4 in 4×4 – Tour del Marocco

Tour del Marocco in fuoristrada. Dalle città imperiali al profondo sud.
Scritto da: PATRIZIAVACCARO
Partenza il: 31/07/2009
Ritorno il: 15/08/2009
Viaggiatori: 4
Spesa: 2000 €
IL VIAGGIO: 31/07 – 2/08

4 IN 4X4. E’ questo il motto della nostra vacanza. Siamo io Patrizia, mio marito Massimiliano e i nostri due amici, Elena e Andrea. Partiamo da Torino venerdì 31 luglio alle 9 con il nostro fuoristrada, un Suzuki Vitata (ecco perché 4×4) alla volta del Marocco. Dopo molte considerazioni economiche decidiamo di percorrere la stessa strada che fanno i marocchini che emigrano verso il nostro paese quando d’estate ritornano alla loro terra: ossia passando per la Francia e poi per la Spagna per arrivare ad Algericas dove, su un traghetto, è possibile raggiungere la terra africana. Il viaggio è molto lungo: 2100 km e anche abbastanza dispendioso (€ 450 a tratta per benzina e pedaggio autostradale e altri € 600 di traghetto per andata e ritorno, per un totale di € 1500 a/r). Per spezzare il viaggio decidiamo di fare tappa a Valencia dove pernottiamo e visitiamo la città in un giorno. Ripartiamo da Valencia sabato sera 1 agosto per arrivare all’imbarco dei traghetti la mattina del 2. Dopo circa mezz’ora di attesa ci imbarcano sul traghetto e dopo circa un ora e mezza di navigazione arriviamo al porto di Tangeri. Sbarchiamo in terra marocchina alle 11 ora locale e subito iniziamo la discesa verso sud.

PRIMO GIORNO: 2/08

La prima sosta la facciamo nel bellissimo paese di CHEFCHAOUEN, collocato ai piedi delle vette dei monti del Rif. Qui arriviamo affamati e subito veniamo avvicinati da un ragazzo marocchino che prima ci chiede da dove veniamo e cerca di fare due chiacchiere con noi, e poi ci accompagna a mangiare sulla terrazza di un piccolo ristorante all’interno della caratteristica Medina Blu. Qui mangiamo uno dei più buoni tajine che abbiamo mangiato in Marocco, seguito da uno squisito tè alla menta. Dopo una breve visita della Medina ripartiamo alla volta di MEKNES, dove arriviamo stanchissimi e, su consiglio della Lonely Planet, decidiamo di pernottare all’Hotel de Nice. Elegante albergo nella Ville Nouvelle dove per 574 DH a coppia pernottiamo e facciamo un’abbondante prima colazione.

SECONDO GIORNO: 3/08

Anche qui, appena usciti dall’albergo, veniamo avvicinati da un uomo che prima scambia con noi qualche parola e poi ci chiede se vogliamo che ci faccia da guida nella Medina. Per 100 DH ci accompagna in un giro di un paio d’ore. La nostra guida ci mostra la Medina vissuta con tutti i suoi laboratori: una piccola falegnameria, un fabbro, un frantoio, l’hammam (rigorosamente diviso per sesso), un erboristeria dove acquistiamo due pezzi di muschio bianco e infine la zona delle concerie, preceduta dall’odore nauseabondo delle pelli e degli agenti chimici usati per conciarle. Qui passiamo in mezzo alle vasche usate per le varie fasi di lavorazione, vediamo come, con una pressa vengono stirate le pelli che arrivano sin qui esclusivamente a dorso d’asino. Infine ci addentriamo nel vero mercato degli animali dove vengono vendute e uccise galline nel bel mezzo della piazza. Questa si dimostra un’esperienza un pò forte, soprattutto per gli odori, ma che ci lascia estremamente soddisfatti. A questo punto, ritorniamo in albergo, prendiamo le valigie e ci dirigiamo alla vicina FES. Anche qui, su consiglio della Lonely, alloggiamo nella Ville Nouvelle, all’Hotel Splendid, dove per 470 DH a notte a coppia pernottiamo e facciamo colazione. Dopo un tuffo in piscina e qualche attimo di relax, ripartiamo per le TERME DI MOUNLAY YACOUB, consigliateci da amici marocchini. Anche questa volta non possiamo che rimanere soddisfatti per i loro consigli. Per 320 DH a testa facciamo un bagno in un vasca idromassaggio con l’acqua termale e un favoloso massaggio di 30 minuti. Usciamo dalle terme riposatissimi, ma anche affamati, cosicché ci fermiamo nel paese a mangiare della carne alla brace. Ci sembra di essere gli unici turisti, perché i molti bar e ristoranti che affacciano sulla via principale sono tutti colmi di marocchini, che sembrano essere venuti per la festa del paese.

