4 giorni ad Amsterdam e nei dintorni
A marzo avevamo catturato una discreta offerta Meridiana da Torino. Meridiana non si sbilancia mai molto, con le offerte…Ma la comodità di partire direttamente dalla ns città e di arrivare a Schipol (l’aeroporto di Amsterdam; molti voli low-cost in realtà atterrano ad Eindhoven o Rotterdam, molto più lontano) valevano il maggior costo rispetto a un volo più “low” da Malpensa o peggio ancora da Orio al Serio.
Un rapido giro su internet aveva confermato che gli hotel ad Amsterdam sono carissimi, in posizione davvero centrale non si trovava nulla a meno di 120 € (senza colazione!) in due stelle alquanto squalliducci…E allora avevamo optato per un B&B trovato su www.Amsterdamaccommodationsonline.Com Mai scelta fu più felice! Una splendida casa del 1500, in zona centralissima, con uso di cucina e internet, una pantagruelica colazione a buffet, la camera con il tetto di travi a vista, per una cifra ben inferiore! Sconsigliata però a chi ha problemi anche minimi di deambulazione, vista la scala ripidisssssssima…
Giorno 1 Siamo giunti ad Amsterdam il sabato mattina; da Schipol ci sono treni ogni 10 minuti, i biglietti sono in vendita alle macchinette automatiche (che parlano 4 lingue, tranquilli!) e si può pagare con monete o con bancomat/carta di credito. Il costo è di 3.60€ a persona. Attenzione che i bilgietti vengono venduti per il giorno stesso, oppure senza data. Se sono senza data vanno obliterati, sennò no. I controlli ci sono, eccome, inutile tentare di farla franca.
Dalla stazione il ns B&B distava solo 5 minuti a piedi, dopo aver lasciato i bagagli, ritirato le chiavi e pagato la camera ci siamo subito lanciati tra la folla lungo il Damrak, e di folla ce n’era davvero tanta! Un giretto a zonzo per un paio d’ore, imparando che non bisogna mai calpestare le piste ciclabili senza aver BEN guardato a destra e sinistra (le bici hanno sempre la precedenza) e poi treno per Delft, dove dovevamo incontrare un’amica. Anche questi biglietti si comprano alle macchinette automatiche, addirittura allo sportello fanno pagare un sovrapprezzo, quindi meglio evitare e arrangiarsi da sè, è molto facile l’acquisto. Meno chiaro capire quale treno prendere, se non si è consultato preventivamente l’orario su internet (www.Ns.Nl – è anche in inglese). Ciascun tabellone giallo riporta gli orari per una direttrice di viaggio (ad es. Amsterdam – Den Haag – Rotterdam) e segnala gli orari, il binario e le fermate effettuate per ciascun treno (ce ne sono tre tipi: stoptrein, è un regionale che ferma dappertutto, sneltrein, è un interregionale con meno fermate, e intercity). Il biglietto ha sempre lo stesso prezzo, indipendentemente dal tipo di treno. Tra l’altro, i biglietti sono molto cari: rispetto all’Italia, quasi il doppio. Delft è quella che noi chiameremmo una cittadina di provincia, carina, una enorme piazza su cui si affaccia una cattedrale dal campanile assolutamente sproporzionato alla dimensione del paese, ma non ha più molto della sua storia antichissima; anche la casa del famoso pittore Jan Vermeer non esiste più. Delft è ovviamente famosa per le sue ceramiche bianche e blu.
Di ritorno ad Amsterdam, la levataccia per andare in aeroporto la mattina prestissimo si faceva sentire e quindi dopo una cena veloce in un ristorante cinese (Oriental City, che non consiglierei) abbiamo deciso per un meritato sonno ristoratore.
