15 gg al mare in Dalmazia
Per visitare Zara, aspettiamo l’indomani.
Domenica – 3 luglio Di buon mattino, riorganizzati i bagagli e fatto il pieno di diesel (qui sta a circa 7 kune al litro) alla nostra affidabile Fiesta, ci muoviamo verso il centro città. Il centro storico di Zara è raccolto sulla penisoletta accanto al porto. Vestigia di epoca romana si intravedono tra i monumenti medievali e rinascimentali. Siamo subito colpiti da quello che sarà una piacevole caratteristica dei centri storico-monumentali della Croazia: sono tutti pedonali e di un bianco abbagliante, tipico delle pietre calcaree e del marmo bianchissimo che si estraeva in passato dalla cave sull’isola di Brac. Perdersi tra i vicoletti è davvero piacevole ma decidiamo di partire rapidamente alla ricerca del primo alloggio. Abbiamo infatti deciso di trattenerci per una prima parte della vacanza sulla costa tra Zara e Spalato, per una seconda più a sud sulla riviera di Makarska e infine spendere gli ultimi tre giorni a Dubrovnik da dove ripartiremo per Bari. Così ci incamminiamo verso le 11 per Pirovac, località scelta a partire da una info che ci è pervenuta già in Italia. Per la particolare conformazione della costa in quel punto, la temperatura del mare a Pirovac è di circa 3° più alta della media (piuttosto bassa per i gusti e direi le abitudini che abbiamo). Arrivati nel paesino, però, ci troviamo un po’ spiazzati: non ci dice niente! In genere, arrivati in un posto nuovo, facciamo un giro per il luogo lasciandoci guidare dagli odori, dai profumi, dalle sensazioni che ci procura e solo se queste risultano invitanti decidiamo di restare. Purtroppo Pirovac non ci è sembrata molto “comunicativa”: proseguiamo oltre per circa 10 km e arriviamo a Tisno, piccola località che si sviluppa a metà tra la terraferma e una piccola isoletta a cui è collegata da un ponte. Sull’isoletta, ci sono altri paesini come Murter, da cui partono molte escursioni per le isole Kornati. Decidiamo di cercare una sistemazione a Tisno e così chiedendo un po’ ai vari proprietari di abitazioni che espongono direttamente sui balconi la scritta “Apartmani”, troviamo un appartamento per 30€ a notte. La voglia di tuffarsi subito nel bel mare turchese che abbiamo visto lungo questo tratto di costa ci spinge a cambiarci in fretta e a cercare una spiaggia a Murter. Troviamo una baia incantevole con un piccolo ristorantino sul mare. Notiamo subito che ci sono poche persone in acqua e capiamo subito il motivo: è gelida! Tanto che non ho il coraggio di buttarmi e lascio che sia Luca a fare il temerario. Fortuna che il leggero venticello che tira da mare rende sopportabile il prendere il sole… Così resistiamo tutto il pomeriggio prima di fare un giro per la cittadina di Murter, dove assaggiamo un buon gelato artigianale. Una doccia a casa e poi subito proseguiamo per Biograd dove abbiamo deciso di cenare. E’ già quasi buio, quindi vediamo il paesino pieno di localini colmi di turisti. Sembra che siamo gli unici italiani! Giriamo un po’ per il porticciolo turistico e poi scegliamo una tipica Konoba (trattoria) con una terrazza piena di fiori su cui mangiare un’ottima grigliata di pesce. Come prima vera giornata croata, non ci siamo affatto risparmiati! Lunedì – 4 luglio Dato il freddo dell’acqua di ieri, oggi vogliamo testare la verità su quanto ci avevano detto riguardo Pirovac. Effettivamente, la temperatura è sicuramente più fresca di quanto non sia il mare della nostra costa tirrenica, ma certamente più calda di ieri. Da questo giorno in poi riesco a temprarmi e comincerà davvero a piacermi l’effetto tonificante delle belle nuotate in questa acqua cristallina. La spiaggia di Pirovac è grande e ci si affacciano su alcuni campeggi. Guardandoci intorno notiamo che ci sono molte persone del luogo e in generale molti slavi: sloveni, bosniaci, ungheresi e gli immancabili tedeschi. Il turismo italiano si concentra più a nord e più a sud e in genere ad Agosto. Verso le 3 del pomeriggio, si alza un forte vento e così cerchiamo una spiaggia alternativa, un po’ più riparata. Andiamo verso Betina, sull’isola di Murter: qui il vento che viene da mare praticamente non arriva. Alle 5 torniamo a casa per una rinfrescata e per riposarci un po’ dato che ci aspettano per la serata due località da visitare: Vodice e Sibenicco.