TERZO GIORNO: 4/08

Anche a Fes troviamo una guida non ufficiale, ma che invece si spaccia per tale, per visitare la labirintica Medina. In ogni caso, anche se Abdul non è una vera guida, il suo francese è perfetto, come anche la sua disponibilità. Qui ci conduce tra le viette della Medina, ci spiega che questa è divisa in 350 quartieri e ognuno di questi è dotato di un hammam, un forno, una fontana, una scuola e una moschea. Qui visitiamo una delle più antiche scuole cornice del Marocco, la bottega in un berbero che, dopo averci offerto un tè alla menta, ci vende dei tappeti. E poi un ebanista che con uno scalpello, un pezzo di legno e dello spago, aiutandosi con mani e piedi, ci produce una piccola trottola col profumatissimo legno di cedro. E poi ancora una cooperativa a conduzione femminile che produce e vende prodotti realizzati con l’olio di argan, una famiglia di ricamatori di stoffe, un gioielliere e infine da una terrazza, ammiriamo le famosissime concerie. Prima di ritornare in albergo chiediamo ad Adbul di accompagnarci con un taxi a visitare la Medina dall’alto, un favoloso contrasto tra i numerosi minareti e i tetti delle case ricoperti da antenne paraboliche. Spediamo il resto del pomeriggio nella piscina dell’Hotel e la sera decidiamo di andare a mangiare un cous-cous nella Medina, al Ristorante Le Casbah dove ceniamo sul terrazza con splendida vista sulla città storica.

QUARTO GIORNO: 5/08

Partiamo la mattina alle 10 da Fes e dopo circa un oretta e mezza arriviamo nella “città alpina” di IFRANE, situata a 1650 m e costruita dai francesi negli anni ’30 che cercarono di ricreare un tipico paesaggio alpino. Ripartiamo poco dopo e sulla strada ci fermiamo a AZROU, nella bellissima foresta di cedri, dove veniamo a contatto con le numerose bertucce che sembrano proprio non aver paura di noi. Ripartiamo nuovamente e da adesso in poi notiamo che il paesaggio inizia a cambiare, lasciando spazio a numerosi altipiani e diventando prevalentemente roccioso. Arriviamo verso sera a ZOUALA, un piccolo villaggio dopo Errachidia, in prossimità della VALLEE DU ZIZ. Qui, in un punto panoramico da dove si domina tutta l’oasi, incontriamo Said che ci chiede se vogliamo andare a dormire ecenare a casa sua, offrendoci anche di portarci l’indomani verso Merzouga per fare un escursione nel deserto con i dromedari. Accettiamo e anche questa volta non rimaniamo delusi. La sua casa è bellissima e poi è praticamente dentro l’oasi!!!. Prima di cenare il nipote di Said, Ismael, ci fa fare un giro all’interno dell’oasi fino a raggiungere un laghetto dove ci chiede se vogliamo fare il bagno, forse più per la curiosità di vedere due ragazze in costume da bagno!. In ogni caso rifiutiamo, anche perché l’acqua non è molto invitante. Rientriamo quindi in casa e ceniamo sul terrazzo con un buon tajine.

QUINTO GIORNO: 6/08

L’indomani ripartiamo noi quattro più Said per MERZOUGA, facendo anche una pista sterrata dove i ragazzi si divertono a guidare il fuoristrada. Arriviamo all’Hotel Tombouktou, un bellissimo villaggio con piscina dove trascorriamo alcune ore prima di partire per il deserto con i dromedari. Said avrebbe dovuto accompagnarci ma, dicendoci di sentirsi poco bene, rimane in hotel con la promessa che ci saremmo rivisti l’indomani. In realtà, la mattina seguente non lo ritroviamo, anche perchè l’avevamo pagato prima di partire da Zouala (300 DH a coppia per cena, pernotto e prima colazione a casa sua e altri 600 DH a coppia per l’escursione nel deserto). In ogni caso riusciamo lo stesso a ritrovare la strada per Erfoud.

