4.000 Km di Romania – seconda parte

In viaggio fra la Transilvania, il Delta del Danubio, il Mar Nero, la Valacchia e la capitale Bucharest
4.000 km di romania - seconda parte
Partenza il: 28/05/2010
Ritorno il: 13/06/2010
Viaggiatori: due
Spesa: 2000 €
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E’ difficile capire dove comincia la Moldavia e dove la Transilvania. Sicuramente le citta’ di Iasi e Bacau sono moldave ed io purtroppo non le ho visitate perche’ bisognava deviare di qualche centinaio di chilometri. So che Iasi che dovrebbe essere la capitale della Moldavia, ha circa 300.000 abitanti, e’una delle maggiori citta’romene e si trova vicino al confine con la Repubblica Moldova cioe’ la parte moldova che e’rimasta indipendente come stato e che ha conservato a tutt’oggi il regime comunista o qualcosa di simile. Un’altra parte della Moldavia si trova in Ucraina e la Bucovina meridionale romena (la parte settentrionale e’ in Ucraina) dovrebbe far parte della Moldavia romena. Iasi dovrebbe avere un famoso palazzo antico con una bella e lunga facciata.

Noi siamo passati per PIATRA NEAMT, una bella citta’ moderna col fiume ed una bella piazza con giardino ed una piccola cittadella rialzata, pedonale, con una chiesa interessante ed alcuni palazzi di bella fattura. Proseguendo siamo finiti dopo un lungo percorso alle famose GOLE DI BICAZ e al LAGHETTO ROSSO. Passato il Lago Rosso si arriva in Transilvania, noi siamo passati per Gheorgheni, una citta’insignificante ma con percorso precedente di boschi e tornanti apprezzevoli. In Transilvania che e’come un catino, circondato dai monti Carpazi, abbiamo visitato tre citta’ medioevali e storiche, molto belle: SIGHISOARA, la piu’piccola e romantica, dove nacque il famoso Vlad Tepes ossia Dracula. Nella sua casa natale hanno ricavato un ristorante bello ma piuttosto caro. La cittadella si percorre in salita passando per scale antiche e porte delle vecchie mura per approdare alla torre dell’orologio molto bella e imponente. Intorno c’e’ una chiesa con un tetto enorme, varie piazzette, alberghi e ristoranti. In cima ad una scala di legno antica e chiusa si trova un altra chiesa museo importante ed un cimitero tedesco. In basso la citta’ con varie case color pastello, considerate monumento storico, palazzi con facciate antiche ed interessanti, un bel parco-giardino, il fiume e aldila’una chiesa ortodossa bianca con le cupole rotonde.

Da Sighisoara verso ovest in direzione SIBIU, ci siamo fermati ad ammirare MEDIAS che e’veramente una cittadina gioiello con la sua bella e grande piazza occupata prevalentemente da un parco giardino e da una chiesa antica e fortificata. Qui siamo appunto in zona chiese fortificate cioe’ circondate per difesa da alte mura come quella imponente di BIERTAN con accanto un bel paesone di case basse e coi tetti enormi in evidenza.

SIBIU invece di circa 200.000 abitanti e’una citta’elegante con una piazza fantastica circondata da palazzi molto belli ed una via pedonale ricca di bar e risoranti. Nel 2007 fu la citta’ della cultura europea e credo che risalga a quegli anni il restauro magnificamente eseguito del centro storico. C’e’ inoltre il palazzo BRUCKENTHAL che raccoglie una delle pinacoteche piu’importanti del paese e che merita una visita. Ci sono le mura antiche con una passeggiata ed i torrioni delle corporazioni in cui era divisa anticamente la citta’.

