13 Parchi Nazionali USA in 15 giorni!!

Dopo aver tanto viaggiato negli States, Hawaii incluse, questa volta abbiamo deciso con Gae e Tino di visitare i Parchi Nazionali USA: abbiamo preso come spunto articoli vari sul Grand Circle ed ampliato ad altri parchi che vari amici ci hanno raccontato. Prima tappa è Yellowstone: dopo un lungo viaggio siamo finalmente giunti a Cody, la città...
Scritto da: el_poope
13 parchi nazionali usa in 15 giorni!!
Partenza il: 29/07/2006
Ritorno il: 13/08/2006
Viaggiatori: fino a 6
Dopo aver tanto viaggiato negli States, Hawaii incluse, questa volta abbiamo deciso con Gae e Tino di visitare i Parchi Nazionali USA: abbiamo preso come spunto articoli vari sul Grand Circle ed ampliato ad altri parchi che vari amici ci hanno raccontato.

Prima tappa è Yellowstone: dopo un lungo viaggio siamo finalmente giunti a Cody, la città di Buffalo Bill.

Purtroppo non è arrivata la nostra valigia imbarcata (quella di Gae e Tino, si, i fortunati ..) e quindi ce la dobbiamo cavare con quello che abbiamo nello zaino come bagaglio a mano.

Yellowstone è proprio enorme, grande come l’Umbria: arrivando da est ci muoviamo verso il geyser Old Faitfull e sulla strada rimaniamo bloccati da una mandria di bisonti che tranquillamente attraversano la strada, ed ovviamente nessuno pensa minimamente a sollecitarli, sono enormi! Iniziamo a visitare la parte superiore e nel tardo pomeriggio riusciamo a vedere lo sbuffo di vapore del “vecchio fedele”, il geyser più conosciuto.

Notte a West Yellowstone dove andiamo a cenare dai 3 orsi (ai quali decidono di aggiungersi Gae e Silvy). Colazione molto valida il giorno dopo con una piacevole sorpresa: ottimo caffè. Purtroppo la giornata non è soleggiata come il giorno precedente e quando arriviamo al Grand Teton – che si trova a sud di Yellowstone – dopo aver visto lo Yellowstone river e le cascate la giornata è veramente brutta. Proseguiamo lo stesso e vediamo tantissimi motociclisti sulle Harley Davidson, e facciamo amicizia con un nutrito gruppo.

Al rientro dal Grand Teton foto di rito con una rangeressa “king size”.

Il giorno seguente ripartiamo dall’aeroporto di Cody (dove incontriamo un simpaticissimo sceriffo) per Salt Lake City: da li ci spostiamo per dormire a Moab dove inizieremo il giro del Grand Circle Da ora in poi le temperature si manterranno stabilmente sopra i 30°C, e per fortuna visto che recupereremo la valigia a Las Vegas solo dopo una settimana, così riusciamo a lavare calzoncini e maglietta ogni sera.

Primo parco del Grand Circle è Arches: fantastico e incredibile, colori inattesi, altrettanto bello anche se differente Island in the Sky di Canyonlands. Nel tardo pomeriggio trasferimento alla volta di Kayenta nel Monument Valley National Park, all’interno della riserva Navajos: sulla strada ci imbattiamo in una formazione rocciosa con la forma evidente del cappello dei messicani, da cui il suo nome. Cena buonissima in un ristorante gestito da pellerossa seguendo le sempre valide informazioni della guida Routard – fedele amica di viaggio – con apple pie caldo che ripetiamo la mattinata dopo a colazione.

Per fortuna che avevamo un fuoristrada: l’offroad della Monument Valley del giorno dopo in una giornata stupenda e limpidissima è spettacolare e ci permette di ammirare a pieno le bellezze di questi posti.

Arriviamo a Page nel primissimo pomeriggio, guadagnando un’ora per il cambio di fuso, e cominciamo a visitare il Glen Canyon ed il Lake Powell: una diga sbarra il fiume e crea un meraviglioso lago artificiale, con fantastici panorami e colori pastello incredibili.

La crociera nell’Antelope Canyon permette quasi di sfiorare con la mano le ripide pareti. La cena in un locale dei pionieri con band rappresenta il suggello ad una giornata dalle tinte indimenticabili.

La mattina seguente via alla volta della parte nord del Grand Canyon, più selvaggia di quella meridionale che avevamo visitato anni fa. Il tempo nuvoloso della prima mattinata pian piano migliora permettendo di ammirare uno dei canyon più grandi ed a ragione riconosciuto tra i più turistici. In serata si dorme nelle vicinanze del Bryce Canyon.

