Mare, sole, spiagge e prezzi davvero convenienti: 20 giorni nelle Filippine in estate

Dopo 6 anni, questa estate si torna nel sud-est asiatico approfittando delle tariffe concorrenziali della Saudia. Dopo un attento studio del meteo e delle tratte aeree appetibili da Kuala Lumpur scegliamo le Filippine, distretto delle Visayas Centrali, ed optiamo per uno stop over di 3 giorni a Singapore all’andata e uno a Kuala Lumpur al ritorno. Il volo per Cebu lo abbiamo invece fatto con la Scoot, compagnia low cost della Singapore Airline.
Costi voli:
- Fco-Kul: Saudia, 470€ acquistato ad ottobre per agosto a/r. Attenzione ai transiti: è consentito solo uno scalo gratuito. Se gli scali sono 2 bisogna fare il visto ( di transito 22€, annuale 100€) direttamente sul sito della Saudia dopo aver compilato la nazionalità dei passeggeri e del passaporto.
- Kul- Sin: Air Asia 16€ solo andata
- Sin- Ceb e Ceb/Kul : Scoot 180€
Sperando di fare cosa gradita a chi cerca informazioni accurate sui posti di mare filippini (che noi non siamo riusciti a trovare neanche comprando la guida) ho indicato con un * i posti imperdibili.
Indice dei contenuti
Diario di viaggio nelle Filippine
Giorno 1: Singapore
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Dopo un lungo viaggio con Saudia, finalmente arriviamo a destinazione. Siamo praticamente sfatti, ma lanciamo i bagagli in albergo, compriamo la tessera dei mezzi pubblici dando 5$ di deposito (il che si rivelerà un errore) e cominciamo la nostra visita dal quartiere arabo di Singapore, con la Sultan Mosque e Arab Street, immergendoci subito nei suoi colori, profumi, murales e architetture uniche. Facciamo poi un giro veloce del quartiere scattando qualche foto in Haji Lane. La sosta pranzo la facciamo da AyaSofya, un ristorante turco proprio di fronte la moschea, dove il cibo è molto buono, ma le porzioni sono proprio striminzite per noi che siamo affamati (200 $ in 8).
Ci dirigiamo poi con autobus+ metro a Bayfront per andare a vedere i Supertree grove, alberi artificiali che fanno da giardino verticale a felci, orchidee e piante all’interno del Gardens by the bay. Paghiamo il biglietto per accedere al ponte sopraelevato (14$) dove si può passeggiare tra i Supertree grove per 15 minuti e poi, visto che oggi ricorre il 60esimo anniversario della fondazione della città stato, assistiamo alla parata all’interno del Gardens by the bay.
Verso le 6 torniamo poi in albergo per riposarci un po’ e riusciamo a cena nel quartiere arabo su Halj lane da Fatt Choy Eating House che ha un rating di 4.9 su Google. Anche qui qualità buona, ma il posto è triste (160 $ in 8) e non ci entusiasma. Infine ci concediamo una passeggiata notturna su Helix bridge per ammirare lo skyline della città senza calura. Hotel: Oasis fragrance (570€, 2 notti, 4 doppie): stanze minuscole con bagno che si allaga con la doccia. Di buono, l’autobus di fronte l’albergo porta facilmente in centro.
Giorno 2: Singapore
Il tour della giornata prevede un giro a Little India con la visita del Sri Srinivasa Peremumal Temple, lo Sri Veeramakaliamman Temple e il Lhian Im Thong Hood Cho Temple. Ci fermiamo poi per pranzo in un mall dice la fila delle persone ci fa scoprire un posto dove si fanno i ravioli a mano e che vale veramente una sosta.
Ci trasferiamo poi in metro al quartiere cinese dove prima si incontra lo Sri Mariamman Temple e poi lo stupendo ed imperdibile Buddha Toorh Relic Temple*, che si sviluppa su 4 piani, uno migliore dell’altro, con un’atmosfera che assomiglia moltissimo a quella tibetana e degli interni decorati finemente. Ci spostiamo poi nuovamente, sempre in metro, a Gardens by the bay, per visitare la Cloud Forest* e il Flower Dome* ( biglietto combo 43$) dove passiamo 3 ore ad ammirare piante e la foresta pluviale. Noi abbiamo fatto prima il Flower Dome dove c’era una bellissima esposizione di orchidee e ne siamo contenti, visto che la Cloud Forest ha, con la cascata all’ingresso, un impatto wow che potrebbe oscurare il Flower Dome.
