10 giorni in Vietnam

Thailandia, Malesia, Singapore, Myanmar, Laos, Cambogia. Naturalmente non poteva mancare il Vietnam a conclusione dell’Indocina! IL VIAGGIO: Partiti da Milano mxp il 29 gennaio 2003 ed arrivati a Bangkok il 30 pomeriggio, ecco che incontriamo il primo imprevisto: l’ambasciata vietnamita rimane chiusa dal 31 gennaio al 5 febbraio per la...
Scritto da: Bruno Polli
10 giorni in vietnam
Partenza il: 29/01/2003
Ritorno il: 19/02/2003
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
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Thailandia, Malesia, Singapore, Myanmar, Laos, Cambogia. Naturalmente non poteva mancare il Vietnam a conclusione dell’Indocina! IL VIAGGIO: Partiti da Milano mxp il 29 gennaio 2003 ed arrivati a Bangkok il 30 pomeriggio, ecco che incontriamo il primo imprevisto: l’ambasciata vietnamita rimane chiusa dal 31 gennaio al 5 febbraio per la tradizionale festa del Capodanno cinese, perciò niente visto! L’idea di fare il visto a Bangkok invece che in Italia l’avevo avuta io , in considerazione che sicuramente sarebbe costato meno laggiù ,(non a torto col senno del poi) ma che il Capodanno cinese avesse un influenza tale da far chiudere l’Ufficio per 6 giorni, quello non lo avevo proprio previsto.

Nulla di male, ed ecco che con “ filosofia cinese” risolviamo il problema andando in spiaggia a Ko Samet, simpatica isola al largo di Pattaya, per un po’ di giorni di “forzato” relax.

Il giorno 5, tornati a Bangkok, ecco che ci rechiamo presso una delle tante agenzie di Kao san Road, e provvediamo a far richiedere il visto del tipo”urgente” che ci viene rilasciato in 24 ore per la somma di 2650 Baht (circa 111.000 vecchie lire). Contestualmente acquistiamo anche il biglietto aereo Bangkok-Hanoi e Saigon-Bangkok con la Vietnam Airlines, per la somma di 9500 baht (399.000 lire) con partenza il giorno 7 febbraio.

Il giorno successivo, cioè il 7, arriviamo puntuali ad Hanoi alle 15.00, dove con un po’ di sorpresa troviamo un bell’aeroporto, moderno ed accogliente, anche se un po’ “freddino”. Il solito tassista , forse abusivo, per 8 Euro ci accompagna tutto contento in centro città , nel quartiere vecchio, lasciandoci nell’albergo da lui naturalmente consigliato e dove ovviamente gli sarebbe aspettata la solita provvigione di rito in questi casi quando si accompagnano i turisti appena giunti. Ecco però che la felicità si tramuta in delusione, quando una volta scesi dal taxi ce ne andiamo a piedi per conto nostro alla ricerca di un accomodamento, trovato con poca fatica in una delle tante viuzze, per la modica somma di 10 USD a notte. Hanoi è una piccola città per essere una capitale. Il centro turistico si concentra nel quartiere vecchio che ha una chiara impronta francese, con tante vie piuttosto strette e tutte uguali. Nel tardo pomeriggio decidiamo di fare un giro a piedi, esteso al vicino laghetto e subito ci accorgiamo che la città è tutto sommato tranquilla, anche se con il regime comunista alle 23.00 è tutto chiuso, tranne qualche locale particolare. Prima che le numerose agenzie turistiche presenti nel quartiere chiudano, decidiamo di prenotare un’escursione per il giorno successivo alla baia di Halong. 8 USD a persona con partenza alle 7.30 e rientro alle 19.30, pranzo e biglietto d’ingresso compresi. Il mattino successivo puntuali ci presentiamo in agenzia dove con altri turisti prendiamo posto in un bus che in circa 4 ore ci porta alla baia, dove giungiamo con altri numerosi bus, verso le 11.00. Disbrigate le formalità dei biglietti d’ingresso al parco, ecco che prendiamo posto in una graziosa barca da 30 posti circa dove guadagniamo il largo per fermarci poi a pranzare ancorati nel mezzo della baia. Dopo l’ottimo pasto, tutto a base di cucina vietnamita naturalmente, ci dirigiamo verso le grotte di uno dei tanti promontori montuosi che spiccano nell’area. Visita della durata di un’ora circa e poi altro giro della baia con rientro al porto verso le 16.00. Il ritorno però, causa imprevisto dovuto alla rottura della cinghia del motore del bus, veniva posticipato alle 21.00. Tengo a precisare che l’escursione non è stata male, ma la baia non è niente di straordinario; nonostante tutto, la visita di un giorno (NON di più), è quasi d’obbligo! Il giorno successivo ( 9) dedichiamo una visita alla capitale, con priorità all’attrattiva di primo ordine: il Mausoleo di Ho Chi Minh…Dove riposa lo zio Ho per intenderci. Il sito si trova in pieno centro e le visite sono ammesse solo il mattino. L’entrata, gratuita nei week-end, è una sorta di cerimonia. Si deve depositare il bagaglio a mano, telefoni cellulari e macchine fotografiche. Successivamente si viene condotti in fila per 2 lungo un percorso obbligato , dove in assoluto silenzio con un abbigliamento decoroso degno da ricevimento papale, si accede all’interno del mausoleo ove riposa il corpo dello statista comunista che dalle ottime condizioni in cui si trova sembra sia spirato il giorno prima. La visita è molto suggestiva e la consiglio assolutamente se ci si ferma a Hanoi! Altra visita che consiglio , da fare in 30 minuti circa, è al Museo ella Guerra, che si trova vicino al Mausoleo dello zio Ho, e dove si possono trovare anche uniformi storiche dell’esercito nordvietnamita.

