3000 km tra le oasi del Marocco
6 Agosto 2005, un itinerario di 3000 km in quella parte del Marocco ignorata dal turismo di massa, evitando accuratamente le Città Imperiali ormai perennemente invase dal traffico, dai venditori assillanti e dalle false guide, affrontiamo le Oasi al volante delle nostre “fidate” auto (n° 5 FIAT UNO). Io (Lorenzo), la mia ragazza...
6 Agosto 2005, un itinerario di 3000 km in quella parte del Marocco ignorata dal turismo di massa, evitando accuratamente le Città Imperiali ormai perennemente invase dal traffico, dai venditori assillanti e dalle false guide, affrontiamo le Oasi al volante delle nostre “fidate” auto (n° 5 FIAT UNO). Io (Lorenzo), la mia ragazza (Alessandra), la nostra amica (Federica) ed altri 15 compagni arriviamo a Marrakech in serata e, giunti in albergo ,scopriamo che la nostra prenotazione non risultava. Dopo circa 4 ore troviamo una sistemazione a casa di un gentile signore del luogo, il quale dopo aver liberato il soggiorno dalle sue cianfrusaglie marocchine, ci ha fatto dormire comodamente tutti e 18 sui divani. La mattina, dopo una lauta colazione, ci dirigiamo subito verso l’Atlante per raggiungere Ait Benhaddou, con una piccola deviazione su pista per una visita alla fatiscente kasbah e al villaggio degli schiavi di Telouet. Il giorno seguente, dopo aver visitato l’imponente kasbah di Ait Benhaddou e a Ouarzazate quella di Taourirt, ripartiamo ed attraversando la famosa “valle delle mille kasbah” e i villaggi di terra rossa arriviamo nella valle del Dadès particolare per la vastità di palmeti. Tappa di una notte nelle Gole del Dadès per una piccola escursione a piedi. Il quarto giorno si riparte per addentrarci nelle gole del Todra, disseminate di palmeti e villaggi berberi. Lì ci aspetta Mohammed, che il giorno dopo ci accompagna all’Erg Chebbi attraversando le città di Er-Rachidia, Erfoud, Merzouga. Tuffo in piscina e nel tardo pomeriggio, dopo circa un’ora e mezza sulle gobbe dei dromedari arriviamo in un campo beduino dove ci viene preparata un tipica cenetta berbera, in compagnia di scarafaggi e formiche giganti. Grazie ad Aziz ed al buio perfetto del deserto, passiamo la notte ad osservare il cielo in tutta la sua bellezza in attesa di stelle cadenti e guardandoci bene dal non farci avvicinare da animali strani mentre dormiamo sulle dune coperti solo da un sacco a pelo. Alla mattina sveglia alle 5.30 per osservare l’alba e partenza per il rientro in albergo. Riprendiamo le nostre UNO e ci addentriamo nella Valle del Drậa per raggiungere la città di Zagora . La mattina seguente, dopo aver visitato la casa museo, la biblioteca e la kasbah sotterranea di Tamegroute, risaliamo a bordo delle auto ed attraversando le città di Agdz, Foum-Zguid, arriviamo finalmente a Tata dopo 400 km.
L’ottavo giorno mattina libera (era ora). Nel pomeriggio proseguimento in direzione di Id-Ậissa più precisamente nel paesino di Amtoudi, dove George ci aspetta nel suo alberghetto, sovrastato da un agadir, e ci prepara una prelibata cena berbera. Al mattino visita dell’agadir e passeggiata di un’oretta che ci porta a fare un magnifico bagno in sorgenti naturali tra le montagne. Rientro in albergo, pranzo e partenza in direzione mare verso la città di Sidi Ifni dove pernottiamo in un albergo sulla spiaggia di Legzira. Alla mattina ci svegliamo immersi nella tipica nebbia del posto che ci accompagna in una suggestiva passeggiata sulla spiaggia fino a raggiungere i due archi di pietra naturali che si protendono verso il mare. Prima di pranzo, risaliamo sulle nostre auto e passando per Tiznit ci dirigiamo verso Tafraoute, dove, dopo un rilassante massaggio all’hammam, iniziano i primi acquisti di spezie e babouches. Undicesimo giorno, visita alle Gazelle (incisioni rupestri vicine al villaggio di Tazekka) e alla Maison Traditionelle nel villaggio di Oumesnate, per poi dirigerci verso Taroudannt che ci aspetta con le splendide mura di fango rosso e il suo animato mercato dove completiamo i nostri acquisti con oggetti d’argento. Il giorno successivo ritorniamo sul mare nella splendida Essaouira (la Portofino del Marocco), che con i suoi bastioni, le sue maestose torrette ed una labirintica medina, è la più famosa città del Marocco sulla costa atlantica. Qui, grazie ad una sosta di un giorno e mezzo riprendiamo le forze…Per ulteriori acquisti di souvenir purtroppo un po’ piu’ cari e abbuffate di pesce alle bancarelle del porto. Ripartiamo per l’ultima tappa, anch’essa di un giorno e mezzo, verso Marrakech dove visitiamo i giardini di Majorelle pieni di cactus, bambù e cascate di buganvillee,l’imponente palazzo El-Badi, pittoresco per le innumerevoli cicogne che ci abitano e il palazzo De La Bahia, particolare per le maioliche che lo rivestono. L’ultima sera, dopo aver passato tutto il giorno all’interno dei Souq per gli ultimi acquisti, ceniamo alle bancarelle nella famosa piazza Djemaa El-Fna circondati da venditori di acqua, tatuatrici, giocolieri, cantastorie ed incantatori di serpenti. Viaggio faticoso ma bellissimo, grazie anche alla compagnia di Antonio, Bianca, Cristiana, Daniele, Elena, Elisa, Elisa, Francesca, Gabriella, Gianluca, Marco, Massimiliano, Paola, Roberto, Stefania.
Alessandra Federica e Lorenzo.