15 giorni in Portogallo: come muoversi e cosa vedere tra Isole Azzorre e Lisbona

I piccoli gioielli dell'Atlantico
Scritto da: globetrotterBat
15 giorni in portogallo: come muoversi e cosa vedere tra isole azzorre e lisbona

Le isole Azzorre, Lisbona, Sintra: il Portogallo è una delle mete più belle ed eterogenee d’Europa. Trascorrere 15 giorni in Portogallo significa vivere delle esperienze d’autore.

Informazioni utili

Noi eravamo in 8 e abbiamo speso circa 2200 euro a testa per due settimane. Spese principali:

  • 820 euro di aerei (215 euro Venezia-Lisbona, 115 euro Lisbona-Ponta, 78 euro Ponta-Horta, 79 euro Horta-Terceira, 163 euro Terceira-Lisbona, 170 euro Lisbona-Venezia)
  • 340 euro di alloggi (sempre appartamenti da 8 persone, trovati principalmente su Airbnb)
  • 370 euro di altri trasporti (abbiamo noleggiato un furgoncino a Sao Miguel e due macchine a Terceira, più la benzina e i vari taxi)
  • 420 euro di cibo (abbiamo fatto un misto tra cibo a casa/al sacco e ristoranti, in generale ci siamo trattati bene)
  • 160 euro di attrazioni (musei, giardini, terme)

In generale il viaggio ci è piaciuto tantissimo, le Azzorre sono delle isole molto affascinanti, piene di natura incontaminata ed estremamente affascinante. Assolutamente raccomandate!

Diario di Viaggio

15/08 –Ponta Delgada

Dopo una lunga giornata di viaggio siamo atterrati a Ponta Delgada, nel buio e nella pioggia. Abbiamo preso il furgone a noleggio e siamo subito andati al nostro primo appartamento. Quando in cucina abbiamo trovato del liquore all’ananas (che è il frutto delle Azzorre per eccellenza) ovviamente non potevamo non festeggiare l’inizio di questo viaggio con un bel brindisi!

16/08 – Boca do Inferno, Sete Cidades

Oggi il viaggio è partito col botto, con due belle passeggiate e paesaggi mozzafiato. Già sulla macchina abbiamo avuto la prima grande sorpresa: i bellissimi cespugli di ortensie che costeggiano ogni strada, colorando il mondo di azzurro e viola! Abbiamo visto che qui le usano ovunque: ai bordi di strade e sentieri, al posto dei muretti per delineare i campi, e anche solo nei giardini delle case. Sono ovunque, e non ce ne lamentiamo!

Iniziando la nostra prima passeggiata siamo stati catapultati in un altro mondo, dentro a un bosco di un verde così brillante che sembrava uscito da un film di Miyazaki. La nostra prima meta del giorno è stata Boca do Inferno, il miradouro (belvedere) forse più famoso di tutte le Azzorre, e con buona ragione: la vista sul vecchio cratere, sui laghi colorati e il paesino sottostante, è veramente meravigliosa. Vista la piccola quantità di turisti che abbiamo incontrato in questo punto, direi che le prospettive per il resto delle Azzorre sono ottime! Per tornare alla macchina, al posto del sentiero usato all’andata, abbiamo deciso di buttarci e seguire un altro sentiero sconosciuto, sperando che ci portasse al punto giusto. Questa si è rivelata un’ottima decisione, che ci ha portati ad avventurarci in un sentierino minuscolo in mezzo al bosco, circondati da piante enormi e una vegetazione degna della Foresta Amazzonica, davvero un’esperienza divertente!

Il pomeriggio l’abbiamo dedicato a Sete Cidades. Ancora una volta ci ha accolti una vista bellissima, col verde dei boschi che colora i grandi laghi, e le ordinate case bianche che si affacciano sull’acqua. Dopo un breve servizio fotografico al miradouro e un pranzetto ad un food truck là vicino siamo partiti per la nostra passeggiata. Accompagnati dal blu intenso delle ortensie, dal verde della natura e dalle “mucche più felici del mondo” ci siamo fatti una lunga camminata fino al centro del cratere. Nel bel paesino di Sete Cidades, dopo una piccola passeggiata, ci siamo fermati a fare una bella merenda a base di ananas, torte, tè e Kima (bevanda frizzante a base di maracuja che fanno proprio qui alle Azzorre, molto buona) e poi siamo ripartiti. Il ritorno è stato una faticaccia, ma almeno era abbastanza breve e in un’oretta (di salita ripidissima) siamo arrivati alla macchina. Dopo un toccata e fuga a casa per le siamo andati in centro per procacciarci la cena. Purtroppo questa si è rivelata una mission impossible: nel ristorante che avevamo scelto ci hanno cacciati perché eravamo in troppi, la seconda scelta non ci ispirava particolarmente, e gli altri ristoranti in zona erano ormai sul punto di chiudere! Alla fine abbiamo seguito un consiglio e siamo partiti per il Cais 20, ristorante enorme, sperando che almeno loro accettassero il nostro gruppo! Dopo qualche brusco dialogo in portoghese e 20 minuti buoni ad aspettare fuori finalmente ci hanno fatti sedere, e siamo riusciti a mangiare una cena buona e soprattutto molto abbondante.

