20 giorni nella terra del sol levante

L'idea per partire per il Giappone è nata per caso. Su questo paese avevamo molti pregiudizi. Pensavamo che fosse un paese difficile da visitare e che fosse costosissimo ed invece leggendo molti dei racconti di viaggio pubblicati su Turisti per Caso ben presto ci siamo resi conto che il Giappone è un paese molto più accessibile di quanto non si...
Scritto da: Maxpop
20 giorni nella terra del sol levante
Partenza il: 27/07/2008
Ritorno il: 15/08/2008
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
L’idea per partire per il Giappone è nata per caso. Su questo paese avevamo molti pregiudizi. Pensavamo che fosse un paese difficile da visitare e che fosse costosissimo ed invece leggendo molti dei racconti di viaggio pubblicati su Turisti per Caso ben presto ci siamo resi conto che il Giappone è un paese molto più accessibile di quanto non si possa pensare. Certo non è un viaggio che si può improvvisare ma con un’adeguata preparazione è uno di quei viaggi che restano maggiormente impressi nella memoria.

Come tutti gli altri viaggi anche questo l’abbiamo organizzato completamente attraverso internet.

Partenza domenica 27 luglio ritorno venerdì 15 agosto.

Guida di riferimento Rough Guide vallardi editore.

Volo Venezia Tokyo prenotato con Alitalia verso la fine di maggio approfittando di un’offerta eccezionale. Circa 800 euro a testa andata e ritorno tasse e supplementi inclusi.

Assicurazione viaggio con Mondial assistance circa 183 euro per 2 persone.

I MEZZI DI TRASPORTO Inizialmente l’idea era quella di noleggiare un’auto e visitare il Giappone in libertà ma quando abbiamo saputo che hanno la guida a sinistra e immaginando che le indicazioni stradali fossero esclusivamente in caratteri giapponesi la cosa si è dimostrata sempre meno fattibile.

Il treno si è quindi dimostrato il mezzo di trasporto più indicato. La rete ferroviaria Giapponese è estremamente capillare e si può raggiungere quasi qualsiasi destinazione in treno. Japan rail pass di 14 giorni in seconda classe prenotato a circa 290 euro a testa, questo abbonamento permette di viaggiare su tutti i treni della compagnia ferroviaria JR ad esclusione dei Nozomi (treni ultraveloci), alcune linee di traghetti (per esempio da Hiroshima all’isola di Miyajima) e alcune linee degli autobus (noi non ne abbiamo utilizzato nemmeno uno). Per alcune destinazioni è necessario utilizzare delle linee private (per esempio per salire al monte Fuji o per raggiungere Kamakura) ma di solito si tratta di brevi percorsi ed il prezzo del biglietto è accettabile.

Un ottimo strumento per organizzare i tragitti in treno è il sito www.Hyperdia.Com che suggerisce le soluzioni più veloci per spostarsi da una stazione all’altra. Fate attenzione che i tragitti vengono calcolati da stazione a stazione e non da città a città. Indicando per esempio come punto di partenza Tokyo e come destinazione Hiroshima vengono fornite le indicazioni per partire dalla Stazione Tokyo della città di Tokyo e arrivare alla stazione principale di Hiroshima ad Hiroshima. Bisogna tener quindi conto del fatto che le grandi città hanno molte stazioni e che i collegamenti fra le stesse possono essere molto diversi. Sullo stesso sito è possibile avere l’orario completo dei treni che passano per una stazione in un ben determinato giorno. Questo strumento ci è tornato molto utile nella prenotazione degli Shinkansen e dei Limited Express. La prenotazione dei posti in treno non è obbligatoria (alcune carrozze sono riservate ai viaggiatori senza prenotazione) ma nei giorni festivi e durante i periodi di vacanza (come la settimana prima di ferragosto) è consigliata ed è meglio farla con qualche giorno di anticipo soprattutto se non si vuole rischiare di trovare posto solo nelle carrozze per fumatori. La prenotazione del posto è gratuita per i possessori del Japan rail Pass e va fatta esclusivamente negli appositi sportelli dedicati presenti in una qualsiasi stazione. Non sempre capiterà di trovare personale che parla inglese quindi avere sotto mano una stampa degli orari dei treni faciliterà l’operazione perchè basterà indicare sul foglio il treno che ci interessa.

Un’altra cosa da tenere presente è che molte delle stazioni principali del Giappone sono di dimensioni esagerate e spesso disposte su più piani. Non sempre è facile districarsi nel labirinto di corridoi e passaggi che collegano una linea all’altra e non sempre le indicazioni sono riportate anche in inglese. Se ci si perde il modo migliore per ritrovare la strada è chiedere informazioni a qualcuno, anche quando ci saranno difficoltà di comprensione probabilmente cercheranno di capire qual’è il vostro problema e faranno in modo di risolverlo. La disponibilità dei Giapponesi è una delle cose che maggiormente ci hanno colpito.

Nelle grandi città un altro modo indispensabile per spostarsi è l’uso della metropolitana.

A Tokyo ci sono 2 compagnie la Tokyo Metro (la più estesa) e la Toei (con meno linee ma che raggiunge posti turistici non accessibili alla Tokyo Metro). Si possono fare dei biglietti giornalieri che permettono l’accesso alle linee di entrambe le compagnie (1000 yen) oppure solo alle linee della Tokyo Metro (720 yen) tutti i biglietti si ritirano dalle macchinette poste all’ingresso delle stazioni.

Anche a Kyoto c’è la metropolitana ma il mezzo più economico per spostarsi è l’autobus. Un biglietto giornaliero costa 500 yen.

