10 giorni in Cornovaglia

Premettiamo che le guide utilizzate per organizzare il viaggio sono quelle della DeAgostini-Baedeker “Gran Bretagna” e la Lonely Planet “Devon, Cornwall & Southwest England” (Ottima! In inglese), ma molte informazioni le abbiamo trovate anche su www.visit-england.it. Per informazioni sulle carte per avere sconti sul territorio britannico...
Scritto da: Mara Speedy
10 giorni in cornovaglia
Partenza il: 05/06/2009
Ritorno il: 14/06/2009
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 2000 €
Premettiamo che le guide utilizzate per organizzare il viaggio sono quelle della DeAgostini-Baedeker “Gran Bretagna” e la Lonely Planet “Devon, Cornwall & Southwest England” (Ottima! In inglese), ma molte informazioni le abbiamo trovate anche su www.Visit-england.It. Per informazioni sulle carte per avere sconti sul territorio britannico nei musei, monumenti, etc., abbiamo invece consultato : www.Britishheritagepass.Com e www.Nationaltrust.Org.Uk. Inoltre, abbiamo sempre dormito negli hotel Travelodge, che sono situati o nei centri città o alle uscite delle strade principali, dormendo in tre nella stessa stanza (i prezzi indicati sono il totale per tre persone, tradotti in euro). A differenza che in Irlanda, il personale della Travelodge in Inghilterra non è autorizzato a prenotare per conto del Cliente i soggiorni in altri Travelodge, ma non hanno problemi a prestare il telefono della reception gratuitamente, perché lo possa fare il Cliente autonomamente.

Ovviamente tutto è prenotabile prima della partenza sul sito www.Travelodge.Co.Uk, ma noi preferivamo prenotare di volta in volta, per non rischiare di essere legati dalle prenotazioni e rinunciare alla visita di angoletti magnifici scoperti sul posto.

Un consiglio, se intendete andare in auto, attraversando la Manica in traghetto (molto più economico del tunnel, con una perdita in tempo, secondo noi, trascurabile), la SeaFrance fa prezzi migliori rispetto alla P&O e le prenotazioni on-line, anche solo il giorno prima della partenza, costano molto meno che le prenotazioni on-line o sul posto, il giorno stesso della partenza. Vedi www.Seafrance.Com e www.Poferries.Com.

Allora… partiamo! Ci aspettano circa 4200 km.

05/06 > Partiamo da Milano alle 6.00 del mattino, con l’intenzione di raggiungere Calais in giornata, entrando in Francia dalla Svizzera a Basilea. Abbiamo quindi proseguito per Nancy, passando da Epinal. La strada è panoramica, ma di montagna e un camion ci rallenta parecchio la “tabella di marcia”. Abbiamo fatto solo due tappe una vicino a Mulhouse e una vicino a Nancy. Le aree di sosta francesi sono ben attrezzate con tavoli di legno e bagni.

Arriviamo a Calais intorno alle 18.00, qui abbiamo prenotato su www.Kyriad.Fr, un’hotel fronte mare (80 euro). L’hotel è molto semplice e la camera tripla un po’ strettina, ma in ordine. Abituati ai turisti inglesi, hanno dotato la camera di un bollitore per l’acqua, con tutto l’occorrente per un caffé ristoratore. Il tempo di posare i bagagli e siamo già per strada a visitare Calais e con noi c’è anche la cittadina in piena festa, per una corsa ciclistica.

Il lungomare è spazioso e sono visibili le cabine, dev’esserci un grande afflusso estivo! Non dimenticate di vedere il Municipio, la struttura ricorda un po’ i castelli di Dracula del cinema in bianco e nero e l’assaggio delle famose crêpes! 06/06 > Partiamo di buon ora verso l’imbarcadero per Dover. La direzione è ben indicata. Nel parcheggio si trovano i due uffici di SeaFrance e P&O. Scegliamo P&O solo perché è il primo ferry a partire e spendiamo per 3 persone e un’auto circa 130 euro (l’equivalente di SeaFrance costava circa 15 euro in meno). Le partenze sono circa una ogni ora per ciascuna compagnia.