BRASOV, la vecchia KRONSTADT sassone (queste citta’furono appunto fondate dai sassoni chiamati dai locali per difendersi dai turchi) e’ la piu’ grande fra queste ed a mio parere la piu’bella citta’ romena. Ha un aspetto tedesco, lindo e pulitissimo, con la solita bella piazza centrale con fontana, la Chiesa Negra, e palazzi molto belli. Anche qui ampia zona pedonale, mura ed in alto una montagna verde con la scritta BRASOV a caratteri cubitali in cima, stile Hollywood. C’e’ una delle strade piu’strette del mondo per chi non conoscesse i calli veneziani e molti parchi e giardini ben curati. Intorno al bellissimo municipio ci sono le tombe di una ventina di martiri romeni caduti durante la rivoluzione del 1989 che porto’alla caduta del regime di Ceausescu ed un monumento fon fiamma che arde perenne a ricordo dei caduti. La piazza era affollata, con palco e festival Jazz, mentre in quella di Sibiu c’era il festival del teatro con tanto di sfilata dei giovani artisti in variopinti costumi carnevaleschi e banda locale. A Cluj Napoca invece c’era il festival del cinema ed altro festival in un’altra piazza di Bucarest, insomma la vita culturale dei romeni e’sempre molto attiva e li coinvolge in continue manifestazioni cui partecipano i locali ed i turisti di passaggio.

Infine una strada particolare la TRANSFARAGARASAN, cioe’ una strada che attraversa i monti Faragarasan e che mette in comunicazione la Transilvania con la sottostane Valacchia. Questa strada venne voluta e costruita dal regime comunista con grandi spese e tanti sacrifici umani. Pare che furono obbligati a lavorarci molti prigionieri politici. E’ spettacolare e ….pericolosa nel senso che noi abbiamo incontrato molti sassi enormi caduti dai monti, ci sono i soliti crateri del Maramures cui fare attenzione e a un certo punto si incontra la neve, spazzata ai bordi. Si riesce a passare a malapena, sperando di non incontrare qualcuno nel verso opposto, prima di arrivare al lago gelato soprastante ed al rifugio. Il giorno dopo il nostro passaggio, impervio e spericolato, un’auto e’stata sepolta da una slavina che era caduta causa l’aumento notevole della temperatura di quei giorni. A noi e’ andata bene ma era meglio evitare quel pericolo. Causa le mancate indicazioni stradali che a volte sono proprio una pena per il viaggiatore ed il navigatore satellitare noleggiato, ma che non funzionava per problemi elettrici, ci siamo persi per strada il famoso castello di VLAD TEPES che non ha niente a che fare con Dracula ma che prende il nome da un torrente locale, omonimo dell’eroe romeno. Ci rifaremo piu’ tardi alla fine del viaggio quando torneremo in zona. Intanto non ci siamo persi il castello di BRAN che si ritiene quello di Dracula ma che in effetti era del padre, Vlad Tepes ci passo’solo qualche mese da bambino e piu’recentemente divenne residenza estiva dei monarchi romeni. E’ un discreto castello alto e bianco con un piccolo cortile interno e pozzo, con mobili modesti e di recente fattura, per niente impressionante e suggestivo come qualcuno vuol far credere. Sembra che il vero castello di Dracula sia quello di POIANIRI in Valacchia le cui rovine stanno in cima ad una montagna che si raggiunge salendo circa 1.500 scalini che abbiamo evitato per il caldo afoso e che abbiamo trovato percorrendo in Valacchia la famosa Transfagarasan in senso opposto da Sud a Nord dopo aver rischiato la vita nel tratto opposto. Per la cronaca in quella zona c’e’ una imponente diga che ha dato origine ad un enorme e spettacolare lago artificiale. Da Brasov ci dirigiamo verso Ploiesti, città industriale a nord di Bucarest e da qui passando per Buzau e Braila arriviamo a GALATI che si pronuncia Galaz. Il viaggio di 4-5 ore è stato facile in quanto il traffico era limitato, le strade buone, lunghissimi rettilinii circondati da sterminate campagne di cereali, canapa, tabacco e intercalata da papaveri rossi e altri fiori viola. A Galati prendiamo un traghetto che ci permette di attraversare il Danubio e sbarcati dall’altra parte arriviamo in breve a TULCEA la città di riferimento per la visita al Delta. C’è un vero porto fluviale con tantissime imbarcazioni e ferry boat che organizzano escursioni nel delta, ma noi abbiamo proseguito per MUGHIROI un piccolo