Giorno 2 Per la domenica, sempre in compagnia della nostra amica, avevamo deciso di visitare il Parco Keukenhof, a Lisse, famoso per le fioriture di tulipani. Il Parco è aperto solo per le fioriture delle bulbose, quindi da fine marzo a metà maggio. Il biglietto si può pre-acquistare su internet (www.Keukenhof.Nl – in diverse lingue, dà anche informazioni sull’andamento delle fioriture in base al meteo) permettendo di dribblare le code all’ingresso, tipiche dei giorni festivi.
Il Parco si raggiunge andando in treno a Leiden (mezz’oretta da Amsterdam) e poi prendendo il bus n°54 fuori della stazione. Per il bus si può acquistare in stazione un biglietto A/R, che costa 7 €, oppure molto più economico è acquistare una “Strippenkarte”, un bilgietto a corsa multipla che si può usare sugli autobus e sui tram di tutto il Paese, quindi anche ad Amsterdam. Si trova da 15 o 45 strippen, e costa 6.70€ o 19.80€ rispettivamente. Da Leiden al Keukenhof servono 5 strippen a testa, quindi il viaggio ha un costo di soli 4.40€ anzichè 7! Per Amsterdam, in genere tutte le destinazioni turistiche sono in zona 1, che richiede 2 strippen a testa. Ovviamente, si può usare per più persone contemporaneamente, basta dirlo al bigliettaio; si può usare l’ultima strippen di una carta e la successiva su una nuova carta. Le strippenkarte si comprano in stazione, all’ufficio postale e dai tabaccai, ma ad Amsterdam molti negozi di souvenir ce l’hanno (in genere c’è scritto sulla vetrina).
Il Parco è risultato essere davvero splendido, le fioriture per ns fortuna erano all’apice, il sole splendeva e anche il paesaggio nei dintorni, visto dall’autobus, era davvero fantasticol, con i campi di tulipani fioriti! Le foto sono state tantissime, ovviamente! Nessun amante dei giardini può mancare la visita! Essendo molto grande (ben 22 ettari) 4 o 5 ore di passeggiata sono passate senza accorgercene; dentro il parco si può anche visitare un mulino. La gente era tanta, soprattutto il pomeriggio dopo le 14; meglio arrivare presto e godersi il parco la mattina. Di ritorno dal parco, una puntatina a Leiden città: ci è piaciuta pià di Delft, la piazza centrale si affaccia su un porto-canale molto caratteristico, e sulla strada dalla stazione c’è un bel mulino, ancora in azione. Alla sera ad Amsterdam, decidiamo per una cena Thailandese, in un ristorantino in zona Jordaan consigliato dalla ns fedele Lonely Planet: ottima cena, e splendida passeggiata in qs quartiere tranquillo e ricco di verde, che è diventato il ns preferito! Dopo cena, classica puntata al Red District, con noi un fiume di gente di tutte le età tra signorine in vetrina e negozi di accessori …Per tutti i gusti! A parte la fama del quartiere, si tratta comunque di una zona molto antica della città, e le case sono una più bella dell’altra, dal punto di vista architettonico.
Giorno 3 Oggi e domani, finalmente Amsterdam! Ci procuriamo una nuova Strippenkarte all’ufficio turistico VVV davanti alla stazione, e colti da improvvisa ispirazione pre-acquistiamo qui il biglietto cumulativo per il Rijksmuseum, il Van Gogh Museum e la mostra Rembrandt-Caravaggio. Si può utilizzare in due gg consecutivi, permette di risparmiare 5 € (costa 25 €, anzichè 10€ x 3= 30 €) e soprattutto scopriremo che permette di …Dribblare una coda davvero infinita davanti alle casse!! Beata ispirazione!! A proposito di Amsterdam Pass e simili: a noi sono parse tutte molto care, per sfruttarle davvero bisogna dedicarsi a svariati musei al giorno, non tutti sono compresi nel prezzo, e in realtà i trasporti se pagati con la strippenkarte (il biglietto singolo fatto a bordo costa ben 1.60€!) non sono affatto cari (1 viaggio costa 88 cent, e dura 1 ora di tempo).