L’attraversata dura circa 90 minuti.

Le bianche scogliere di Dover ci accolgono in Inghilterra. Muniti di navigatore, ci dirigiamo verso il Pevensey Castle, facendo prima tappa ad Hastings, fuori programma, con la falsa indicazione (una foto vista a Calais) che il castello di Hastings fosse un fantastico maniero sul mare. In realtà sono poche rovine normanne e non ricordano neanche lontanamente la foto vista a Calais. Ancora oggi non sappiamo che castello fosse! Decidiamo quindi di ripartire secondo la scaletta messa a punto prima della partenza e la prima tappa è il castello di Pevensey.

Della fortezza, costruita su un precedente sito romano, rimangono solo dei ruderi, ma il castello doveva essere imponente in epoca normanna.

Saltiamo Brighton perché già visitata, ma se non l’avete mai vista, ve la consiglio vivamente.

Ci dirigiamo verso Wichester, il municipio è imponente, ma non è qui che si trova la Tavola Rotonda di Re Artù (come erroneamente indicata in alcuni siti). Non tralasciate la visita della Cattedrale di Winchester, che si trova nel mezzo di un grande prato. Le vetrate, le navate, l’altare e i soffitti a cassettoni sono bellissimi. Qui è conservata anche la Bibbia di Winchester famosa per le miniature, ma non è sempre possibile vederla. Una lastra in ottone ricorda la tomba di Jane Austen, grande romanziera (avete presente “Orgoglio e Pregiudizio”?). Non mancate una passeggiata per il centro, con case a graticcio, con il naso all’insù… appesi alle case i simboli delle vecchie botteghe riprodotti (Es. Uno stivale per il calzolaio, una teiera per una tea-room…) Nella Great Hall si può vedere la Tavola Rotonda, un pannello circolare a spicchi bianchi e verdi dove solo il posto di Re Artù e identificato con il disegno di un uomo incoronato.

Lasciamo Winchester per Salisbury, per la visita della cattedrale che dev’essere stupenda, ma purtroppo per un concerto privato non è visitabile per tutto il pomeriggio ed, essendo recintata, da fuori si vede solo il pinnacolo del campanile. Ci dirigiamo verso l’hotel di Newbury Tot Hill (40,66 euro), scelto perché a metà strada fra Salisbury e Stonehenge, dove ritoviamo uno dei bollitori che saranno utilissimi per evitare le colazioni di tipo inglese, per noi troppo pesanti da affrontare tutte le mattine! 07/06 > Saltiamo in macchina alla volta di Stonehenge, sulla strada, già da lontano, si vedono i megaliti. All’entrata vengono date cuffiette che accompagnano nella visita. La voce narrante, anche in italiano, descrive a tappe l’importanza di questo monumento preistorico, con digressioni anche sulle leggende legate a questo luogo.

La giornata soleggiata ci permette di apprezzare al meglio anche la posizione in cui si trova, in mezzo a colline a perdita d’occhio. Un consiglio, andate alla mattina presto, già a metà mattina quando stavamo per uscire, arrivavano bus traboccanti di turisti. Prossima tappa della giornata è Bath. Cittadina costruita intorno alle terme romane, ancora visitabili. Poco distante anche l’abbazia.

Da non perdere, attraversando il King’s Circus, una piazza con case georgiane, è il Royal Crescent, uno straordinario complesso di case tutte uguali (tranne la porta!) a semicerchio con vista sul parco della città. Non mancate anche una passeggiata sul fiume, che vi porterà al Pulteney Bridge.

Lasciamo Bath per Wells. Cittadina imperdibile! Iniziamo la nostra visita della città dal palazzo vescovile, che sembra un castello delle fiabe con il fossato intorno, dove nuotano tranquilli moltissimi cigni.