A Hiroshima ci si sposta in tram. Il costo di una corsa è di 150 yen e c’è un sistema un po’ complicato che permette di fare più corse con uno stesso biglietto ma per questo è meglio informarsi nell’ufficio informazioni o leggere le istruzioni riportate sulla mappa dei tram.

A Osaka si può fare l’abbonamento giornaliero alla metro con circa 600 yen.

A Yokohama ci si può spostare tranquillamente in treno quindi gratuitamente se in possesso del JR pass.

GLI ALLOGGI Tutti gli alberghi e le ryokan sono state prenotate direttamente dall’Italia attraverso internet.

Se avete intenzione di pernottare nelle ryokan vi suggeriamo di prenotarle con largo anticipo perchè sono sistemazioni solitamente a conduzione familiare con poche camere disponibili e che tendono a riempirsi molto in fretta. Noi abbiamo iniziato a prenotare verso giugno e volendo alloggiare in camere con bagno privato (solitamente nelle ryokan il bagno è in comune) di disponibili ne abbiamo trovate molto poche. Un’altra cosa utile da sapere sulle ryokan è che molto spesso vengono imposti alcuni orari da rispettare come per esempio quello di lasciare libera la camera tra le 10 e le 15 per permettere al personale di sistemarla oppure quello di rientrare entro le 23 (salvo diversa indicazione). Gli alberghi in genere offrono un rapporto qualità/prezzo decisamente vantaggioso. Di seguito riportiamo quelli da noi prenotati. I prezzi si intendono sempre per camera doppia con bagno privato esclusa colazione (salvo dove diversamente indicato) ed il cambio era di circa 165 Yen per 1 Euro.

TOKYO Annex Katsutaro Ryokan in posizione non centralissima ma a 5 minuti dalla stazione Sendagi della Chiyoda Line e a 15 minuti dalla stazione Nippori servita sia dalla JR che dalla Keisei Line che collega direttamente all’aeroporto di Narita. Lo stabile è completamente in cemento armato ma dall’aspetto molto accogliente ed è probabilmente stato rinnovato da poco. Le stanze sono molto piccole ma confortevoli e pulitissime. Il proprietario e sua moglie sono molto socievoli e simpatici e parlano inglese. Se fate fatica a dormire con la luce portatevi una mascherina per coprire gli occhi perchè in questo tipo di alloggi solitamente le finestre sono coperte con carta di riso e il sole sorge molto presto. All’ingresso sono disponibili 2 computer con accesso a internet gratuito. Prezzo 10500 Yen KYOTO Ryokan Kyoraku a 10 minuti a piedi dalla stazione centrale di Kyoto e a pochi passi dalla fermata dell’autobus. Lo stabile è completamente in legno. Anche qui le camere sono molto piccole ma pulite e confortevoli. Anche questa locanda è gestita a livello familiare e a capo di tutti c’è una signora dai modi un po’ burberi ma disponibile e socievole. Appena arrivati vi verranno elencate tutte le regole da seguire, non sono molte ma l’impressione che se ne ottiene è che è meglio non trasgredirle (come da buoni ospiti è giusto che sia). Anche qui, all’ingresso è disponibile un computer con accesso gratuito ad internet. Prezzo 11000 Yen.

HIROSHIMA ANA Hotel Hiroshima Per raggiungerlo dalla stazione centrale si deve prendere il tram n.1 e scendere alla fermata Fukuro-machi. L’albergo è sul Peace boulevard a 5 minuti a piedi dal museo della Pace. E’ un bellissimo albergo di categoria superiore con camere e bagno spaziosi e ben arredati. Prezzo 13230 Yen OSAKA Ramada Hotel A 15 minuti a piedi dalla stazione di Umeda oppure basta scendere alla Stazione Nakatsu della metropolitana. Attenzione! Su google maps l’albergo è posizionato in maniera errata.

E’ un buon alloggio. La camera era piuttosto piccola ma ben accessoriata e pulita. Per la prima volta da quando viaggiamo ci troviamo in camera un computer a disposizione con accesso gratuito ad internet. Prezzo 12640 Yen.

KANAZAWA ANA Hotel Kanazawa Posizionato subito fuori dell’ingresso della stazione dei treni. Ottimo albergo di categoria superiore. Camere ampie, ben arredate e pulitissime. Ottima ed abbondante anche la colazione a buffet. Prezzo 15800 Yen colazione inclusa.

YOKOHAMA Yokohama Sakuragicho Washington Hotel Posizionato all’ingresso della stazione Sakuragicho dei treni JR e affacciato sulla baia di Yokohama. L’albergo è piuttosto spartano. Le camere sono piccole e l’arredamento scarno ed essenziale. Nulla da dire sulla pulizia che in Giappone sembra quasi maniacale. Rispetto agli altri alloggi qui il rapporto qualità prezzo lascia un po’ a desiderare.

La colazione a buffet è prevalentemente di tipo giapponese. Prezzo 14000 Yen colazione inclusa.

TOKYO PARK Hotel Posizionato sulla Shiodome media Tower a 10-15 minuti a piedi dalla stazione dei treni Shimbashi sulla Yamamote Line. Ottimo design hotel di categoria superiore. Bellissimo l’atrio a tutta altezza. Camere spaziose e ben arredate. Meravigliosa la vista sulla città. Prezzo 20213 Yen.