17/08 – Ponta Delgada, Ponta de Ferraria

Come iniziare bene la giornata? Con un brunch gigante a base di ananas! Questa mattina siamo andati alla più famosa piantagione d’ananas dell’isola, e dopo un breve ma interessante giro nelle serre ci siamo piazzati nel bar della piantagione: shottini di liquore all’ananas e marmellata di ananas come benvenuto, poi fette di ananas dolcissimo, ananas flambé, yogurt all’ananas, succo d’ananas col rum e caipirinha all’ananas (sì, per colazione… come si suol dire: it’s 5 ‘o clock somewhere!). Insomma, mi sa che ormai abbiamo l’ananas al posto del sangue! Ma ne è valsa la pena, era tutto buonissimo!

Dopo la piantagione abbiamo fatto un giro nel Jardim Antonio Borges, molto bello e pieno di piante e alberi giganti provenienti da tutto il mondo. Ancora una volta ci sentivamo un po’ “Indiana Jones nel mezzo della giungla”. Abbiamo concluso la mattinata con una bella camminata nel centro di Ponta, tra le basse case colorate e le chiese bianche e nere. Ancora pieni di ananas, abbiamo deciso di comprare dei pranzi al sacco leggeri da consumare più avanti e ci siamo diretti in macchina verso la nostra prossima meta.

Per il pomeriggio avevamo una missione speciale: fare il bagno nell’oceano! Pensavamo sarebbe stata un’impresa, prevedendo acqua gelata e cielo nuvoloso (a quanto pare lo standard alle Azzorre), invece anche questa volta la fortuna era dalla nostra parte: per (quasi) tutto il pomeriggio c’è stato un sole da spaccare le pietre! La nostra prima tappa è stata Ponta da Ferraria: una piccola piscina naturale circondata da affascinante roccia vulcanica. Purtroppo sembrava che tutti i turisti dell’isola si fossero ritrovati lì, forse per via del bel tempo, ma ci siamo goduti lo stesso un bel tuffo in acqua. Dopo il bagno abbiamo fatto una pausa per pranzare sulle rocce nere in riva al mare, e poi ci siamo spostati verso la prossima destinazione. Ci ha accolto una piccola spiaggia di sabbia nera nera, molto bella. Abbiamo giocato nelle onde per un bel po’ e poi ci siamo rilassati sulla sabbia, godendoci il sole. La sera, dopo una breve pausa su un bellissimo miradouro con vista sul Lago di Santiago, siamo entrati nel famoso hotel abbandonato di Vista do Rei. È stato molto divertente girare per l’hotel fatiscente, e la vista dal tetto era meravigliosa. La sera abbiamo cenato da Santo Seitan, ristorante vegetariano di cui abbiamo apprezzato soprattutto i dolci, e dopo un ultimo giretto a Ponta siamo tornati a casa a riposare.

18/08 – Lagoa do Fogo, Ponta Garça

Dopo settimane di attento studio delle webcam dell’isola, oggi ci siamo svegliati con una buona notizia: habemus visibilità! Stipate nel furgone le valigie e rimediato il pranzo al sacco, dopo un breve tragitto in macchina abbiamo iniziato la nostra impresa del giorno: il trekking per il Lagoa do Fogo. Anche questa volta il sentiero che abbiamo seguito era bellissimo: abbiamo attraversato campi, visitato foreste incantate, per trovare in cima un paesaggio brullo degno dei paesi più nordici. Insomma, in tre orette di camminata abbiamo visto un sacco di varietà. Come al solito il nostro tratto preferito è stato proprio quello nella foresta, con i suoi alberi maestosi e le piante verdissime. Arrivati in cima ci siamo finalmente concessi una pausa per un bel pranzo vista-lago e un pisolino al sole, e dopo aver esplorato un po’ i dintorni abbiamo iniziato la nostra discesa verso la macchina.

Finita la camminata del Lagoa do Fogo, stanchi ma contenti, ci siamo avviati verso la nostra nuova casa: GarçaView. Siamo arrivati con poche aspettative, e ci siamo subito innamorati: il padrone era molto coccolo, la casa (in teoria un B&B condiviso) era tutta per noi, e soprattutto le camere avevano dei balconi con una vista pazzesca sul mare! Vista la posizione e la cucina ben attrezzata abbiamo deciso di cenare a casa, così siamo corsi al supermercato a comprare gli ingredienti e ci siamo messi all’opera. Abbiamo spostato i tavoli sul balcone della cucina e ci siamo goduti un’ottima cena, accompagnata dal canto dei grilli e la luce delle stelle.