Vodice è carina e curatissima col suo lungomare di negozietti di souvenirs, aiuole fiorite e porticciolo da diporto. Varrebbe la pena di trattenersi, ma decidiamo eventualmente di tornarci un’altra sera. Al momento proseguiamo per la vicina Sibenicco. La città sorge alla fine di un fiordo, scavato dalla foce del fiume Krka (famose le sue cascate), sul quale è stato costruito un grande ponte. Il centro storico è suggestivo, anche esso completamente bianco e sormontato da varie fortezze (bella quella di S. Nicola) . L’influsso veneziano è particolarmente riconoscibile nella famosa chiesa di S. Giacomo (patrimonio dell’Unesco) e nella loggia.
Sul lungomare che fa da porticciolo, sono attraccate splendide barche a vela… dopo aver “rosicato” per un po’ ci fermiamo a cena con panino e insalata e decidiamo di mangiare una famosa crespella a Tisno. Purtroppo non troviamo nessuno che faccia le “palacinka” a Tisno e così puntiamo sul gelato: 1 palla= 3 kune.
Martedì – 5 luglio Oggi purtroppo è un po’ nuovoloso: decidiamo quindi di andare a visitare due splendide località che meritano un giro diurno. La prima tappa è Primosten, che si estende su due penisole gemelle protese verso il mare – la prima ospita l’antico centro cittadino, la seconda le strutture alberghiere. Un tempo era un’isola – si trovava “premosten”, varcato il ponte, oggi è una delle località più belle della costa adriatica. Compriamo qualche souvenirs, che ci sembrano diversi da quelli che abbiamo visto fino ad ora e alla fine esce anche il sole!. Indecisi tra il fermarci per un bagno o il proseguire per Trogir, optiamo per la seconda scelta e ne vale davvero la pena. La città vecchia di Trogir, dichiarata patrimonio Unesco, è una piccola isoletta collegata alla terraferma e ad un’altra isoletta da due ponti. Anche qui l’influsso veneziano risalente al XV° secolo è chiarissimo. Giriamo per i vicoletti stretti, meta turistica che li rende affollatissimi e giriamo anche sul suo perimetro, oltre le mura, verso il Castello del Camerlengo. Ci fermiamo a mangiare qualche cosa a sacco su di un prato in zona e poi, passando in uno dei tanti mercatini locali, compriamo un tipico strudel di formaggio. Purtroppo il sapore dolce della pasta sfoglia con il gusto leggermente inacidito del formaggio di capra che condisce il dolce, non rientra nella sfera delle nostre preferenze… decidiamo che in futuro in queste tipiche “pekara”, panetterie sempre aperte, che vendono pane e dolci, sceglieremo al massimo qualche cornetto! Verso le 15 decidiamo di tornare a casa. Riposiamo un po’ e poi cominciamo a preparare le valigie dato che domani partiremo alla volta della riviera di Makarska. Così è quasi tutto pronto quando usciamo per andare a cenare a Vodice, che ci era tanto piaciuta qualche sera prima. Luca ha voglia di kebab e quindi, anche se non ci sembra il luogo migliore per mangiare “arabo” – ma comunque essere in vacanza vuol dire anche assecondare le richieste e le voglie un po’ strane- , ci concediamo un panino arabo con birra per la modica cifra di 24 kune a persona.
