2500 km di natura e avventura

UN VIAGGIO E’ DAVVERO SPECIALE SE, TORNANDO A CASA, PORTI CON TE QUALCOSA CHE NON STA NELLA TUA VALIGIA, MA DENTRO AL TUO CUORE. Dopo aver trascorso le ultime tre estati al mare, sebbene in posti e in modi diversi, cominciavo a sentire la mancanza di un bel “viaggio”. Il viaggio per me è diverso dalla “vacanza”, un viaggio è...
Scritto da: SilviMarina
2500 km di natura e avventura
Partenza il: 03/08/2005
Ritorno il: 17/08/2005
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
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UN VIAGGIO E’ DAVVERO SPECIALE SE, TORNANDO A CASA, PORTI CON TE QUALCOSA CHE NON STA NELLA TUA VALIGIA, MA DENTRO AL TUO CUORE. Dopo aver trascorso le ultime tre estati al mare, sebbene in posti e in modi diversi, cominciavo a sentire la mancanza di un bel “viaggio”. Il viaggio per me è diverso dalla “vacanza”, un viaggio è avventura, scoperta, conoscenza…e dopo essermi consultata con Lele, il mio ragazzo, ecco che iniziamo a sognare l’Irlanda! Dato che entrambi amiamo la natura, i luoghi selvaggi, poco battuti, sembra che faccia proprio per noi. Questo è il diario della nostra avventura di due settimane nell’isola di smeraldo: per cominciare vorrei smentire alcune voci, per esempio non è assolutamente vero (come qualche agenzia di viaggi dice) che bisogna prenotare i pernottamenti dall’Italia; noi avevamo i libretti dei bed & breakfast e delle fattorie e telefonavamo il giorno stesso: nei posti più turistici facevamo al massimo due o tre telefonate, ma in genere trovavamo al primo colpo, soprattutto se cercavamo due o tre km fuori dai paesi, ossia in posti immersi nella pace e ancora più belli. In più arrivati sul posto vedevamo altre decine di b&b non riportati sui libretti! Un’altra cosa è il costo della vita: escluso Dublino, nel resto d’Irlanda i prezzi ci sono sembrati molto simili ai nostri…premetto che non andavo al ristorante tutte le sere, non fumo e bevo solo birra: in effetti, sigarette e superalcolici in Irlanda sono cari. Informazioni generali: METEO: impossibile prevederlo, abbiamo visto pioggia, sole, nubi, vento, nebbia. Temperature dai 14 ai 23 gradi, con il sole fa piuttosto caldo, in genere il tempo è stato bello. Indispensabile il k-way, per vento e pioggia, ma anche t-shirt e un golf di lana. VOLO: prenotando on-line a maggio con Aer Lingus abbiamo trovato volo diretto Linate – Dublino e ritorno(sempre diretto) Dublino – Orio al Serio a 175 euro a testa, durata del volo 2 ore circa. AUTONOLEGGIO: prenotato dall’Italia con Hertz per telefono, dando solo il nome, al costo di 435 euro per 11 giorni di noleggio di una Peugeot 206. Non vorrei dire una cavolata, ma ci sono talmente tante compagnie che credo si possa tentare di cercare l’auto sul posto, magari risparmiando…e poi evitate di tenere la macchina a Dublino: si gira comodi a piedi o coi mezzi! B&B: decisamente fantastici, sembrano le case delle bambole! Per un costo che va da 25 a 30 euro a persona, compresa Irish breakfast spaziale che richiede circa un’ora di tempo, soprattutto se vi mettete a chiacchierare con gli altri ospiti o con i padroni come facevo io. Sono tutti talmente gentili che i “dibattiti” mattutini sono diventati parte integrante del nostro viaggio: comunicare con la gente del posto vale almeno quanto le visite ai luoghi più belli. Ed ora, inizia l’avventura! MERCOLEDI 3 AGOSTO Si parte da Linate alle 11.40, volo tranquillo e puntuale, arriviamo a Dublino alle 13.15 ora locale. A fatica troviamo l’ufficio Hertz, altri hanno avuto lo stesso problema perciò svelo il mistero: per ritirare l’auto bisogna prendere il bus navetta della Hertz