19/08 – Whale Watching, Plantações de Chá

Today is the day: oggi (forse) vedremo le balene! La mattina è iniziata con un breve briefing sulla missione dell’associazione da noi prescelta e sulle specie di balene e delfini che potremmo incontrare, e poi è arrivato il momento di avviarci verso il nostro zodiac. Ovviamente siamo corsi a piazzarci in posizione tattica per salire per primi, e così ci siamo ritrovati seduti nelle prime file: davanti a noi solo il cielo e il mare. Lo zodiac è partito a tutto gas, cavalcando le onde. Il viaggio è stato proprio divertente, sembrava di essere su una montagna russa! Già da giorni stavamo cercando di abbassare le nostre speranze, così da non rimanerci male se avessimo visto solo delfini (comunque una bellissima esperienza!), e invece ancora una volta ci è andata alla grande. Il nostro primo incontro è stato con gli eleganti delfini Risso, neri e bianchi e tanto timidi. Poi è arrivata la prima grande sorpresa: gli osservatori avevano avvistato qualcosa! Ci siamo subito rimessi in moto e, arrivati nella zona giusta, abbiamo seguito le orme sull’acqua grazie all’aiuto della guida. Ed eccola lì: una Sei Whale (o balenottera boreale, nome molto più poetico)! Ormai dovrebbe essere migrata, e invece era ancora qua. Abbiamo osservato la sua coda mentre si spostava nell’acqua, emozionati ogni volta che i cerchi lisci apparivano tra le onde dell’oceano. Quando la balenottera si è immersa, ormai stufa di noi, ci siamo spostati per non stressarla troppo. Nel frattempo ci aveva raggiunto un bel gruppo di delfini Atlantic Spotted, che si è messo a girare intorno alla barca, passandoci sotto e saltandoci allegramente accanto. Questi piccoli delfini ci hanno tenuto compagnia per diverse parti del viaggio, e hanno vinto la medaglia per gli animali più simpatici della giornata! Accompagnati dai delfini giocherelloni siamo andati a trovare il nostro primo capodoglio. Anche qua, ovviamente, abbiamo potuto osservare solo da lontano, ma sempre emozionati, lo spruzzo d’aria del suo respiro e la coda imponente. Nel corso della mattinata abbiamo avuto modo di osservare ben altri tre capodogli, tra cui uno che, appena finito di mangiare, si stava facendo una bella siesta ristoratrice sul bordo dell’acqua. Poi, quando ormai il nostro tempo era finito e stavamo andando via, sono venuti a salutarci alcuni esemplari di delfino comune, bellissimi con la loro colorazione geometrica. Insomma, non ci siamo fatti mancare nulla! Abbiamo concluso il giro circumnavigando la piccola Islet di Vila Franca, molto affascinante, per poi essere accolti a riva con un buon tè verde. Insomma, il Whale Watching è stata un gran successo e un’esperienza unica!

Dopo aver svaligiato un supermercato e aver pranzato in un miradouro a caso ci siamo diretti alla più famosa fabbrica di tè dell’isola, Cha Gorreana. Dopo qualche minuto di spaesamento siamo riusciti a farci fare una visita guidata tra i grossi macchinari antichi e ancora in uso (tutti alimentati da un mulino ad acqua poco lontano) seguito da un buon assaggio di tè. Dopo una breve camminata tra i verdi campi di tè siamo tornati alla macchina per la nostra dose giornaliera di miradouros per goderci il bellissimo panorama: il mare blu e le possenti scogliere. Abbiamo fatto una breve tappa al Salto do Cabrito, con l’idea di rinfrescarci nel laghetto, ma poi al posto di fare il bagno siamo finiti a fare una passeggiata molto suggestiva sopra la cascata, tra tubi e griglie nella natura selvaggia.

Ultima tappa della giornata è stata Caldeira Velha. Dopo le fatiche di questi giorni è stato bello rilassarci nell’acqua calda delle terme. Per un’ora e mezza abbiamo coraggiosamente lottato contro gli altri visitatori per ottenere i posti migliori nelle pozze, finché siamo riusciti a ottenere il potere completo su una di esse! Abbiamo concluso con una cena un po’ mediocre a Ribeira Grande e poi siamo tornati nella nostra bella casetta.

