4 giorni a Maiorca in primavera

Poco mare... Tanti trekking
Scritto da: marti80
4 giorni a maiorca in primavera

Recuperiamo 2 anni dopo questo mini viaggetto a Maiorca per il ponte pasquale, che avevamo progettato per il 2020 ma che era saltato per ovvi motivi.

Informazioni utili

Voli

Acquistati a inizio gennaio per metà aprile con Ryanair (Bergamo – Palma di Maiorca) per 60€ a testa a/r incluso doppio bagaglio a mano e priority.

Auto

Prenotata dall’Italia tramite Autoeurope, autonoleggio Hiper: per un’auto piccola spendiamo 230 euro per 4 giorni. Raggiungiamo il banco di ritiro fuori dall’aeroporto tramite navetta, in pochi minuti. Facciamo un po’ di coda e in quasi 1 ora (la nostra auto non era pronta per motivi non chiari) ritiriamo una Nissan Micra, mediamente bottata e non recentissima.

Pernottamenti

Dall’italia abbiamo prenotato tutte e 4 le notti tramite Booking, sempre in hotel con prima colazione inclusa.

Clima

Siamo stati abbastanza fortunati: a parte il primo giorno un po’ nuvoloso, abbiamo poi sempre avuto giornate soleggiate e calde.

Giovedì 14 aprile 2022

Volo alle 9 da Bergamo che parte puntuale e ci fa arrivare alle 10,30. Perdiamo quasi 2 ore per i controlli (veloci) e il ritiro dell’auto e alle 12 passate siamo pronti a partire. Dopo un pranzo veloce, ci dirigiamo a Le Font des Pi, dove parcheggiamo e iniziamo la salita a piedi per il Puig de Galadzo. Impieghiamo 1 ora e mezza per arrivare alla vetta (500mt di dislivello) da cui si vede Palma e tutta la parte ovest dell’isola. Ritorniamo all’auto e a metà pomeriggio iniziamo a guidare verso Andratx. Da qui parte la strada panoramica MA-10, tortuosa e che corre a mezza costa sul versante nord dell’isola. Facciamo un po’ di soste: Mirador Ricardo Roca (da cui si vedono le scogliere) e poi scendiamo alla Cala de Estellencs. Alle 19,30 arriviamo all’Hotel Continental Valldemossa (molto consigliato per le camere super spaziose e con vista mare e balcone ampio).

 Venerdì 15 aprile 2022

Sveglia alle 7 e scendiamo riposati per l’abbondante colazione. Andiamo in auto a Port de Valldemossa, piccolo villaggio sul mare che si raggiunge con una strada stretta e tutta tornanti. Il paese è ancora addormentato e riusciamo a visitarlo in solitudine. Ripartiamo poco dopo per andare a visitare Valldemossa.

Visitiamo il centro, compriamo un po’ di pane in un panificio e poi partiamo per una passeggiata che dal paese ci porterà al Pico Es Caragolì, che si trova a 950 m sul livello del mare. Ci mettiamo 3 ore e mezza tra andata e ritorno, compiendo un giro ad anello che ci permette di avere delle belle viste sia sulla costa che sulla città di Valldemossa. Nel primo pomeriggio facciamo una sosta alla Cala de Deja. Bisogna parcheggiare qualche centinaio di metri prima a pagamento e raggiungerla a piedi. La troviamo molto affollata (è piccola e con un ristorante proprio sopra) e piena di alghe.

Riprendiamo l’auto per andare al Mirador de Ses Barques (nulla di che) e poi ritorniamo indietro di pochi chilometri per visitare Fornalutx. Parcheggiamo lungo la strada e visitiamo il centro in lungo e largo in meno di un’ora. Il paese è molto carino, con viuzze acciottolate e qualche scalinata.