A cena andiamo a Boat Clay*, con una bellissima vista sui canali , anche se turistico. Vi consiglio di mangiare verso l’interno per risparmiare qualcosina. Noi abbiamo scelto il Vietnamita.
Giorno 3: Singapore
Il programma di oggi prevedeva un lungo giro al giardino botanico*, ma una fitta pioggia ci scoraggia quindi cambiamo programma e andiamo in un centro commerciale a fare un giro. Verso le 2 il tempo si rasserena e quindi ci dirigiamo in metro ai giardini botanici e passiamo 3 ore tra piante, fiori, e laghetti il che è proprio un bel vedere. Alle 6 cominciamo la trafila della partenza. All’aeroporto di Singapore rimaniamo stupiti del fatto che gli scanner dei bagagli siano direttamente al gate, se pensiamo a tutte le nostre precauzioni sembra una follia… qualcuno potrebbe entrare con una pistola, una bomba e fare una strage! Di positivo c’è che si può portare l’acqua fino all’imbarco.
La città conferma la sua anima green e l’indole occidentale. La vita gira intorno a Gardens by the bay. I mezzi pubblici costano poco, la vita è abbastanza cara. Conviene mangiare dentro i centri commerciali o negli Street food. Per i mezzi pubblici utilizzate direttamente le carte visa o Mastercard: si timbra in entrata ed in uscita e l’importo dipende dai chilometri percorsi. Non prendete la carta dei mezzi come abbiamo fatto noi perché ha un costo di 5 $ a fondo perduto, ma soprattutto, quando l’importo scende sotto i 3$ non si può più viaggiare sui mezzi anche se la tratta che si dovrebbe fare costa meno. Ad esempio, noi dovevamo fare 3 fermate in metro che costano 1,19$, ma non siamo riusciti a badgiare la card perché l’importo era basso. Prelevate pochi spicci per le rare occasioni in cui la carta di credito non c’è o non funziona.
Giorno 4: Singapore, Cebu City, Siquijor
Arriviamo nella notte a Cebu City, andiamo a dormire alle 3 AM e alle 10.30 siamo in piedi perché oggi dobbiamo spostarci a Siquijor. Il traghetto della Oceanjet (1760 PHP a testa) parte alle 13 dal pier 1, dove si paga una tassa per uscire da Cebu (25 PHP a testa), ci controllano i biglietti, ci imbarcano le valigie e si entra nel gate. Qui si trovano cose da mangiare per il viaggio, anche economiche, e si aspetta l’apertura del gate. Vi consiglio il succo fresco di mango* se vi piace il genere. Per i prossimi 3 giorni alloggeremo a San Juan all’Aloha Seaside Resort, posto carino con una bella piscina (450€, 3 camere, 3 notti). Per la cena scegliamo invece The Graveyard* (il cimitero): cibo ottimo, in particolare i noodles. Lo consigliamo (3300 PHP in 8)
Giorno 5: Siquijor
Oggi abbiamo in programma di esplorare l’isola. Contrattiamo con 2 tuctuc fuori l’albergo un Giorno off per 1400 PHP a tuc tuc e ci dirigiamo alle Lagnason falls (20 PHP a testa), ma troviamo l’acqua marrone e poco più. Andiamo quindi alle Cambugahay Falls* (50 PHP a testa) e non c’è proprio storia: dopo un centinaio di gradini mattonati in discesa si apre una bella laguna con vari livelli. Il posto è veramente bellissimo e i ragazzi si divertono come pazzi a lanciarsi dalla fune (50 PHP a testa per un numero illimitato di tuffi). Risaliamo anche un po’ le cascate, poi arriva l’ora di pranzo e la fame ci spinge ad andare via per trovare un ristorante.
Su consiglio degli autisti ci fermiamo al primo ristorante sulla via dove assaggiamo un pesce fritto molto buono, il servizio invece un po’ lento (2200 PHP in 8). Ultima tappa della giornata è stata Candanay beach*, con sabbia bianca e palme, ma soprattutto tante stelle marine rosse, gialle, bianche, maculate e blu nell’acqua. Siamo troppo Felici!
