3 giorni a madrid
Premettiamo che la guida utilizzata per organizzare il viaggio è stata quella della DeAgostini-Baedeker “Spagna”, che torna sempre utile nella varie puntate nella penisola iberica. Utile anche il sito www.Patrimonionacional.Es.
Abbiamo prenotato il volo con EasyJet (www.Easyjet.Com) e scelto per “disfrutar” al massimo il poco tempo a disposizione, la combinazione: Andata il 18/09/09 con partenza da Milano Malpensa alle 06.30 – arrivo a Madrid Barajas alle 08.45 Ritorno il 20/09/09 con partenza da Madrid Barajas alle ore 20.25 – arrivo a Milano Malpensa alle 22.30 Con un totale di 160.54 euro a testa, tramite il sito del volo, abbiamo prenotato anche 2 notti all’hotel AC Avenida de América (acamerica@ac-hotels.Com), a 5 minuti a piedi dalla fermata della metropolitana di Avenida de América appunto.
Venerdì 18/09/09 > Data la sveglia all’alba (proveniamo da Milano e Lugano), le due ore di volo le passiamo dormendo… come ghiri! Atterriamo a Barajas e già abbiamo dimenticato le ore di sonno perse! Con il bagaglio a mano evitiamo il recupero dei bagagli (in un precedente viaggio con atterraggio a Madrid, avevo dovuto aspettare 8 ore la consegna del bagaglio! Un incubo!) Decidiamo per una non troppo sana, ma ricca colazione a base di cafè con leche (caffè macchiato, ma in tazza da cappuccino) e croissant (sono di dimensioni esagerate!), mentre studiamo la cartina della metro per raggiungere l’albergo. Dal terminal 1 all’entrata della metro il viaggio è lungo, ma ben indicato e con tapis roulant che aiutano o la pigrizia o velocizzano la corsa! Appena prima delle scale mobili che portano alla metro, sulla sinistra, c’è il Centro de Atención al Viajero della stazione dell’aeroporto T1-T2-T3, compriamo qui un Abono turistico 3 dìas da 11,60 euro, che ci permetterà di viaggiare per tre giorni senza limiti sulla rete di trasporti madrileña. Tenete presente che ogni viaggio in metro costa 1 euro e per l’andata e ritorno all’aeroporto bisogna pagare un euro extra. Non avendo l’albergo proprio in centro, ci sembrava un ottima soluzione. Comunque per maggiori informazioni, consultate il sito www.Metromadrid.Es.
Ci dirigiamo quindi all’albergo, dove potremmo fare il check-in dalle 12.00, ma essendo libere le stanze ci fanno accedere subito. Le stanze sono nuove e ben arredate, ma il bagno in marmo attira maggiormente la nostra attenzione.
Il tempo di posare i bagagli e siamo di nuovo in metro alla volta di Plaza Puerta del Sol (fermata Sol), il centro viario di Madrid. Il palazzo della Direzione Generale della Pubblica Sicurezza con la torre dell’orologio non attira la nostra attenzione quanto l’orso con l’albero (El oso y el madroño), vero simbolo di Madrid. Alle spalle dell’orso parte una delle vie dello shopping.10 Con le spalle all’orso andiamo verso destra e prendiamo Calle Mayor, sull’angolo una delle pasticcerie più vecchie e rinomate della città.
Poco dopo, sulla nostra sinistra un arco permette l’accesso a Plaza Mayor, con monumento equestre al centro dedicato a Filippo III. L’edificio più bello è sicuramente la Casa Consistorial. Dal lato opposto si esce in calle Toledo, nel quartiere più vecchio di Madrid, con i suoi locali e ristorantino… beh! Ne approfitteremo più tardi per una paella al volo! Il menù la propone con carne o pesce oppure mista, con riso giallo o nero. Ci dirigiamo verso la Chiesa di San Isidro.
Torniamo sui nostri passi, riattraversiamo la piazza e riprendiamo Calle Mayor. Puntatina nei negozietti di souvenirs e poi fino al palazzo comunale, Ayuntamiento, in Plaza de la Villa.
