABITANTES, DONACIONES Y FINANCIAMIENTO DEL ESTADO, INSTITUCIONES Y GOBIERNOS como el Vasco. Para iniciar conforme la Ley Cooperativa dominicana, ellos están movilizando y educando unas 200 familias socias y reuniendo los 3 mil euros que deben depositar para la incorporación, como fondo de Reserva Legal.

La experiencia del barrio Brisas del Este es muy similar a la de Valiente y La Caleta, una organización que enfrenta fuertemente los desalojos, UPROBRISAS (Unión Pro-Desarrollo de Brisas del Este), actualmente construyen una escuela los propios moradores impulsados por la organización comunitaria que también es miembro de AIH encabezada por su Presidente Manuel Soler Pérez. También se trabaja con mucho entusiasmo la idea de la COOPERATIVA.

Todo este tiempo estuve alojado en el barrio Isabelita donde funciona el CLUB Hábitat con una gran presencia de mujeres. La organización es coordinada por Argentina Peña, esposa de Pedro Franco, y ha dividido este barrio de unos 30 mil habitantes, en cuatro sectores, donde funciona para cada sector un Comité de Trabajo de 9 personas.

El trabajo fundamental del CLUB Hábitat está dirigido contra los desalojos, lograr el titulo del suelo, constitución de la Cooperativa de Vivienda y un programa que desarrollan para la Juventud con grupo de teatro.

Visitamos 3 sectores del barrio Isabelita muy importantes: El sector PARAÍSO donde en condiciones precarias habitan 26 familias que el 9 de julio del 2004 resistieron y evitaron el desalojo. Todavía está pendiente el veredicto de las autoridades, y la comunidad se moviliza previendo que es posible se reactive el intento de desalojos contra ellos.

Otro sector de Isabelita que visitamos fue “Parque del Este”, barrio colocado en la lateral Sur de la autopista Las Américas con el aeropuerto. Parte del barrio ya fue desalojado y sus habitantes ahora viven como inquilinos. Otra parte está bajo amenaza de desalojos. Otro sector visitado es en la frontera que separa a lo que ellos llaman “Isabelita I” e “Isabelita II”, en la calle 12, que es la calle central y comercial del barrio. Allí hay una gran población amenazada con ser desalojada, entre ellas 19 familias que ya se dictó una sentencia de desalojo por la Suprema Corte de Justicia, máximo Tribunal de la República Dominicana. Con el empeño del CLUB Hábitat se ha logrado detener el desalojo y llegar a una negociación mediante la cual los residentes obtendrían el título de los terrenos y los pagarían en tres años sin intereses.

Participé en una reunión el domingo 9 con estas personas, reunión en la que participó el Gobernador de la Provincia Santo Domingo, RENATO García, a quien regalé la bandera de UI.

Informo como los compañeros de República Dominicana han trabajado para constituir una Mesa de Diálogo con las autoridades del Gobierno. Telefónicamente hablé con el Procurador Fiscal, Lic. PERFECTO ACOSTA, máximo Representante de la Justicia en la Provincia de Santo Domingo cuando él hablaba con PEDRO FRANCO sobre estos problemas.

El Gobernador de la Provincia de Santo Domingo, máximo representante del Gobierno Central manifestó muy de acuerdo con los trabajos que se realizan los compañeros dominicanos y AIH, diciendo su disposición a ir a Brasil a tratar con los habitantes y el Gobierno Vasco el apoyo a la titulación de la tierra y la vivienda popular.

RECOMENDACIONES: Apoyo para fortalecer la iniciativa de la Cooperativa de vivienda en Santo Domingo, para titular la vivienda, mejorarla y evitar los desalojos. Trabajar con la comunidad dominicana inmigrante en Italia.

Buscar apoyo para fortalecer el trabajo educativo y en salud que desarrollan las organizaciones dominicanas en los barrios parte de la AIH: libros, cuadernos, equipamiento y mejoramiento de por lo menos una escuela popular por año.

Apoyar anualmente la iniciativa de desarrollar las OLIMPIADAS BARRIALES (utilería deportiva, libros, instrumentos artísticos, certificados y trofeos) como un programa que con deporte, actividades artísticas busca integrar a los jóvenes con su comunidad y combatir las drogas y la violencia. Continuar en la solidaridad internacional con sus luchas.