IL VIAGGIO 28/07/08 ARRIVO A TOKYO Dopo un ottimo volo di 15 ore circa, l’arrivo all’aeroporto di Narita ci riserva una sorpresa. I nostri bagagli non sono arrivati. Visto che la coincidenza a Roma era molto breve la cosa non ci ha sorpreso molto quindi sbrigate le pratiche per la denuncia, iniziamo la nostra avventura in Giappone.

In poco più di un’ora raggiungiamo la stazione di Keisei Ueno. La ryokan che abbiamo prenotato non è molto distante ma è ancora troppo presto per il check-in quindi decidiamo di passeggiare un po’. Usciti dalla stazione ci troviamo tra le stradine del quartiere di Ameyokocho una specie di incrocio tra una megalopoli ultramoderna tutta grattacieli e insegne al neon e negozietti tradizionali che vendono le cose più strane.

Un panino da Mc Donald’s e poi visita al parco di Ueno. Molto suggestivo il lago ricoperto interamente da fiori di loto dentro il quale enormi carpe nuotavano tranquille. Il frinire delle cicale è quasi assordante. Nel parco ci sono diversi templi sia buddisti che shintoisti. Molto bello è il tempio Toshu-gu visitabile con 200 yen.

Torniamo verso la stazione di Ueno per cambiare il buono del Japan Rail Pass e ci scontriamo con la prima difficoltà… Orientarsi! Per arrivare all’ufficio che ci serve dobbiamo chiedere diverse volte informazioni e fortunatamente molti masticano un po’ di inglese. Ricevuto il pass ci dirigiamo verso la Ryokan. Pensavamo di farlo con la metropolitana ma ci rendiamo conto che a Tokyo può essere più veloce e conveniente prendere il treno e così facciamo. Arriviamo a destinazione grazie alla mappa stampata dal sito della Ryokan. Il quartiere è molto tranquillo e pieno di negozietti tradizionali. Il proprietario della locanda che ci accoglie è un signore molto simpatico che ci spiega tutte le regole da seguire , ci da una mappa della zona e ci suggerisce qualche posticino dove andare a mangiare. Doccia e usciamo per la cena. Restiamo nel quartiere e nonostante non sia tardissimo (circa le 21) molti ristorantini sono già chiusi. I pochi che sono aperti all’esterno hanno solo menù in giapponese. Entriamo nel primo che ha qualcosa di scritto in inglese. Il ragazzo che lo gestisce parla solo giapponese. E’ un ristorante di okonomiyaki, una specie di frittata con verdure e altri ingredienti a scelta. Dopo aver lasciato le scarpe all’ingresso, ci si siede su dei cuscini sul pavimento ai lati di un tavolino con al centro una piastra rovente sulla quale vengono versate le frittate. Buono.

29/07/08 TOKYO Sarà il fuso orario, sarà che alle 4 del mattino il sole è già alto e nella ryokan non ci sono ne tende ne balconi che oscurano le finestre, ma ci svegliamo prestissimo. Facciamo colazione in ryokan. Pane tostato, succo d’arancia e caffè… Un po’ povera ma il proprietario ce l’ha preparata con grande impegno e mangiamo di gusto.

La prima tappa della giornata è il tempio Senso-ji. C’è un sacco di gente e l’atmosfera che si respira è più quella di un mercato di paese che quella di un luogo sacro. Per accedere al tempio si attraversa una via molto animata piena di bancarelle di souvenir, biscotti, amuleti, ecc. Per arrivare ad una piazza dove al centro vengono bruciati dei bastoncini di incenso il cui fumo andrebbe inalato per allontanare le malattie e di lato la gente fa la fila attorno a una fontana presso la quale ci si dovrebbe lavare le mani e la bocca come atto di purificazione. Il colore rosso domina su tutto. Salendo una scalinata si accede al tempio. C’è una gran confusione. Alcuni gettano monetine dentro una grande scatola posta davanti all’altare e dicono una preghiera. Altri scuotono dei grossi cilindri di ferro per far uscire da un piccolo foro dei bastoncini di legno che riportano un numero a sua volta abbinato a un cassettino dentro il quale su un foglietto è riportata una specie di oracolo. Proviamo anche noi… Su entrambi i foglietti che la sorte ci assegna una frase ci rimane impressa… “ritroveremo qualcosa di perduto” il nostro pensiero corre subito alle valigie che ancora non ci sono state riconsegnate e che la sera stessa ritroveremo alla locanda. Forse è solo una coincidenza ma sti Giapponesi son sempre infallibili! Tappa successiva è il palazzo imperiale. Del palazzo si vede gran poco visto che tutto attorno ha un muro di cinta e un fossato ma l’area è comunque molto suggestiva. Passeggiamo per i giardini che lo circondano. Un oasi di pace in mezzo ai grattacieli.

Poco dopo ritorniamo ai nostri tempi e passiamo per il Tokyo International Forum, Ginza ed il Sony Building. Pranziamo in un ristorantino con gamberoni fritti e riso.

La sera ci spostiamo verso Ikebukuro. Entriamo nel centro commerciale di Tobu. Immenso. Per cena ci fermiamo in uno dei ristoranti del centro commerciale e ci mangiamo una bella scodella di Udon al curry. All’uscita una pioggia torrenziale ci suggerisce che è l’ora di tornare in albergo.

30/07/08 TOKYO Oggi visita al mercato del pesce quindi sveglia presto… Facciamo colazione con caffellatte e pastarelle acquistate la sera prima in uno dei tanti supermercati aperti 24 ore su 24 e così faremo quasi ogni mattina.