La cattedrale di St. Andrew è meravigliosa per le vetrate e gli archi incrociati a forma di 8.

Con la facciata della cattedrale davanti a Voi, prendete la strada che la costeggia a sinistra. Sulla sinistra troverete la Vicar’s Close, una stradina veramente caratteristica, che ricorda le ambientazioni di Dickens in David Copperfield.

Con tristezza, lasciamo Wells per Glastonbury, la mitica Avalon, dove venne ferito mortalmente, si dice, re Artù. La città è molto esoterica e lo vedrete dalle vetrine piene di fatine, amuleti… La cittadina è famosa per l’abbazia, di cui rimangono solo pochi resti e la torre (in cima ad una collina fuori dalla città) dove si dice sia sepolto il Santo Graal.

Passeremo poi la notte nell’hotel di Exeter (65,29 euro) 08/06 > Visitiamo Exeter. Non si può non visitare la cattedrale con il naso all’insù e ammirare le decorazioni delle navate (abbiamo però scoperto che c’erano dei carrellini con specchio incorporato anti-cervicale!) Non perdetevi neanche una visita alla Guildhall e alle mura romane, dove sul lato destro della torre di entrata una targa ricorda che lì furono giustiziate le ultime streghe d’Inghilterra.

Arriviamo quindi alla Regina della Riviera Inglese, Torquay, che ci accoglie con la sua larga spiaggia e il lungomare di Torre Abbay, che prende il nome dall’abbazia di Torre Abbay, di cui rimangono solo ruderi. Ma sul muro del palazzo vicino, davanti al quale si apre il parco che porta al mare, una targa ricorda che qui visse Agata Christie, la regina del giallo, alla quale è dedicata una mostra allestita all’interno.

Arriviamo, piacevolmente stupiti a Plymouth. Non avevamo incluso la città nel nostro piano di battaglia, ma essendo l’hotel nel centro della città (46,80 euro), ne approfittiamo. Visitiamo quindi l’Hoe, un parco con vista panoramica sulla baia, dove troviamo il monumento che ricorda la vittoria di Drake sull’Invincible Armada e un faro.

A piedi arriviamo ai Mayflower Steps, il punto da cui si dice partirono i Padri Pellegrini alla volta del Nuovo Mondo.

Torniamo all’hotel contenti di essere finalmente arrivati in Cornovaglia. 09/06 > Premettiamo che le distanze in Cornovaglia superano raramente la mezz’ora e che i posti visitati sono per lo più villaggi di pescatori, a volte antichi covi di pirati, caratteristici, che si assomigliano un po’ tutti, ma che allo stesso tempo hanno qualcosa che li contraddistingue e li rende unici.

Polperro è sicuramente il più conosciuto tra questi. Strette viette portano al mare, ovunque sono appesi gli strumenti della pesca e alcune case sono decorate con conchiglie.

Il nostro navigatore impostato per Fowey, ci porta invece a Polruan da dove parte il ferry (che trasporta solo passeggeri) per Fowey. Approfittiamo di questo errore (non saremmo Turisti per Caso!) e, dopo aver percorso una discesa ripida e infinita (che uff! Uff! Dovremo poi risalire!) ci porta al mare e prendiamo il traghetto. Ve lo consiglio. L’attraversata è breve, ma incantevole! Fowey è molto carina e famosa per il castello, che non è la villa privata che subito si vede addentrandosi nel villaggio, ma sono i ruderi che si scorgono in lontananza verso sinistra, se avete il mare alle spalle.

Vogliamo provare le Cream Tea, che sono come delle piccole torte asciutte, da farcire con marmellata e panna montata (meno soffice rispetto alla nostra). Una botta di vita! Se i miei compagni di viaggio hanno apprezzato Polperro, io sono rimasta incantata da Mevagissey, forse più turistica, ma con un panorama di costa alta e frastagliata, senza fine.

