1.800 km nella terra dei vichinghi
Visitato il paese e fatto un giro tra i negozi, troviamo una stanza per dormire tramite l’ufficio turistico del posto, veramente ben organizzato, in un B&B di una signora un pò fuori dal centro, in una casa di legno, con un grande giardino davanti, 7 gatti, un laghetto con le papere e le oche…Veramente un posto per rilassarsi e stare tranquilli! La mattina dopo, veniamo accolti da una colazione portata in camera direttamente dalla signora con ogni ben di dio, dalla nutella ai pomodori conditi, dall’affettato al dolce tipico danese…Insomma, quanto a ospitalità e gentilezza nulla da dire a questo popolo, magari qualcosina da recriminare sui prezzi si però eh…
Pieni come un uovo farcito, proseguiamo il nostro tour in direzione Skagen, prima però ci fermiamo a fare visita ad Aalborg, piccola cittadina piena di giovani, attraversata dal mare. Molto bella, caratteristica, divertente e pulita.
Ripartiamo per Skagen, percorrendo la strada costiera e notiamo che in Danimarca, qualsiasi strada tu stia percorrendo, anche la più isolata, è costeggiata da una pista ciclabile.Incredibile come tutta una nazione si muova così tanto in bicicletta. In realtà non dovrebbe essere incredibile, ma normale per tutto il mondo, siamo noi che, a parer mio, abbiamo una concezione sbagliata dell’uso della macchina! Arriviamo a Skagen e visitiamo il centro, molto suggestivo. Purtroppo arriviamo verso le 16.00 e là a quell’ora di sabato è già tutto chiuso apparte il supermercato! In giro non c’è quasi nessuno, in compenso quello che avevo letto nella guida sulla famosa luce di Skagen, è tutto vero! Questo paese ha una bellissima atmosfera e non mi stupisce che molti pittori hanno cercato di riprodurla nei loro quadri. Raggiungiamo Gammel Skagen, 4 Km a ovest di Skagen, un piccolo villaggio di mare con case tutte uguali, e un tramonto sul mare del Nord da toglierti il fiato.
A Skagen dormiamo nell’ostello della famosa catena danese Danostel, pulito, con cucina a disposizione, in una camera da 4 tutta per noi, bagno in comune ma pulitissimo, ostello praticamente vuoto per…40 euro a notte, e ti fanno pagare pure le lenzuola e gli asciugamani!! Il giorno dopo, imbocchiamo l’autostrada in direzione Odense; ci aspettano diversi Km in macchina…
Arriviamo a destinazione e troviamo subito posto per dormire anche qui al Danostel, 45 euro a notte in una camera da 4 (solo per noi) con bagno e cucina attrezzata a disposizione…
Odense è una città che non mi ha entusiasmato molto, ruota molto intorno alla storia dello scrittore H.C. Andersen, e ha poco altro da offrire. Il centro è pieno di negozi di vestiti, ma la moda danese non è proprio il massimo. La cosa più affascinante che abbiamo visto è un “contatore di biciclette” posizionato all’inizio di un viale e che dal 2001 conta ininterrottamente tutte le bici che passano da lì…Pensate..
Il giorno dopo lasciamo la città per raggiungere l’Isola di Mon, dopo aver attraversato il famoso ponte (410 DKK A/R, 30 euro andata e altre 30 al ritorno!) e arriviamo a Stage dove però non troviamo un posto per dormire e l’ufficio turistico era pure chiuso dato che era domenica. Decidiamo perciò di pensare più tardi a cercare un posto per dormire e di andare intanto a visitare le Mons Klint, suggestive scogliere di gesso a picco sul mare che mi ricordano un pò le Cliff of Moher irlandesi, ma che a differenza di quelle mi hanno affascinato di più, sarà stato perchè non c’era praticamente nessuno, sarà stata la bellissima giornata o sarà stato il colore meraviglioso che assume il Mar Baltico in quella zona…? Dopo un buon gelato “economico” al bar del centro visitatori, proseguiamo la nostra ricerca dell’alloggio per la notte…Et voilà, girato l’angolo ci imbattiamo in un B&B straordinario…Una signora con i vestiti sporchi di vernice ci accoglie con un gran sorriso e ci mostra le camere…Tutte dipinte da un artista diverso e tutte con un tema particolare, c’è quella dedicata agli uccelli, decorata addirittura con un albero vero, quella dedicata alla frutta, quella con il letto a baldacchino, quella in stile giapponese…Meraviglioso…Per non parlare poi della sala comune dove veniva servita la colazione: una meravigliosa veranda con la vista sul mare e comodissime poltrone per godersi lo spettacolo! Mentre io e Marco scegliamo la nostra camera, lei continua a dipingere i suoi quadri in cortile…Averlo saputo prima che esisteva un posto così!! Per 45 euro a testa con la colazione, asciugamani e lenzuola pulite, passiamo una notte indimenticabile ovviamente nel nostro letto a baldacchino scelto da noi! Il giorno dopo lasciamo a malincuore quel paradiso, come è stato ribattezzato da me e Marco, e ci dirigiamo verso l’ultima tappa del nostro tour, Copenhagen. La capitale ci ospiterà per le ultime 4 notti di questo viaggio. In quattro giorni riusciamo a visitarla tutta: il parco di Tivoli, carissimo ma da fare assolutamente, il centro con la sua famosa via piena di negozi, lo Stroget, l’affascinante canale Nyhavn con i suoi caratteristici velieri e gli edifici colorati con i bar ai piani inferiori , la Sirenetta (sono d’accordo con gli autori della Lonley Planet, anche per me quella statua si trova in cima alla mia lista dei monumenti sopravvalutati!!), il meraviglioso teatro Opera, l’Amalienborg Slot, dove risiede la famiglia reale, Cristiania la città hippy che è stata occupata, la fabbrica della Carlsberg e ci siamo pure fatti un giro in battello per i canali. Naturalmente è una città che si gira benissimo a piedi, ma se volete potete prendere “in prestito” tipo carrello della spesa, la bicicletta del turista: con una moneta da 20 corone, prendete questa bici in uno dei numerosi posteggi sparsi per la città e quando avrete finito il vostro giro, rimettete la bici in uno di essi e riattacandola alla catena riavrete indietro la vostra moneta, semplice! Un giorno siamo andati con la macchina anche ad Helsingor, a visitare il famoso castello dell’Amleto, nel punto più stretto, dove la Svezia ti sembra veramente troppo vicina…E poi lungo la costa per vedere le spiaggie.
Siamo anche riusciti a vedere la partita della nostra squadra del cuore, la Fiorentina, che il primo maggio si giocava la semifinale di uefa, in un pub dove ci hanno accolto come se fossimo stati di lì assidui frequentatori, un’atmosfera bellissima (apparte l’esito della partita…Sigh!).
Siamo volati via dalla Danimarca giusto in tempo, venerdì 2 maggio, prima cioè dell’invasione turistica per il ponte del 1, soprattutto italiana, per non levarci di dosso quel sapore di pace e quella sensazione di rilassatezza che un paese come la Danimarca può regalarti…Anche se ti svuota il portafoglio!! * Cate *