davanti all’aeroporto, che in pochi minuti vi porta all’ufficio; per riconsegnarla invece basta portarla al parcheggio Hertz che si trova facilmente una volta giunti in aeroporto. La guida a sinistra non è così terribile come sembra, forse sono peggio le stradine strette di campagna dove il limite è di ben 80 all’ora e incroci macchine che ti sfrecciano accanto a tutta velocità! Queste strade però sono davvero suggestive, con siepi e fiori al posto dei guard rail, pecore, paesini…se avete tempo, ogni tanto fuggite dalle strade principali e prendete queste. Arriviamo ad Ashford, grazioso villaggio dove passeremo la notte; lasciamo i bagagli al b&b e chiediamo alla signora informazioni per le visite nei dintorni. Nei b&b nessuno ci ha mai chiesto documenti, né soldi in anticipo. Arrivi, ti danno le chiavi di casa e della tua stanza, ti mostrano la casa e per loro sei il benvenuto. Provo ad immaginarmi una cosa simile in Italia… impensabile! Ci dirigiamo verso Glendalough, antico sito monastico immerso nella natura con un bel cimitero celtico e una rilassante passeggiata in fianco ad un laghetto. I cimiteri celtici mi hanno affascinato parecchio: spesso sono posti su collinette nel verde, e le lapidi, in pietra, non sono tutte in fila ma sparse nel prato come nei film. Si fa sera e torniamo verso Ashford, dove in un pub ceniamo con la nostra prima Guinness, e capiamo subito che quella che in Italia era la birra più schifosa che avessimo mai assaggiato, qui diventerà la nostra bevanda ufficiale, a tutte le ore! Torniamo al b&b, dove dormiamo in un bellissimo letto a baldacchino!! Che favola… GIOVEDI 4 AGOSTO La mattina abbandoniamo la casetta dei sogni dopo aver gustato la prima Irish breakfast, e ci dirigiamo verso le Wicklow mountains. Arrivati alla Devil’s glen scegliamo un sentiero nel bosco e facciamo una bella camminata che ci porta a una cascata che, a dire il vero, non è poi quel granché. Torniamo alla macchina e percorriamo una strada secondaria fino ad Avoca, paesino colorato in riva a un fiume, diamo un’occhiata al capannone dove si lavora il tweed ma ripartiamo poco dopo per la costa sud, destinazione Hook Head, dove si trova uno dei fari più antichi al mondo ancora in funzione. Il faro è molto bello e sperduto ma il tempo non ci assiste, infatti piove e c’è vento. Ci scaldiamo con una tazzona di caffè e risaliamo verso Kilkenny dove passeremo la notte. Ceniamo, e devo dire che l’ Irlanda è stato uno dei paesi in cui ho mangiato meglio: in genere nei pub si trovano diversi piatti, dai mitici “panini of the day” ovvero panini spesso talmente pieni che te li servono aperti, con le posate per mangiarli, a vari piatti unici costituiti da una pietanza(carne o pesce) e verdure tutt’intorno(soprattutto patate). Dopo cena ci lasciamo trascinare dalla musica che proviene da un pub, il Kyteler’s, e ci fermiamo a bere una Kilkenny e a sentire il gruppo, due ragazzi bravissimi che suonano ottima musica rock. Il b&b è a 4km da Kilkenny, molto tranquillo e grazioso, come tutti del resto! VENERDI 5 AGOSTO La mattina, dopo aver parlato con la padrona del b&b di calcio gaelico e hurley (gli sport più diffusi in Irlanda), visitiamo la bellissima cittadina di Kilkenny, divisa tra il castello che ricorda tanto Harry Potter e che ha un parco immenso verde smeraldo (finalmente il sole ci mostra i veri colori irlandesi), la cattedrale e le casette colorate. Non perdetevela, vale molto più di altre cittadine più grosse e trafficate. Lasciamo Kilkenny prima di pranzo, direzione Rock of Cashel: entriamo (5 euro, 2 per gli studenti). Parentesi ingressi: gli studenti hanno sconti quasi ovunque, in genere