Continuiamo su Calle Mayor, finchè davanti a noi non si mostra in tutta la sua grandezza il bianco e granitico Palacio Real (lun-sab 09-18 h / dom 09-15 h > 8 € visita libera, 10 € visita guidata) Varie stanze tutte con affreschi e arazzi magnifici, tele di pittori del calibro di Goya, Tiepolo, Velàzquez.
La sala del trono, la splendida collezione della biblioteca, la farmacia con i caratteristici barattoli per le spezie (in ogni corte, non possono certo mancar anche i veleni!) e l’armeria con la collezione di armi e bardature per cavalli.
Uscendo, sulla sinistra la cattedrale di Nuestra Señora de la Almudena, dietro i Jardines de Sabatini, costruiti su terrazze, e davanti Plaza de Oriente e i suoi giardini.
Oltrepassiamo la cattedrale de Almudena e prendiamo Calle de Bailèn fino alla chiesa di San Francisco El Grande e dal ponte che si attraversa per raggiungerla, una vista panoramica sui giardini del Palacio Real.
Torniamo in Plaza de Oriente e alla fine dei giardini due strade abbracciano il teatro Real, per poi riunirsi in Plaza Isabel II e riportare a Plaza Puerta del Sol. In Plaza Isabel II decidiamo però di deviare verso il Monasterio de las Descalzas Reales, un convento del XVI secolo. Sembra che gli interni siano molto belli, ma non possiamo portare testimonianze dirette.
Siamo stanche, ma abbiamo ancora tanta voglia di vedere! Raggiungiamo quindi la Gran Vìa (shopping, locali, teatri e cinema) e giungiamo a Plaza de España, dove al centro si trova il monumento a Cervantes, con le statue anche di Don Quijote e Sancho Panza sul retro. Sul lato opposto da cui siamo arrivate, parte una scalinata nel verde, che porta al Tempio de Debod, vero reperto del IV secolo a.C., proveniente da Assuan, donato dal governo egiziano.
Non perdetevi la vista panoramica sul Palacio Real! Ormai si sta facendo buio e percorrendo la Gran Vìa, con una piccola deviazione in Calle de Hortaleza, torniamo a Puerta del Sol e torniamo all’albergo.
Una doccia, un momento di relax e subito ci trasformiamo in animali della notte. Dopo la camminata del giorno, però una sola di noi ha il coraggio di mettere i tacchi! A Madrid gli orari dei pasti sono spostati di circa due ore rispetto all’Italia. Quindi alle 22 siamo di nuovo in Puerta del Sol, con l’intenzione di cenare in un tapas-bar (stuzzichini di vario genere) nei pressi di Plaza Santa Ana. Nei vari vicoli, intorno a questa piazza, bar, locali, ristoranti e discoteche per ogni gusto, dove alle fanciulle vengono offerti chupitos (liquori dolci), sangria, cortos (birra). La serata finisce abbastanza presto, un po’ per stanchezza e un po’ per preservare le energie per la notte seguente.
Sabato 19/09/09 > La giornata sarà lunga… dopo aver prenotato il viaggio, avevamo scoperto (sul nr di Settembre 09 di Turisti per Caso!) che proprio per questa notte era stata organizzata la Noche Blanca! Con la metro arriviamo con cambio a Goya alla fermata Banco de España sulla Calle de Alcalà che porta direttamente a Plaza de la Cibeles. Al centro della piazza monumento con fontana dedicato alla dea greca Cibele che guida un carro trainato da leoni. Sul lato opposto della piazza il Palacio de Comunicaciones.
A 90° a destra rispetto a calle de Alcalà, inizia il Paseo del Prado, un viale ricco di verde che porta fino alla stazione di Atocha, tristemente nota per l’attentato terroristico dell’11 marzo 2004.
Appena prima del museo del Prado, al centro della Plaza Cànovas del Castillo, la fontana di Nettuno e il Museo Thyssen, con opere di Tiziano, Dürer, El Greco, Caravaggio, Canaletto, Van Dyck (8,00 euro da martedì a domenica dalle10.00 alle 19.00).
