10° viaggio a Parigi
La partenza alle 06:30 del mattino mi obbliga a partire da casa alle 3 ma è un sacrificio che faccio volentieri.
Prima delle 8 atterriamo a Beauvais e da lì ci attende l’ autobus per la Porte Maillot. I biglietti già acquistati su internet: la fila alla biglietteria la lascio fare agli altri.
1 ora e 45 di viaggio ed alle 10 siamo in centro a Parigi. Praticamente da quando sono uscito di casa a quando sono arrivato ci sono volute 7 ore.
Ero già stato a Parigi 2 volte con Easyjet e devo ammettere che nonostante i prezzi mediamente più alti, è in ogni caso molto più comoda di Ryanair: Linate – Orly alle 13 è tutta un altra cosa rispetto all’ Orio – Beauvais delle 06:30 appena fatto. E’ vero che con la Easy si rimane a Parigi meno tempo perchè poi si riparte alle 11 del mattino (contro le 22,30 della Ryan) ma è molto meno stressante. In più, bisogna calcolare i 26 euri per il viaggio in autobus a/r. Comunque appena arrivati ci trasciniamo in un cafè a bere un caffè schifoso con il solo fine di poter cambiare l’ acqua ai ceci. Dimenticavo: ci fermeremo 2 notti, da sabato a lunedì ed ovviamente abbiamo il solo bagaglio a mano. Detesto viaggiare con bagaglio registrato al check in perchè poi si perde un casino di tempo all’ arrivo. Soprattutto quando devi farla a gomitate per prendere posto sull’ autobus.
Chi non è mai stato a Parigi sappia che la città è dotata dei migliori trasporti pubblici del mondo: non fate la cazzata di noleggiare un auto.
Abbiamo fatto il Paris Visite, una specie di abbonamento che consente un numero illimitato di corse su tutti o quasi i mezzi di trasporto pubblici.
Prima tappa in metrò fino al Trocadero, il posto più banale di Parigi per vedere la Tour Eiffel. Turisti ovunque. Solito foto di rito e passeggiata fino ai Champs de Mars dove prendiamo un autobus per la Tour Montparnasse, un affare nero alto 200 metri da cui si vede un panorama figo come quello che si vede dalla Tour Eiffel. La differenza è che qui non si fa un ora di coda, si sale subito (se avete seguito il mio consiglio ed avete comprato il Paris Visite avete anche lo sconto).
Intanto si è fatta l’ ora di pranzo e ci dirigiamo al Forum des Halles dove mangiamo al Flunch (un ristorante self service dove con poco si mangiano cose più o meno normali).
Nel primo pomeriggio prendiamo possesso della nostra camera al Timhotel Italie (pagato un sessantina di eurini a notte b/b su Octopustravel) e poi ci facciamo la solita passeggiata sul vialone degli Champs Elisees. Solito foto banali all’ arco e poi ci buttiamo nell’ atelier Renault, che più che una concessionaria sembra un parco di divertimenti. Ci vediamo i soliti Grand e Petit Palais e poi le solite foto della Senna e le solite foto a Les Invalides con tutti cannoni fuori. Attenzione: da come scrivo sembra una rottura di coglioni ma non è affatto così! Parigi è sempre fantastica ed è uno dei pochi posti dove vorrei vivere.
Intanto si fa buio e ci dirigiamo a Pigalle, il solito quartiere con i soliti locali porno, da dove prendiamo la solita funicolare per andare al solito Montmartre (ma non prima di aver bevuto un bianchino carissimo, schifoso e sgasato in una specie di osteria affollatissima e fumosissima ai piedi della collina di Montmarte). Ci saranno qualcosa come 1000 turisti al metro quadrato, tutti con la loro bella digitale nuova comprata apposta per il viaggio a Parigi. Di parigini neanche l’ ombra. Gli italiani li riconosci subito: primo perché fanno (facciamo) un gran casino, e secondo perché fanno le foto col telefonino.