basta dire che sei studente, al massimo ho usato la mia tessera universitaria. Partiamo da Cashel alle 16, è già tardi e così decidiamo senza troppi rimpianti di tagliare Cork, in fondo è una città e noi siamo in Irlanda per la natura…così prendiamo la strada principale e facciamo una tirata fino a Killarney, dove ci fermeremo due giorni per percorrere il famoso Ring of Kerry ma anche per visitare il bellissimo Killarney national park. Proviamo l’esperienza di dormire in fattoria, dalla finestra di camera nostra si vedono mucche e montagne e siamo immersi nella natura, a 8km da Killarney e accanto ad uno degli ingressi del national park. Ceniamo e alle 21.30 invece di andare verso il centro entriamo nel parco nazionale, dove passeggiamo in riva al lago con uno splendido tramonto: in Irlanda ad agosto è chiaro fino alle 22! SABATO 6 AGOSTO Oggi purtroppo ci svegliamo con cielo grigio, pioggia fine e nebbiolina. Dato che la giornata è dedicata al giro della penisola di Iveragh (il famoso“Ring of Kerry”) non nascondo un po’ di delusione; l’unica cosa che mi tira su il morale è lo squisito latte bevuto a colazione: è latte munto la sera prima e sembra di bere la panna fresca, che bontà…faccio i complimenti alla padrona di casa, viva la fattoria! Percorriamo in senso antiorario il Ring: il brutto tempo riduce il traffico, ma purtroppo ho constatato che non sempre la pioggia rende i paesaggi irlandesi più affascinanti… almeno per quanto riguarda i punti panoramici, soprattutto sul mare, con nuvole e nebbia si vede poco e niente. Ci fermiamo comunque spesso lungo il tragitto, e almeno quando scendiamo la pioggia ci concede una tregua. Deviamo dopo Glenbeigh verso Rossbeigh strand, una spiaggia fantastica con le sue rocce viola-rossicce, e passeggiamo sulla sabbia bagnata dalla pioggia in un paesaggio alquanto surreale. Un’altra bella spiaggia si trova un po’ dopo Waterville: mi pare sia Derrynane beach, c’è uno spiazzo da cui la si può ammirare dall’alto e una strada per scendere a piedi. La curiosità di queste spiagge è che in ognuna troviamo un cane che ci accoglie con un bastone in bocca: dobbiamo assolutamente farli giocare per almeno 10 minuti, se no non ci lasciano andare… I paesini lungo il tragitto sono incantevoli e con case coloratissime, c’è solo l’imbarazzo della scelta per fermarsi! E il gran finale è la Ladies view, poco prima di tornare a Killarney e ben segnalata da cartelli turistici: è un punto su un’altura da cui si vede tutto il panorama dei laghi del parco nazionale, fantastico persino con le nuvole. Anche se dalle cartine sembra breve, il giro della penisola è di circa 240 Km, ci vuole l’intera giornata se si vuole fare qualche sosta ogni tanto! La sera visitiamo Killarney, una bella cittadina, e mangiamo benissimo a O’Connor’s pub: merluzzo fritto con patate (il classico fish and chips) croccante e per niente unto, e uno stufato cotto nella guinness con un coperchio di pasta sfoglia… deliziosi! DOMENICA 7 AGOSTO La mattinata è dedicata alla visita del parco nazionale di Killarney, che comprende tre laghi immersi in una natura da favola e merita sicuramente una sosta. Il parco è grande e così decidiamo di visitare la parte del lago di Muckross, affittiamo una bici (lungo la strada principale che costeggia il parco ci sono diversi posti dove trovarle) e partiamo lungo la pista ciclabile interna che porta alla Muckross Abbey, alla Muckross House e che fa tutto il giro del lago. Allungando un pochino arriviamo fino alla cascata di Torc, sotto il bosco il muschio è talmente grasso e morbido da sembrare un cuscino! Purtroppo dobbiamo rinunciare al Gap of Dunloe, una stretta