Mercoledì – 6 luglio Verso le 8.30 del mattino, lasciamo Tisno alla volta della Dalmazia meridionale. Alle 11 siamo già alla ricerca di un appartamentino che sia un buon compromesso tra qualità, pulizia, prezzo, vicinanza al mare e ai centri che vogliamo visitare. La ricerca si articola nell’arco di 10 km da Makarska…Guardiamo rapidamente tra Baska Voda, Tucepi e alla fine troviamo una casetta per 220 kune al giorno a Kravica, frazione di Baska Voda. Contrattare in kune è sicuramente più conveniente anche se risulta un po’ complicato farlo con chi non parla né italiano né inglese! Ci accordiamo alla fine benché l’appartamento sia sprovvisto di scuri alle finestre e abbia solo delle tendine. Vorrà dire che ci saranno delle belle sveglie mattutine! Dopo esserci sistemati andiamo a vedere come è la spiaggia sotto casa… Il mare è anche qui cristallino e le spiagge come al solito di ciottoli bianchi. Su questa parte della costa le spiagge sembrano più curate e attrezzate: c’è sempre una doccia pubblica e una cabina per cambiarsi. Per la serata andiamo a visitare Makarska, il centro più grande della zona, cenando sul tipico fish-boat, una di quei barconi che di giorno organizzano escursioni alle isole vicine e che di sera si trasformano in ristoranti galleggianti. Su di questo si cucina pesce fresco alla griglia che viene servito su di una semplice fetta di pane e accompagnato da buon vino bianco, il tutto rigorosamente senza posate.. Spendiamo circa 55 kune a persona, per un pesce alla griglia o un piatto di calamari e un bicchiere di vino. Makarska è una cittadina di tipo mediterraneo situata in una baia chiusa da due penisole boscose ai piedi del parco Naturale del Biokovo. Il centro della città con le sue costruzioni caratteristiche, si affaccia sul mare, mentre una passeggiata panoramica percorre la costa attraversando le diverse spiagge.
Giovedì – 7 luglio Stamani andiamo a visitare uno dei paesini più rinomati della costa dalmata: Brela, famoso anche perché dal 1997 detiene ripetutamente il primato della migliore spiaggia europea secondo la rivista americana Forbes e comunque ha ben 3 spiagge segnalate con Bandiera Blu, tra cui la celebre Punta Rata.
Il paesino arroccato a terrazze sul mare è talvolta stato paragonato a Positano, ma noi, da bravi campani e campanilisti, riconosciamo il primato italiano su quello croato: benché tra servizi, spiagge, mare e odori di pini e di resine questa costa sia davvero bella, i colori, i profumi e gli scorci di Positano restano incomparabili. Godiamo comunque di questo mare fino a tardi e poi un po’ di riposo a casa. La gentile padrona di casa ci suggerisce di visitare la sera Baska Voda e di cenare in uno dei tanti localini che riempiono le viuzze perpendicolari al lungomare. Accettiamo volentieri il consiglio e passeggiamo sull’affollato lungomare prima di cercare una Konoba per cenare. Alla fine il giudizio sul paesino è sicuramente positivo, anche se Brela ci è piaciuta di più, mentre per la scelta del localino e della sua “carne alla Zagabria” (una cotoletta imbottita di prosciutto e formaggio) ci delude un po’ e rimpiangiamo il pesce di ieri… Venerdi – 8 luglio Sembra nuvoloso stamani, quindi decidiamo di spostare la nostra gita all’isola di Brac e di fare un giro in auto verso Sud. Arriviamo fino a Drvenik, da dove partono i traghetti di linea per Hvar ma l’analisi della situazione ci dissuade dal progetto di visitare anche questa isola.. Il traghetto, infatti, ci porterebbe dal lato opposto della città di Hvar e dovremmo percorrere tutta l’isola, lunga quasi 100km, per arrivarci. Il tutto ci sembra un po’ troppo faticoso in una sola giornata: sarà per un’altra vacanza! Decidiamo allora di farci un bel bagno visto che nel frattempo è uscito un bel sole. Ci fermiamo a Zivogosce e nella quiete della baia bella anche se non attrezzatissima, almeno rispetto a Brela o Baska Voda, ci godiamo una bella mattinata di nuotate e relax. Rimaniamo fino alle 4 poi, quasi ustionati, decidiamo di fare un giro a Makarska per fare un po’ di spesa e quindi riposarci a casa. Ceniamo sul nostro bel terrazzino, da cui si vede anche uno scorcio di mare e poi di nuovo a Makarska per un gelato.