La sera stessa, dopo qualche difficoltà dovuta all’incompetenza di una paio di agenzie turistiche, ci avventuriamo nel primo e unico grosso spostamento in treno: Hanoi-Huè. Per coprire circa 600 chilometri di distanza, siamo partiti da Hanoi alle 22.30 e arrivati a Huè alle 17.00 del giorno successivo , con un’ora di ritardo, dopo 18 ore di treno senza aria condizionata, in cuccetta di legno a 6 posti, per la non proprio modica somma (per essere in Vietnam) di 238.000 Dong , cioè circa 28.000 lire. Il viaggio nonostante l’esiguo ritardo è andato bene e nel biglietto era compresa la colazione ed il pranzo. Inoltre è stato molto piacevole perché viaggiando tutte quelle ore con i vietnamiti è inevitabile far amicizia, perciò nonostante pochi parlino inglese siamo riusciti lo stesso a conoscere un po’ con discrezione quest’umile e gioviale popolo.

Arrivati a Huè (giorno 10), ecco il “solito” tassista per 1,5 USD ci accompagna in un Hotel che avevamo individuato nella nostra guida ( Lonely Planet), ma una volta arrivati, ancora prima di riuscire a scendere dall’auto, come di rito ecco che l’uomo subito si precipita a parlare con il menager del hotel, ovviamente per dirgli che ci aveva portato lui, quindi: provvigione! Individuato ormai il meccanismo, aspettiamo che l’uomo si allontani per dirigerci poi in un albergo a fianco. Risultato? 11 USD spesi per una lussuosa e pulita camera con TV, frigo bar e aria condizionata, a fronte dei 14 che ci erano stati chiesti nel hotel del tassista! Huè, antica capitale del Vietnam, è una cittadina molto carina e vivibile, dove la gente , specie rispetto ad Hanoi, è più abituata a farsi i fatti propri, abbordando con meno ostinata insistenza il turista. Molto interessante è una visita alla Cittadella che si trova in centro, contornata da mura stile medievale.

Anche in questo caso subito contattiamo un’agenzia di viaggi dove per 8 USD prenotiamo per il giorno dopo un’escursione al DMZ, ossia la vecchia linea di confine Nord-Sud dove si sono susseguite numerose battaglie tra soldati USA ed esercito nordvietnamita. Partiti alle 6.30 del giorno seccessivo (11) , e rientrati verso le 19.00, abbiamo vistato quello che rimane di questi siti…Praticamente poco o nulla. Fatta eccezione per le intrigate gallerie costruite all’epoca dalla popolazione nei pressi del mare per scappare dai soldati USA, non vi è nulla di particolarmente interessante da vedere, e sconsiglio di perdere una giornata per quest’escursione, che inoltre è una sfaticata! Il giorno dopo (12) partiamo alle 8.00 in un bus a 20 posti (2 USD) per la vicina e carinissima Hoi An, dove arriviamo verso le 12.00. Questa cittadina si trova a 5 chilometri dal mare ed è straordinaria, sia per la gente che ci vive, sia per il clima che si respira passeggiando per le caratteristiche viuzze. Qui per 12 USD abbiamo pernottato in un grazioso hotel a gestione cinese e subito abbiamo noleggiato un motorino ( 4 USD) per 24 ore. Il pomeriggio subito ci avventuriamo in scooter per i numerosi villaggi che circondano le risaie , incontrando della gente meravigliosa che non esita a fermarti per fare amicizia o soltanto per scambiare qualche sorriso; ottima esperienza indelebile a ricordo di questo Paese. La mattina successiva (13) , sempre in motorino visitiamo Da Nang che dista circa 30 chilometri verso nord. Da Nang è una città moderna che non offre granché turisticamente, perciò è stata sufficiente una mattinata al mercato locale, senza peraltro acquistare nulla. Tornando indietro invece ci siamo fermati in periferia, dove si possono ammirare alcune grotte e Pagode e dove sorgono numerosi negozi che vendono meravigliose sculture artistiche in marmo, rappresentanti il Buddha e altro.