paesino dove abbiamo alloggiato nei bungalow del camping di Iulian,ragazzo che poi ci ha portato in giro con la sua barca attraverso i canali del Delta. E’ stata una bellissima gita di mezza giornata durante la quale abbiamo ammirato le sponde di vari canali e laghi immersi nel verde con alberi che crescono nell’acqua, fiori di loto, tanti uccelli ma anche case di pescatori, villette e pensioni turistiche. Valeva la pena di venire fin qui per ammirare uno degli ultimi paradisi anche se Ceasescu con la sua folle politica fece di tutto per distruggero questo paradiso e riuscì a far dirottare le migrazioni degli uccelli che ora sono solo mezzo milione mentre prima ammontavano a ben dodici milioni! Tornati a Tulcea eravamo dispiaciuti per non essere andati a Sfante Gheorghe, sulla costa in quanto è un bellissmo posto con spiaggia naturale, ma bisogna esserci nei giorni giusti del traghetto che ci va da Tulcea un giorno si ed un giorno no e noi naturalmente eravamo nel giorno sbagliato. Da Tulcea proseguiamo verso sud e arriviamo a HISTRIA, la colonia greca romena più antica. Una bella sorpresa per me che sono istriano! E’ la Pompei romena con i resti abbastanza ben conservati delle mura vicine ad un grande lago ed un bel museo che conserva i migliori reperti.

E’ arrivato il momento del mare e del riposo dopo migliaia di chilometri. In breve arriviamo a Costanza il grande porto romeno e seconda città del paese. Proprio prima di arrivare in centro si passa per MAMAIA, la spiaggia numero uno della Romania, con tanti alberghi, discoteche e infrastrutture di ogni tipo per il divertimento dei bagnanti. Pur essendo di domenica nell’enorme spiaggia, lunghissima e larghissima, sabbia giallina e piuttosto ventilata, c’è poca gente. Decidiamo che non è il nostro posto e proseguiamo per Costanza centro. E’domenica e c’è poco traffico, ci perdiamo girando varie strade in cerca del centro storico. Arriviamo in una strada insignificante e chiedendo ad un ragazzo veniamo a sapere che siamo a due passi dalla piazza con la statua di Ovidio nativo del posto. La piazza è piuttosto bruttina ed anche il contorno. Vicino c’è una strada dall’alto della quale si vede il mare, stabilimenti balneari bruttini e infrastrutture del porto. Cerchiamo il centro moderno ma siamo stanchi, nervosi e dopo qualche chilometro di varie strade centrali con qualche giardino e parco decidiamo di andarcene a sud in cerca di meglio. Passiamo per Euforie Nord e Sud a pochi chilometri da Costanza ma le saltiamo ripromettendoci di visitarle al ritorno. Arriviamo a COSTINESTI, una località marina frequentata soprattutto dai giovani, ricca di discoteche, pub e tanti negozietti, bar e ristorantini dove ci rifocilliamo con pizza e ottimo strudel di mele. La spiaggia è carina, ma piccolina, piatta, con ombrelloni di paglia. Proseguiamo ancora e visitiamo una serie di cittadine satellite con nomi di pianeti:Olimp, Neptun, Saturn, Cap Aurora, Venus. Queste località sono state create dal regime comunista ed hanno ospitato per decenni i fortunati turisti romeni ma anche migliaia di turisti in cerca di prezzi bassi. Ci sono albergoni semplici con la classica struttura comunista semplice e senza fantasia e con prezzi intorno ai 20 euro per stanza, parecchio verde, spiagge abbastanza curate ed altri albergoni moderni stile Acapulco con luna park, trenini per escursioni dei pigri bagnanti, però il tutto dà l’idea di essere ancora all’inizio o fuori stagione. Ci sono pochi turisti, molte strade in rifacimento e non convinti proseguiamo ancora. Arriviamo a MANGALIA, secondo grande porto romeno, con un grande porto commerciale con enormi gru, un porto militare della marina romena con alcune navi ed una caserma accanto. La spiaggia è grande ma non ci piace e pertanto proseguiamo ancora. Finalmente arriviamo nel posto giusto: VAMA VECHE e non si poteva procedere oltre perchè un paio di km dopo c’è il confine con la Bulgaria. Vama Veche significa Dogana vecchia. La spiaggia è ad arco con piccoli alberghetti e ristorantini. Ci sono molte costruzioni in legno, ma noi troviamo alloggio in un stranissimo ed originale albergo stile greco, tunisino o spagnolo. La facciata bianca è adornata con ceramiche colorate che ricordano il grande architetto barcellonese