vallata dove le macchine non arrivano, che la guida definisce “un luogo di assoluta solitudine e desolazione”, proprio ciò che piace a me! Il problema è che si trova dall’altra parte del parco e dovremmo fare troppa strada, così ci accontentiamo delle 5 ore passate in bici e riprendiamo la nostra macchina, destinazione Dingle! Percorrendo la strada costiera ci fermiamo alla spiaggia di Inch, dove presi da un impeto di pazzia ci mettiamo in costume(e maglia a manica lunga!) e ci immergiamo fino al ginocchio: il sole va e viene ed è tardo pomeriggio, mi chiedo come facciano alcune persone a fare il bagno e penso che se fosse stato mezzogiorno col sole a picco magari sarei entrata fino alla coscia…camminiamo sulla riva coi piedi congelati, sopra un letto di conchiglie portate sulla sabbia dalla marea. Ripartiamo per il b&b, appena fuori Dingle e con vista mare, poi percorriamo ancora un pezzo di costa per arrivare alla fine della penisola: con il sole è proprio un’altra cosa! Cena a Dingle, che come cittadina non ci ha entusiasmato molto, e un altro giorno finisce. LUNEDI 8 AGOSTO Per colazione scegliamo coraggiosamente il menu a base di salmone affumicato e uova strapazzate, in fondo siamo al mare, e poi dopo salsicce uova e bacon alla mattina non ci spaventa più nulla! Oggi abbiamo in progetto di arrivare fino alle Cliffs of Moher e cercare un b&b in zona Doolin. Una bell’idea che consiglio a tutti è di prendere il traghetto che da Tarbert attraversa lo Shannon fino a Kilrush, si tagliano parecchi Km e si evita di passare nella città industriale di Limerick che pare sia molto trafficata. In estate ci sono traghetti ogni mezz’ora e al costo di 14 euro(macchina più passeggeri) in meno di 30 minuti sei sull’altra sponda. Noi abbiamo persino visto i delfini!! Una gran brutta idea invece è stata quella di non telefonare come al solito per cercare il b&b…in effetti Doolin è un’ottima base per visitare le Cliffs e le isole Aran, perciò arrivando alle 16.30 troviamo tutto pieno: perdiamo un po’ di tempo ma poi troviamo una fattoria molto bella dove decidiamo di fermarci due giorni per visitare anche le isole. E finalmente le Cliffs…ci arriviamo dopo le 18, i pullman se ne sono andati e di persone ne sono rimaste poche. Inutile raccontare lo spettacolo, quello è solo da vedere! Purtroppo hanno chiuso una parte di sentiero, e c’è un cantiere aperto sulla strada: temo che stiano costruendo qualche stupido centro con bar, ristoranti e souvenir, magari metteranno a pagamento anche le scogliere…spero di sbagliarmi! Intanto Lele come un pazzo continua a sporgersi dallo strapiombo stando in piedi, anche se tutti si avvicinano al bordo seduti o sdraiati. Tutto però procede senza tragedie e restiamo lì fino alle 19.30, il parcheggiatore sta andando via e così ci risparmiamo i 4 euro di parcheggio, poi un po’affamati torniamo a Doolin dove finisce un’altra splendida giornata. MARTEDI 9 AGOSTO Traghetto alle 9.30 per le Aran! Il prezzo è 35 euro a testa, 30 per gli studenti, è un po’ più caro rispetto a quelli che partono da Rossaveal ma noi siamo riusciti a vedere ben due isole perché il traghetto di quell’ora faceva una sosta di un’ora e mezza ad Inisheer (la si gira comodamente a piedi in un’ora) prima di portarci sulla più grande e turistica Inishmore. E’ stato bello vedere le differenze tra la prima, quasi disabitata, e la seconda, ormai molto vicina allo stile della “terraferma”: entrambe ci hanno lasciato qualcosa, gli infiniti muretti di sassi battuti dal vento, le case col tetto di paglia, il forte di Dun Aengus su Inishmore con le sue scogliere a 100 metri a picco sul mare, da brivido, e infine…le