La sera stessa prenotiamo un altro posto a bordo di un bus per una tratta che poi si rivelerà la più dura dell’intero viaggio: Hoi An-Nha Trang, 12 ore notturne con partenza alle 18.30 per 8 USD. Il viaggio è stato molto pesante! Partiti puntuali con un bus ad aria condizionata da 40 posti, l’autista , che di solito in questi tipi di spostamenti si ferma per cenare, effettua la prima fermata alle 23.30, in una stazione di servizio chiusa, dove un ragazzo vende solo biscotti, salatini e bibite a prezzi raddoppiati o triplicati. Ma oltre al danno la beffa, perché nei 1780 chilometri di strada che coprono Hanoi-Saigon, quella più distrutta e tortuosa sembra sia stata proprio questa. Viaggiare è anche questo! Arrivati il giorno 14 a Nha Trang, subito rimaniamo delusi. Ci aspettavamo una località balneare d’eccellenza, invece ci accorgiamo che è una cittadina anonima, piuttosto caotica che ricorda un po’ Da Nang, con una striscia di spiaggia molto turistica. Non si può definire brutta, ma di certo non soddisfava le nostre aspettative.

Decidiamo allora di fermarci per una notte, rimanendo in spiaggia a rilassarci limitatamente al pomeriggio del giorno del nostro arrivo. Il mattino seguente (15) acquistiamo per 5 USD un biglietto per Mui Né , descritta dalla guida come “tranquilla località balneare”. Alle 8.30 partiamo puntuali a bordo di un bus uguale a quello della notte precedente, che ci lascia alle 14.00 a destino. Subito ci accorgiamo che la guida non ha sbagliato: Mui Né è una splendida, ma soprattutto tranquilla località di mare, che ricorda un po’ le isole tailandesi di Ko Samet e Ko Lanta. La gente è cordiale e la ricettività è varia e per tutte le tasche. Noi purtroppo abbiamo pernottato solo una notte in un piccolo villaggio a gestione familiare, dove abbiamo pranzato con spaghetti ai frutti mare ( a 2000 lire a piatto) che facevano invidia a molti ristoranti della nostra bell’Italia. Il pomeriggio e la mattina successiva (16) ci rilassiamo in spiaggia, dove ogni tanto veniamo sfiorati da qualche piccola mandria di vitelli che si sposta da un lato a l’altro del litorale condotta da alcuni ragazzi del vicino villaggio. Numerose si possono incontrare anche le famiglie di pescatori che al mattino tirano le reti a riva, e alle quali una mano in aiuto da parte del turista fa sempre piacere. Il pomeriggio alle 14.00 affrontiamo quello che sarà il nostro ultimo spostamento: Mui Né-Saigon ( Ho Chi Minh City, per essere più precisi, secondo il nome ufficiale di questa città) . A bordo di un pulmino a 9 posti ci instradiamo per la metropoli, e lungo il percorso subito ci accorgiamo che le condizioni della carreggiata sono molto buone, forse la migliori dell’intero Vietnam ( che sia stato merito degli americani?) , tanto che la velocità di crociera si stabilizza sui 90 – 100 km/h. Alle porte di Saigon, (quasi 50 km prima!) cominciamo ad incontrare un traffico caotico, complice forse il pomeriggio domenicale pensiamo noi, ma l’autista mi assicura che qua è sempre cosi. Rimaniamo alquanto stupiti dalle numerose e grandi chiese cattoliche che incontriamo prima di entrare in città; tutte molto affollate vista la funzione domenicale. Non ci aspettavamo che un Paese di religione a maggioranza buddista avesse tutte queste chiese e la cosa fa sempre piacere! Alle 18.00 arriviamo in centro a Saigon e con grande meraviglia constatiamo che non ha nulla a che vedere con Hanoi. Sapevamo che avevamo a che fare con una vera e propria metropoli, ma non ci aspettavamo che fosse così viva e dinamica, confrontandola inevitabilmente con la freddezza che invece ci aveva trasmesso Hanoi, nonostante quest’ultima ci sia abbastanza piaciuta. Il mattino successivo (17) già sentiamo la triste aria del rientro a casa e dedichiamo subito una visita al Palazzo della Riunificazione a al vicino Museo della Guerra, per avere così il pomeriggio libero a disposizione per lo shopping.