20/08 – Ribeira Dos Caldeirões, Faial da Terra

Oggi giorno di spostamento in macchina, per arrivare fino alla punta nord-est dell’isola! Abbiamo iniziato la giornata con una breve camminata fino al Lagoa do Congro, circondati da imponenti alberi e un sacco fiori, un paesaggio molto in stile Jurassic Park. Il lago, anche questo verde verde, era molto bello. In seguito abbiamo visitato il bel parco Ribeira Dos Caldeirões, pieno di mulini ad acqua e belle piante, anche se ci è apparso un po’ finto per via della ristrutturazione recente e le frotte di turisti.

Dopo pranzo abbiamo fatto una pausetta alla piscina naturale (che di naturale aveva ben poco) di Boca da Ribeira, per rinfrescarci e riposarci un po’ sotto il sole. Una volta asciutti siamo ripartiti in direzione Faial da Terra, passando per altri tre bei miradouri. L’ultimo di questi era un intero giardino con vista, pieno di gente che banchettava, fiori colorati e simpatici gatti. Molto carino! La cascata Salto do Prego, meta della camminata a Faial, era carina, ma la vera attrazione era il percorso disseminato di polli: ne abbiamo trovati parecchi in giro: si mettevano in posa, ci osservavano sospettosi dagli alberi, si nascondevano tra i cespugli… un sentiero interessante, insomma! Una bella sorpresa è arrivata quando abbiamo deciso di cambiare strada per il ritorno, e abbiamo scoperto cosa fosse il famoso Sanguinho (il cui nome sui cartelli ci aveva affascinato molto!): un bellissimo paesino mezzo abbandonato, The Lost Village, in mezzo alla montagna. È stato molto affascinante camminarci dentro. Da Sanguinho siamo scesi fino alla macchina, seguiti fino all’ultima curva da un adorabile gattino del luogo e, dopo una pausa supermercato, siamo andati a casa per un’altra serata di cibo casalingo, giochi e stelle.

21/08 – Furnas, Ribeira Quente

Il nostro ultimo giorno a São Miguel è stato dedicato all’affascinante città di Furnas. La mattina abbiamo fatto una passeggiata intorno al lago, partita con una salita da incubo su per la collina. Per fortuna la bellissima vista di Furnas che ci ha accolti in cima ci ha fatto subito dimenticare la faticaccia! La passeggiata in riva al lago è stata molto carina, e siamo anche passati per l’affascinante zona delle caldeiras, dove i vari ristoranti cucinano i famosi cozidos sotto la terra grazie al calore vulcanico: abbiamo trovato anche quello dove mangeremo stasera!

Dopo pranzo ci siamo recati, verso le 15.30, all’entrata del famoso Parque Terra Nostra di Furnas, e qui ci siamo beccati la prima batosta del viaggio: il parco chiude alle 16.30! Dopo un iniziale momento di panico abbiamo deciso di tornare domani, dato che l’aereo nel pomeriggio ci lascia tutta la mattinata libera, e di trovare un’alternativa per il pomeriggio appena acquistato. E quale modo migliore per passare un pomeriggio di sole che andare al mare? Così abbiamo ripreso la macchina e siamo scesi fino alla vicina Praia do Fogo, famosa per l’acqua calda dovuta alle sorgenti termali sottomarine. La spiaggia era carina, piena della solita sabbia nera e protetta da una collina. Purtroppo era un po’ piena, essendo domenica, ma la cosa non ci ha fermati dal trovare un posticino e buttarci in acqua! Ci siamo divertiti molto, saltando tra le onde e andando alla ricerca delle sorgenti calde (alla fine erano sottoterra, la sabbia sott’acqua era bollente!), anche se la sera abbiamo dovuto fare magie per asciugarci, inseguendo il sole che spariva velocemente dietro la collina. Per cena abbiamo assaggiato il famoso cozido, piatto tipico di Furnas, cotto sottoterra grazie alle sorgenti di calore. Per fortuna li avevamo prenotati ieri sera, perché a quanti pare ci mettono tutto il giorno a prepararli. Fin da subito il cameriere ci ha avvisato che i piatti erano giganteschi, e infatti quando sono arrivati ci è venuto un bel colpo: sembravano infiniti! Un bollito iper-saporito di pollo, manzo, maiale, salsiccia, patate e patate dolci, cavolo… E la versione vegetariana non era da meno. Ce l’abbiamo messa tutta, ma alla fine qualcosa è avanzato (ed è stato portato a casa per il pranzo di domani). Personalmente sono contenta di averlo assaggiato, ma non entrerà di certo tra i miei piatti preferiti! La serata si è conclusa con una bellissima passeggiata poco lontano tra pozze d’acqua bollente, potenti fumarole (il fuoco esce perfino dai tombini per strada!) e un simpatico odorino di zolfo. Veramente un posto molto affascinante.