Gaudì. All’interno c’è un bel cortile con giardino e piscina. Le camere sono semplici ma dignitose. Andiamo a cenare nel ristorante di proprietà dell’albergo che domina la spiaggia e si protende nel mare, cosicchè si mangia con il mare sotto ed un bel tramonto che però in Romania non è sul mare ma nell’interno. Ci facciamo la prima scorpacciata di pesce che continuerà nei giorni successivi. Qui si mangiano i calamari, le sardine fritte e poi il pesce siluro e la dorata, una specie di orata locale, molto buona. Anche il vino bianco, la feteasca regale in particolare, è buono; si può scegliere secco e semisecco o dolce e dopo qualche bicchiere dà una piacevole ebbrezza che ben si sposa con la…brezza marina. Vama Veche negli anni ’50-60-70 era la Capalbio romena con tanti politici che venivano in vacanza. Poi divenne bohemienne con tanti artisti ed oggi ha trovato una nuova collocazione: giovani discotecari e hippies che arrivano qui da tutto il paese soprattutto il 10 agosto quando vi celebrano un famoso festival dei disc jockey e la spiaggia è invasa da 30.000 giovani scatenati in nottate di balli, sballi e tanta birra. Cerchiamo il paese ma è quasi inesistente, insomma ci sono case private ma poche e per trovare un vero paese bisogna andare all’interno di Mangaia e non ne vale la pena, dopo che ci siamo stati . Comunque il soggiorno a Vama è stato molto piacevole per un paio di giorni dopo i quali abbiamo deciso di provare con Euforie. Infatti ci è piaciuta molto Euforie Nord separata da Euforie Sud da un istmo all’esterno del quale da una parte c’è il mare e dall’altra un grande lago salatissimo, TECHIRGHIOL con tanto di Spa curativa e spiaggetta dove prima si provano i bagni di fango nero che curano i problemi alle articolazioni e poi si resta a mollo nelle acque salatissime del lago. Ti danno il fango spalmabile come il burro, in un secchio e ti ungi di questa terra che tieni addosso per una ventina di minuti e poi o ti fai la doccia o ti immergi nel lago salato che sembra faccia molto bene e stranamente non brucia agli occhi. Euforie Nord invece è in alto con il mare sotto che si vede percorrendo una piacevole passeggiata pedonale. Noi abbiamo preso la nostra miglior camera nell’hotel Stefanino, con ottimo ristorante e camere deliziose decorate con velluti rosso bruno o verde. Le spiagge sottostanti sono enormi e molto curate, con ombrelloni e sdraio a disposizione dei pochi turisti a pagamento. Noi abbiamo preferito restare all’ombra dopo che ci eravamo letteralmente bruciati a Vama Veche dove stupidamente eravamo restati tutto il giorno esposti al sole senza accorgerci del danno in arrivo perchè era piuttosto ventilato. Euforie almeno in questa stagione non ancora iniziata è molto riposante, più adatta a famiglie che ai giovani ed essendo a pochi chilometri da Costanza ,deve riempirsi dei suoi abitanti, anche con le seconde case che sicuramente molti si son comperati in questa bella e riposante località. E’ stato un piacevole soggiorno marino con le famose acque nere, che poi sono scure ma non proprio nere. Il mare è piuttosto mosso e freddino, con onde abbastanza violente che ti scagliano facilmente sulla batigia. Lasciato il Mar Nero da Euforie ci portiamo a Costanza per prendere la nuova autostrada che porta in poche ore alla capitale. Purtroppo incappiamo nel traffico dell’ora di punta mattutina di quanti vanno a lavorare a Costanza. Dopo un po’ ci stanchiamo e cerchiamo di evitare la città e di entrare in autostrada più a sud aggirando la città, ma complice le mancate segnalazioni stradali che in Romania sono il principale problema, ed il mancato funzionamento del nostro satellitare, perdiamo l’autostrada e ci dirigiamo senza accorgercene sempre più a sud. Certamente abbiamo percorso decine di chilometri in più ma abbiamo attraversato una bella regione molto verde, incontrando il Danubio, scene bucoliche con pecore, venditori di frutta ai bordi delle strade e villaggi carini immersi nel verde delle campagne coltivate qui anche a vigneti. Ritrovata l’autostrada e passato un ponte enorme che attraversa un canale artificiale in poche ore siamo nella capitale percorrendo un’ottima autostrada nuova, rilassante e poco trafficata che ci è costata circa 3 euro per circa 200 km di percorso!

