3 giorni a Palermo, una città che si divide tra passato e presente e perfetta per un weekend gastronomico

Scritto da: CTI75
3 giorni a palermo, una città che si divide tra passato e presente e perfetta per un weekend gastronomico
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Come tutti gli anni è arrivato il momento del nostro tanto atteso weekend tra ragazze Quest’anno il volo più economico ha come destinazione Sicilia, e così decidiamo di trascorrere 3 giorni a Palermo. Aderiamo in 5. A novembre blocchiamo i voli con Easyjet, partenza sabato 9 marzo ore 10.40 e rientro lunedì 11 marzo ore 18.05 (euro 54 A/R). Per l’appartamento abbiamo un’ampia scelta e troviamo su Airbnb un mega appartamento con 5 camere e 2 bagni a 150 metri dalla Vucciria a 385 euro, compreso le tasse. Prenotiamo il parcheggio a Malpensa, quest’anno optiamo per l’Ecoparking, ha dei costi molto concorrenziali, per 3 giorni spendiamo meno di 27 euro. Blocco anche due free tour con Civitatis, oramai sono affezionata e devo dire che mi trovo benissimo, viaggi più leggera e senza pensieri, ti portano loro a vedere tutto soprattutto delle chicche pazzesche.

Di solito cerco quelli gratuiti; se si è fortunati li trovi nella tua lingua, ovviamente è ben gradita la mancia. Noi abbiamo scelto i seguenti:

3 giorni a Palermo. Diario di viaggio

Sabato 9 marzo, giorno 1

Da non credere, partiamo puntualissimi. Arrivati all’aeroporto di Palermo, vi sono diverse soluzioni per andare in città. Puoi prendere il treno, il bus che con 10 euro fai andata e ritorno (comodissimo perché ogni mezz’ora c’è una partenza) oppure il taxi circa 60 euro e poi il taxi condiviso che con 8 euro a testa ci porta praticamente sotto casa. Alle 13 siamo già in possesso dell’appartamento che scopriamo essere in centro, ha ben 5 camere da letto enormi, una sala comune con cucina e una sorta di zona relax e due bagni con un lunghissimo corridoio.

Prima tappa è il pranzo e ci dirigiamo al mercato Ballarò. Mangiamo in una delle tante bancarelle assaggiando un po’ di tutto, spendiamo veramente pochissimo, è davvero così strano vedere bancarelle che vendono zucchine a 0,79 al chilo. Seconda tappa, dopo aver percorso tutto il mercato, è la Cappella Palatina con il palazzo dei Normanni, costo euro 19. La cappella è maestosa e vale la visita ma a mio avviso non ha molto successo perché il prezzo di entrata è troppo alto.

Terminato il giro, gironzoliamo per il quartiere ammirando tutti i capolavori di street art e arriviamo davanti alla Cattedrale. Finalmente un po’ il paesaggio cambia, la piazza è molto bella e ben curata, anche il liceo classico ha una bella faccia pulita, diversamente da alcune strutture viste nel quartiere Ballarò. Entriamo nella cattedrale e saliamo sul tetto con visita alle tombe, euro 7. In realtà la parte delle tombe si potrebbe anche evitare, è davvero superflua.

La sera ceniamo in posto buonissimo: Trattoria Al Ferro di Cavallo, assolutamente consigliato. Si spende poco e si mangia benissimo. Dopo cena facciamo una passeggiata in centro e c’è davvero tantissima gente.

Domenica 10 marzo, giorno 2

Facciamo colazione alla Caffetteria del corso perché vogliamo provare la granita con la brioche; in realtà sono Milazzo e Messina le zone dove sono veramente il top, qui si mangiano i cannoli! Poi anche la temperatura non è proprio così calda per una colazione così fresca. Il meteo non è malvagio: passa dal nuvoloso al sole al vento.

Alle 11 parte la nostra prima visita, io credo che sia una delle cose più interessanti, vedi la città con un arricchimento unico che nessuna guida scritta può darti, provare per credere. Questo tour è un po’ particolare, perché è molto concentrato sulla vita di Falcone e Borsellino, le cui vite fanno parte di Palermo. Si passa per la Kalsa, che è il quartiere dove hanno giocato tutti insieme da bambini, poi davanti la farmacia e alla casa di Borsellino. Poi, siamo passati al mercato della Vucciria che oramai non esiste più, ma la sua storia ci è stata raccontata così bene che quasi sembra di vederlo, fino all’oratorio di san Lorenzo con la storia del famoso Caravaggio rubato. Il tour termina al porto vecchio davanti alla grande opera di street art che ricorda i due magistrati. Quindi dopo 2 ora e mezza ci separiamo per andare a pranzo e chiedendo suggerimento alla guida proviamo il miglior posto dove mangiare le arancine: Sfrigola (corso Calatafimi 11). Devo dare conferma, secondo noi il top. Dopo puntiamo a mangiare un cannolo da Costa, buono ma loro parecchio scortesi.

Pomeriggio decidiamo di andare a vedere Monreale. L’unica soluzione più rapida visto che sono quasi le 15 è usare un taxi, siamo in 5 e dividendo alla fine non è poi una grande cifra, ma i bus si sa a Palermo sono quelli che sono già nei giorni feriali, nei giorni festivi tutti ci sconsigliano di affidarci alla buona sorte perché rischiamo di arrivare a destinazione e poi di non riuscire a tornare. Il taxi ci costa 80 in totale con andata/ritorno e tempo di attesa.

Guardiamo la Cattedrale che da fuori non è maestosa me lo è in modo impetuoso internamente. Facciamo un giretto alle ceramiche di Monreale, foto al belvedere e rientriamo. La sera mangiamo da Mangia & Bevi, ma non ne siamo particolarmente entusiaste. Vorremmo fare una passeggiata ma inizia a far due gocce di pioggia quindi rientriamo. Appena rientrate smette di piovere.

Lunedì 11 marzo, giorno 3

Colazione: brioche con la crema di pistacchio molto buona, non ricordo il nome della pasticceria ma era lì sotto casa. Alle 10 parte il secondo tour della Palermo Classica, anche qui la nostra guida è simpaticissima e mi piace moltissimo, è divertente e mi diverto a prenderla in giro quando ci racconta la storia assurda di santa Rosalia. Partiamo dal Teatro Massimo, passiamo alla galleria delle vittorie, ai quattro canti, piazza bellini, quartiere Ballarò con le street art per concludere alla cattedrale di Palermo.

Terminato il giro volevamo andare via dei Carrettieri per vedere altri murales, bisognerebbe fare un tour solo per questo a mio avviso, ma inizia a fare due gocce. Forse è colpa mia che non ho creduto alla storia della guida su santa Rosalia e ora ci sta punendo: c’era il sole e all’ improvviso si è alzato il vento e sono arrivate due nuvole alla Fantozzi. Quindi ci rifugiamo a pranzo al mercato del Capo dove mangiamo lo sfincione, ma questo posto è molto famoso per la pasta al forno con gli anellini. Beviamo un caffè da Mario che ha il suo carrettino al mercato, troppo simpatico e fa una crema di caffè sensazionale.

Prima di partire però si passa al chiostro di santa Chiara per i mega cannoli giganti. Assolutamente da non perdere. Ora non ci resta che tornare a casa recuperare gli zaini, alle ore 15.35 abbiamo il bus che ci porta all’aeroporto e questa volta prestiamo molta attenzione quando arriviamo al punto della strage dove possiamo vedere i due obelischi in ricordo dei due magistrati. Anche il volo di ritorno è in perfetto orario.

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