La sosta successiva è Cala Tuent. Arriviamo che il sole è basso (e siamo praticamente soli) e probabilmente non la vediamo con l’azzurro vivo ma è comunque molto carina. Anche qui parcheggio a pagamento e presenza di alghe. Alle 18,30 ci spostiamo nella vicina Sa Calobra: noi siamo arrivati troppo tardi al posto più meritevole della giornata. Col senno di poi avremmo fatto in modo di arrivare almeno 1 ora prima. Parcheggiamo a pagamento, percorriamo la strada fino al porticciolo pieno di ristoranti (da cui iniziamo a intravedere i blu pazzeschi dell’acqua) e poi camminiamo fino a Torrent De Pareis, passando per il tunnel pedonale scavato nella roccia (da cui si possono fare foto molto scenografiche dai fori).

Si apre una gola che sfocia in una apertura stretta sul mare molto suggestiva. Avendo avuto più tempo ci saremmo addentrati nella gola. Riprendiamo l’auto che il sole è calato, risaliamo la strada a tornanti fino al Nus de Sa Corbata, da dove si ammira la strada a tornanti e il sole che cala tra le rocce. Riprendiamo l’auto per raggiungere Cala Sant Vicent, dove alloggeremo in un hotel in riva al mare (Hoposa Niu, molto carino, noi abbiamo preso la camera vista mare con balcone, molto piccola ma meritevole). Arriviamo con il buio, facciamo il check in al volo e cerchiamo un ristorante dove mangiare (il paese è quasi vuoto, probabilmente perché ancora bassa stagione).

Sabato 16 aprile 2022

Facciamo colazione sulla terrazza dell’hotel con vista e affaccio quasi diretto sulla caletta sotto di noi (molto suggestivo). Tra un cappuccino e l’altro riusciamo a mettere i piedi sulla sabbia. Ripartiamo e facciamo velocemente il giro delle calette attorno al paese: Cala Clara, Cala Molinas e Cala Carbò. Peccato che ci sono un po’ di edifici fatiscenti e in stato di abbandono che affacciano direttamente sul mare. I colori dell’acqua sono però eccezionali.

In macchina puntiamo alla penisola del Cap De Formentor. Facciamo sosta ai classici Miradores già presi d’assalto dai turisti, guidando in mezzo a decine e decine di ciclisti: Mirador des Calomer e Talaja d’Albercutx. Si prosegue verso il capo, anche se i cartelli ci avvisano che la strada è interrotta qualche chilometro prima del faro (che quindi non potremo raggiungere). Arriviamo fino al blocco in prossimità del Mirador del Maco.

Da qualche centinaio di metri si è iniziata a vedere dalla strada la Cala Figuera in tutta la sua bellezza. Parcheggiamo lungo la strada e partiamo per un giro circolare che ci porta alla prima alla Cala Ngossalba, sassosa e in cui facciamo un bagno veloce. Risalendo da un altro percorso (torrente in secca del Les Aguelles), ammiriamo dall’alto le acque turchesi della Cala Figuera; la spiaggia più bella che vedremo in tutta l’isola. Riprendiamo l’auto, ritorniamo indietro e ci spostiamo al Cap Des Pinar.

Parcheggiamo al punto più lontano raggiungibile, alla Ermita de La Victoria (dove c’è un bar e un alloggio) e partiamo per il trekking che ci vede prima salire alla Penya des Migdia e poi su fino alla vetta della Talaya d’Alcuia. Chiudiamo il giro alle 18.15 (mettendoci circa 3 ore e mezza, 10km, 650mt di dislivello). Ci riprendiamo bevendo una birra nella spiaggia di Cala Estrella, una piccola spiaggia sassosa, in prossimità di un ristorante.