A cena andiamo da Baha bar, indicato dalla LP, ma non restiamo soddisfatti. Nonostante la location sia molto bella, gli involtini primavera avevano l’interno crudo e succhi freschi erano allungati con l’acqua e con aggiunta di zucchero . Buono invece il tonno in crosta di sesamo. Essendo un posto per turisti è decisamente più caro della media (5500PHP in 8)
Giorno 6: Apo Island*
Oggi facciamo un tour in barca con Island Vibes Explorers per andare a fare snorkeling ad Apo Island (2450 PHP dai 12 anni, sotto 1500), isola famosa per i suoi giardini di coralli e luogo di avvistamento delle tartarughe. Ed infatti, al primo tuffo incontriamo una bellissima tartaruga che si pavoneggia nell’acqua. Anche i coralli sono veramente spettacolari e colorati e ne restiamo entusiasti. Peccato che negli ultimi 100 metri di snorkeling siamo incappati in un branco di meduse che ci hanno punto un po’ ovunque. L’attrezzatura fornita non è invece niente di che, per cui meglio portarsi dietro le proprie maschere. Poiché alle 3 siamo nuovamente al porto decidiamo di visitare Paliton beach (20 PHP a testa) , ma la spiaggia è piena di alghe e il mare è mosso e abbastanza mediocre. Questo lato dell’isola almeno d’estate non riserva gioie.
Giorno 7: Siquijor – Panglao
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Oggi giornata di trasferimento con traghetto che parte dal porto di Siquijor alle 14.30 con Oceanjet. Ci svegliamo quindi presto e puntiamo verso Salangdoong beach* (50 PHP adulti, 40 ragazzi. 30 macchina), spiaggia sulla costa est, vicino la città di Maria, famosa per le acque turchesi uno scoglio dal quale ci si butta. Appena arrivati restiamo delusi dalla grandezza della spiaggia: nel nostro immaginario doveva trattarsi di una lunga distesa di sabbia divisa al centro dallo scoglio ed invece la spiaggia è piccola e praticabile solo sul lato destro. Tuttavia il paesaggio è molto bello, l’acqua è effettivamente blu e si mangia anche il pesce buono in un ristoranti o fronte mare con i piedi sulla sabbia. Direi promosso a pieni voti. All’una ricominciamo le pratiche del ritorno ed in 45 minuti siamo al porto dove ci aspettano 2 ore di viaggio prima di sbarcare al porto di Tagbilaran ( biglietto del ferry 800 PHP a testa + 19 PHP tassa di uscita + 80 PHP a valigia), dove, appena usciti dal porto, troviamo con facilità un transfer per Panglao a 1000 PHP.
Ceniamo da Gerry’s Grill: una delusione nonostante le ottime recensioni di Google (rating 4.8). Il risotto con il granchio aveva dentro solo uovo. Hotel: Golden Palm Resort (1000€, 2 camere familiari per 4 notti) struttura con un bellissimo giardino, servizio gentile, colazione buona. Posizione centrale. Per andare sul lungomare si passa tramite il Best Western. Lo consiglio.
Giorno 8: Panglao
Per oggi abbiamo preso un driver per 2800 PHP che ci porterà in giro per l’isola di Panglao. Prima tappa è la spiaggia del resort Oceanica*, dove l’ingresso costa 500 PHP che possono essere spesi in consumazioni. Con il costo del biglietto si ha diritto all’ombrellone e alle poltrone all’ombra, inoltre c’è la doccia (anche chiusa) con balsamo, shampoo e gel doccia. Un posto da tenere in considerazione in una giornata di trasferimento per partire puliti. Qui andando verso sinistra c’è la spiaggia del Beach Club che vale veramente la pena. Stiamo stati fino alle 12.30, poi siamo andati alla Hinagdanan cave (50 PHP solo ingresso + 75 PHP il bagno), dove si può fare il bagno in una grotta con le stalattiti. Infine ci siamo fermati alla spiaggia di Doljo, dove ci siamo concessi un altro bel bagnetto.
La sera a cena andiamo da Oasis Resort*, dove abbiamo trovato piatti abbondanti e qualità ottima. Consiglio il tonno in crosta, la cotoletta e il king burger.
Giorno 9: Chocolate hills, quad, zipline, Tarsier sanctuary
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Per oggi abbiamo un Van (3500 PHP) per andare a vedere le Chocolate Hills sull’isola di Bohol. Partiamo alle 8 perché il tragitto in macchina è abbastanza lungo (1,40 h). Per entrare nell’area si paga una tassa di 100 PHP a testa, ben spesi perché il posto è molto bello. Ci concediamo poi un’ora di quad da Sotera’s (1300 PHP) sotto le Chocolate Hills e ci ritroviamo tutti belli infangati alla fine del percorso, ma felici.