Tra una cosa e l’altra arriviamo al mercato del pesce verso le otto quando molte bancarelle stanno già chiudendo. Ovviamente ci siamo persi l’asta dei tonni e ci sono poche persone che fanno acquisti ma c’è comunque un gran via vai di gente. L’aspetto dell’area è quello di una grande zona industriale dismessa. Bisogna girare tra le varie bancarelle facendo attenzione a non farsi investire da numerosi muletti a gas che sfrecciano da una parte all’altra. Sui banchi e dentro le vasche ci sono ancora esposte varietà di pesce stranissime, granchi enormi, tonni, polipi,… Qualche venditore fa colazione mangiando pesce crudo.

Tappa successiva Rappongi Hill, quartiere molto elegante di recente costruzione con una immensa area commerciale e di intrattenimento. Proseguendo passiamo per la Tokyo Tower, una sorta di copia arancione della torre Eiffel ed arriviamo alla stazione di Shibuia dove ad ogni ora del giorno c’è sempre un sacco di gente. Immancabile foto alla statua del cane Hachiko, punto di incontro per molti giapponesi e simbolo della fedeltà (per molti anche della stupidità, a voi la scelta).

Pranziamo in uno dei ristoranti di uno dei centri commerciali con cotoletta di maiale impanata.

Proseguiamo verso il quartiere di Omotesando dove le migliori firme della moda fanno a gara per avere il negozio più bello e particolare. Per gli amanti dell’architettura moderna imperdibili sono il negozio di Prada progettato da Erzog e de Meuron, l’adiacente Cartier e poco distante Tod’s.

Poco dopo ci trasferiamo al parco Yoyogi convinti di trovare i giovani che si vestono da personaggi dei fumetti… In realtà sbagliamo sia giorno (solitamente si radunano la domenica pomeriggio) sia luogo… Il parco è comunque bello e piacevole ma ci perdiamo e facciamo un sacco di strada a piedi.

Verso sera ci spostiamo verso la stazione di Shinjuku ed il quartiere dei grattacieli più appariscenti della città saliamo (gratuitamente) su una delle due torri gemelle del complesso del municipio di Tokyo progettato da Kenzo Tange. La vista sulla città, nonostante la foschia, è spettacolare.

Per cena torniamo nello stesso centro commerciale dove abbiamo mangiato a pranzo. L’idea era quella di mangiare sushi in un ristorante che a pranzo aveva la fila ma sfortunatamente siamo arrivati mentre stavano chiudendo (erano le 22 circa). La scelta è andata su una pizza pagata cara (rispetto al prezzo medio di un pasto giapponese) e decisamente poco appetitosa.

31/07/08 TOKYO Oggi giornata dedicata allo shopping. Visita veloce alla stazione di Ikebukuro e al Metropolitan Art Space per vedere e provare la scala mobile più alta del mondo. Successivamente andiamo ancora a Shibuya per acquistare un po’ di fumetti in un negozio consigliato da una guida locale. Il negozio si chiama Mandarake, non saprei spiegare come arrivarci e non è facile da trovare. L’unica cosa che si vede del negozio è una porta che si apre su una scala alquanto tetra che scende di almeno un paio di piani sotto terra. Ha pure degli orari strani… Mi pare che prima di mezzogiorno sia chiuso. Comunque per gli appassionati di fumetti è un vero paradiso e si può trovare di tutto. Mentre aspettavamo che Mandarake aprisse abbiamo visitato un paio di centri commerciali della zona. Vi consigliamo vivamente “109” per ammirare le ragazze e i ragazzi più bizzarri.

Nel pomeriggio andiamo a visitare il Shinjuku Gyoen un giardino meraviglioso al quale siamo arrivati stremati. Prima di questo infatti siamo passati per lo stadio nazionale che è poco distante ma ci siamo persi e abbiamo camminato per chilometri sotto il sole e con una temperatura torrida. A forza di chiedere informazioni ci siamo avvicinati ma è stato grazie alla disponibilità di una signora in bicicletta che, vedendoci in difficoltà, si è fermata e ci ha spiegato come arrivare al giardino.

Sarebbe stato bello prendere il the all’interno della casa da the servito con il famoso cerimoniale giapponese ma anche qui siamo arrivati tardi (chiudeva alle 16).

Concludiamo la giornata nel quartiere elettrico di Akihabara. Non ho ancora ben capito se si possano fare dei grandi affari. Da quel che ci è sembrato di vedere i prezzi non sono così diversi da quelli che ci sono in Italia. Abbiamo acquistato un orologio e una pen drive ma i prezzi non erano così stracciati come ci aspettavamo.

Per cena non ci allontaniamo molto dalla Ryokan e andiamo nel ristorante di sushi nel centro commerciale OiOi di fronte alla stazione di Ueno. Tutto ottimo ed economico. Da provare anche il sakè caldo.

01/08/08 KYOTO Il viaggio in treno verso Kyoto non ha presentato particolari difficoltà. I tabelloni con gli orari sono abbastanza chiari e trovare il binario dal quale partire è abbastanza facile. L’unico inconveniente è che i posti per non fumatori erano già tutti occupati e quindi abbiamo dovuto fare tutto il viaggio in una carrozza fumatori. Mangiamo un risotto con gamberetti alla colossale stazione di Kyoto. Un edificio di 11 piani con alberghi, centri commerciali e ristoranti da dove i treni partono e arrivano su piattaforme disposte su tre piani sovrapposti.