Prossima destinazione il Castello Pendennis a Falmouth costruito da Enrico VIII (forse non di persona!) e utilizzato fino alla seconda guerra mondiale come punto di difesa. Infatti le armi esposte, specie i cannoni, rendono l’idea di roccaforte utilizzata nel corso dei secoli. Non perdetevelo! La posizione toglie il fiato! Se da un lato del fiordo di Carrick Roads sorge il castello di Pendennis, dall’altro lato nasce il gemello di St. Mawes, sempre dell’epoca di Enrico VIII Poco lontano, ma come detto le distanze in Cornovaglia non sono mai esagerate, la cittadina di Truro, famosa nel medioevo per lo stagno. In pieno centro la cattedrale e la Coinage Hall, l’edificio dove si pesava, marchiava e tassava il prezioso metallo.

Passiamo la notte all’hotel di Hayle (passeremo anche quella seguente per un totale di 162,55 euro), comodo per la posizione, centrale per raggiungere qualsiasi punto della Cornovaglia.

10/06 > Prima tappa della giornata, St Ives e il suo porticciolo.

Proseguiamo diretti a Cape Cornwall, attraversando il paesino di case di pietra di Zennor.

Da St. Just, parte una delle tante strade tipiche di questa regione, dove passa solo un auto alla volta, che conduce a Cape Cornwall. Parcheggiamo l’auto e prendiamo la strada in discesa che porta al promontorio. Già in basso si gode di un’ottima vista, ma se avete abbastanza fiato, arrampicatevi fino al punto di controllo dei guardacoste, proprio in cima… La costa sembrerà non avere fine… emozionante! E non dimenticate di guardare il mare… è cristallino! Ci dirigiamo quindi a Land’s End, forse il più famoso (e sfruttato turisticamente!) punto panoramico della zona, famoso per essere il punto più a ovest d’Inghilterra. La costa verde, a dirupo sul mare, è visibile per chilometri. Con il mare davanti a Voi, proseguite verso destra e arriverete fino al “primo o ultimo” pub d’Inghilterra (tutto è relativo! Dipende da dove si arriva!), passando da formazioni rocciose, che ricordano quelle della Giant’s Causeway dell’Irlanda del Nord.

Qui proviamo anche la Cornish Pastrie, una sorta di torta salata, che si può scegliere alla carne, alle verdure, con formaggio, etc.

Vi confesso che amo Shakespeare e per questo non potevo perdermi il Minack Theatre, un teatro all’aperto scolpito nella roccia, che si trova nei pressi di Porthcurno. Non perdetevelo! In assoluto il punto panoramico che ci è piaciuto di più! Forse anche perché siamo stati graziati da una splendida giornata di sole, che rendeva il mare di un verde visto solo ai Caraibi! Tornando verso Porthcurno, ci siamo fatti attrarre dalla spiaggia che si vedeva dal Minack Theatre. Purtroppo è stato l’unico giorno che non avevamo il costume con noi!  Dopo una passeggiata sul bagnasciuga, abbiamo ripreso in mano la nostra tabella di marcia che indicava Mousehole, altro villaggio di pescatori, caratterizzato da tetti di ardesia.

Giornata fitta! Dopo tutto il sù e giù dall’auto, abbiamo proprio voglia di sgranchirci le gambe, così facciamo una bella passeggiata sulla Western Promanade Rd., il lungomare di Penzance, per poi fare un giro in centro alla volta della Egyptian House sulla Chapel St.: tra tante case Regency e Georgiane, questa casa stile egizio stona veramente! Prossima tappa Porthleven, ma prima di raggiungere il villaggio, ci fermiamo davanti a St. Michael’s Mount (che visiteremo la mattina seguente) per vederlo con l’alta marea.

Porthleven è proprio carino! Con tutte le sue casette bianche vista mare e il suo immancabile faro.

Da Porthleven a Coverack, altro villaggio di pescatori con il suo porticciolo e le case con il tetto in ardesia.

Anche per oggi abbiamo dato… e torniamo ad Hayle per la notte.