E arrivano i nuovi problemi per l’ingresso nella capitale, ma noi imbocchiamo la tangenziale est incasinatissima perchè in rifacimento e dopo vari problemi per le solite indicazioni mancanti arriviamo di nuovo a Ploiesti che saltiamo perchè poco interessante. Dopo un centinaio di Km arriviamo finalmente al famoso castello di SINAIA, che porta il nome di VLAD TEPES, ossia il famoso Dracula ma che non ha niente a che fare con quel personaggio storico. Infatti il castello prende il nome da un omonimo fiumiciattolo circostante. Questo castello infatti è stato costruito intorno al 1860 quando il paese divenne indipendente ed unito e la monarchia lo usò come residenza estiva. E’veramente bello e fine, dentro e fuori, con un bel parco e tante statue greche. La mobilia è di legno massiccio intarsiato, ci sono stanze cinesi, turche, con ottime suppellettili e dipinti dei monarchi, porcellane preziose, armi antiche e sontuose camere da letto. C’è poi un secondo castelletto dove allogiava una regina ribelle e anticonformista e tutto intorno un parco molto curato e bello. Sinaia inoltre è una piacevole stazione estiva ed invernale di mezza montagna, molto carina, con bei giardini, parchi ed un’ottima infrastruttura alberghiera, abituata da decenni al turismo di classe. Avendo ancora tempo decidiamo di vederci un po’ di Valacchia, scelta ottima perchè non è la pianura insignificante che ci aspettavamo ma anche una terra di bellissime colline, perfino montagne, ma soprattutto di splendide cittadine ricche e rilassanti. Abbiamo visitato prima TARGOVISTE che ha un importante complesso storico con antica chiesa e torre circondate da mura all’interno di un piccolo parco in restauro. La cittadina che fu capitale della Valacchia ai tempi di Vlad Tepes che qui aveva la sua corte, ha belle piazze e parchi, una ricca zona pedonale con bar eleganti dove i giovani moderni ed eleganti anche più dei nostri, passano le serate sorseggiando cocktail esotici, fumando e conversando all’aperto in un ambiente veramente piacevole. Noi abbiamo cenato molto bene in un ristorante raccomandato da Lonely Planet e poi ci siamo fatti il gelato al Caffè San Marco con tanto di Leone di Venezia e tutte le specialità italiane dal cappuccino, ai vini e liquori nostrani, inclusi i digestivi.

Poi è stata la volta di CAMPULUNG, più grande e incasinata ma comunque una bella città ed infine attraversando paesaggi molto verdi e belli siamo arrivati a CURTEA DE ARGES che è un vero gioiellino non solo per la storica chiesa che è una delle più importanti della Romania. Anche Curtea fu capitale della Valacchia in passato e si vedono i riflessi di questa importanza culturale in tutti gli angoli di questa bella cittadina, molto piacevole e vivace. Infine RAMNICU VALCEA dove siamo rimasti a bocca aperta nel trovare una città modernissima con palazzi di un’architettura stile Renzo Piano, zone pedonali estese,bar all’aperto, gente elegantissima e tanta allegria in giro. Da questa città ma anche da altre, non si capisce perchè tanti romeni se ne vadano dato che sono più belle e piacevoli delle nostre incasinatissime e stressanti città con poco verde e tanto traffico. E’solo per una questione economica perchè i salari sono troppo bassi, ma in ogni caso chi vive qui non ha per niente l’aspetto di star male. Se ci si limita a vedere la gente in giro per come è vestita, per le auto che usano, per le case che hanno, non si capisce come fanno con i magri stipendi che ammontano a circa 300 euro al mese, ma spesso anche meno.