Per arrivare alla ryokan impieghiamo circa 15 minuti a piedi. Ci accoglie la proprietaria che subito ci invita a togliere le scarpe, lasciarle all’ingresso e ad indossare delle orribili pantofole in simil pelle marrone. La camera non è ancora pronta e noi iniziamo la visita alla città. Le attrazioni di Kyoto sono molto distanti l’una dall’altra e avendo poco tempo a disposizione la cosa migliore è fare l’abbonamento giornaliero all’autobus che costa solo 500 yen. Bisogna ricordare che templi e giardini spesso chiudono presto, al massimo verso le 17. Arriviamo giusti in tempo per visitare il magnifico Tempio Dorato (Kinkaku-ji) che da solo varrebbe un viaggio in Giappone e il Ryoan-ji, uno dei giardini zen più visitati. Attenzione alle fermate degli autobus, noi abbiamo sbagliato fermata scendendo troppo presto e anche qui ci siamo trovati a camminare parecchio! Tornati alla locanda, paghiamo il conto anticipatamente e un simpatico vecchietto ci accompagna alla nostra camera e nel frattempo ci spiega ogni cosa in un inglese incomprensibile. Anche questa è una camera molto piccola ma accogliente. Doccia e cena. Andiamo a mangiare in uno dei tantissimi ristoranti della stazione. Mangiamo due ciotole di ramen in un simpatico locale dove l’ordinazione viene fatta e pagata all’esterno su una macchinetta self-service.

02/08/08 NARA Arriviamo alla stazione JR di Nara dopo un viaggio di circa 40 minuti. Nonostante sia mattino presto fa già molto caldo e c’è un afa insopportabile. Percorriamo a piedi il viale piuttosto anonimo che collega la stazione alla zona dove sorgono i più bei templi della città. I primi che si incontrano sono il Kofuku-ji e la pagoda a 5 piani. Da qui in poi si prosegue attraversando un parco dove moltissimi cervi passeggiano tranquillamente incuranti dei visitatori. Poco dopo arriviamo al complesso templare Todai-ji all’interno del quale spicca l’enorme padiglione in legno che custodisce una maestosa statua in bronzo del Buddha. E’ sicuramente uno dei più bei templi che abbiamo visitato. Dietro la statua, sotto uno dei pilastri principali che sorreggono il padiglione c’è un piccolo foro attraverso il quale molti turisti fanno a gara per passare. Una leggenda dice che chi riesce ad attraversarlo si guadagna il paradiso. Beh Jack c’è riuscito, provate anche voi è davvero divertente! Proseguendo verso le colline orientali si sale ai Templi Nigatsu-do e Sangatsu-do dai quali si può godere di un bellissimo panorama sulla città.

Riattraversando il parco che collega tutti i templi di Nara torniamo verso la città. Pranziamo in un ristorantino con una specie di spezzatino di pollo e poi raggiungiamo il quartiere di Nara-Machi, un’interessante zona di negozi e case tradizionali dove visitiamo (gratuitamente) Nara-machi Koshi-no-ie, una delle dimore meglio conservate.

Tornando verso Kyoto ci fermiamo nel tardo pomeriggio alla stazione Inari dove a pochi passi sorge il complesso templare Fushimi Inari. Nella guida non è nemmeno nominato ma secondo noi è sicuramente imperdibile. La caratteristica principale di questo tempio sono i scenografici portali rossi che, vicinissimi l’uno all’altro, si susseguono per kilometri all’interno della foresta. Spettacolare! Torniamo alla ryokan, doccia e usciamo per cena che è già buio. Passeggiamo per il quartiere Gion con la speranza di incrociare qualche geisha ma probabilmente è troppo tardi. Ceniamo nuovamente alla stazione in un “all you can eat” dove si pagano circa 2000 yen e si mangia a buffet tutto quello che si vuole.

03/08/08 KYOTO Questa è stata sicuramente la giornata più impegnativa di tutto il viaggio. Se si vogliono visitare solo le attrazioni turistiche più importanti allora una giornata può essere sufficiente ma se si vuole visitare quasi tutto, come abbiamo fatto noi, allora è meglio prendersi almeno un paio di giorni e vivere l’esperienza con più calma.

Acquistiamo un altro abbonamento giornaliero per i bus e iniziamo il tour con la visita al Sanjusangen-do un tempio dedicato alla dea Kannon dove, nel padiglione principale, 1001 statue dorate della dea offrono una vista memorabile. Peccato che fosse proibito scattare foto.

Proseguiamo salendo al Kiyomizu-dera, tempio in legno costruito sul fianco di una collina dal quale si gode una splendida vista panoramica della città. Ritornando verso il centro pranziamo in un ristorante dove preparano tutto a base di the verde. Assaggiamo gli spaghetti verdi che ci vengono serviti freddi e da inzuppare nella solita ciotola di salsa di soia.

Il caldo inizia a farsi più opprimente. Risaliamo verso nord e visitiamo il complesso di Chion-in e altri templi meno importanti e poi prendiamo l’autobus e ci spostiamo al castello Nijo-jo all’interno del quale spicca il palazzo dello shogun dagli interni riccamente decorati. Anche qui purtroppo è vietato fare foto.

Di corsa all’autobus e andiamo a visitare il padiglione d’argento dove ci aspetta una brutta sorpresa perchè è in ristrutturazione. Entriamo ugualmente, il giardino zen che circonda il padiglione è molto bello ma la vista dell’edificio principale completamente coperta dalle impalcature rovina decisamente il paesaggio.

Mentre io torno esausto alla ryokan Jack approfitta delle ultime luci della sera per visitare nuovamente il quartiere di Gion dove finalmente riesce ad avvistare una geisha che sta intrattenendo alcuni clienti all’interno di un ristorante.

La sera ceniamo in un locale di okonomiyaki alla stazione.