11/06 > Lizard Point ci aspetta! La costa è sempre verde e a picco sul mare, ma i fiori, che in questa zona d’Inghilterra sono di mille colori, fanno sembrare la costa tra l’arancione e il rosa! Per gli amanti delle passeggiate, questo è sicuramente un posto consigliabile, infatti sono diversi i sentieri segnati che costeggiano il mare.

Torniamo a St. Michael’s Mount, questa volta per effetto della bassa marea possiamo attraversare a piedi il tratto di mare che lo divide dalla terra ferma (ma è possibile con 1 $ l’attraversata con una piccola barca). All’entrata è possibile scegliere di visitare il monastero e/o i giardini. La passeggiata che conduce alla cima è deliziosa e non c’è l’afflusso di turismo del gemello Mont Saint Michel francese.

Proseguiamo verso Padstow, villaggio di pescatori molto carino ma altrettanto strano, dato che lo troviamo sotto l’effetto della bassa marea, il fiordo, dal fondo sabbioso, è quasi attraversabile a piedi.

La Cornovaglia è orgogliosa di essere un piccolo mondo a parte rispetto all’Inghilterra, ovunque sventolano le bandire nere con croce bianca e ovunque si fa riferimento alle leggende nate intorno a Re Artù e ai suoi cavalieri. Quindi è doveroso visitare il Tintagel Castle, di cui rimangono solo delle rovine, ma solo la vista che si gode da questo promontorio vale la pena di una visita. Probabilmente nel medioevo doveva essere una fortezza maestosa, ma la leggenda avvolge questo luogo tanto che si dice che una delle grotte sottostanti fosse quella di Mago Merlino. E doveroso dire, che l’unico punto a sfavore credo che sia la mancanza di percorsi alternativi per portatori di handicap, dato che gli scalini che portano in cima sono tanti e ripidi. Ma se potete, fatelo! Non si può andar via dalla Cornovaglia senza aver visto questo posto direi… magico! E già che ci siete entrate nel paese di Tintagel, sulla via principale, ricca di negozietti di souvenirs, troverete una delizia… l’Old Post Office, datato XVI secolo, ma in ottime condizioni.

Ok! Di villaggio di pescatori ne abbiamo visti abbastanza, ma c’è ancora tempo per vederne un’ultimo… Boscastle. Famoso per il museo della stregoneria, forse il più grande al mondo, ha un porticciolo, per così dire, più nordico, più selvaggio… magnifico vedere i pescatori che preparano reti e nasse per la pesca notturna, padri che tramandano l’antica arte ai propri figli… Anche questa giornata è stata pregna, ma abbiamo un brutto vizio… voler vedere tutto! Ma purtroppo siamo quasi alla fine della nostra vacanza e così abbandoniamo la Cornovaglia, il Devon e arriviamo nel Somerset, dove abbiamo prenotato per la notte a Illminster (68,09 euro). 12/06 > Il gigante di Cerne Abbas è il primo “impegno” della giornata. Un gigante preistorico di circa 60 m scolpito nel gesso, il cui nude look è dovuto, sembra, ai riti per la fertilità.

La visita alla Durdle Door, ci fa rimpiangere di non avere avuto qualche giorno in più da dedicare a vere e proprie passeggiate in questa zona, la cosiddetta Costa Jurassica. Se ad un certo punto arrivate e vi sembra di essere entrati in un campeggio, don’t worry! Attraversatelo, subito dopo c’è un parcheggio a pagamento (come tutti del resto!) Da qui partono diversi sentieri tracciati che portano anche a Lulworth Cove: anche da qui è possibile raggiungere la Durdle Door, un arco in pietra scavato dal mare, vecchio di 150 milioni di anni. La costa è frastagliata come la schiena di un dinosauro, di roccia bianca che contrasta con i verdi prati su cui vi troverete a camminare davanti a questo spettacolo della natura.

