3 giorni a Siviglia: quando andare, cosa vedere e quanto costa il viaggio

Per il nostro viaggio di 3 giorni a Siviglia ho prenotato aereo Ryanair a fine agosto in due, con un solo bagaglio da 10kg, in stiva: 188.50 (costa come al solito più il bagaglio che il biglietto aereo in proporzione.) Prenotato Hotel Eurostar Guadalquivir 2 notti con colazione al prezzo di euro 316,80, direttamente sul loro sito, usufruendo di uno sconto del 20% con iscrizione al loro programma fedeltà. Parcheggio Milano Malpensa presso il Green Parking 3 giorni al costo di euro 25.00.
Indice dei contenuti
3 giorni a Siviglia. Diario di viaggio
Giorno 1 – Plaza de España, Santa Cruz
La partenza era prevista per le ore 10.20 ma di fatto siamo partiti con mezz’ora di ritardo. Arriviamo a Siviglia verso le 13.40, il bagaglio arriva subito, usciamo e come da varie istruzioni, giriamo a destra per prendere il bus Tussam EA che collega l’aeroporto al centro. C’è la biglietteria lì vicino alla partenza, ma il biglietto si può fare anche sul bus. Prezzo euro 6.00 a persona – 1 viaggio. Noi scendiamo al Paseo Colon (vicino alla Torre dell’Oro), attraversiamo il ponte e raggiungiamo a piedi l’hotel che dista circa un chilometro. Facciamo il check-in, posiamo il bagaglio ed iniziamo a visitare Siviglia.
Come prima cosa vediamo dall’esterno il Palau de San Telmo, un’enorme palazzo in stile barocco, costruito tra il 17-18 secolo come collegio per i marinai, oggi sede della Presidenza della Giunta de Andalucia. Ha un portale bellissimo. Visita su prenotazione.
Sono ormai passate le 15.00, decidiamo di mangiucchiare presso uno dei 100 Montaditos (catena spagnola) Questo si trova in Calle San Fernando, di fronte all’Università; per raggiungerlo passiamo davanti all’hotel aristocratico e di lusso Alfonso XIII.C’è una lunga lista di paninetti vari da scegliere al prezzo di 1 euro l’uno: noi abbiamo pranzato con 10,00 euro, bevande comprese!!!
Ci siamo rifocillati e andiamo a visitare – per quello che è possibile – la ex Fabrica de Tabacos, attuale sede dell’università. L’edificio, molto grande, fu costruito nel 1725-37 per soddisfare la richiesta sempre crescente dei sigari sivigliani. Attraversiamo un patio dietro l’altro, e l’unica cosa rimasta della fabbrica è una trinciatrice dell’epoca.
Arriviamo nella famosa Plaza de España, costruita per l’expo ibero-americana del 1929. Una piazza semicircolare immensa delimitata ai lati da due torri con al centro una fontana. La piazza è decorata in mattoni a vista, marmo e ceramica. C’è un canale, navigabile, che attraversa la piazza sovrastato da 4 ponti. Altresì una serie di panche e ornamenti in ceramica, con piastrelle di azulejos, che rappresentano le 48 province spagnole. Unica pecca, il canale era prosciugato, non so se per la fine stagione o per altro.
Dopo aver girato in lungo e largo la piazza ci addentriamo nel parque de Maria Luisa che si trova proprio di fronte alla plaza. Questi giardini pubblici, un tempo privati del Palacio San Telmo, furono donati alla città da Maria Luisa duchessa di Montpensier. Il parco è molto grande, con numerose piante di cedri, magnolie, platani aranci e mandarini con vari laghetti e fontane. All’interno di questo parco si trova appunto la plaza de Espana, la plaza de America, numerosi palazzi storici ora adibiti a musei. Percorriamo i lunghi viali alberati, qualche sentiero all’interno del parco, che è molto curato, con numerose panchine per soste, e chioschi per bere qualcosa. Raggiungiamo quindi Plaza de America fiancheggiata ai lati da tre padiglioni che attualmente ospitano vari musei. Il resto della piazza è caratterizzato da spazi verdi con al centro una grande fontana.
Decidiamo quindi di arrivare al Barrio Santa Cruz, un tempo quartiere ebraico. Iniziamo con il girare tra le strette vie contornate da case in calce bianca con fiori per poi sbucare in varie piazzette contornate da piante di aranci. Troviamo aperta l’Iglesia de Santa Maria la Blanca, sorta su una sinagoga; entriamo e restiamo abbagliati dai ricchi interni! . Ceniamo al ristorante Bendala, mangiando bene a prezzo buoni. Una grigliata di carne mista, un filetto di baccalà con contorno, 1 dolce, caffè e bere 63.00euro.Rientro in hotel passando prima a vedere la bella Plaza de España illuminata.
Giorno 2 – Torre de Oro, Alcazar, Giralda
Partiamo dall’hotel, attraversiamo il ponte e ci troviamo davanti alla Torre de Oro, Questa torre eretta dagli arabi nel 1220 si erge sul lungo fiume Guadalquivir, un tempo rivestita da azulejos colore oro. Ora è sede del Museo Marittimo.
Da qui arriviamo in Plaza Del Cabildo, che si trova vicino alla cattedrale. È raggiungibile solo a piedi da tre diversi ingressi: da Avenida de la Constitucion (al n. 24) da Calle Almirantazgo e da Calle Arfe. È una piazzetta molto bella, caratterizzata da un edificio semicircolare di tre piani con un portico affrescato e da begli archi sorretti da colonne di marmo. Da vedere!