Dopo un’ottima cena a base di pesce e tanto, troppo vino della solita Feteasca Regale, mi accorgerò, partito ed arrivato a Bucarest di aver lasciato in camera il telefonino abbastanza prezioso, un Samsung da 170 euro ma soprattutto con la scheda e tutti i numeri personali che adesso devo ricostruire. Naturalmente ho provato a telefonare dalla capitale all’albergo, ma negano di aver trovato il mio cellulare. Questa alla fine è stata l’unica nota negativa del viaggio dovuta più a mia imperizia e sbadataggine che al resto. Prendiamo l’autostrada per Pitesti, altra città industriale che saltiamo (ma sarà vero o saranno belle come quelle visitate?)e dopo un altro centinaio di km arriviamo all’ultima tappa del nostro viaggio: la capitale BUCHAREST che dovrebbe significare Profumo o Delizia dell’est. coi suoi 2 milioni di abitanti ed un traffico intenso, alleggerito dalle 3 linee di metro, si presenta come una capitale bella, elegante e molto interessante. Io la volevo addirittura saltare e dirigermi in aereoporto a nord passando qualche giornata in più in altri posti meno stressanti. Che errore avrei commesso perchè Bucharest mi è veramente piaciuta molto. Innanzitutto ci abbiamo messo meno di un’ora per arrivare in centro mentre nella guida scrivono che ci vuole molto più tempo. Poi le strade sono larghe e scorrevoli con piazze enormi, tanti parchi e palazzi classici con belle facciate che appunto ricordano Parigi ma anche Vienna. Negli anni ’30 Bucharest era chiamata la Piccola Parigi” per la sua eleganza e qui arrivava da Parigi, passando per Venezia, il famoso trento Orient Express. C’è anche un fiume non larghissimo che si intravvede ogni tanto, sembra più canale che fiume. Piazza Università e Piazza Unirii sono due passaggi obbligati. La prima oltre ad essere vicina alla grande università locale, è anche un importante stazione dell’ottimo metro con tanto di piazzetta sotterranea con comodi divani e mostra fotografica impressionante del periodo successivo alla rivoluzione del 1989. Il leader del momento Iliescu era un ex comunista che si era riciclato nel nuovo corso politico. La gente non lo voleva e lui a proprio sostegno aveva chiamato i minatori che erano intervenuti a migliaia nella capitale per sostenerlo. Le foto sembrano risalire ad un secolo fa per la condizione dura e patita di quei minatori arrabbiati. Purtroppo intorno a Piazza Universitate ci furono anche un migliaio di morti quando gli insorti nel 1989 furono chiusi dai carri armati in un angolo della piazza e massacrati dalle truppe inviate dal dittatore alla fine del suo regime. Noi avevamo preso un ottimo albergo, il Tempo che non era lontano da questa bella piazza. Un’ottima camera con aria condizionata, tv, frigo per 60 euro la notte. Non certo i prezzi fino allora trovati di 20 euro per stanza, ma la capitale è un’altra cosa, come in tutto il mondo. Comunque per il resto non è cara perchè si può pranzare con 10 euro e anche meno negli ottimi ristoranti e bar sparsi dappertutto, nel centro storico e pedonale molto frequentato soprattutto dai giovani la sera che causa il gran caldo affollano per rinfrescarsi a base di birra e cocktail esotici. Bucarest è ricca di belle chiese ortodosse e lunghissime strade eleganti con negozi e boutique di moda che niente hanno da invidiare a Milano o Roma. Inoltre la vita culturale è molto sviluppata come in tutte le città romene. Infatti abbiamo trovato il festival del cinema ed una bella mostra fotografica. C’è il teatro dedicato a Ionescu e ci sono musei molto interessanti e preziosi in particolare quella dell’arte rumena con una ricca pinacoteca di ottimi artisti locali