22/08  – Furnas

Alla fine la “batosta” di ieri si è rivelata una grande fortuna: mentre ieri c’era un bel sole, perfetto per andare al mare, oggi le nuvole hanno portato finalmente un po’ di fresco, decisamente meglio per immergersi nell’acqua calda della pozza termale! La mattina ci siamo svegliati presto per fare le valigie, comprare i pranzi al sacco e fare benzina, e ci siamo presentati davanti alla porta del Parque Terra Nostra con un quarto d’ora d’anticipo, pronti a correre dentro all’apertura e goderci al meglio le poche ore rimaste a São Miguel. Dopo un’oretta di passeggiata nel grande parco botanico è arrivato il momento di piazzarci in acqua: la temperatura era perfetta! Abbiamo sguazzato per un po’ nell’acqua arancione, colorandoci di giallo per la densa acqua ferrosa, e dopo una doccia veloce ci siamo stipati nel van per l’ultima volta.

22/08 – Horta

L’aereo per Faial era piccolissimo, 80 posti in tutto, e il viaggio è stato breve. È stato bello vedere le isole dall’alto, soprattutto quando siamo passati accanto al possente Monte Pico. Appena usciti dall’aeroporto abbiamo preso un taxi e dopo aver depositato i bagagli a casa e aver fatto una grande spesa per i prossimi giorni siamo andati a fare un giro per Horta, cittadina portuale davvero molto carina. Ci siamo fatti una passeggiata sul molo per osservare i murales, per tradizione disegnati dall’equipaggio di ogni barca che attracca qui a Faial (e sono tante!), ed erano veramente belli! Poi siamo passati davanti al famoso Peter Cafè Sport, tipico ritrovo dei marinai (e ormai anche dei vari turisti come noi), per prenderci un bel gin (per cui il bar è famoso), ma quando abbiamo scoperto che era anche un ristorante abbiamo deciso che dovevamo assolutamente cenare al suo interno. La cena era buona e l’atmosfera molto bella e “tipica”.

23/08 – Caldeira, Capelinhos

Ieri, dopo un sacco di discussioni, avevamo deciso di farci coraggio e provare a completare il trail dei Dieci Vulcani, una passeggiata di venti chilometri che portano dalla Caldeira a Capelinhos. Questa mattina, però, la situazione sembrava tragica: più ci avvicinavamo alla Caldeira più pioveva! Una volta arrivati il nostro tassista ci ha dato cinque minuti per decidere, e vedendo la bellezza del vulcano davanti a noi abbiamo deciso di avere fiducia nel tempo, che finora non ci aveva ancora traditi. E infatti, per fortuna, più avanzavamo più usciva il sole. Siamo partiti lungo il percorso, facendo un mezzo giro attorno all’impressionante caldeira sotto di noi, tra il verde del cratere, le ortensie sempre presenti (e sempre bellissime) e la vista sull’oceano, e poi ci siamo addentrati in un bel bosco. Lì la cosa si è fatta interessante, perché vista la pioggia abbiamo passato un paio d’ore a saltellare sul fango per evitare i posti più bagnati, con scarsi risultati. Quando finalmente siamo usciti dalla vegetazione era ormai ora di pranzo, e ci siamo piazzati su un campo a fare uno spuntino.

Nonostante le ore passassero, mentre noi ci stancavamo sempre di più, in qualche modo i chilometri restanti per la meta non accennavano mai a scendere. Abbiamo camminato tanto tra salite e discese, alberi verde brillante e cespugli secchi e brulli. Abbiamo passato una zona molto affascinante, dove tutti gli alberi erano stati spezzati brutalmente, e contato i numerosi vulcani che danno il nome al trail. Ma più passava il tempo più ci accorgevamo che, al nostro passo, non saremmo mai arrivati a Capelinhos in tempo! Così abbiamo iniziato a pensare alle nostre alternative: e alla fine l’opzione bus ha vinto: è vero che nelle guide dicevano che sono pochi e poco affidabili, ma il percorso ci avvicinava molto a una fermata e gli orari di passaggio sembravano perfetti per noi. Così ci siamo avviati sulla strada cementata per raggiungere la fermata. Ebbene, le guide avevano ragione: mai fidarsi degli autobus alle Azzorre! Siamo restati un’ora ad aspettare, ma alla fine ci siamo arresi all’evidenza. Così siamo partiti lungo la strada cementata (finire il trail ormai era fuori discussione), passando per i piccoli paesini mezzi abbandonati, e finalmente siamo arrivati (appena in tempo) al famoso Capelinhos, l’affascinante zona vulcanica che è emersa appena nel 1958! Pensare che quel bellissimo promontorio sul mare esiste da neanche cento anni è veramente pazzesco! Il tassista è venuto a riprenderci proprio là, ignaro della nostra mezza sconfitta, e ci ha portati al ristorante che avevamo prenotato per stasera.