Solito giro intorno al Sacre Coeur in mezzo a veri e finti artisti e solito foto di rito e poi ridiscendiamo la collina ed andiamo a cena da Leon de Bruxelles (è una catena di brasserie) dove prendiamo il solito pentolone di cozze e la solita tonnellata di patatine fritte. Per i bambini baby menù con sorpresa. Veramente valido, gli darei un po’ di stelle sulla mia guida Michelin personale. E poi i cessi sono puliti, cosa abbastanza insolita a Parigi.
La stanchezza inizia a farsi sentire ma non molliamo. Dopo cena solita passeggiata attorno alle piramidi del Louvre (avete visto e/o letto IL CODICE DA VINCI???) e poi basta: a letto! La mattina sveglia alle 6 e colazione in hotel. Poi via con metro e RER a Marne La Valee per la consueta visita a Disneyland. Non mi dilungo in spiegazioni delle varie attrazione che ci sono dentro e fuori il parco perchè sono già state ampiamente descritte in altri racconti, ma vi dico una cosa: se non ci siete mai stati andateci! Per me era la quinta volta ma non mi stanco mai. I prezzi dei biglietti sono assurdi, e se vi sembra caro Gardaland qui resterete a bocca aperta, ma ne vale veramente la pena. La sera cena al Disney Village, proprio di fronte al parco, al Rainforest Cafè. Ristorante ultracaro (una bottiglia di acqua costa 6 euri, il resto in proporzione) ma veramente incredibile: ambientazione tipo foresta tropicale con finto temporale, finti animali che si muovono, acquari, ecc.
Riprendiamo la RER e torniamo in albergo ormai disintegrati. In missioni di questo tipo non bisogna mai sottovalutare il riposo (ancora più importante dell’ alimentazione). Bisognerebbe fermarsi a riposare 10/15 minuti ogni ora, ma dato che non lo si fa quasi mai si arriva a sera putrefatti. Bisogna arrivare in un parco a tema 30 minuti prima dell’ orario di apertura e poi scappare un po’ prima dell’ orario di chiusura per evitare il casino.
L’ arrivo in anticipo è comunque importantissimo per sfruttare le attrazione più popolari quando c’è meno gente. Se siete furbi i biglietti di ingresso comprateli nelle stazioni della RATP e non all’ ingresso del parco: il costo è uguale ma non fate la fila.
La mattima dopo ci trasciniamo faticosamente in giro per la città. Dobbiamo attendere le 18 per riprendere lo scassato autobus per Beauvais.
Andiamo alla Villette, strano quartiere sul canale Saint Martin (merita una visita approfondita) e finalmente entriamo in bar non frequentato da turisti: sporco, fumoso, frequentato da personaggi equivoci e con caffè schifosi ma i prezzi sono la metà dei bar inchiappetta-turisti).
Da qui con un lunghissimo giro in autobus (preferibile al metrò se si ha tempo) raggiungiamo la solita cattedrale di Notre Dame. Solite foto e solite magliette (fabbricate in Cina) acquistate nei soliti negozi trappole-per-turisti. Da che abbiamo fatto 30, facciamo 31 e andiamo sulla Tour Eiffel (pazzesco!) ma solo fino al 2° piano visto che l’ ultimo è chiuso per manutenzione.
Pranzo in fast food e poi si va alla Defense, il quartiere ultramoderno alla periferia di Parigi. Chi non lo conosce ci vada, è sorprendente! Riprendiamo la RER per il centro e facciamo l’ ultima passeggiata in attesa dell’ autobus.
Una volta a Beauvais, ci facciamo la nostra solita fila da pecoroni al check in e ripartiamo puntuali alle 22:30.
Arriviamo a Bergamo un po’ prima di mezzanotte e…Buona notte a tutti! Chi fosse interessato alle foto: www.Diegobaraldi.Com