3 giorni in Irlanda – Low cost
Siamo partiti una domenica assolata di Ottobre, io, mio marito ed il piccolo di casa (2 anni e ½) alla volta dell’Irlanda. Complice un’ottima tariffa Ryanair da Bergamo a Shannon, ci siamo decisi ad andare a trovare degli amici, che da anni vivono a Cork e da tempo ci avevano invitato.
All’aeroporto di Shannon abbiamo noleggiato un auto, e...
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Siamo partiti una domenica assolata di Ottobre, io, mio marito ed il piccolo di casa (2 anni e ½) alla volta dell’Irlanda. Complice un’ottima tariffa Ryanair da Bergamo a Shannon, ci siamo decisi ad andare a trovare degli amici, che da anni vivono a Cork e da tempo ci avevano invitato. All’aeroporto di Shannon abbiamo noleggiato un auto, e grazie al supporto del navigatore satellitare ci siamo egregiamente districati tra le strade e stradine che abbiamo percorso durante tutto il soggiorno. Volevamo subito fermarci al Bunratty castle, che dista pochissimi km dall’aeroporto, ma purtroppo non ci siamo accorti dell’uscita dall’autostrada e quindi la prima tappa è saltata; ci siamo diretti quindi alla “Rock of Cashel”, che per me è stata la rovina che più mi ha impressionato, lassù, sulla ventosa cima della rocca, si erge questa magnifica fortezza risalente al 12° secolo, circondata da un complesso archeologico e da antiche fortificazioni. Al centro di tutto, una enorme Cattedrale gotica, parzialmente andata distrutta, che ai tempi doveva essere maestosa. Il paesaggio che si può osservare dalla rocca è stupendo – moltissimo verde e numerosi paesini visibili all’orizzonte; tra le rovine della Chiesa si trova anche un grande cimitero – un’usanza antica che a Cashel si è mantenuta fino agli anni ’80. Il giorno dopo, con la nostra macchinina ci siamo diretti sulla costa della Contea di Cork ed abbiamo visitato i coloratissimi paesini di Cobh e Kinsale – entrambi famosi per essere stati testimoni di una delle peggiori sciagure del mare, quando nel 1915 il transatlantico RMS Lusitania fu affondato dai sottomarini tedeschi nei pressi dell’Old Head: i naufraghi furono portati nelle due città, e le operazioni di soccorso furono quasi interamente coordinate da Kinsale. Una statua in entrambi i porti commemora questo avvenimento. A Cobh, tra l’altro, ebbe luogo l’ultima fermata del Titanic prima del suo tragico viaggio Atlantico ed ovunque si può notare un cenno ad uno o all’altro evento (il Pub Lusitania, le immagini originali del Titanic nella Capitaneria di porto, il ristorante “Titanic” in riva al mare…). Anche qui, imperdibile la salita fino alla Chiesa in stile gotico da dove si domina il porto e la cittadina. Nel pomeriggio, complice la bella giornata, ci siamo recati al Fota Wildlife Park, una sorta di zoo safari che si percorre a piedi e dove gli animali sono tenuti in “semi-libertà” e si possono anche relativamente avvicinare. Per il piccolo della famiglia è stata un’esperienza indimenticabile trovarsi così vicino a giraffe, elefanti, pinguini, struzzi, wallabies, lama ed altre decine di specie di animali, esotici e non. Tornando verso Cork ci siamo fermati a Blarney, nella speranza di visitare il famoso Castello, che purtroppo all’ora in cui siamo arrivati (17:30) era già chiuso. Il nostro 3° giorno ci vede salutare gli amici – infatti la nostra ultima notte Irlandese l’avremmo trascorsa nel pressi dell’aeroporto di Shannon, visto che il volo di ritorno partiva ad un’ora antelucana (06:30). Al mattino abbiamo visitato Killarney, la seconda città più turistica dopo Dublino. Per arrivarci si attraversa la meravigliosa valle dei Laghi, che con un po’ più di tempo (e di sole) avrebbe senz’altro meritato una visita. La città è il miglior punto di partenza per visitare il Ring of Kerry, che noi abbiamo percorso solo in parte. Sinceramente le stradine strette, le condizioni di tempo instabili, e l’allegria dimostrata al volante di quasi tutti gli Irlandesi (o forse eravamo noi che, non abituati alla guida a destra, avanzavamo a passo di lumaca) ci ha fatto abbandonare l’intenzione di percorrere tutto l’”anello”, che comunque ci ha regalato splendidi ed incontaminati paesaggi. Altra tappa a Tralee, ridente cittadina, un bel mulino a vento a simbolo della città e alla Ardfert Cathedral – una costruzione risalente al Medio Evo presso la cittadina di Ardfert. In serata, l’arrivo a Limerick: un veloce giro in centro (in macchina) e poi l’arrivo in Hotel per il meritato riposo. L’albergo scelto attraverso il sito www.booking.com, il South Court Hotel, si trova ad una ventina di km dall’aeroporto di Shannon e sinceramente non è comodissimo – ci sono molte altre strutture più vicine. La stanza (family room) era gigante, con 1 letto matrimoniale, 2 letti singoli ed ancora un enorme spazio per un tavolo e 4 sedie, la colazione non era inclusa (ma tanto, siamo partiti alle 5 del mattino), ma in stanza c’è un bollitore per l’acqua e una buona scelta di bustine per te e caffè solubile. Il verde è il colore che più rimane impresso, i prati, le colline, le vallate – tutto è verdissimo. I paesini invece sono vivacemente variopinti – siamo giunti alla conclusione che forse il cielo rimane grigio troppi giorni all’anno, e la gente vuole rallegrare l’ambiente dove vive. Gli Irlandesi sono cordiali e sempre disponibili – abbiamo notato però che già al mattino presto puzzano di alcol – su ogni strada ci sono cartelli che invitano alla prudenza enunciando il numero di vittime ogni anno dovute alla guida in stato di ebbrezza: evidentemente una piaga sociale. Abbiamo approfittato di ogni supermercato che incontravamo per rifornirci di acqua, pane, affettati, latte e yogurt per i nostri pranzi – di sera avevamo la fortuna di usufruire della cucina degli amici. L’ultima sera, al di fuori del South Court Hotel non c’era molto, un pub (immancabile!), un ristorante cinese ed un “domino’s pizza” – la scelta è caduta su quest’ultimo, con rammarico. Purtroppo non ci è stato possibile visitare le “Cliffs of Mohr”, Dublino e molti altri luoghi – speriamo che sia un’occasione per tornare in questa accogliente Nazione.