Non so dove avevamo trovato l’informazione che da Swanage partiva un vecchio treno a vapore (Occhio agli orari! Il treno a vapore si alterna con i treni moderni!) che portava al Corfe Castle. Il tragitto non è degno di nota, ma vedere il vapore dal finestrino ed essere in vagoni d’epoca, ha certo il suo fascino. Già da lontano avvistiamo il Corfe Castle, su una collina. Anche in questo caso sono rimasti solo dei ruderi della fortezza normanna di Guglielmo il Conquistatore, proprio al centro di un grazioso paesino, che conserva tratti antichi.

Abbiamo prenotato per la notte all’hotel di Stoney Cross Lyndhurst (79,23 euro), per poterci avvicinare il più possibile a Lymington, punto di imbarco per l’isola di Wight. Per un caso fortuito, sbagliamo strada e ci troviamo in piena New Forest. Meno male! Vediamo i tanti decantati ponies! Ma ci sono anche cavalli, puledri, asini, maiali, che da un momento all’altro ti ritrovi davanti, come in uno zoo safari! Ovviamente non possono mancare i coniglietti/leprotti che si vedono numerosissimi ovunque, anche in Cornovaglia! Qui si potrebbe fare una vacanza sportiva tra equitazione, canoa, trekking, etc.

13/06 > “Sai cos’è l’isola di Wight… è per noi… l’isola di chi… “ Beh! Non potevamo che fare il tratto di strada che ci divideva da Lymington, canticchiando la famosa canzone! Lymington è una piccola Dover, da dove partono i traghetti della WightLink (www.Wightlink.Co.Uk), che collegano a Yarmouth, sull’Isola di Wight. I biglietti sono molto flessibili, infatti si può poi tornare da qualsiasi porto, noi per esempio, siamo tornati da Fishbourne verso Portsmouth (65 £ andata e ritorno) Una mezza giornata non è sufficiente per visitare l’isola, ma volevano dire “noi c’eravamo!”. Ci siamo concentrati sulla Alum Bay, una baia, appunto, la cui costa formatasi in varie epoche assume colori diversi, dal bianco al marrone, dal giallo al rosso. La baia è famosa soprattutto per i Needles, formazioni di roccia bianca di circa 30 metri, che a me ricordavano dei pulcini dalla cresta aguzza tutti in fila dietro alla chioccia. Non fermatevi quando vedete il reticolato e il museo, proseguite girando intorno al reticolato (Giuro! Non è illegale!), arriverete ad un balcone panoramico da qui i Needles si vedono benissimo, salvo troviate più nebbia di quella che abbiamo trovato noi! Riprendiamo la nostra auto e andiamo nella “capitale” dell’isola, Newport. Cittadina graziosa; nella piazza di St. James chi non ha trovato posto al pub, siede per terra con una bella birra in mano! Anche qui le case hanno il tetto in ardesia, ma sembrano quasi “ricamati”.

Riprendiamo il traghetto da Fishbourne che ci porta a Portsmouth, da qui proseguiamo alla volta di Dover.

A circa 20 km da Brighton, sulla strada, qualcosa attira la nostra curiosità, e tappa fuori programma, ci fermiamo ad Arundel, un castello in ottime condizioni e una cattedrale svettano su di una collina, alle pendici il fiume Arun attraversa la cittadina, che valeva sicuramente la pena visitare.

Passiamo Brighton, Hastings e salutiamo le bianche scogliere di Dover, per arrivare, questa volta con SeaFrance (63,14 euro, prenotato via internet il giorno precedente), a Calais in serata. La notte la passiamo al Metropole Hotel (80 euro), non è in riva al mare e non c’è il bollitore, a cui ci eravamo tanto abituati! 14/06 > Invece di fare un’unica tirata fino a Milano, decidiamo di fermarci a Reims, nella Champagne, la cui cattedrale avevamo sentito dire essere molto bella. In passato era utilizzata per le incoronazioni dei re di Francia, ad esempio Giovanna d’Arco, ritratta qui da una statua, accompagnò Carlo VII e l’entrata non è a pagamento come le chiese in Inghilterra!



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