Noi ci siamo innamorati di questo parco: i woodoos – formazioni rocciose che assomigliano a quelle torri fatte con sabbia ed acqua – si trovano ogni dove: il sole splendente mette in risalto anche qua colori impensabili: chissà come sarà d’inverno sotto la neve ? Con dispiacere ci allontaniamo alla volta di Las Vegas, passando dal Red Canyon e dallo Zion National Park.

Arrivati all’albergo di Las Vegas, sorpresona: ritroviamo la valigia non riconsegnata, dopo ben una settimana !! La serata la passiamo al Caesars Palace, inno alla più sfrenata accozzaglia di eccessi: il soffitto addirittura ripropone un cielo che cambia colore !! Dopo la ricca colazione ci aspetta il trasferimento verso Bishop: l’elevatissima temperatura (oltre 40°C alle 7 del mattino, con previsione di oltre 60 nella giornata) ci sconsiglia di addentrarci completamente nella Death Valley che comunque andiamo a vedere. Che caldo asfissiante!! Cena al ristorante di Bishop proposto sempre dalla Routard che alla fine si è rivelato probabilmente il migliore. Il giorno seguente colazione a Mammoth Lake e visita all’outlet della Ralph Laurent che, come indicato dalla ormai mitica Routard, è bellissimo e con proposte a costi incredibili.

Andando verso Yosemite passiamo da Lee Vining e Mono Lake con le sue formazioni rocciose molto particolari. La salita al Tioga Pass (oltre 3000 metri, aperto solo in piena estate) ci presenta un panorama via via più “alpino”, il famoso Yosemite National Park. Dopo aver visitato i posti più caratteristici ed ammirate le sequoie giganti del Mariposa Grove ci fermiamo per la notte a Mariposa.

La mattina seguente via presto per raggiungere San Francisco: città splendida, riteniamo la migliore degli States, si presenta anche lei con aspetti particolari: dal Pier 39 dove troviamo di tutto e di più, alla famosa e tortuosa Lombard Street, ai cable cars ed all’incontro con un vero tram di Milano che pensavamo fosse un’allucinazione. Invece poi ci ricordiamo di aver letto chissà dove che il Comune di Milano ha inviato negli USA una decina di tram, ed alcuni a San Francisco. Cena a base di granchi e notte in un albergo vicino all’aeroporto: domani aereo molto presto per Buffalo. San Francisco, ci sei rimasta nel cuore 🙂 A Buffalo ci incontriamo con Tricia e Serge: Serge si è trasferito dalla Francia da anni ed è sempre un piacere incontrarli, deliziosi anfitrioni. A cena in un luogo fantastico in una serata dolcissima sul Buffalo River.

Il giorno dopo è dedicato completamente alla visita delle Cascate del Niagara, che già avevamo in lontananza visto dall’aereo: non sono eccezionalmente alte ma la portata d’acqua è incredibile Dopo aver visto quelle americana dall’Isola delle Capre (che impressione !!) attraversiamo il Rainbow Bridge alla volta del Canada. Qui le ammiriamo nel loro splendore, sono a forma di ferro di cavallo, e con il battello Maid of the Mist ci portiamo quasi sotto: che doccia !! Nel pomeriggio veloce puntata a Toronto per vedere la CN Tower e poi rientro a Niagara Falls per la cena prenotata al Revolving Restaurant sullo Skylon Tower. Da questa altezza le ammiriamo in tutta la loro bellezza e quando si fa buio inizia uno spettacolo di luci che le immortalano con diversi colori.

La mattina dopo volo per New York: visita dell’Empire State Building, passaggio da Broadway ed Union Square, approccio a Ground Zero ed i suoi melanconici ricordi, acquisti tecnologici da J&R Music World.

In serata rientro visitando il Central Park.

Ultimo giorno: mattinata per la visita della Statua della Libertà partendo da Battery Park dove un simpaticissimo scoiattolo ci fa grande festa (forse perché abbiamo delle noci ?). Purtroppo dopo l’11 settembre non si può salire sulla cima della statua, che comunque con la sua imponenza domina questa parte di Manhattan.

Nel pomeriggio trasferimento al JFK per prendere l’aereo che ci riporta in Italia. Alla fine siamo riusciti a visitare 13 Parchi Nazionali in 15 giorni: pressante ma non stressante !! Esperienza indimenticabile.



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