ANEXOS: DECLARACIÓN DE JUBILEO SUR Día Mundial de los DDHH- Delegados de Trece Países Demandan la Cancelación de la Deuda Externa Posted by Jubileo Sur/Américas on December 10, 2004 Delegadas y delegados que participan en Santo Domingo, República Dominicana en el Encuentro Centroamérica-Caribe “Ilegitimidad y Auditoría sobre las Deudas” organizado por la Red Jubileo Sur, en ocasión de conmemorarse este 10 de diciembre el Día de los Derechos Humanos, denunciaron como las políticas que obligan a los países de la región al pago de la deuda externa impulsadas por Estados Unidos, sus socios desarrollados del G-7 y los organismos financieros internacionales, condenan a los pueblos a sumirse en la pobreza y el subdesarrollo permanentes, mientras las élites que han sido favorecidas por ese nivel de endeudamiento gozan de toda impunidad.

En ese sentido los y las representantes de Santa Lucía, Jamaica, Cuba, Martinica, Puerto Rico, Haití, Honduras, El Salvador, Nicaragua, Panamá, Argentina e Italia consideran que en una realidad donde los Estados están destinando entre el 40 y 65% de sus presupuestos para el pago del servicio de una deuda que ya ha sido pagada muchas veces, que se sigue pagando cotidianamente debe servir para unir a los más amplios sectores en cada país en una gran cruzada nacional, regional, continental y mundial para exigir no solo la cancelación de la deuda externa, sino también el pago, la reparación y la restitución de las grandes deudas sociales, ecológicas e históricas del Norte desarrollado con el Sur.

Reafirman el rechazo a los Tratados de Libre Comercio (TLC-CA, República Dominicana/Estados Unidos, TLC Panamá/Estados Unidos y TLC Haití/Estados Unidos) y demandan de los gobiernos y Asambleas Legislativas la NO ratificación de los mismos. También expresan el repudio a la militarización de la región, los procesos de privatización de los servicios públicos (agua, luz, teléfono, salud, seguridad social, educación, etc.) en tanto representas nuevas formas de control y dominación por parte del gobierno de los Estados Unidos.

Los delegados internacionales expresan también su solidaridad con el pueblo haitiano en su resistencia contra la ocupación militar y su firme determinación por defender su soberanía y avanzar hacia la construcción de una sociedad justa y sustentable. “Hacemos nuestro también, el reclamo de ese pueblo por la cancelación y reparación de la odiosa e ilegitima deuda externa que se sigue cobrando al pueblo más empobrecido de nuestra América”.

Enfatizan las delegaciones que no hay mejor momento que este, 10 de diciembre, Día de los Derechos Humanos, ni un mejor lugar, la histórica Ciudad de Santo Domingo, por donde comenzó la empresa colonizadora y la Gran Deuda del Norte con los pueblos de las Américas, pero también la resistencia indígena, negra y popular que hoy continúa con el reclamo del NO PAGO de la Deuda Externa y una justa redistribución de la riqueza.

ENCUENTRO CENTROAMERICA-CARIBE “Ilegitimidad y Auditoria sobre la Deuda Externa” CIEM-Cuba PS Caritas-Panamá Red Sinti Techan- El Salvador PR Contra el ALCA- Puerto Rico PAPDA/JSA-Haití Bloque Popular -Honduras CEI- Nicaragua CAFRA- Santa Lucìa West Indies Univ. – Jamaica Unione Inquilini – Italia CNCP- Martinica Jubileo Sur- Argentina República Dominicana: CUP, COPADEBA, ================= Il 6 gennaio e’ EPIFANIA, per la Rep. Dominicana e’ il giorno dei REIES (RE MAGI), si fanno regali ai bambini e si dona dei dolcetti, quindi anche io non mi sono astenuto da questo rito ed ho fatto raccolta di regaletti per i bambini di Monserrate che ogni volta mi assalgono con mille richieste; quando arrivo a Monserrate e’ buio e la luce non c’e, ci si vede poco per cui decido di dare i regali il giorno dopo; poi arriva la luce e l’assalto non puo’ essere frenato, per cui apro le buste che contengono dolci e regali e mi faccio volentieri prendere all’arrembaggio dai pronipoti dei pirati di 200 anni fa; nel giro di 1 minuto sparisce tutto, mi salva Papo che si prende una busta per dare alcuni regali e dolci agli altri ragazzini del suo quartiere, ed anche io sono d’accordo con lui. Dal 7 gennaio Fino ad oggi 12 non ci sono sostanziali novita’ per cui saluto tutti con un arrivederci in ITALIA.

FINE CIAOOOO A TUTTI da: Carlo Cardarelli P.S. – Tornero’ in questa terra meravigliosa molto presto, forse anche questo prossimo dicembre 2005, nel frattempo se c’e’ qualcuno che come me e’ interessato a conoscere storia e cultura di questa popolazione mi puo’ scrivere a: “carlocardarelli@aliceposta.It”



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