Giungiamo nel cuore del centro storico di Siviglia, vicino alla Cattedrale, all’Alcazar, alla Plaza del Triunfo ed al palazzo costruito dai mercanti (ex Casa Lonja de mercaderes) nel 1583.98. Iniziamo con la visita di quest’ultimo (ingresso gratuito) ora sede dell’Archivio de Indias, sorto per raccogliere quanto più materiale possibile sulle colonie spagnole. In attesa dell’orario di ingresso per l’Alcazar, sostiamo un po’ nella vicina plaza del Triunfo, segnata al centro dal monumento all’Immacolata Concepction, dalla quale si ammira parte della cattedrale.
Ci allunghiamo sino alla Plaza de la Virgen de los Reyes, dominata dalla Giralda, Questa bella piazza creata alla fine del settecento è stata risistemata all’inizio del secolo; la fontana centrale e la facciata del Palacio Arzobispal sono barocche.
Si avvicina l’orario della visita al Real Alcazar. I biglietti di ingresso li avevamo fatti on line, scegliendo tra i vari orari ( 15.50 caduno). Entriamo in questo immenso e antico palazzo arabo che simboleggia l’unione di arte araba e cristiana. Nonostante i cambiamenti negli anni, l’insieme di edifici e giardini è spettacolare. Inutile fare un elenco di cosa vedere, sono numerosi gli scorci mozzafiato durante la visita: da non perdere il Palazzo Don Pedro,il Patio de las Doncellas, il salon de los Embajadores e i Jardines del Alcazar e molto altro. Pranzo presso i 100 Montaditos che si trova nei pressi della cattedrale: soliti panini farciti a prezzi sempre bassi, leggermente più alti dell’altro omonimo che si trova di front all’università.
Visita alla cattedrale, anche qui con biglietti d’ingresso fatti on line (si possono prenotare su Civitatis.com). C’è sempre coda, anche se scorre velocemente. Una volta entrati ci si perde e si rimane abbagliati viste le dimensioni e le cose da vedere: cinque navate, oltre 40 cappelle, il coro, la capilla Mayor con il suo retablo più grande del mondo, il chiostro con l’aranceto e molto altro
Chi vuole con il biglietto può salire sul campanile della cattedrale: Giralda dal quale è possibile ammirare parte della città. La salita avviene tramite rampe, non scalini. È un antico minareto: il primo corpo è arabo, poi vennero aggiunti la torre campanaria, il corpo delle stelle, la cupola e la cupoletta che sorregge la grande statua della Fede, girevole (da qui il nome della torre) altezza 70 metri.
Nel biglietto di ingresso è compresa la visita all’Iglesia Colegial del Salvador che si affaccia sull’omonima piazza rettangolare, nei pressi della cattedrale. Gli interni molto ricchi sono in stile barocco.
Sempre a piedi raggiungiamo le Setas de Sevilla, la struttura a forma di pergola realizzata in legno e calcestruzzo sito nella Plaza de la Encarnacion. Nonostante l’opera sia recente e moderna, non disturba il paesaggio circostante. Da vedere.
È ormai ora di cena, ci fermiamo nei pressi della cattedrale a cenare, precisamente al Bar Restaurante Giralda. Consumiamo un plato di bacalao, un di boquerones, 1 piatto di Jambon con bere, per un totale di euro 53.30. Cena che non ha soddisfatto le nostre aspettative. Nota positiva il fatto che eravamo vicini alla Giralda e al cuore del centro storico, riusciamo quindi a vedere il tutto illuminato.
Giorno 3 – Macarena
Abbiamo la mattinata libera per vedere le ultime cose: iniziamo con la Capilla de San José che è aperta solo al mattino dalle 10.00 alle 12.30. Si trova in pieno centro, in una viuzza laterale di Calle Sierpes, una delle vie più famose di Siviglia per i negozi e lo shopping. Da fuori assomiglia a molte altre chiese, gli interni invece sono ricchi di ornamenti barocchi, forse anche troppi.
A piedi raggiungiamo il Barrio de la Macarena, arriviamo all‘Iglesia De San Luis De Los Franceses, il cui ingresso è a pagamento (4.00 euro). Il complesso fu costruito tra il 1699 e il 1731 ed è uno dei monumenti meglio conservati del pieno barocco. È stato restaurato negli ultimi decenni, e la Chiesa con bellissima cupola affrescata, la Cappella Domestica e la Cripta sono state poi aperte al pubblico. Consigliata la visita. A seguire visitiamo la Basilica de la Macarena, una delle chiese più importanti di Siviglia: ospita la Virgen de la Macarena, rappresentazione della Madonna che diventa protagonista dei festeggiamenti della Semana Santa. Siamo entrati, ma era in corso una funzione religiosa e l’abbiamo vista frettolosamente.
Usciti prendiamo uno dei bus che ci porta nei pressi del Puente de Isabel II, lo attraversiamo ed eccoci nel Barrio de Triana. Sulla destra notiamo subito l’insegna del Mercado de Triana. Entriamo e visto l’orario ci fermiamo per mangiucchiare qualcosa: io frutta, mio marito un panino di prosciutto e con birra presso la Jamoneria Jose Luis Romero (euro 13.25).Girovaghiamo tra le varie bancarelle di pesce, prosciutti e prodotti alimentari, dopo di ché usciamo e passeggiamo nel vivace e addobbato quartiere di Triana, tra stradine con fiori, negozi di ceramiche e numerosi locali lungo il fiume. Arrivo in hotel e rientro in Italia.