foche!!!Tornando verso il porto con le nostre biciclette a noleggio, a un tratto vedo una piccola laguna con un lembo di sabbia su cui intravedo in lontananza delle sagome “sospette”: in preda a crisi isterica(in Islanda le avevo cercate per giorni senza vederne neppure una) abbandono la bici urlando come una pazza, Lele cerca di scoraggiarmi dicendo che sono dei tronchi ma quando le vede muoversi entrambi ci avventuriamo in mezzo all’erba alta per avvicinarci il più possibile.Che emozione! Nove foche sdraiate al sole…mi dimentico all’istante la fatica delle ripide salite in bicicletta. Tornati sulla terraferma ceniamo in un pub fuori da Doolin dove ci ritroviamo seduti accanto a due ragazzi miei concittadini, sono in viaggio di nozze e abitano vicino a casa mia! Il mondo è piccolo, ma in Irlanda tutto è possibile..ce ne rendiamo conto dopo cena, quando i colori del cielo ci spingono di nuovo sulle Cliffs of Moher per assistere ad un tramonto di quelli che ti restano nel cuore, immersi nella più totale solitudine. MERCOLEDI 10 AGOSTO L’addio alla fattoria è molto difficile, la signora Mary è davvero simpatica e ci intratteniamo a lungo a chiacchierare con lei, ma l’Irlanda ci chiama e così si riparte: nuovi chilometri e nuove meraviglie ci aspettano! Attraversiamo così il Burren, una regione calcarea ma piena di fiori, facciamo tappa a Dunguaire Castle, affascinante castello sulle acque di Kinvarra Bay, e ci fermiamo per il pranzo a Galway. La cittadina è piena di vita e di giovani artisti di strada, ma la nostra sosta è breve e ci limitiamo ad un giro per il centro fino al fiume. Ringraziamo chi, nel suo diario di viaggio, ha consigliato il pub Quay’s: è davvero straordinario, mai visto niente di simile in Italia! Poi di nuovo in macchina: il paesaggio cambia, le case si fanno più rare, la lingua inglese lascia il posto al gaelico e noi ci troviamo di fronte panorami difficili da descrivere, i panorami del Connemara: qualcuno ha definito questa zona“monotona”, noi l’abbiamo trovata splendida con le sue torbiere, le distese d’acqua, i laghi e il verde infinito interrotto solo da poche case dal tetto in paglia…vorrei tanto alzarmi ogni mattina e vedere dalla mia finestra tutta questa “monotonia”! L’unica cittadina del Connemara è Clifden, da qui dovete deviare assolutamente sulla “sky road”: il nome non è casuale, vi sembrerà davvero di arrivare in cielo, e dopo esservi riempiti gli occhi con i prati sommersi di fiori gialli e viola che costeggiano la strada, una volta giunti in cima la costa del Connemara vi stupirà frastagliandosi in decine di isolotti e mostrandovi prati di pecore a ridosso del mare…senza dubbio la “strada del cielo” non la scorderemo mai! Lungo il tragitto per Westport ci fermiamo per ammirare almeno dall’esterno la famosa Kilemore Abbey, l’edificio è spettacolare ma ancora di più lo è lo scenario in cui si trova. Questa notte si dorme a Westport, cittadina molto accogliente, piena di negozietti e di stradine “affollate”: una buona cena, un’ottima pinta, e domani il Donegal ci aspetta! GIOVEDI 11 AGOSTO Stamattina ci attende una sorpresa per colazione: c’è un unico grande tavolo e così ci troviamo a chiacchierare con due signore australiane oltre la settantina, che viaggiano sole e il giorno prima hanno scalato il Croagh Patrick (la montagna sacra irlandese): sogno di ritrovarmi alla loro età seduta in quello stesso tavolo, e di poter raccontare le loro stesse cose. Ieri pensavamo di aver visto quanto di meglio l’Irlanda potesse offrirci…oggi anche!Più strada percorriamo, più i paesaggi sembrano farsi incantati…e il Donegal è molto più di quanto potessimo immaginare: provate a colorare un foglio con un evidenziatore verde, e vedrete il verde del Donegal: è talmente vivido da sembrare fluorescente! Sorvolo sulla mini-sosta a Sligo, che ruota tutta intorno al famoso poeta Yeats e alla sua montagna preferita, il particolarissimo Benbulben: oggi ciò che conta per noi è la strada che dalla cittadina di Donegal ci porta verso Killybegs, Carrick e alle scogliere Slieve League, che con i loro 600m sono le più alte d’Europa e con il paesaggio di rara bellezza che le circonda sono un vero colpo al cuore! Lungo il tragitto costeggiamo distese di torba e fiordi profondi dove due barche ancorate sull’erba aspettano l’alta marea: uno scorcio veramente curioso. Arrivati alle scogliere saliamo lungo il sentiero, e in cima ci fermiamo a lungo ad osservare l’immensa distesa del mare: la luce del sole, dietro a nuvole bianchissime, dà all’acqua riflessi bianco argento, non c’è neppure un’isola all’orizzonte e la linea che separa cielo e mare si fa impercettibile…abbiamo proprio l’impressione di stare in cielo! Si fa sera, torniamo verso Donegal: è proprio una bella cittadina, con bei pub e buona musica. E il nostro b&b è uno splendido chalet magicamente nascosto nel cuore di un bosco, lontano da tutto e da tutti, a 8km dalla città e a due passi da un lago silenzioso… VENERDI 12 AGOSTO Oggi la nostra ambizione è arrivare in Irlanda del nord, nella contea di Antrim. Per riuscirci guidiamo senza sosta fino a Strabane, dove preleviamo le sterline, ed ecco che ci troviamo in un altro stato! Eppure non si attraversano frontiere né posti di blocco, nei paesini l’atmosfera è sempre la stessa e le persone sono cordiali come nel resto dell’isola… In un minimarket compriamo pane e salmone affumicato e ci fermiamo per un picnic nel prato del Dunluce Castle, dopo Portrush. Ripartiamo quindi per il paesino di Bushmills dove visitiamo la Old Bushmills distillery, ossia la più antica distilleria di whiskey al mondo. Il biglietto non è troppo caro e comprende una visita guidata allo stabilimento di produzione e una degustazione di whiskey: consiglio di non andarci alle 16 con la pancia ormai vuota come abbiamo fatto noi! Un po’ brilli e con lo stomaco che brucia ci accingiamo all’attraversamento del famigerato Carrick-a-rede, il ponte di corde e tavole sospeso a 25m sul mare che si trova vicino a Ballintoy. Per attraversarlo si sborsano circa 2 sterline, ma è emozionante e non ce ne siamo pentiti.Sappiate però che da ottobre a marzo è chiuso! Ma il meglio deve ancora venire: tornando verso Bushmills ci fermiamo alla Giant’s Causeway, una distesa di 37000 colonne esagonali di basalto che si perde in mare: stupefacente risultato di un’antichissima colata lavica, oppure minuziosa opera di un gigante come vuole la leggenda? In entrambi i casi non si resta indifferenti di fronte all’unico posto in Irlanda ad essere stato proclamato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. Sono le 19, perciò possiamo goderci lo spettacolo nel momento migliore: ci sono solo due fotografi e gli ultimi turisti se ne vanno. Così saltelliamo da una colonna all’altra su questa strada incantata, costruita da un vulcano, percorsa un tempo da un gigante, e natura e leggenda si fondono in quest’atmosfera che difficilmente dimenticheremo… Non scorderemo neppure l’adorabile padrona del nostro b&b, la mitica signora Aileen, che ci ha salvato dai morsi della fame preparandoci alle 22.30 tè, pancakes e formaggio dopo che la bellezza della Giant’s ci aveva trattenuto fino alle 20.30 impedendoci di trovare un misero pub in cui ci dessero ancora da mangiare! SABATO 13 AGOSTO Oggi vogliamo far tappa a Belfast per poi