che hanno attraversato tutti gli stili della pittura contemporanea e passata. Ci sono poi delle sale di arte europea con molti quadri di artisti italiani, fiamminghi e francesi. Inoltre un bel museo del contadino e del folclore con tutti i costumi tradizionali delle varie regioni del paese. Bucharest ha tanti parchi e giardini curatissimi come tutte le città rumene. In particolare ho visitato il grande parco che porta all’Arco di trionfo, simile a quello di Parigi e di Milano. C’è un grande viale che si percorre in mezzo al parco per arrivare all’Arco. Lungo questo viale si trovano parecchie ambasciate e consolati e ricche ville d’epoca. Nel parco fioritissimo e fornito di fontane c’è anche un grande lago con tanto di battello per il giro panoramico. Ci sono delle gabbie con pavoni di cui uno impressionante tutto bianco, credo albino. Si può noleggiare la bicicletta per l’escursione, andare a cavallo, pescare, guardare i cigni o navigare gratis in internet dato che il parco è fornito anche di connessione wireless. E poi si crede che la Romania sia un paese arretrato! Per molti versi ho avuto l’impressione che sia l’Italia ad essere più arretrata e senz’altro meno vivibile della Romania. Non si può mancare il Palazzo del Parlamento, cioè il gigantesco palazzo da 7.000 stanze fatto costruire da Ceasescu al culmine della sua megalomania e portato a termine dopo la sua morte dato che oramai avevano già comprato tutto il materiale costato 3-4 miliardi di dollari e pagato col sudore dei romeni, verso il quale gli stessi non sembrano provare tanto astio tanto che lo chiamano la Casa del Popolo . Effettuiamo la visita guidata in spagnolo (per questioni di orari avremmo dovuto aspettare troppo tempo quella in italiano) da un’ottima e simpatica studentessa in compagnia di un gruppo di ragazzi spagnoli che stanno trascorrendo a Timisoara uno stage studentesco con Erasmus e di un gruppo di turisti equadoregni. Il palazzo è proprio impressionante, elegantissmo, raffinato con marmi bianchi, seta alle pareti, lampadari di cristallo, tappeti preziosi. Insomma uno sfarzo costoso con enormi sale conferenze ed uffici per i 500 parlamentari e i 5.000 impiegati che lo frequentano, ma anche per un teatro che viene affittato per varie cerimonie e le cui entrate bastano a pagare gran parte delle spese di amministrazione. A differenza dei nostri carissimi politici che ci costano salatissimo! Pare che abbiano spianato una buona parte del centro storico per costruirlo, inclusi preziosi palazzi d’epoca e chiese antiche. Sotto il palazzo ci sono 5 piani di rifugi, uffici e chissà quant’altro sottoposto a segreto di stato. Nell’enorme cortile prospicente stavano allestendo un palco per il concerto di Elton John che non mi sono perso. Infatti il viaggio si è concluso, sabato notte proprio con questo bel concerto di un grande artista che con due ore e mezza di grande esibizione dei suoi pezzi con un gruppo di sessantenni, grandi professionisti, quasi tutti americani ex appartenenti a gruppi sciolti, mi hanno emozionato ed entusiasmato, ricordando i vecchi tempi ed intonando i motivi sentiti più volte nel corso degli anni. Insomma un bel viaggio che mi ha aperto un nuovo orizzonte: l’Europa orientale, bella, civile, ben organizzata e pure molto conveniente dato che i prezzi sono molto inferiori a quelli dell’Europa occidentale, per fortuna in gran parte già visitata. Infatti successivamente alla Romania ho visitato parte della Polonia, Berlino e prossimamente intendo viaggiare in Bulgaria. Vi racconterò dei viaggi fatti nei prossimi giorni. Alla prossima!



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