04/08/08 HIMEJI – HIROSHIMA Nel tragitto in treno verso Hiroshima facciamo tappa ad Himeji dove andiamo a visitare il castello, patrimonio dell’umanità. Dalla stazione si percorre a piedi o in bus un viale di circa 1,5 km. Il castello bianchissimo è meraviglioso. É sicuramente più bello da vedere da fuori che non da dentro ma una visita è obbligata.

Ritornando in stazione pranziamo con una specie di omelette ripiene di riso.

Verso sera arriviamo ad Hiroshima. Doccia nel bellissimo albergo e poi cena con passeggiata nel quartiere dei divertimenti di Hondori street 05/08/08 ISOLA DI MIYAJIMA Per raggiungere l’isola di Miyajima si deve prendere il traghetto della JR che parte dal porto di Miyajima-guchi. In questo porto si può arrivare sia con la linea 2 dei tram (a pagamento) sia con il treno (gratuito per i possessori del JR pass). Ingenuamente noi pensavamo che il traghetto partisse dal porto di Hiroshima quindi siamo partiti in direzione sbagliata salendo su un tram che ci portava dal lato opposto al quale dovevamo arrivare. C’è stata un po’ di confusione ma alla fine, nonostante un bel po’ di tempo perso, siamo arrivati a destinazione. La giornata è molto afosa e il paesaggio attorno all’isola è immerso in una densa foschia. Dal traghetto si vede in lontananza il grande torii rosso che emerge dal mare simbolo che tutta l’isola è considerata sacra.

Come a Nara anche qui ci sono molti cervi che girano indisturbati per la città. Fortuna vuole che arriviamo all’isola quando sta salendo la marea e riusciamo ad ammirare sia il torii rosso che il tempio Itsukushima-jinja (detto il tempio galleggiate) completamente circondati dal mare. Non stupisce che sia uno dei paesaggi più fotografati del Giappone. L’effetto è molto suggestivo.

Proseguiamo la visita al complesso del Daisho-in dove sembra di essere a Gardaland più che in un luogo sacro. Ovunque ci sono piccole statue a forma di buddha bambino dalle espressioni e pose buffe.

Ritornando verso il paese visitiamo il tempio dei cento tatami e la pagoda a 5 piani.

Pranziamo con il piatto tipico della zona e cioè ostriche, buone ed economiche.

Subito dopo pranzo, con qualche difficoltà per capire da dove parte il bus navetta, saliamo con la funivia sulla cima del monte Misen. Purtroppo la foschia ci fa solo intuire quello che potrebbe essere il meraviglioso panorama sul mare interno. Tutto attorno alla stazione della funivia una colonia di scimmie si ripara sonnolenta dai raggi solari. Da qui si arriva attraverso un sentiero in mezzo ai boschi ad un complesso templare piuttosto deludente dove un fuoco sacro arde da 1200 anni, suggestivo ma vista la fatica per arrivarci forse non ne vale la pena.

Ritorniamo al tempio galleggiante nel tardo pomeriggio quando la marea si è ritirata e tutta la zona è circondata dalla sabbia sulla quale molte persone passeggiano per raggiungere e toccare il torii rosso.

La sera siamo nuovamente ad Hiroshima. Restiamo a mangiare nei paraggi dell’albergo e per la prima volta ci capita di mangiare qualcosa di immangiabile. Ordiniamo dal menù qualcosa che assomiglia a degli spiedini di carne. In realtà ci vengono serviti spiedini di pelle di pollo arrotolata, frattaglie varie, nervetti ecc… La faccia di Jack mentre assaggia queste “prelibatezze” fa delle smorfie che divertono la signora che con il marito mangia al tavolo accanto al nostro! 06/08/08 HIROSHIMA Ore 8.15 del 1945. 63 anni fa esplodeva sopra Hiroshima la bomba atomica.

Alla stessa ora ogni anno si commemora il ricordo dell’evento e quest’anno c’eravamo anche noi.

A tutti i presenti sono state consegnate delle cartelline con all’interno il programma e la traduzione dei discorsi in giapponese ed in inglese. Per ingannare l’attesa dell’inizio della cerimonia è stato consegnato anche un foglietto dorato con le istruzioni per piegarlo e creare un origami a forma di gru. Ho tentato di farlo ma ero troppo imbranato e la simpatica signora anziana seduta accanto a me, vedendomi in difficoltà, ha tentato, a gesti, di insegnarmi come fare finchè non mi ha preso il foglietto dalle mani e con cura mi ha preparato una bellissima gru che conserviamo ancora come ricordo.

Sul palco si alternano i discorsi del sindaco, del primo ministro del Giappone e del Segretario delle Nazioni Unite. Alle 8.15 cala il silenzio e si sentono solo i rintocchi della campana ai quali segue il volo delle colombe che vengono liberate. Commovente! Al termine della cerimonia andiamo a visitare il museo della pace. Andiamo a mangiare una bistecca al centro commerciale Sogo e stanchi ritorniamo in albergo per riposare un po’.

Nel tardo pomeriggio torniamo al parco della pace per vedere lo spettacolo delle lanterne galleggianti sul fiume. Ogni lanterna rappresenta un messaggio di pace. Nonostante il vento contrario ostacoli l’allontanamento delle lanterne dalla riva del fiume lo spettacolo è eccezionale. Sullo sfondo c’è ancora lo scheletro dell’edificio della camera del commercio, uno dei pochi edifici rimasti in piedi dopo lo scoppio della bomba e attorno a questo centinaia di bambini portano candele colorate.