Prendiamo il tram 2 davanti alla stazione e scendiamo in Museumplain, davanti al Rijksmuseum, ma oggi ci dedicheremo al Van Gogh e alla mostra di Rembrandt (che sono nello stesso edificio). Come detto prima, scopriamo con gioia la corsia preferenziale per i possessori di biglietto prepagato, e sotto gli occhi invidiosi di circa 200 persone..Entriamo subito! Dopo un’overdose di splendida arte, ci concediamo un kekab in un baracchino in zona, e poi torniamo verso il centro, per fare un giro in battello lungo i canali.
Il tour dura un’ora, ci sono diverse compagnie ma più o meno fanno tutte lo stesso giro. Si parte dal Damrak, che è il vecchio porto della città. Il giro ci è molto piaciuto perchè dà un’immagine della città da un punto di vista inusuale, e si visita anche la parte nord dei canali, oltre la stazione verso il mare, con alcune costruzioni avveniristiche come il museo della Scienza (NEMO), progettato da Renzo Piano.
Nel pomeriggio decidiamo di visitare la casa dove si nascose per più di due anni Anne Frank con la famiglia, nel Jordaan. La casa è vuota, perchè il mobilio fu portato via dai tedeschi, ma alle pareti ci sono ancora disegni e poster appesi da Anne e gli altri ragazzi, e l’allestimento è molto evocativo e davvero commovente. Nei pressi ci sono anche la casa dove abità Cartesio, e il monumento alle vittime omosessuali dei campi di sterminio.
Per la ns ultima serata ad Amsterdam decidiamo per un menù argentino, ci sono moltissimi ristoranti di qs tipo. Mangiamo (molto bene) da Los Argentinos, in una traversa di Prinzengracht. A proposito, cenare fuori costa come da noi, 25-30 € a testa per una cena normale. Non abbiamo provato la cucina olandese…Magari la prossima volta… Ma la ns amica ce ne ha parlato molto male…Per fortuna i ristoranti etnici abbondano! Giorno 4 Oggi ci attende il Rijksmuseum. Riprendiamo il ns tram 2 ma sulla strada facciamo tappa al Bloemenmarkt, il mercato dei fiori. Molto carino, ma anche molto turistico… I bulbi e i semi in vendita si trovano in massima parte anche in Italia, e per i bulbi di tulipani non è stagione.
Al Rijksmuseum dribbliamo di nuovo con massima soddisfazione la coda, grazie al ns ticket prepagato, e visitiamo l’allestimento temporaneo che mostra a rotazione circa 200 dei migliori pezzi del museo, che è attualmente in ristrutturazione.
Per pranzo assaggiamo i caratteristici panini con l’aringa, snack molto comune ad Amsterdam, poi ci dirigiamo verso la stazione per prendere un autobus che ci porti verso il NEMO. In realtà noi vogliamo visitare il Museo navale, lì vicino, perchè c’è ormeggiata nel porto una fedele ricostruzione (in scala 1:1) di una nave della Compagnia delle Indie, che faceva rotta verso l’Indonesia per il commercio delle spezie. Gli ambienti sono allestiti con il mobilio e le suppellettili dei marinai, le merci nella stiva e ci sono anche alcuni figuranti in costume d’epoca. La visita è affascinante, e si può capire bene la vita di bordo. Dalla nave c’è anche un bel panorama verso il NEMO.
Ci incamminiamo verso il quartiere del Plantage, poco distante, arriviamo fino al cancello dell zoo e poi facciamo ancora quattro passi in zona; un altro quartiere che ci è piaciuto davvero molto. Prendiamo il tram 14 che ci lascai in paizza Dam dopo un bel giro in una zona (quella della Rembrandtplein) che non eravamo riusciti a vedere a piedi. Dopo un gelato, facciamo qualche acquisto al supermercato Albert Heijn che c’è dietro il palazzo reale (soprattutto spezie per i miei piatti etnici.. In Italia c’è davvero troppo poca offerta!) e poi andiamo a prendere i bagali al B&B, è ora di andare all’aeroporto…