L’escursione nell’ERG CHEBBI, si dimostra però una piacevole esperienza. Al tramonto, dopo due ore in “sella” al dromedario (un po’ faticoso, soprattutto per i ragazzi!!), arriviamo in un oasi ai piedi di una duna alta 120 m. Qui cerchiamo di raggiungere la cima, ma visto che risulta essere troppo faticoso, ci godiamo il sorgere della luna dal punto che abbiamo raggiunto, a pochi passi dall’accampamento. All’accampamento di tende allestito per i turisti, mangiamo un insalata e un tajine a lume di candela su un tavolino basso e dopo cena tiriamo fuori i materassi dalle tende e dormiamo sotto le stelle!

SESTO GIORNO: 7/08

La sveglia alle 6 ci permette di ammirare l’alba nel deserto, uno spettacolo davvero impagabile! Ripartiamo quindi con i nostri dromedari e dopo 2 ore arriviamo al villaggio dove, dopo colazione e una doccia ripartiamo in direzione Ouarzatate. Percorriamo in auto la strada che passa per le GORGES DU TODRA e LA VALEE DEL DADES. Questa è sicuramente una delle strade più belle del Marocco, ricca di canion molto profondi entro i quali scorre un fiume di vegetazione dal verde acceso. Il paesaggio si arricchisce, di tanto in tanto, grazie alle numerose kasbah che si affacciano sul percorso. Arriviamo al EL-KELAA M’ GOUNA dove ci fermiamo per acquistare un pugnale intarsiato e della crema alla rosa, entrambi prodotti tipici di questa zona. Decidiamo di dormire prima di arrivare a Ouarzazate, così superiamo Skoura e prendiamo una strada sterrata sulla destra che ci porta in un albergo paradisiaco, lo Chez Talout, dove dal terrazzo è possibile ammirare il meraviglioso palmeto e le montagne circostanti. Ci accordiamo con il simpaticissimo Sofian per una camera quadrupla, cena e prima colazione per 500 DH a coppia. Un vero affare!. Dopo un bagno in piscina ceniamo con un tajine e alcuni antipasti piuttosto ricercati.

SETTIMO GIORNO: 8/08

La mattina ripartiamo in direzione Marrakech. Sostiamo ad AIT BENHADDOU per vedere una delle kasbah meglio conservate del Marocco. Qui incontriamo Hibraim, un ragazzo di 15 anni che si “offre” di farci da guida, all’interno di questo agglomerato di stanze realizzate solo con paglia e terra. Il paesaggio che si gode dal punto più alto della kasbah è strepitoso, sembra di guardare un presepe gigante, dove la terra rossa della montagna e della kasbah fa da sfondo al verde intenso della vegetazione. Da qui cerchiamo di proseguire la strada che dopo qualche chilometro diventa una pista sterrata, che dovrebbe portarci al TIZI-N-TICHKA. In realtà, dopo circa 7 km, troviamo dei ragazzi che ci dicono che la strada è chiusa e quindi siamo costretti a tornare indietro per poter prendere l’unica strada che, passando da Tizi-N-Tichka, porta a Marrakech. Anche questa strada si dimostra molto panoramica, anche se piuttosto faticosa, visto che per percorrere 160 km ci mettiamo circa 4 ore!. La strada, però, offre uno spettacolo panoramico dove, dall’alto dei suoi 2260 m, si possono vedere solo i solchi che l’asfalto lascia sulla montagna assolutamente priva di vegetazione. Arriviamo verso sera a MARRAKECH e per trovare l’albergo che abbiamo prenotato nella Medina, l’Hotel Assia (350DH a coppia per notte), ci aiuta un uomo marocchino che col motorino ci fa strada. Ci addentriamo con l’auto nella Medina ed è un vero inferno! Motorini, biciclette, pedoni, asini, sembra che tutti cerchino di venirti addosso. Raggiungiamo un parcheggio pubblico e qui troviamo una bella sorpresa. Il parcheggio per 2 notti ci costa 200 DH (10 volte tanto rispetto a quanto pagato a Fes e Meknes). Ci rendiamo conto di essere stati truffati, ma non possiamo fare altro che pagare! In più, la “guida” che ci accompagnato all’hotel, ci chiede altri 100 DH. Siamo veramente allibiti, gli diamo 20 DH e qualche euro, anche perché sappiamo benissimo che parte di quei 200 DH pagati per il parcheggio sono suoi. Arrivati nel riad, chiediamo all’albergatore che ci dice che solitamente il costo del parcheggio a notte va dai 30 ai 50 DH al giorno. Siamo neri, tutte le belle impressioni avute sin ora sono state cancellate. In ogni caso cerchiamo di dimenticare questa brutta esperienza e ci dirigiamo verso la vicina piazza di Djemaa el-Fna per cenare, che si dimostra un vero formicaio di persone, odori e rumori. Entrare nella piazza è affascinante ma anche faticoso visto che veniamo subito aggrediti dai procacciatori che ci mostrano i menù per farci accomodare al loro banchetto. Noi, invece, cerchiamo il n. 12, consigliatoci da amici. Qui mangiamo della carne alla brace molto buona, accompagnata da verdure fritte e grigliate. È strano per noi che fino a ieri abbiamo incontrato la tranquillità immergersi in questo caos completo! Decidiamo quindi di ammirare il meraviglioso spettacolo della piazza sorseggiando una bibita su uno dei tanti terrazzi che si affacciano su di essa.