24/08 – Pico, Horta

Ieri le previsioni erano catastrofiche, e avevamo già preparato mille piani B su come passare il tempo salvi dalla pioggia. E invece ancora una volta ci siamo svegliati col sole, e così l’opzione Pico è tornata in voga. Sul battello ci siamo goduti la bella vista della bianca Horta che si allontanava, e dell’imponente Monte Pico davanti a noi. A Pico ci siamo fatti portare all’inizio di una passeggiata da un taxi e prima ancora di iniziare a camminare come prima cosa ci siamo fermati in una piscina naturale a fare il bagno. Dopo il pranzo al sacco abbiamo iniziato la passeggiata tra le affascinanti vigne tipiche dell’isola: piccole vigne in piccoli spiazzi di terra delineate da piccoli muretti neri di biscoitos (pietre laviche che raccolgono calore durante il giorno e lo sprigionano durante la notte) a vista d’occhio. Effettivamente un paesaggio molto bello e particolare, e soprattutto diverso dalla natura selvaggia che ormai associamo alle Azzorre. Alla fine della camminata ci aspettava un assaggio di vini: purtroppo non è stato il massimo, visto che la cameriera era piuttosto antipatica e il vino mediocre, ma ci voleva un assaggio del famoso vino di Pico!

Alle 15 siamo corsi a prendere il traghetto per tornare a Faial, e proprio mentre ci allontanavamo noi si avvicinava il temporale tanto presagito: ormai la punta del monte era completamente scomparsa tra le nuvole, e molto presto tutta l’isola è stata raggiunta dalla pioggia. Insomma, ce ne siamo andati giusto in tempo: come al solito una fortuna sfacciata!

I due musei che volevamo visitare a Horta chiudevano entrambi super presto, quindi appena scesi dal traghetto abbiamo iniziato una marcia forzata verso il primo, ma non senza una breve pausa al famoso Gelados do Atlântico, dove abbiamo comprato dei gelati molto interessanti (misto tra pomodoro e maracuja? Approvato!). Poi siamo andati a visitare il Museo delle Balene. Dentro, oltre alla storia della caccia ai capodogli alle Azzorre e ai grandi macchinari che venivano utilizzati per la lavorazione della carne, c’erano anche un modello a grandezza reale di un capodoglio e, attrazione principale, un vero scheletro di capodoglio completo! Abbiamo imparato anche molto sull’anatomia di questo affascinante animale, è stato molto interessante. Finita la visita siamo tornati al Peter Cafè e siamo saliti al secondo piano per vedere il piccolo Scrimshaw Museum, pieno zeppo di denti e ossa di balena intagliate e decorate (certi avevano illustrazioni davvero molto ben fatte). Dopo un ultimo gin al bar siamo tornati a casa, passando di nuovo per il molo a vedere i murales che ci mancavano, e poi siamo tornati all’appartamento per un’altra serata casalinga.

25/08 – Angra do Heroísmo, Terra Chã

Dopo una brutta levataccia (ma una bellissima vista sul Monte Pico all’alba) oggi siamo partiti per Terceira, la nostra ultima isola! Una volta arrivati abbiamo preso le macchine a noleggio e siamo partiti per la famosa Angra do Heroísmo, dove abbiamo passato la mattina a passeggiare tra le colorate strade della città, oltre che dentro a un bel parco con una bella vista dall’alto. Dopo aver visto le varie chiese (anche queste molto colorate) e aver fatto una visitina a Vasco da Gama, ci siamo fermati per una lunga pausa souvenir e poi abbiamo fatto un pranzo leggero in un ristorantino carino in centro.

Dopo pranzo siamo saliti sul Monte Brasil per goderci la vista della città e della baia dall’alto. Sul monte, oltre alle batterie antiaeree della seconda guerra mondiale e del bel panorama, abbiamo anche trovato un sacco di polli, pavoni, tacchini, un povero pappagallo depresso, e una colonia di gatti meravigliosi. Abbiamo fatto una passeggiata sulla cima del monte, godendoci vari miradouri, e poi siamo tornati alle macchine, pronti per andare a riposare a casa.

26/08 – Praia da Vitória, Algar do Carvao

Oggi la giornata è stata dedicata a un bel giro delle attrazioni principali dell’isola. E come iniziare la mattinata se non con dei miradouri? Dopo esser passati per la cittadina di Riberinha (bellina con le sue case colorate e i balconi decorati) siamo saliti verso l’alto per raggiungere il primo miradouro, ma una mandria infinita di mucche ci ha tagliato la strada, dirigendosi proprio verso la nostra meta, così abbiamo desistito e ci siamo fermati un po’ prima della cima. La vista sul mare e sull’Ilhéus das Cabras era comunque molto bella. Poi siamo stati a Serra do Cume, con la sua bella vista sui campi verdi dell’isola. Alla famosa Praia da Vitória, dopo un breve giro, ovviamente ci siamo piazzati in spiaggia a fare un bagno e pranzare, e poi siamo saliti sulla collina vicina per vedere la cittadina dall’alto.