Entrambe le visite si sono rivelate interessanti. Il Palazzo della Riunificazione, si può visitare in un’oretta e posso affermare che una volta all’interno si ha la sensazione di vivere il periodo della fine del conflitto come fosse stato ieri! Lo stesso effetto si può provare durante la visita al vicino museo della Guerra, che in 30 minuti circa si riesce a vedere. Il pomeriggio solito shopping di rito a fine viaggio, nella zona del quartiere dove alloggiamo, in Pham Ngu Lao St. CD masterizzati per 1200 lire; DVD e programmi per PC ,sempre masterizzati , per qualche soldo in più; zaini e borse da viaggio di marca rigorosamente falsificati in vendita ad un prezzo di 1/10 rispetto all’originale; accendini imitazione Zippo, appositamente usurati per farli passare come recuperati in qualche campo di battaglia, e addirittura vere e proprie guide Lonely Planet completamente imitate in vendita per qualche dollaro…Questo è tutto quello che si può acquistare legalmente a Saigon! Ovviamente si può trovare qualcosa di più “serio”, tipo artigianato locale o altro, a prezzi molto concorrenziali. Dopo un paio di notti in questa bella e affascinate città, ecco che per 4 USD un tassista (sempre abusivo) ci accompagna al vicino aeroporto dove concludiamo la nostra bella esperienza in questo Paese giustamente definito dalla L.P. “ dai 1000 colori”! OSSERVAZIONI E COMMENTI: Il Vietnam è un Paese che merita assolutamente di essere visitato! Non è un viaggio alla portata di tutti e bisogna dimostrare una certa pazienza e filosofia da classico viaggiatore fai-da-te. Tanto per fare un esempio, lo stesso traffico cittadino , ma anche extraurbano, è molto caotico. Ci sono motorini ovunque , penso con rapporto rispetto alle auto di 100:1! Non vi sono regole ferree per la circolazione e negli incroci in centro città passa di fatto chi arriva per primo. I bus, di fabbricazione coreana e cinese, sono in buono stato, ma sono stretti e con i sedili non reclinabili, inoltre hanno clacson così forti da fare invidia a un transatlantico, inoltre ricordo che nelle strade vietnamite tutti suonano e spesso la precedenza se la prende che ha il clacson più forte! Le strade, anzi LA strada, (perché è una sola , cioè la statale 1 che va da Hanoi a Saigon) non è messa male, tipo in Cambogia per fare un esempio, ma spesso è dissestata e interrotta per lavori, creando particolari disagi e rallentamenti. La gente è meravigliosa, ma bisogna saperla prendere nel verso giusto. Spesso noi occidentali ci spazientiamo di fronte a un lustrascarpe che ti chiede per strada di poterti pulire le scarpe mentre magari sei in ciabatte o sandali (ma che vuoi pulire, non vedi che sono in ciabatte???!!!) In pratica, ogni persona che vende qualcosa, quando incontra per strada un turista vede la manna dal cielo, perché “il turista è ricco”. Questa è la regola fondamentale, perciò ecco che ogni secondo, in ogni luogo, giorno e notte, ci sarà sempre qualcuno pronto a fermarti per venderti qualcosa, stando pur certi che se stai passeggiando con una banana in mano mentre te la stai gustando, un venditore di banane ti chiederà certamente se vuoi comprarne una! Paesaggisticamente il Vietnam è forse il Paese più bello dell’intera Indocina. Colline e risaie si alternano durante gli spostamenti, dando una sensazione unica per tutti coloro interessati alla natura, mentre una piccola delusione la potrebbero avere tutti gli appassionati di guerra o “rambisti” vari, perché oramai non vi è più molto a ricordo di quel tragico periodo, se non i due piccoli musei di Hanoi a Saigon, per giunta di regime, quindi “di parte”.

Altre considerazioni potrebbero influire troppo su un’eventuale scelta riguardo una visita in Vietnam, per questo mi limito a concludere consigliando assolutamente un viaggio in questo Paese. Vorrei consigliare però di andarci in maniera spensierata e tranquilla, ma soprattutto NON con i soliti viaggi organizzati ( i tour operator non me n’abbiano a male!) bensì per conto proprio. Si ha così la possibilità (oltre di risparmiare parecchi soldi) di vivere più intensamente con la popolazione, apprendendo culture diverse che appagherebbero sicuramente lo sforzo che si può provare per un viaggio di questo tipo.

Posso inoltre affermare, per esperienza personale, che nei circuiti turistici non vi è NESSUN tipo di problema di sicurezza per la propria incolumità, se non come in ogni posto del mondo ( anzi si è più sicuri laggiù che non ultimamente nelle nostre città!) Ringrazio Dimitri, il mio compagno di viaggio, con il quale ho viaggiato assieme per la prima volta e che si è dimostrato all’altezza di ogni situazione, creando un certo affiatamento dividendo le stesse emozioni. Ringrazio inoltre Luca e Carla, che hanno viaggiato parallelamente a noi, avendo un itinerario simile, ma con più giorni a disposizione. Bruno



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