Non avendo cambi dietro, acquistiamo al negozietto locale maglietta e pantaloncini di ricambio (750 PHP la combo) perché altrimenti è impossibile risalire sul Van. Conveniva mettersi direttamente infradito e costume. Alle 12 di corsa ci catapultiamo dai nostri amici tarsi, anche se appena entrati in macchina comincia a piovere copiosamente. I tarsi sono dei bellissimi animaletti di 10 cm o poco più con 2 occhioni grandi, ma il santuario è un po’ una delusione (160 PHP a testa) perché piccolo e poco autentico.
È poi il momento della zipline* (700 PHP andata/ritorno), un’esperienza fantastica e per nulla paurosa, in cui è possibile ammirare il fiume Loboc e la valle dall’alto. Io mi sono lanciata solo dopo aver chiesto a più persone se fosse troppo adrenalinico, ma tutti mi hanno rassicurato. A pranzo ci fermiamo al Loboc Riverside Inn, un ristorantino carino sul fiume, con il giusto prezzo cibo/ location, anche se le porzioni non sono abbondanti. Inizia poi il ritorno verso casa.
Giorno 10: Balicasag
L’ultimo giorno a Panglao ci concediamo una gita in barca privata all’isola di Balicasag (6400 PHP inclusa tassa di 300 PHP a testa per lo snorkeling), che dovrebbe essere simile ad Apo Island, con coralli e tartarughe marine e riserva marina protetta e una barriera profonda 50 metri, tant’è che lo snorkeling viene fatto obbligatoriamente con guida. In realtà, la bellezza di questa isola viene deturpata da un turismo massivo troppo intenso. Nei nostri programmi c’è di fare un po’ di snorkeling e di rilassarci un po’ in spiaggia. Partiamo alle 9.15 e nel giro di 45 minuti siamo sull’isola. Appena attracchiamo veniamo subito intercettati e portati ad affittare le maschere (150 PHP al pezzo) ed assegnati a 2 guide per lo snorkeling. La giornata è un po’ ventosa e nuotiamo controcorrente un po’ a fatica, ma veniamo ripagati da nuvole di pesci e 2 green turtle che vengono a mangiare vicino a noi.
Per chi ha poca dimestichezza con l’acqua (tipo le frotte di coreani che arrivano fin qui), le guide prevedono di uscire con la barca e far appoggiare i bagnanti. Uscite dall’acqua decidiamo di attraversare l’isola ed andare a vedere la sponda opposta: viste le facce degli abitanti, probabilmente siamo tra i pochi che fanno questa scelta. Troviamo un mare spaziale in cui ci concediamo un altro bel bagnetto. Peccato che alle 13 veniamo fermati dai nostri barcaioli che ci dicono che dobbiamo rientrare perché l’isola chiude alle 14. Facciamo giusto in tempo a comprare delle perle di mare e poi dobbiamo tornare indietro. In sostanza, siamo stati truffati dal nostro tour operator che ci ha venduto una barca privata fino alla 17 sapendo che alle 14 ci avrebbero cacciato. No words!
Tornato ad Alona beach decidiamo di dare una svolta al nostro pomeriggio e ci concediamo un massaggio da Masaje de Bohol* ( 700 PHP) e poi andiamo a cenare all’elegante ristorante Mosa* di fronte. Entrambe le scelte di sono rivelate azzeccate: la Spa era pulita e le massaggiatrice professionali, il ristorante Mosa , oltre alla location, ci ha stupito con la sua cucina fusion con pesce buonissimo e un Golden pot molto sostanzioso. Avevamo paura di spendere una follia ed invece non siamo riusciti a spendere 100€ in 8.
Giorno 11: Panglao – Moalboal
La nostra giornata di trasferimento dall’isola di Panglao a quella di Cebu inizia all’alba in quanto ci sono solo 2 collegamenti tra Panglao e Oslob al giorno (5.30 o 6.30). Si parte da Momo Beach, il porto più sgangherato che abbia mai visto, e si viene caricati su una barchetta e portati sulla nave che è ancorata a largo. Non voglio concentrarmi sull’alzataccia, ma la scomodità delle panche di legno sulle quali siamo stati seduti per 2 ore hanno azzerato tutti i benefici del massaggio di ieri… questo trasferimento non vale i 1000 PHP a testa pagati. Al porto troviamo un van che per 3500 PHP ci porta a vedere gli squali balena e poi a Moalboal.