Sabato – 9 luglio Oggi decidiamo di andare a fare un bagno sulla famosa isola di Brac. Sia Brac che Hvar sono facilmente raggiungibili da Makarska, sia con traghetti di linea sia con escursioni organizzate di un giorno. Tra le varie opzioni purtroppo scegliamo quella che risulterà meno felice. Prendiamo il traghetto di linea che da Makarska arriva a Sumartin, sull’isola di Brac, fiduciosi di trovare sul posto degli autobus locali per la rinomata località di Bol e la sua famosa spiaggia del “corno d’oro”: Zlatni Rat. Scopriamo però , purtroppo solo al nostro arrivo, che non c’è alcun collegamento se non con dei taxi privati che per percorrere i 30 km che separano i 2 paesini dell’isola chiedono circa 260 kune. E dire che per 150 kune viene offerta una gita direttamente da Makarska con tanto di pranzo a base di pesce e sosta anche sulla vicina isola di Hvar!! In ogni caso, ridividiamo la corsa con dei turisti norvegesi e ci ritroviamo dpo circa una mezz’ora sulla rinomata spiaggia. La cui forma cambia a seconda delle maree. Il vento debole che tiene via le nuvole e l’acqua trasparente e cristallina ci trattengono in spiaggia fino a pomeriggio inoltrato. Poi a piedi x un vialetto pedonale alberato e quindi ombreggiato che costeggia la riva frastagliata e i bei complessi alberghieri di BOL arriviamo al centro del paesino, in tempo per prendere il Taxi che ci riporti al traghetto per Makarska. Una doccia veloce e per non impigrirci dopo una giornata tanto intensa decidiamo di andare a cenare fuori. Giusto in tempo arriviamo nel ristorantino consigliato da una delle guide che stiamo consultando prima dello scoppio di un potente ed improvviso temporale. Assaggiamo una ottima e tipica “pasticada” di manzo e un’insalata di mare e poi proviamo le palacinke allo zabaione… che non ci hanno particolarmente colpito.
Domenica – 10 luglio Al risveglio di buon ora c’è un bel sole alto. Decidiamo di andare a mare a Tucepi, seguendo le indicazioni di un racconto di viaggio. La spiaggia indicata è un po’ fuori il centro abitato. Parcheggiamo pericolosamente sul ciglio della strada e scendiamo per un sentiero già battuto. La pineta che attraversiamo arriva fino al mare, come sempre lungo questa riviera. Sulla spiaggia, una marea di naturisti di tutte le età. L’acqua però non è bella quanto ci aspettavamo: bollicine in superficie e fondale tutto uguale, un po’ sabbioso. Cerchiamo di spostarci un po’ verso ora di pranzo e avvicinandoci al centro abitato, sulla destra, troviamo un angoletto tranquillo e pulito , con meno gente sulla spiaggia e l’acqua più invitante. Rimaniamo cosi in spiaggia fino alle 17 e poi dopo un po’ di riposo al fresco del nostro appartamentino, ci prepariamo una cenetta a base di prosciutto dalmata e pecorino locale. Per la passeggiata serale scegliamo il paesino di Podgora che si rivela una piacevole sorpresa. A dimensione umana, col giusto equilibrio tra turismo e vita semplice di borgo di pescatori, pensiamo che “col senno di poi” avremmo potuto scegliere questa località per il nostro soggiorno. Una bibita fresca in uno dei baretti con musica dal vivo e poi a nanna.