Riprendiamo l’auto per dirigenci a Can Picafort, dove alloggeremo al Valentin Playa del Muro, un resort di bungalow molto carini (anche questo consigliato). Ci arriviamo attraversano vari chilometri di lungomare stile Rimini, con un susseguirsi di mega hotel, negozietti di souvenir, ristoranti ecc., da cui sentiamo il bisogno di allontanarci in fretta. Facciamo il check in al nostro resort, per fortuna molto lontano da tutto ciò e prima di cena facciamo un giro veloce alla vicina spiaggia di Playa de Muro, una lunghissima spiaggia di sabbia bianca e acqua cristallina, racchiusa da una pineta.  A cena andiamo nella vicina Can Picafort, abbastanza movimentata.

Domenica 17 aprile 2022

Colazione al ricchissimo buffer del Valentin, con vista piscina e riprendiamo l’auto in direzione parcheggio di Cala Mesquida. Arriviamo e con un po’ di fortuna riusciamo a parcheggiare proprio sul mare, alla partenza della passeggiata che unisce le varie calette, a ovest dal paese. Partiamo camminando sui sentieri più vicini alla costa e raggiungiamo Cala Torta (forse la più bella delle 4), Cala Mitjana, Cala Estreta e Cala Metzoc (ci aspettavamo fosse la più bella ma la troviamo piena zeppa di alghe). Rimaniamo un po’ delusi sia dalla passeggiata che dalle spiagge (forse avevamo aspettative troppo alte).

Rientriamo all’auto facendo complessivamente 8km a/r in meno di 3 ore. Poi ci spostiamo di qualche chilometro alla caccia di qualche bella caletta, parcheggiamo sulla strada e scendiamo a piedi alla Cala Magraner, facendo circa 2 chilometri di avvicinamento. Rimaniamo ancora più delusi perché troviamo anche questa spiaggia completamente invasa dalle alghe che sostanzialmente impediscono di avvicinarsi all’acqua e fare il bagno.

Dopo pochi minuti di sosta, ritorniamo all’auto facendo altri 2 chilometri in mezzo ai campo e ripartiamo in direzione Cap De Ses Salines, nella parte più a sud dell’isola. Parcheggiamo l’auto alla fine della strada e partiamo a piedi alla ricerca di qualche bella caletta. Depistati dalla guida, ci dirigiamo verso sinistra (guardando verso il mare) e dopo aver camminato per quasi 2 chilometri non incontriamo altro che scogli scuri. L’acqua è pazzesca ma gli scogli sono molto frastagliati e non permettono di sdraiarsi comodamente. Ritorniamo quindi al faro e proseguiamo in direzione opposta, verso destra).

Arriviamo così dopo meno di 2km alla spiaggia di El Caragol, di sabbia bianca e acque limpide (molto bella). Ovviamente ci sono molte persone e preferiamo fermarci un po’ prima in una caletta solitaria, circondata dagli scogli. Facciamo il bagno, ci rilassiamo e verso le 18 torniamo all’auto. Ci dirigiamo verso Playa de Palma, dove dormiremo l’ultima notte prima di rientrare in Italia. Il nostro hotel (Hm tropical) è proprio all’inizio del centro abitato, sul lungomare. Abbiamo una camera vista spiaggia, che ci permette di vedere sia il mare che il viavai pedonale sul viale principale.

Ci rilassiamo sul nostro balconcino e poi usciamo alla ricerca di un ristorante per la cena. Lo troviamo un po’ più avanti sul viale principale. Rientriamo in hotel giusto in tempo per goderci gli ultimi minuti del pianobar (con un personaggio molto divertente che si esibiva).

Lunedì 18 aprile 2022

Facciamo colazione (meritevole) in hotel e, per tirare l’orario di partenza del nostro volo, facciamo una camminata in spiaggia. Notiamo stupiti la frequenza inquietanti di voli in partenza (ne contiamo uno ogni 5 minuti per almeno 2 ore). Verso le 11 andiamo a riconsegnare l’auto (super veloci) e prendiamo la navetta per l’aeroporto. Partiamo puntuali e nel primo pomeriggio siamo di nuovo a Bergamo.

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maiorca in primavera, diario di viaggio

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