OTTAVO GIORNO: 9/08

La mattina decidiamo di prendere una guida ufficiale per visitare la Medina, visto che ci sembra piuttosto caotica e labirintica, ma soprattutto perché non vogliamo più incontrare seccatori. Abdoul ci fa fare un giro tra i vari souk, visitiamo la scuola coranica e facciamo qualche acquisto. A differenza delle altre guide, però, questa si dimostra “troppo ufficiale” e poco divertente. Terminiamo il giro dopo circa 2 ore, anche perché le medine marocchine sono tutte molto simili, sia per conformazione che per la varietà de prodotti che offrono. Decidiamo quindi di rilassarci un po’ in un hammam, la Medina SPA, un piccolo riad dalle pareti bianche e nere e dagli arredi fusion. La nostra coccola consiste in un hammam, il gommage al sapone nero, una maschera all’argilla e da un meraviglioso massaggio di 30 minuti all’olio di argan, il tutto per 250 DH a testa. È la prima volta per noi in un hammam, e anche se il gommage risulta un pò doloroso, è meraviglioso toccarsi la pelle e sentirla così morbida!

Rientrati in hotel decidiamo di cenare nella Ville Nouvelle, in un ristorante che serva anche alcolici. Ceniamo quindi al Jacaranda, un ristorante piuttosto elegante dalla cucina marocchina e internazionale.

NONO GIORNO: 10/08

Ripartiamo la mattina in direzione ESSAOUIRA, il paese sulla costa atlantica rinomato per il surf, la sua affascinante mediana fortificata sul mare e l’atmosfera piuttosto hippy. Troviamo due stanze all’Anciene Maison (300 DH a notte per la doppia senza colazione) e subito ci dirigiamo al porto attratti dal profumo del pesce alla brace. Qui, si affacciano numerosi banchetti che espongono e cucinano pesce fresco. Facciamo un pranzo a base di gamberoni, gamberi e un orata buonissima. Il pomeriggio lo spendiamo gironzolando nella medina, forse l’unica diversa dalle solite marocchine, in quanto spaccata in due da un’ampia strada centrale. Anche le persone qui cambiano molto, è veramente un ritrovo di “alternativi” e giovani marocchini,europei e americani. Ceniamo la sera in un tipico ristorate marocchino lungo la via principale, e dopo una passeggiata, andiamo a dormire.

DECIMO GIORNO: 11/08

Partiamo la mattina per cercare una località di mare più tranquilla dove i ragazzi possano provare a fare surf. La troviamo nella vicina Saouira, a circa 40 km da Safi, la classica località marittima dove i marocchini vengono a trascorrere le proprie vacanze. Qui, infatti, non ci sono strutture alberghiere né ristoranti, ma solo un bar, un macellaio e tante villette. Facendo un giro nel paese incontriamo casualmente Abramo, un uomo marocchino che vive a Torino e che ci aiuta a trovare una casa da affittare per un paio di giorni (€ 100 per 2 notti per tutti e 4). Il pomeriggio lo spendiamo quindi in spiaggia, dove il sole è caldissimo e l’acqua piuttosto fredda. La sera decidiamo di andare nella vicina Safi, una città industriale e non turistica deturpata da uno stabilimento industriale che si affaccia proprio sul mare. Ceniamo al Gègène, un ristorante piuttosto elegante, con dei piatti a base di pesce. Tornando a casa ci rendiamo conto che nel paese si sta svolgendo una festa, visto che dal nostro terrazzo possiamo vedere un palco da cui si esibiscono alcuni cantanti. In realtà veniamo poi a sapere che quest’animazione non è una cosa eccezionale, bensì si ripete tutte le sere!