Non possiamo certo perderci una visita ad una delle pinacoteche più famose al mondo e quindi entriamo al Prado (da martedì a domenica 09-20, 8 euro), dove sono esposti dipinti della scuola spagnola, El Greco, Velàsquez (il trionfo di Bacco), Goya (la Maya desnuda), della scuola fiamminga, olandese e tedesca, Brueghel, Dürer, Rubens, Van Dyck, e della scuola italiana, Beato Angelico, Raffaello, Tiziano, Tintoretto.
Appena fuori carina anche la visita al Giardino Botanico.
Dietro al museo del Prado, superata la chiesa di San Jerònimo el Real, si estende il Parque del Retiro, nella parte nord (andando verso Plaza de Cibeles, per capirci), il laghetto dell’Estanque Grande con al centro il monumento della Glorieta e il monumento ad Alfonso XII. Uscendo sempre verso nord verso Plaza de la Independencia, la Puerta de Alcalà, una sorta di Arco del Trionfo. Ci rechiamo alla calle de Serrano, per un po’ di sano shopping… siamo donne dopotutto! Ma soprattutto la temperatura è scesa e ci ha preso un po’ alla sprovvista, abbiamo bisogno di qualcosa di caldo per poter affrontare la Noche Blanca.
Torniamo in albergo per riposarci un po’ e per una doccia ristoratrice.
Il giorno prima avevamo visto andando verso Plaza San Francisco il ristorante La Vaca Argentina, specialità? Ovviamente carne alla griglia. Nonostante l’aspetto di ristorante raffinato, il conto è stato del tutto ragionevole, con buon servizio e portate buone ed abbondanti.
Ora, rifocillate, siamo pronte per la nostra Noche Blanca, le strade sono impraticabili dal fiume di gente che le percorre. Rifacciamo il tragitto tra il Palacio Real e Puerta del Sol, per poi tuffarci nel divertimento delle viuzze intorno a Plaza Santa Ana. La serata (o dovrei dire il mattino?) la concluderemo poi in discoteca.
Domenica 20/09/09 > Ci svegliamo un po’ più tardi e la prima tappa della giornata sarà la Plaza de Toros de las Ventas, famosa per le corride (con la metro siamo scese dopo due fermate a Parque de la Avenidas). In un precedente soggiorno a Madrid, avevamo soggiornato al’NH Parque Avenidas (www.Nh-hotels.Com) a due passi dalla fermata del metro Parque de la Avenidas e anche in questo caso ci eravamo trovate molto bene.
Da qui, riprendiamo il metro fino ad Atocha, per poter vedere all’interno il monumento alle vittime dell’attentato. E’ una parete blu ondulata con frasi e nomi scritti, chiedete, perché non è proprio ben indicato.
Davanti alla stazione di Atocha, andiamo al Centro de Arte Reina Sofia dedicato all’arte contemporanea (gratis, lunedì-sabato 10-21 h, domenica 10-14 h), purtroppo nonostante siano le 14.00 non ci fanno entrare… eppure volevamo vedere solo Guernica di Picasso! Ma volendo c’erano anche opere di Dalì, Mirò… Siamo stanchine e quindi avendo “terminato” la nostra tabella di marcia, decidiamo di tornare al Parque del Retiro. Entrando dal lato opposto, ci ritroviamo davanti il Palacio de Cristal, un angolo molto suggestivo. Il palazzo sembra un enorme serra con davanti un laghetto abitato da anatre.
La voglia di vedere ci fa dimenticare che l’orario del pranzo è passato da un pezzo, ma non la fame! Ci fermiamo in un baretto, ordiniamo un’insalata take-away e ce la gustiamo sedute nell’erba.
Ripeto, siamo stanchine e al suono di un ballo tipico spagnolo (non il flamenco, non siamo in Andalusia!) che alcuni ballerini stanno provando a poca distanza, ci addormentiamo tutte sul prato scaldate dal sole. Al risveglio, un buon caffè, due chiacchiere e ritorno all’hotel dove avevamo lasciato in deposito le nostre valigie… purtroppo dobbiamo già partire e arriveremo con una mezz’oretta di ritardo a Milano.