Lunedi – 11 luglio Oggi il tempo è nuvoloso e in lontananza si vede un temporale che si sta scaricando sull’isola di Brac. E’ il giorno giusto per visitare Spalato. Decidiamo quindi di non andare a mare ma, preparata una bella colazione a sacco, di passare la giornata a Split. Arriviamo quasi alle 12 dato che la strada è un po’ trafficata e tutti rispettano i limiti di velocità che sono settati a 50/60 km/h. Parcheggiata l’auto, ci rechiamo subito a piedi verso siò che resta del famoso palazzo di Diocleziano, l’Imperatore romano nato a Solona, a pochi chilometri dall’attuale Spalato, che decise di ritirarsi alla fine della sua vita politica in un enorme palazzo che si era fatto costruire sulla riviera dalmata. E’ intorno a questo enorme palazzo che dal 305 dc circa ha preso piedi la costruzione di quella che è diventata oggi una grande città. Il palazzo, invece, è stato rimaneggiato più volte e al suo interno gli edifici hanno cambiato più volte uso e destinazione, rimanendo sempre il centro nevralgico della vita socio-politica e culturale della zona. Visitiamo quindi quel che resta di questo enorme comprensorio (circa 200metri x 300) attraversando vicoletti, sormontati da grandi colonne, visitando chiese e sotterranei per poi affacciarci sulla parte che da’ sul bel lungomare adorno di panchine, grandi aiuole fiorite e affollato di bar e turisti. Rimaniamo a girovagare per la città e in particolare per il suo centro storico per qualche ora e verso le 5 decidiamo di tornare verso casa e di andare a vedere il tramonto sulla bella penisoletta di S.Pietro che divide in due la piccola baia di Makarska. La passeggiata è davvero piacevole e non può non concludersi con l’ennesima cenetta a base di pesce.
Martedi – 12 Luglio Questa ultima giornata sulla riviera di Makarska la vogliamo spendere sulla spiaggia che ci è piaciuta di più: Brela. Anche se il tempo è un po’ variabile , torniamo sulla spiaggia con al bandiera blu e ci restiamo fino al primo pomeriggio. Per stasera, poi, abbiamo pensato di concederci una bella serata a Podgora che ci ha tanto colpito. Ci arriviamo prima di cena per fare qualche foto ancora di giorno. Giriamo sul bel lungomare e assistiamo ad una partita di pallanuoto direttamente in una campo tracciato nello specchio d’acqua del porto! Il che la dice lunga sulla pulizia di queste acque. Ritroveremo questi campi anche in altre località e persino a Dubronik, vicino al porticciolo della città vecchia. Ceniamo dell’ottimo tonno alla griglia su di un peschereccio fermo al porto, il tutto sempre a prezzi molto modici, circa 45 kune a persona. Dopo cena ci fermiamo per un gelato in uno dei tanti bar della zona pedonale.
Mercoledì – 13 luglio Oggi si parte per Dubrovnik. Alle 9:30 siamo già in cammino e il viaggio risulta davvero piacevole. Il paesaggio cambia, la strada abbandona la costa e si sposta un po’ verso l’entroterra, attraversando una zona ricca di piccoli laghi circondati da verdi colline. Sembra di essere quasi in montagna! Superato il confine bosniaco e percorsi i circa 20 km nel territorio della Bosnia-Erzegovina, ci ritroviamo sulla costa croata ma il percorso si apre su baie un po’ diverse da quelle che abbiamo incontrato sulla riviera di Makarska. Qui le spiagge di ciottoli sono più rare e le scogliere, spesso artificiali e cementificate, arrivano a strapiombo sul mare, sempre limpidissimo. Le pinete non arrivano più fino al mare e i paesini che attraversiamo portato ancora vivi i segni della guerra e mostrano una lenta ripresa economica. Tutta l’area di Dubrovnik è infatti stata a lungo mortificata e seriamente danneggiata dalla guerra degli anni ’90 e sembra che solo la città si sia del tutto ripresa. Intorno, tra alberghi diroccati e case dai tetti sfondati da bombe, c’è un’aria davvero strana. Arriviamo a Dubrovnik e, trovata casa per questi ultimi 3 giorni per 200 kune al giorno, andiamo subito a fare un giro della StariGrad – la città vecchia, patrimonio dell’Unesco. Abbiamo però dimenticato le guide e le piantine in appartamento quindi decidiamo semplicemente di perderci tra i vicoletti in pendenza della bianca cittadella, fino a tardi. Dopo esserci lasciati convincere a cenare in uno dei tanti localini attorno alla Cattedrale, prendiamo l’autobus e torniamo a casa.