Qui soggiorniamo a Ravenala beach bungalow, che ha una spiaggia meravigliosa dalla quale si può fare snorkeling e vedere le tartarughe. Nel pomeriggio purtroppo una nostra amica si fa male giocando a pallavolo ed ha bisogno di andare in ospedale: peccato che l’ortopedico sia solo a Cebu City per cui ci dividiamo e io resto in albergo con i ragazzi e gli altri affrontano il trasferimento a Cebu in ambulanza (2,5 h).
Giorno 12: Moalboal – Cambais Fall – Moalboal
Oggi ci godiamo una bella mattinata al mare sulla white beach del nostro albergo in attesa che tornino i nostri amici dall’ospedale di Cebu. Quando finalmente siamo nuovamente tutto insieme decidiamo di andare a vedere le cascate di Kawasan che però sono chiuse per pioggia e allora ci allunghiamo verso quelle di Cambais.* A parte la scalata della montagna, fatta con jeep che stava per fondere il motore dallo sforzo, bisogna anche passeggiare circa 20 minuti prima di arrivare alla base della cascata che si sviluppa su 2 livelli, dove il secondo è decisamente più bello. Essendo venuti di pomeriggio ( siamo arrivati alle 3) la pozza d’acqua è vuota e noi siamo i re incontrastati di questo fantastico posto.
Vista la posizione delle cascate, con il senno di poi ci saremmo dovuti fermare nel trasferimento Oslob-Moalboal per ottimizzare la strada
Giorno 13: Moalboal
Il programma della giornata prevede lo snorkeling con le sardine* a Moalboal. Arriviamo in triciclo, affittiamo le maschere (100 PHP a pezzo), paghiamo la tassa di 100 PHP e ci tuffiamo. Le sardine sono proprio a pochi metri dalla riva e sono milioni. Impressionante come si schierino a muro quando trovano un ostacolo in acqua, anche solo un sub che si avvicina. Nel mentre passsno anche le green turtles quindi non ci possiamo proprio lamentare.
Facciamo poi un giro in paese per cambiare i soldi e fare qualche acquisto e poi torniamo per pranzo in albergo. Il pomeriggio sfidiamo a beach volley un gruppo di ragazzi filippini, vincendo 3-0… siamo o non siamo i campioni del mondo in carica? La sera torniamo a mangiare in centro e scegliamo Ven’z Kitchen, ma si rivela un grosso errore: piatti troppo speziati, carne nei piatti praticamente assente.
Giorno 14: trasferimento Moalboal – Bantayan
È giunta l’ora di esplorare una nuova isola e qui di oggi è giornata di trasferimento. Sempre van (6000PHP), questa volta per 6 ore per arrivare fino al porto di Hagnaya dove alle 14.30 ci imbarchiamo per Bantayan (330 PHP a testa, bambini sotto gli 11 anni 165, studenti con tessera studente 287). Il nostro albergo è il Chellie Rose*, situato sulla Laguna Baigad, un posto magico dove i turisti vengono in visita per la sua bellezza ( per chi non soggiorna è prevista una tassa ambientale di 250 PHP).
Per arrivare sulla laguna è previsto un passaggio in barca a meno che non ci sia bassa marea per cui si crea anche un passaggio a piedi di 5 minuti sulla spiaggia.
Giorno 15: Bantayan
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Oggi esploriamo le spiagge dell’isola di Bantayan: Kota beach*, Sugar beach, Paradise beach (70 PHP adulti, 30 PHP ragazzi). Prendiamo quindi la barca e torniamo a Santa Fe, dove prendiamo un tuc tuc per accompagnarci (350 PHP a tuc tuc). Di queste ci è piaciuta in particolare Kota beach, le altre infatti avevano le alghe ed erano sporche di plastica per la maleducazione della gente.
Giorno 16: Bantayan
Oggi ci siamo svegliati sotto il diluvio universale. Finalmente alle 13 è uscito il sole e ne abbiamo approfittato per andare a visitare la Bantayan Municipality con la sua chiesa di San Pietro e Paolo splendidamente affrescata di blu. Ci siamo poi gettati a capofitto nel mercatino locale, per vivere appieno la cultura filippina. I ragazzi sono invece rimasti al Chellie Rose e si sono divertiti con le moto d’acqua a disposizione nel Resort.