uscire dall’Irlanda del nord e avvicinarci un po’ a Dublino, dato che domani dobbiamo riconsegnare l’auto. Partiamo di buon’ora e ci fermiamo tra Ballintoy e Ballycastle per passeggiare nel sole del mattino sulla splendida e ancora deserta Whitepark Bay: è una delle spiagge più belle che abbiamo mai visto, a partire dal colore della sabbia, passando dal bianco delle rocce fino ad arrivare ai mille toni di blu e azzurro dell’acqua. Scarpe in mano, e piedi in mare: se sulla costa atlantica l’acqua era fredda, qui nel mare del nord sembra ghiaccio sciolto. Torniamo in macchina e percorriamo qualche km di costa, e così i programmi cambiano: la costa di Antrim è bellissima e decidiamo di percorrerla tutta! Mangiamo un panino in un punto panoramico, da qui si può vedere la Scozia e la strada in certi punti corre proprio accanto al mare. La visita a Belfast si riduce senza rimpianti a poco più di un’ora, poi ci dirigiamo verso Carrickmacross, nella contea di Monaghan, dove passeremo l’ultima notte in una bella fattoria. DOMENICA 14 AGOSTO Oggi la nostra avventura on the road finisce, ma prima di arrivare a Dublino ci fermiamo a Monasterboice, antico sito monastico dove si possono ammirare due bellissime ed enormi croci celtiche. Attenzione alle indicazioni, perché è un posto piuttosto nascosto, e intorno non c’è nulla. Nel pomeriggio arriviamo a Dublino, l’ansia da rientro in città mi coglie e scappiamo a St. Stephen’s green in cerca di un po’ di verde… Le tre notti dublinesi le abbiamo passate alla guesthouse “The Glen”: niente a che vedere con i nostri amati b&b di provincia, ma comunque confortevole, pulita e a due minuti a piedi da O’Connell street. 15,16,17 AGOSTO – DUBLINO Di Dublino è stato già detto molto, mi limito a dare alcune mie impressioni: come monumenti, cattedrali e posti da vedere non mi ha entusiasmato più di tanto, però è una cittadina piena di vita e la sera il quartiere di Temple Bar coi suoi artisti di strada ad ogni angolo è qualcosa di unico. E’tutto molto più caro qui, anche la mitica pinta di Guinness, ma vi consiglio di provare il pub “The Porterhouse”(in Parliament street, in fondo a Temple Bar) con birra di produzione propria molto buona e particolare, oltre che più economica…inoltre il pub all’interno è bellissimo! Personalmente mi è piaciuta la visita al Guinness Storehouse: anche se è un po’ caro(14euro intero, 9 gli studenti) e non si vede lo stabilimento vero e proprio, il processo produttivo è spiegato e ricostruito in modo molto scenografico, basta avere un po’ di pazienza e leggersi i cartelloni: io ho studiato all’università il processo di produzione della birra, e leggendolo lì mi è sembrato descritto in modo chiaro e dettagliato. Se avete tempo andate a Phoenix Park, il parco cittadino più grande d’Europa: ci sono dei prati stupendi, laghetti e animali, davvero ne vale la pena. La visita al Trinity College e al famoso Book of Kells è soggettiva, può interessare o meno. Noi l’abbiamo fatta e mi è piaciuta un sacco la Long Room nella Vecchia Biblioteca, con 250000 libri e in esposizione alcuni antichi volumi dei più famosi scienziati mai esistiti. Che altro dire…queste sono le nostre impressioni sull’isola di smeraldo, se un domani torneremo sicuramente sceglieremo come mete il Connemara e il Donegal, ma anche l’Irlanda del nord, che spesso viene “tagliata” perché troppo fuori mano e invece è proprio imperdibile! Questo racconto è dedicato a Lele, il mio compagno preferito per viaggiare sotto e sopra al mare e in qualunque posto meraviglioso andremo….con tanti auguri di buon 4° anniversario!! Silvia


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