Il pomeriggio ci siamo fiondati ad Algar do Carvao, per essere pronti ad entrare appena avesse aperto. Attraverso un breve tunnel di pietra siamo entrati dentro all’affascinante grotta vulcanica: sopra di noi una suggestiva galleria verde di muschio portava in superficie, al di sotto un piccolo lago d’acqua blu, e tutto intorno la roccia scavata dalla lava, con le sue belle sfumature di colore. Davvero bellissimo.

Dopo aver letto i vari cartelloni per capire un po’ di più su quello che avevamo appena visto siamo ripartiti per andare a Furnas do Enxofre, una brevissima passeggiata in un’area di fumarole sulfuree: carina, ma decisamente non al livello della “vera” Furnas che abbiamo visto a São Miguel! Siamo saliti anche sul Miradouro da Serra de Santa Bárbara, punto più alto dell’isola da cui, teoricamente, avremmo dovuto vedere tutte le isole vicine. Purtroppo qui a Terceira la fortuna col meteo ci ha un po’ abbandonati, e la visibilità non era il massimo, ma è stato bello anche vedere l’oceano coperto da un mare di nuvole! Dopo una pausetta al Lagoa de Patas, pieno zeppo di polli e papere un po’ aggressivi ma sempre molto carini, siamo tornati a casa a riposare. Dopo un’ottima cena ci siamo fatti una passeggiatina per Angra di notte e la serata si è conclusa in bellezza quando per caso abbiamo trovato un concertino di musica tipica in piazza.

27/08 – Misterios Negros, Biscoitos

Ormai la povera Terceira è stata bocciata come “isola peggiore delle Azzorre”: in effetti dopo la natura incontaminata delle altre isole, questa ci appare troppo umanizzata e “normale”. Comunque bella, ma le altre erano spettacolari! Oggi però ci siamo dovuti parzialmente ricredere, perché la famosa passeggiata di Misterios Negros è stata veramente bellissima. Un trail breve ma intenso: all’interno del bosco ci siamo dovuti destreggiare tra il fango e le grosse radici degli alberi, trovando una natura leggermente diversa da quella degli scorsi giorni, ma sempre incantata. Più avanti il paesaggio è passato da foresta a montagna, e ci siamo ritrovati circondati dalle grandi pietre laviche (i misterios negros, appunto) e i bassi cespugli. Abbiamo finito la passeggiata con un pranzo al sacco in campagna, in bella vista dei grandi tori selvatici sulla collina. Proprio una bella mattinata!

Ultima tappa della giornata è stata Biscoitos, per passare un pomeriggio rilassante al mare (ormai il viaggio è agli sgoccioli, e la stanchezza si fa sentire). Il posto era molto carino, con diverse grandi piscine naturali e un accesso al mare veramente bello. Purtroppo Terceira ce l’ha un po’ con noi, e così siamo arrivati che ormai il cielo era bello annuvolato, e ben presto si è messo a piovere. Mentre i più coraggiosi di noi si sono tuffati in acqua nonostante la pioggia gli altri sono subito corsi al riparo sotto il misero ombrellone di paglia. Abbiamo aspettato che il tempo migliorasse, ma ogni volta in cui sembrava spuntare il sole arrivava poi un altro acquazzone, e così dopo un po’ ci siamo dovuti arrendere. E così è finito il nostro bellissimo viaggio alle Azzorre: nella pioggia, come in realtà avrebbe dovuto essere tutti i giorni! Nelle altre isole siamo stati veramente fortunati.

28/08 – Lisbona

Ed eccoci tornati nella mainland. Le Azzorre ci hanno offerto paesaggi mozzafiato, natura selvaggia, fiori colorati e tante meravigliose avventure! È stato proprio un bel viaggio.

A Lisbona siamo arrivati dopo due orette e mezzo di aereo e una breve tratta in taxi. Abbiamo fatto una pausa in un ristorante indiano per pranzo mentre aspettavamo il check-in, e poi siamo andati a posare le valigie nel nostro appartamento e poi siamo stati in giro per la città tutto il pomeriggio. Da casa nostra siamo scesi lungo l’enorme Avenida de Libertade, passando per un grande parco in cui si stava svolgendo la fiera del libro, e poi ci siamo diretti al movimentato quartiere di Alfama. Dall’alto dei vari miradouri siamo riusciti ad avere delle ottime viste sulla grande città e sul fiume, e abbiamo potuto osservare che Lisbona assomiglia un pochino a una grande Trieste!

La nostra passeggiata ci ha portati attraverso diversi quartieri, passando per diverse chiese, il Pantheon, la Cattedrale e il castello in cima alla collina. Dopo un’ottima cena a base del famoso baccalà abbiamo fatto un ultimo giretto in centro, vedendo la grande Praça do Comercio, molto bella con l’imponente arco e affacciata sul fiume.