Giovedì – 14 luglio Di mattina vogliamo proseguire la visita della costa arrivando in auto fino a Cavtat, paesino di pescatori oggi centro balneare rinomato anche per avere un’altra spiaggia con bandiera blu. Il paesino si sviluppa a cavallo di una penisoletta piena di verde ed è davvero carino. E’ inoltre sicuramente più antico di Dubrovnik, fondata dai profughi romani di Epidaurum (vecchio nome dell’attuale Cavtat). Dato che sta uscendo un bel sole decidiamo di scegliere una spiaggia per fermarci a fare un bagno rinfrescante. Dopo alcuni tentativi falliti, arriviamo su di una ampia baia vicino Kupari di ciottoli e, per la prima volta da quando siamo in Croazia, di sabbia. Il colore dell’acqua trasforma il mare in una vera piscina, dove trascorriamo una bella giornata di puro relax.
Un gelato, un po’ di spesa per la colazione dei prossimi giorni, e siamo ancora a Dubrovnik. Dopo una doccia rigenerante ( su questa parte della costa le spiagge sono meno attrezzate e quindi sprovviste di doccia) andiamo a passeggio per la città vecchia. Un sandwich e poi un gelato in uno dei bar più in vista dello Stradun, la più celebre via della città, creata nel XII secolo colmando il canale che separava l’isola di Lausa (“laus” in greco “scoglio” – in latino “labes”, zona irta), da cui Rausa – Ragusa e Ragusium, dalla terraferma. Decidiamo alla fine di tornare a piedi a casa (ca 3 km) e la passeggiata è davvero la piacevole conclusione di una splendida giornata.
Venerdi – 15 luglio In una Repubblica che vive libera per molti secoli (libertas è il suo motto), fioriscono arti e commercio: i segni di questa richhezza sono visibile ancora oggi nei palazzi e per le strade di Dubrovnik. La città, ogni volta che viene piegata dalle avversità, naturali come i terremoti e non come gli assalti e le guerre, riesce sempre a riprendersi. Anche adesso dopo il conflitto degli anni 90 è riuscita a rialzarsi e a risplendere nella sua abbagliante bellezza per la quale i turisti di tutto il modo la scelgono da sempre come principale meta croata da visitare. Noi, come tutti, decidiamo di dedicare questo ultimo giorno di vacanza al giro dei vari monumenti e in particolare delle celebri mura di fortificazione. Dopo aver trascorso la mattina su di una spiaggetta nella zona nord, preferiamo non perdere l’occasione di trovare chiese e musei aperti e quindi subito dopo pranzo ci ritroviamo ad uno degli ingressi della città vecchia. Visitiamo il convento dei francescani con l’annesso museo e la chiesa, poi la fontana d’Onofrio, la chiesa di S. Biagio e alla fine eccoci sulle mura. Costruite in più riprese, ampliate, rafforzate nei secoli, le mura sono la caratteristica principale di Dubrovnik. Circondano tutta la città vecchia incluso il porto – sono lunghe quasi 2 kilometri completamente percorribili a piedi e, in alcuni punti sono alte fino a 25 metri. Le mura rivolte alla terraferma hanno ampiezza di 4 e 6 metri e sono protette da un’aggiunta di mura, mentre quelle verso il mare sono più sottili – 1.5/3 metri. Lungo tutto il perimetro si trovano varie torri difensive costruite nel XIV secolo, da cui si gode una bellissima vista della città dall’alto. Dopo la lunga passeggiata è scoccata l’ora dei souvenirs. Giriamo per l’acquisto di qualche ricordo e qualche regalino da portare a casa e per cena ci affidiamo ad un ristorantino non proprio centralissimo ma con una bella terrazza fiorita “Carmen” dove mangiamo dell’ottima carne alla griglia.
Un’ultima palacinka alla nocciola e siamo pronti per ritornare a casa.
Sabato – 16 luglio Siamo in partenza. Fatte le valigie decidiamo di spendere le ultime kune per fare il pieno alla fedelissima Fiesta e per comprare un po’ di frutta in un supermarket al porto e quindi alle 12 siamo in partenza per Bari.. Il viaggio sarà lungo ma comodo e avremo tutto il tempo di riandare col pensiero a questi splendidi 15 giorni passati in Dalmazia.