Ventotene, l’isola degli esiliati…. e delle lenticchie

Manuela Titta, 09 Ago 2024
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Andiamo nell’arcipelago pontino per conoscere una piccola isola, situata non troppo al largo della costa tra Lazio e Campania: Ventotene è di origine vulcanica e si trova in un’Area Naturale Marina Protetta che comprende anche l’isola di Santo Stefano ed è una meravigliosa destinazione turistica. Il suo antico passato risale all’epoca dei romani ed è stata segnata da un particolare che nacque proprio allora. Nota con il nome di Pandataria, Ventotene era il luogo dove alcuni imperatori decisero di esiliare donne appartenenti alle loro famiglie a seguito di una condotta ritenuta indegna. Nel periodo fascita, a cavallo tra il 1941 e il 1943, a Ventotene furono confinati gli antifascisti del calibro di Sandro Pertini e Bruno Longo: “Per un’Europa libera e unita. Progetto di Manifesto” fu opera di Altiero Spinelli, Ernesto Rossi, anche loro esiliati. Questo lavoro noto come “Il Manifesto di Ventotene”, è diventato uno dei testi cardine dell’Unione Europea, un documento che ha contribuito alla fondazione dell’Unione grazie ai principi di libertà e di pace. 

Storia cultura e natura

La Riserva Naturale Statale è stata una scelta nel segno della consapevolezza che l’area marina è qualcosa di estremamente prezioso e fragile, qualcosa che va difeso e preservato per farne una dimensione incontaminata, che possa essere ammirata nel massimo rispetto. L’antico porto romano, tra i Luoghi del Cuore FAI, rappresenta uno splendido esempio di come sia stato lavorato il tufo che caratterizza l’isola: il porto, infatti, è stato ricavato interamente scavando la roccia. La protezione naturale della parete e la creazione di depositi, rifugi, peschiere fanno di questo luogo qualcosa di unico. Furono i Borbone a restituire vitalità all’isola che, dopo la caduta dell’Impero Romano, era stata abbandonata. 

Meravigliosa destinazione turistica

Dai settecento residenti, la popolazione aumenta considerevolmente durante il periodo estivo, momento ideale per cogliere tutte le bellezze, naturalistiche e archeologiche, tra il porto romano, le cisterne per l’acqua e Villa Giulia, la lussuosa villa delle donne ribelli. La Riserva Naturale, che, come abbiamo accennato, comprende anche l’adiacente isola di Santo Stefano, è stata creata per proteggere la biodiversità marina e terrestre. Questa zona consente attività di immersioni e snorkeling, grazie alle acque cristalline e i fondali ricchi di fauna marina: una destinazione particolarmente gettonata dagli appassionati. Pur avendo una dimensione ridotta, Ventotene ha dei sentieri naturalistici che permettono di visitare questa piccola isola: andiamo a scoprire cosa regala questa terra e perché vale la pena conoscerla meglio. 

Lens esculenta

Le prime coltivazioni di lenticchia su Ventotene risalgono all’inizio del 1800, anche se è probabile che questo legume fosse già presente all’epoca dei romani, tanto che la nobile famiglia  dei Lentuli, pare aver preso il nome proprio da questa pianta. Già allora Galeno individuò i pregi delle lenticchie, virtù che oggi sappiamo apprezzare in toto. Le lenticchie risultano essere coltivate già nel 7.000 a.C. nell’Asia Sud Occidentale, ciò significa che questo legume ha accompagnato da sempre la dieta dell’uomo. Se Galeno ne individuò le qualità in chiave terapeutica, Catone illustrò come cucinarleNel dopoguerra la coltivazione di Lenticchie a Ventotene ebbe un forte calo, e si passò dai centocinquanta quintali annui che venivano esportati, ad una coltivazione di carattere familiare, tutto ciò a causa dello spopolamento dell’isola. Oggi questo prodotto sta conoscendo un nuovo successo, dovuto al forte interesse per alimenti che possano sostituire la carne.

Arca del Gusto

Slow Food lavora incessantemente per individuare i prodotti che rappresentano non solo un’eccellenza in fatto di qualità, ma che sono anche frutto della storia e della cultura del luogo, a testimonianza del passato che porta con sé tutta la tradizione. È un progetto in linea con i principi di biodiversità e sostenibilità di cui i legumi fanno parte per definizione. Riportare in auge un prodotto dimenticato, significa mettere in moto un sistema virtuoso che ci regala qualcosa di prezioso e contemporaneamente andiamo ad innescare un processo in cui il sistema naturale si riappropria dei suoi passati equilibri. È proprio questo sistema di tutela che fa la differenza oggi, perché significa prendersi veramente cura dell’ambiente che ci circonda, facendolo lavorare per esprimere al meglio tutto il suo potenziale. È anche questo tipo di impegno che fa di un posto una meravigliosa destinazione turistica, qualcosa che abbraccia a 360 gradi tutti gli aspetti di un territorio. 

Piccolo seme prezioso

I legumi rappresentano storia e tradizione nell’alimentazione umana, qualcosa che ha fatto parte un pò di tutte le popolazioni: in suolo Italiano sia gli Etruschi che i Romani ne facevano largo uso. Oggi le lenticchie rappresentano una scelta consapevole, e continuano a portare in tavola un enorme bagaglio fatto di qualità a livello nutrizionale, di impatto ambientale e grande di versatilità in cucina.

Una composizione ricca di nutrienti essenziali

Questi legumi sono ricchi di fibre, sia solubili che insolubili, che aiutano a migliorare la digestione, regolare i livelli di zucchero nel sangue e mantenere la sazietà. Le lenticchie sono una fonte eccellente di proteine vegetali, grazie ad una quota di circa 25-30%. Ottimo il contributo di vitamine del gruppo B, in particolare B1 (tiamina), B6 (piridossina) e acido folico (B9). Queste vitamine sono cruciali per il metabolismo energetico, la funzione cerebrale e la formazione dei globuli rossi; la vitamina K, invece, è importante per la coagulazione del sangue e la salute delle ossa. Tra i minerali annoveriamo il ferro, il magnesio, il potassio e lo zinco. Le lenticchie contengono anche vari composti antiossidanti come i polifenoli, che aiutano a combattere i radicali liberi e ridurre l’infiammazione nel corpo.

Versatilità in cucina

Le tipiche ricette italiane le vedono impiegate nelle zuppe, come contorno in accompagnamento al cotechino durante le festività come Capodanno o alle salsicce. Le lenticchie sono perfette per le insalate fredde, oppure come base per burger vegetariani. Negli ultimi tempi è molto utilizzata la farina di lenticchie, ottenuta dalla macinazione di lenticchie secche, una scelta nutriente che presenta il vantaggio di essere gluten free. La farina ha diversi impieghi, può essere utilizzata per la panificazione, per i dolci e anche per la pasta, dall’ottimo sapore e alto contenuto proteico.



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