29/08 – Belém

Anche oggi siamo scesi in centro a piedi lungo le affascinanti strade della capitale tra enormi edifici, case in decadenza e bellissimi palazzi ricoperti di piastrelle azzurre. La mattinata prevedeva una lunga camminata fino al quartiere di Belém, passando per la zona del porto (orribile) e il lungomare (più carino). Sperando di risparmiare tempo ed energie, ieri sera avevamo deciso di provare a noleggiare i monopattini elettrici, di cui Lisbona è veramente piena, e andare con quelli. Inutile dire che le cose non sono andate come previsto: nessuno di noi ne aveva mai guidato uno, e quindi avanzammo con molta prudenza (e lentezza) sull’acciottolato della strada ciclabile. Alla fine, per non spendere cifre esagerate, ci siamo arresi a neanche metà strada e abbiamo fatto il resto della strada a piedi, arrivando finalmente alla famosa Torre di Belém, uno dei famosi simboli di Lisbona. La torre è piccola ma molto carina, ma quello che ci ha colpiti di più è stato il grande e imponente Monastero dos Jerónimos poco lontano: peccato che fosse chiuso il lunedì!

Dopo pranzo siamo andati a provare i tradizionali pasteis de nata nel famoso negozio di Belém da cui sembra siano nati, e ne è decisamente valsa la pena: a me i pasteis piacciono sempre, ma appena sfornati e con un po’ di cannella sopra erano su un altro livello! Che delizia!

Avendo esaurito le cose da vedere a Belém ci siamo trovati davanti a un grande dilemma: come tornare in centro? Di camminare altre due ore non se ne parlava, eravamo già stanchi morti, e i monopattini si erano rivelati un fallimento. Così abbiamo preso un Bolt (Lisbona ne è piena e costano abbastanza poco) e ci siamo fatti portare all’ennesimo miradouro, e dopo esserci goduti la vista abbiamo fatto una passeggiata per il famoso quartiere di Barrio Alto. Aspettando la sera abbiamo deciso di rilassarci per un po’ dentro alla bellissima chiesa distrutta Igreja do Carmo, e poi siamo andati, sotto consiglio di un amico, a fare un aperitivo in un bar veramente interessante. Il Pavilhão Chinês è un locale enorme, con la luce fioca e le pareti completamente ricoperte da cianfrusaglia e oggetti vintage, molto suggestivo (e con un sacco di cocktail strani e interessanti!). Dopo l’aperitivo abbiamo raggiunto il ristorante per una cena vegana per poi spostarci alla porta accanto dove avevamo avvistato un Delirium Cafè: abbiamo finito la serata con delle buone birre belghe, in ricordo del bellissimo viaggio dell’anno scorso.

30/08 – Sintra

Il nostro ultimo giorno di viaggio! Avendo sentito storie dell’orrore sulle code di turisti a Sintra, ci siamo svegliati prestissimo e abbiamo preso un Bolt fino al Palácio de Pena. Siamo arrivati alle 8.30, un’ora prima dell’apertura, e c’erano già un po’ di persone in fila! Al momento di entrare siamo corsi avanti e siamo riusciti a visitare tutto il palazzo in relativa tranquillità (mentre fuori la fila cresceva a dismisura). Il palazzo, che obiettivamente dovrebbe essere proprio bruttino con i suoi colori accesi e la forma strana, in realtà da vicino è proprio bello e particolare! Mentre dentro era abbastanza simili a tutti gli altri castelli, il giro fuori ci è piaciuto un sacco. La seconda tappa è stato il Castello dei Mori, dove abbiamo fatto una bella passeggiata sopra le mura, godendoci la vista del palazzo e la vista dei paesi vicini, dei campi e del mare. Passando per il piccolo paesino ci siamo diretti all’ultima attrazione: Quinta da Regaleira, un’affascinante villa in stile manuelino con un enorme giardino pieno di segreti da scoprire. Sembrava un po’ di essere a Gardaland! Abbiamo fatto una lunga passeggiata nel giardino un po’ trascurato (ma anche questo lo rende affascinante), tra torri, cascate, grotte e pozzi, e poi il breve giro dell’interno della casa. E poi via, come fulmini, abbiamo chiamato altri Bolt e siamo tornati a Lisbona per vedere il Monastero dos Jerónimos che ci eravamo persi ieri. Per un pelo siamo riusciti a entrare nella bellissima chiesa del monastero poi a visitare il monastero stesso: il chiostro era veramente un capolavoro. Una volta tornati in centro ci siamo fermati vicino alla cattedrale per un po’ di shopping e poi siamo andati a casa per la nostra ultima serata portoghese.

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