UNDICESIMO GIORNO: 12/08

Purtroppo, a causa di problemi di salute, io sono costretta a farmi accompagnare a Casablanca per prendere un aereo che mi riporti in Italia. Dopo avermi accompagnata all’aeroporto Mohammed V di Casablanca, i miei compagni di viaggio arrivano a Casablanca dove trovano ad aspettarli il nostro amico Wadì, un ragazzo marocchino che con la sua famiglia si è trasferito nel nostro paese. Trascorrono con lui il pomeriggio visitando la grande moschea di Hassan II costruita sul mare. Purtroppo non riescono ad entrare poiché sono fuori dall’orario di visita. Proseguono quindi il giro spostandosi con lui sul lungomare per ammirare i locali che si riempiono di gente. Per cena, Wadì e suo padre li portano a mangiare in un ristorante di pesce, il Youness, nel quartiere di Bornazil. Dopo aver litigato per il conto, lasciano il padre di Wadì e si spostano col nostro amico nuovamente sulla costa, dove la gente è in continuo aumento. Loro prendiamo un tè alla menta e, spostandosi di 30 km verso sud, vanno nella casa al mare di Wadì a SIDI RAHAL. Li passano la notte dormendo sui tipici divani del salotto marocchino.

DODICESIMO GIORNO: 13/08

Il giorno seguente è completamente dedicato al relax. I miei compagni decidono di fare finalmente una giornata di mare (anzi di Oceano) che terminerà con un ottimo cous cous aux legume et poulet preparato dalla zia di Wadi e una passeggiata serale sul lungo mare.

TREDICESIMO GIORNO: 14/08

È tempo di avvicinarsi a casa, quindi i 3 in 4×4 decidono di partire alla volta di ASILAH, per trovare il BERBERI, una “maison de campagne” gestita da ragazze spagnole, consigliatoci da alcuni amici, dove regna il relax più assoluto. In realtà non sarà così facile da trovare visto che in Marocco non è molto facile trovare cartelli sia stradali che pubblicitari. In ogni caso, dopo aver posato i bagagli, i ragazzi vanno nuovamente in cerca di una spiaggia attrezzata per il surf, ma anche questa volta cercheranno invano. Decidono quindi di cercare la PLAYA LAS QUEVAS, una spiaggia dalle forti influenze andaluse, dove rilassarsi un pò. La cena a base di pesce verrà consumata nel ristorante De La Place di fronte alla spiaggia e alle mura ristrutturate della Medina. Dopo cena decidono di fare una passeggiata nella Medina, che però risulta molto diversa dalle altre visitate sino ad ora, in quanto è circondata da robuste fortificazioni di pietra costruite dai portoghesi nel XV secolo. Sia l’interno che le mura sono state ristrutturate e tirate a lucido da artigiani e artisti che hanno aperto laboratori lungo le vie principali.

QUATTORDICESIMO GIORNO: 15/08

È ora di tornare a casa. Quindi non resta che arrivare a Tangeri e imbarcarsi sul primo traghetto alla volta dell’Europa, con un’esperienza che ci ha lasciato nel cuore e nella mente bellissimi ricordi: le persone cordiali ed ospitali, le immagini dei paesaggi da lasciar senza fiato, i rumori assordanti delle medine e i profumi invitanti della cucina marocchina.

Spesa a persona (compreso viaggio, benzina, pernotto e pasti): circa € 1100

Km percorsi: 3000 km in Marocco + 4000 km di viaggio da Torino a Tangeri



  • Francesca Gerunda Francesca Gerunda
    Ciao grazie per il resoconto Unico mio dubbio è il caldo, soprattutto nelle tappe nel deserto. e' sopportabile?? Abbiamo nel nostro gruppo anche due ragazzini...."
  • Francesca Gerunda Francesca Gerunda
    Ciao grazie per il resoconto Unico mio dubbio è il caldo, soprattutto nelle tappe nel deserto. e' sopportabile?? Abbiamo nel nostro gruppo anche due ragazzini...."
  • Francesca Gerunda Francesca Gerunda
    Ciao grazie per il resoconto Unico mio dubbio è il caldo, soprattutto nelle tappe nel deserto. e' sopportabile?? Abbiamo nel nostro gruppo anche due ragazzini...."
  • Roby&Manu Roby&Manu
    Voto 10...solo perchè non si può dare di più...ppprrrrr. Al di là di una becera ironia....complimenti...penso sia veramente d'aiuto per chi vuole organizzarsi un viaggio in Marocco "
  • Roby&Manu Roby&Manu
    Voto 10...solo perchè non si può dare di più...ppprrrrr. Al di là di una becera ironia....complimenti...penso sia veramente d'aiuto per chi vuole organizzarsi un viaggio in Marocco "
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