Giorno 17: Virgin Island*
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Oggi abbiamo in programma la visita a Virgin Island, dove per entrare si paga un ingresso di 350 PHP. Devo dire che è un’isola meravigliosa, con un mare fantastico che merita sicuramente una visita. Noi siamo andati con i proprietari del Chellie Rose, ma si può affittare una barca per circa 2000 PHP per arrivare in autonomia. Sull’isola sono presenti ristoranti e Cabanas, per cui si può anche dormire in loco. Nel pomeriggio, tornati in albergo, decidiamo di prendere un triciclo ed andare a comprare le perle a Santa Fe ( costo variabile tra 500 e 2000 PHP in funzione del colore e della misura). Per vedere se sono vere bisogna dargli fuoco: se non cambiano colore è vera perla. In alternativa, bisognerebbe battersele sul dente, ma ci è sembrato poco igienico.
Giorno 18: Bantayan – Cebu
L’ultimo giorno a Bantayan è di relax completo: il sole splende e il mare è fantastico, con tutti i colori di blu. Inoltre, sono finite le festività filippine ed in spiaggia oggi ci siamo solo noi. Dopo pranzo partiamo alla volta di Cebu, prendendo una nave sgangherata per il porto di Hagnaya e poi un transfer già programmato. Sono rimasta colpita dal fatto che, anche qualora non avessimo organizzato nulla, al porto gli avventori tassisti sono saliti sulla nave in cerca di clienti da portare a Cebu.
Hotel: Stacia hotel (104€, 2 camere familiari), non ci è piaciuto per la poca insonorizzazione delle finestre che davano su una strada trafficatissima. Comodi invece i 2 centri commerciali nelle vicinanze per fare gli acquisti dell’ultimo minuto.
Giorno 19: Cebu – Kuala Lumpur
Altro giorno, altro trasferimento che ci porterà a Kuala Lumpur, metà del nostro stop over di ritorno. L’aeroporto Mactan è piccolo e dentro non si trova quasi nulla da mangiare, se non un burger king e poco più. I prezzi sono eccessivi per tutto: 70 gr di mango essiccato sono a 7.5 $ contro i 70 PHP di Bantayan. Per l’acqua c’è la possibilità del refill, quindi entrate con bottigliette vuote.
Hotel: Novo Kuala Lumpur by Cobnb (60€ appartamento da 6 su 2 livelli con 3 camere da letto) la piscina al 30esimo piano è spaziale e i bagni con vista sullo skyline non hanno prezzo.
Giorno 20: Kuala Lumpur
Belle le Petronas Towers, belli i templi, ma vuoi mettere quanto è bello il Petaling street market? E così appena possibile ci siamo catapultati a Chinatown per fare acquisti di ogni genere, rigorosamente fake. Dopo aver mangiato nello street food locale un’ottima anatra arrosto (20 Ringitt a petto), cominciamo le procedure di rientro a casa. Anche questa vacanza è finirà, cominciamo a progettarne un’altra.
Considerazioni sulle Filippine
Ci siano sempre sentiti al sicuro e la vita è decisamente economica. Il pagamento in contanti è ancora la modalità preferita dai commercianti che spesso non hanno la carta di credito. Abbiamo trovato ATM ovunque, ma le commissioni di prelievo sono di circa 6€ per ogni 10000 PHP, importo massimo prelevabile. Non sempre invece ci sono i cambia valute, con cambi variabili tra 62 e 64,75PHP per 1 euro.
Il tempo è stato abbastanza instabile, con cambi repentini, ma, quando c’è il sole, il mare ha dei colori meravigliosi. Da non sottovalutare la vita marina, che può essere quasi paragonabile alle Maldive. I coralli di Apo Island sono qualcosa di meraviglioso e le immersioni qui costano sui 7€ l’una!
I trasporti, di cui eravamo tanto preoccupati, non si sono rivelati un problema: abbiamo sempre trovato con facilità una macchina, un tuc tuc o un triciclo pronto a portarci dove volevamo. Non dimenticatevi di contrattare sul prezzo.
L’isola di Balicasag ci ha lasciato l’amaro in bocca: ci ha dato la sensazione di una gita dozzinale. A nostro avviso può essere saltata preferendo un altro giorno all’Oceanica. Volendo fare una vacanza con pochi spostamenti conviene concentrarsi su Panglao (zona Oceanica o Bohol beach club) e Cebu ( zona di Moalboal, white beach). Il Chellie Rose a Bantayan ci ha rapito il cuore, ma gli spostamenti sono stati impegnativi.









