1, 2, 3, Valencia
L’hotel prenotato tramite booking.com, lo abbiamo voluto in centro e la posizione dell’Hostal Venecia in Plaza del Ayuntamento è stata felicissima anche se non proprio economicissima: camera spaziosa e pulita con terrazzino all’ottavo piano, internet gratuito, custodia bagagli, reception aperta 24h, distributori automatici di bibite e caffè, colazione abbondantissima per soli 6 euro, fermata taxi proprio di fronte all’ingresso. La tariffa del taxi fra l’hotel e l’aeroporto è di circa 20 euro.
Il centro storico di Valencia, la città vecchia, si gira tranquillamente a piedi ed è bello perdersi fra le vie e i bei monumenti: il Mercado Central e la Lonja de la Seda sono una di fronte all’altra. Siamo poi arrivati in Plaza de la Virgen dove di trova la bellissima fontana che racchiude la simbologia del fiume Turia e degli otto principali canali di irrigazione che da esso si dipartono. La chiesa di Nuestra Señora de los Desamparados che non abbiamo potuto visitare bene perché era in corso un matrimonio. Da Plaza de la Virgen si arriva in pochi passi alla grande Plaza de la Reina piena di ristorantini e bar. Qui vi è l’ingresso alla favolosa Cattedrale (ingresso a pagamento ma con audio guida in italiano) e in una cappella è conservato il Sacro Graal. Non essendoci un servizio igienico nei pressi della chiesa decidiamo per una pausa mangereccia per poi affrontare la salita al campanile della Cattedrale, cioè la Torre del Micalet, ma i 207 gradini a stomaco pieno sono inaffrontabili e decidiamo prima di fare due passi andando dall’altra parte del fiume Turia (ovvero del suo alveo) a visitare il Museo de Bellas Artes. Sabato l’ingresso è gratuito, non c’è quasi nessuno ma le meraviglie che contiene sono impagabili. Vi sono le tele dei massimi pittori spagnoli ed europei, dal barocco al ‘900. Ed è stata una sorpresa trovare una tela del mio pittore preferito Hyeronimus Bosch. Merita veramente di essere visto.
Alla sera siamo stati nel ristorante Palacio de la Bellota in c/Mosèn Femades consigliato dai receptionist dell’albergo. Abbiamo gustato un’ottima paella valenciana per bevuto un buon rosato valenciano per un totale di circa 45 euro. Erroneamente pensavamo la paella valenciana fosse di pesce, invece è una paella con coniglio, pollo, fagioli e anche lumache!
Successivamente abbiamo fatto due passi nel Barrio del Carmen, famoso per la vita notturna.
Il giorno seguente è stato dedicato all’Acquario e al mare.
Con ingresso a 25 euro (per evitare le lunghe file alle casse si può comperare il biglietto all’Ufficio del Turismo in Plaza de la Reina) l’Acquario presso la Ciudad de las Artes e de las Ciencias è sicuramente da visitare, lo spettacolo dei delfini ammaestrati e dei tuffatori è coinvolgente. Lo abbiamo raggiunto con l’autobus n. 35 partendo dai pressi di Plaza de l’Ayuntamento. Per spostarci in città, abbiamo optato per l’autobus usufruendo dell’abbonamento impersonale Bonobus plus, 10 viaggi con trasbordi illimitati durante 1ora, a 8,95 euro (6,95 + 2 euro della tessera ricaricabile). Le mappe delle linee degli autobus EMT bisogna studiarle un pochino, ma una volta compreso il meccanismo sono decisamente chiare.
Una volta usciti ci siamo diretti alla spiaggia che è stupenda, pulita e con i servizi gratuiti per i turisti come fontanelle di acqua potabile, docce e bagni pubblici. L’autobus n. 32 fa alcune fermate proprio sul lungomare che però non passa nelle vicinanze dell’Acquario.
Visto che c’eravamo, ci siamo fatti l’aperitivo in uno dei locali animati sul porto e poi cena al ritorantino “La Perla” sul Paseo Maritimo. Discreto.
Per rientrare in centro abbiamo dovuto prendere la prima corsa dell’autobus notturno e non è stato facile individuare la fermata giusta perché sul lungomare non passano le linee notturne.
Il nostro terzo e ultimo giorno cadeva di lunedì e lo abbiamo impiegato in compere e passeggiate.
Volevamo visitare il Museo della Ceramica e il bel palazzo dove ha sede, ma essendo lunedì, era chiuso. A dire il vero quasi tutti i musei di Valenza di lunedì sono chiusi.
Quando siamo giunti poi nella vicina Plaza de la Redonda, è stato come immergerci nel passato: i chioschi disposti circolarmente attorno alla fontana centrale sono tutte mercerie e le donne si ritrovano per fare cucito insieme. A un certo punto sono arrivati due poliziotti a cavallo che hanno fatto abbeverare i loro cavalli nella fontana.
Infine toccata e fuga per vedere il gigantesco Gulliver vicino alla Città della Scienza, tutto gradini e scivoli per i bambini, per poi ritornare in centro e fare uno spuntino di pesce al piccolo ristorantino – bar Boatella Tapas, di fronte al Mercado Central.
Rientrati in hotel, abbiamo ritirato i nostri bagagli dal deposito e con il taxi siamo andati all’aeroporto dove abbiamo preso il volo di ritorno.