Ceniamo con una bella scodella di ramen al centro commerciale Sogo e poi torniamo in albergo.

07/08/08 OKAYAMA – OSAKA Nel viaggio verso Osaka ci fermiamo ad Okayama per visitare uno dei più bei giardini del Giappone. Arriviamo verso mezzogiorno. Depositiamo le valigie in un coin locker, mangiamo la solita cotoletta di maiale impanata in uno dei ristoranti della stazione e poi ci incamminiamo verso il giardino ad un paio di km al massimo. Il viale e la città sono piuttosto anonimi. Fa caldissimo ma c’è meno afa dei giorni precedenti.

Il giardino è meraviglioso e curato nei minimi particolari. Sullo sfondo si innalza il castello nero di Okayama. L’erba e i cespugli sembrano tagliati col laser. La tranquillità regna sovrana.

Ritorniamo in stazione e dopo qualche ora di treno arriviamo ad Osaka. Seguendo le indicazioni scaricate da Google maps cerchiamo l’albergo ma, nel punto indicato sulla mappa, del Ramada non c’è traccia. Con le valigie a seguito passiamo da una via all’altra finchè non chiediamo informazioni a una guardia che gentilmente ci spiega che l’albergo è a qualche isolato di distanza.

Finalmente arriviamo in hotel. La sera mangiamo sushi e tempura in un ristorante della zona, buono ma un po’ meno economico del solito.

08/08/08 OSAKA Essendo venerdì facciamo l’abbonamento alla metro con lo sconto (misura adottata per incentivare l’uso dei mezzi pubblici) e ci dirigiamo all’acquario di Osaka.

E’ il primo acquario che vediamo in vita nostra quindi non abbiamo modo di fare paragoni con altri ma questo di Osaka è davvero spettacolare. In pratica si entra dall’alto e lo si visita seguendo un percorso che gira a spirale attorno a una vasca principale circondata da altre vasche più piccole. Lontre, pinguini, 2 squali balena sono l’attrazione principale. Peccato solo che fosse pieno di bambini urlanti. Mangiamo ancora cotoletta di maiale in uno dei ristoranti del centro commerciale adiacente all’acquario e ritorniamo in città dove girovaghiamo per il centro. Veloce visita al castello e alle torri gemelle dell’Umeda Sky Building e poi pausa in hotel.

Usciamo per la sera e ci dirigiamo verso Ebisu-bashi dove a sorpresa ci accogli un quartiere pieno di vita. Lungo le vie c’è così tanta gente che sembra di essere in mezzo alla confusione prenatalizia che si respira nei nostri centri commerciali italiani. Più andiamo avanti e più le luci al neon e le insegne pubblicitarie si fanno grandi e spettacolari. Ad un certo punto ci sembra di essere a Time Square. Nonostante la prima fregatura proviamo a prendere un’altra pizza (in una pizzeria australiana per giunta!?!). Il locale è davvero bello ma la pizza lasciava un po’ a desiderare…

09/08/08 KANAZAWA Arriviamo nella opulenta stazione di Kanazawa verso l’ora di pranzo. Qui mangiamo un buon piatto di spaghetti e poi andiamo a depositare i bagagli in hotel. Nel primo pomeriggio prendiamo un bus turistico che con appena 100yen ci porta direttamente al Kenroku-en, un altro dei giardini più belli del Giappone. Visto che nelle guide e nei racconti si parlava di questo giardino come qualcosa di estremamente eccezionale ci aspettavamo qualcosa di più. Non dico che ci abbia deluso ma non è né meglio né peggio degli altri già visti durante il viaggio. Decidiamo di saltare la visita al castello e facciamo la strada del ritorno a piedi. Facciamo 4 passi nel quartiere di Nagamachi dove le stradine sono costeggiate dalle case dei samurai e l’impressione è quella di essere catapultati in un cartone animato Giapponese.

Ritornati sul viale principale iniziano i preparativi delle esibizioni organizzate per festeggiare il “no car day” giornata dedicata allo spostamento con i mezzi pubblici.

La strada è quindi stata bloccata al traffico e su questa sono stati organizzati diversi spettacoli. Un gruppetto di ragazzine canta e balla, più avanti dei calciatori insegnano a giocare a dei bambini, ancora più avanti dei ginnasti eseguono salti acrobatici su un tappeto elastico ma la vera attrazione è la gara di ballo tra diverse scuole di danza. Ogni squadra presenta una propria coreografia, vestiti con kimono o costumi particolari e con al seguito alcuni sbandieratori. Trascorriamo la serata a vedere queste spettacolari e a volte buffe rappresentazioni. Ci sono diversi banchetti che offrono da mangiare ma preferiamo andare in un ristorante dove ci preparano polpettone e pesci fritti.

10/08/08 YOKOHAMA Dedichiamo le ultime ore a Kanazawa alla ricerca di qualche souvenir e poi ripartiamo col treno verso Yokohama dove arriviamo in serata. Per pranzo ci facciamo preparare un bento di sushi che poi gustiamo in treno. La sera passeggiamo per la baia a pochi passi dall’albergo e mangiamo messicano al World Posters.

11/08/08 KAMAKURA – YOKOHAMA Prendiamo il treno locale che ci porta a Kamakura dove visitiamo il tempio di Hase-dera e soprattutto il grande Buddha Daibutsu che pacifico e maestoso se ne sta seduto su una spianata circondata da colline verdeggianti. Torniamo verso Komachi-dori (via principale della cittadina) dove mangiamo carne e verdure al Roast Beef More. Passeggiamo un po’ nella confusione della via e poi torniamo verso la stazione. Svogliatamente ci fermiamo a visitare qualche altro tempio nei paraggi. Sarà che ormai ne abbiamo visti tanti, sarà che faceva caldissimo ma non vediamo l’ora di tornare a Yokohama. Visto che siamo tornati presto ne approfittiamo per visitare l’animata e caratteristica ChinaTown dove però ci risulta difficile distinguere quello che è cinese da quello che è giapponese e poi camminiamo un po’ per la ricca via di Moto-machi piena di boutique e negozi in stile decisamente europeo. La sera visitiamo il quartiere minato mirai con la sua enorme Landmark Tower e l’esagerata concentrazione di centri commerciali, uffici, divertimenti ecc…

Per cena mangiamo un pasto misto con un po’ di tutto.

12/08/08 TOKYO Ritorniamo a Tokyo in pieno periodo Obon. Settimana di vacanze in cui gran parte della gente si sposta per andare a fare visita ai parenti e ai defunti. Questo ci creerà qualche difficoltà.

Dovendo fare check in in hotel alle 18 (clausola prevista per avere un prezzo speciale) decidiamo di lasciare le valigie in un coin locker nella stazione di shimbashi (a pochi minuti dall’hotel) ma sono tutti occupati. Ci spostiamo quindi alla stazione successiva che è quella di Tokyo e anche qui, nonostante sia una stazione immensa, abbiamo qualche difficoltà a trovare posto per le nostre valigie ma alla fine ci riusciamo.

Dedichiamo la giornata allo shopping e a soddisfare le richieste di amici e parenti. Se qualcuno vi chiede di acquistare attrezzatura per bonsai fategli presente che, contrariamente a quanto si può pensare, non è così facile. Nel pomeriggio ci spostiamo verso la stazione di Shinjuku per informarci sulle escursioni al monte Fuji. Con qualche difficoltà troviamo l’ufficio che vende i biglietti per gli autobus che portano direttamente alla quinta stazione e scopriamo che per i 2 giorni successivi non c’è nessun posto disponibile. Decidiamo quindi che il giorno seguente saremmo andati a Nikko ma abbiamo dovuto scartare anche questa possibilità perché lo shinkansen non aveva più posti disponibili. Il primo posto disponibile era per il 14 e così l’abbiamo subito fermato.

A pranzo mangiamo ramen nel quartiere di Asakusa mentre a cena mangiamo cotoletta di manzo con granchio o patate nelle vicinanze dell’albergo.

13/08/08 MONTE FUJI Le previsioni meteo per la giornata non erano particolarmente favorevoli ad un’escursione sul monte Fuji ma contavamo molto su un colpo di fortuna. Il viaggio in treno per Fuji-Yoshida è stato un po’ complesso e lunghissimo. Quando siamo arrivati alla stazione l’unica cosa che si vedeva del mitico Fuji erano degli enormi nuvoloni e così è stato per tutto il tempo che abbiamo trascorso in questa cittadina di passaggio. Unica cosa positiva da segnalare l’eccellente zuppa di udon servita incandescente dentro dei piccoli paioli nel ristorante dall’aspetto tipicamente giapponese proprio di fronte alla stazione. Anche il viaggio di ritorno è stato interminabile. Io ho però avuto almeno la fortuna di sedere affianco a una simpatica signora che mi ha intrattenuto per tutto il percorso mentre Jack si annoiava e dormicchiava qualche sedile più indietro.

Per cena siamo tornati nel buonissimo ristorante di sushi all’OiCity davanti alla stazione di Ueno dove abbiamo mangiato al bancone con il cuoco che preparava le pietanze e intratteneva i clienti raccontando storielle. Peccato parlasse pochissimo l’inglese e non capissimo niente di giapponese perché dev’essere stato proprio un tipo simpatico.

14/08/08 NIKKO L’ultimo giorno l’abbiamo dedicato a Nikko. La raggiungiamo dopo qualche ora di treno. La giornata non è bellissima. E’ nuvoloso e ogni tanto cade qualche goccia di pioggia. Sulla guida c’era scritto che a Nikko le temperature sarebbero state più basse ed invece anche qui c’era un afa insopportabile. Percorriamo a piedi la strada che porta dalla stazione al complesso dei santuari considerati patrimonio mondiale dell’umanità.

Questa serie di templi è completamente diversa da quelli visitati in precedenza. L’opulenza delle decorazioni è sorprendente. Raccontare punto per punto tutto quello che c’è da visitare sarebbe lungo e noioso. Preferiamo consigliare vivamente una visita a questo complesso e lasciare a quello che vedrete sorprendervi.

Tornati a Tokyo ceniamo con una bella ciotola di ramen nel quartiere di Shiodome e poi andiamo a camminare per gli sfavillanti viali di Ginza.

15/08/08 RIENTRO IN ITALIA Visto che è quello del ritorno a casa di questo giorno avremmo avuto poco da raccontare se non fosse che abbiamo avuto problemi con il ritorno in aeroporto.

Dalla stazione shimbashi parte un treno diretto per Narita ma per qualche strana ragione non siamo riusciti a capire da quale binario partiva. Fortunatamente abbiamo incontrato un signore giapponese che, nonostante non parlasse una parola di inglese, ha capito il nostro problema e ci ha dedicato un bel po’ del suo tempo per accompagnarci al binario giusto dal quale partire. E’ stato incredibilmente gentile e ci ha lasciato uno dei più bei ricordi che abbiamo di questo paese.

L’accoglienza che riserviamo in Italia ci ha fatto pensare che abbiamo molto da imparare…



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