Un viaggio tra i sapori delle 20 regioni italiane: ecco la (gustosissima) novità che arriva da Bologna
Bologna è pronta a stupire ancora una volta gli amanti della buona cucina e della cultura italiana con una novità decisamente irresistibile quanto gustosa. Il Grand Tour Italia, un parco tematico alimentare unico nel suo genere, sta per aprire i battenti sotto la guida esperta di Oscar Farinetti, fondatore di Eataly. Un nuovo progetto che promette e permette di viversi un’esperienza enogastronomica completa, un giro d’Italia tra forchetta e coltello, girando un po’ Per Caso tra le 20 regioni del Bel Paese e direttamente da un luogo solo, nel cuore dell’Emilia-Romagna. Col coinvolgimento speciale del nostro Patrizio Roversi, è una delle nuove tappe obbligate per chiunque abbia voglia di esplorare quel che di meglio l’Italia ha da offrire (in tavola). Non avete impegni, vero?
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Il Grand Tour Italia. Un effettivo viaggio enogastronomico da fare in giornata
Il Grand Tour Italia è un omaggio alla diversità culturale ed enogastronomica del nostro Bel Paese, ed è tutta racchiusa in un solo parco tematico. Il Grand Tour Italia sta a Bologna all’interno dell’area del Caab, a Via Paolo Canali, 8: è un parco che si estende sulla bellezza di 50.000 metri quadri di gusto per un percorso che si fa le 20 regioni italiane. Ogni regione è rappresentata da un proprio stand dove ci si tuffa in tradizioni, sapori e profumi a destra e a sinistra tipici delle osterie, sulle quali il parco punta un bel po’.
Ma non solo osterie: anche i mercati di prodotti regionali e le aree paesaggistiche promuovono il turismo e la cultura locale dello stand. Tra le innovazioni principali c’è proprio questo: rispetto ai progetti precedenti è stato eliminato il supermercato a favore dei mercati locali specificatamente dedicati. Qui si prendono i prodotti tipici da portare a casa per avere la materia prima diretta e autentica: questo al di fuori delle osterie che passano una continua rotazione dei menù ogni due mesi.
Ma giusto, parliamo un po’ dell’offerta: le osterie sono parte del tutto. In effetti ci sono 80 punti di interesse suddivisi così:
- 20 osterie tipiche che cambiano gestione e menù
- 20 aree di vendita con cibo, bevande e artigianato
- 20 aree didattiche sull’enogastronomia, storia, cultura e tradizioni
- 20 aree paesaggistiche dedicate alle regioni
e tante cose da fare. Da come potete vedere sul sito ufficiale non è solo una questione di degustazione: ci sono corsi gratuiti di educazione agroalimentare in collaborazione con partner del calibro di Slow Food e Coldiretti per capire e incuriosirsi su un sacco di cose. Ci sono anche corsi a pagamento di enogastronomia ed altre attività bellerrime nei vari laboratori ed eventi. Quelli di Slow Food ad esempio ne hanno uno per aiutare a fare la spesa in modo consapevole o un altri per imparare assaggiando, ci sono quelli dell’Associazione Italiana Sommelier (AIS) per esplorare il vino e capire qualcosa in più oltre a dire “che bono”, ma pure quello di Rossopomodoro che fa diventare pizzaiuoli per un giorno ma pure sfoglini per un giorno per scoprire i segreti della pizza napoletana. Tutte le esperienze le trovate toccando qui.
La scommessa di Oscar Farinetti
Oscar Farinetti, fondatore di Eataly e mente dietro il Grand Tour Italia, non ha mai nascosto le intemperie dietro al percorso. Anni di sfide, tra pandemia e altre criticità, si sono conclusi nella prossima apertura del 5 settembre 2024 per rilanciare con forza e determinazione un progetto che racconta in modo innovativo la biodiversità italiana. “Mi assumo la responsabilità di tutti gli errori” dichiara con trasparenza, paragonando il suo percorso a quello di Leonardo Da Vinci, che su 10 opere ne sbagliava 6. Il che, nella vita, è più che normale: una forma di umiltà molto rara nel business che è segno di una visione che guarda avanti.
L’obiettivo del Grand Tour Italia è di arrivare a un milione e mezzo di visitatori l’anno, ambizioso ma realistico, considerata l’offerta variegata ma autentica del parco. Rispetto alle aspettative iniziale di Fico Eataly World, la versione precedente del parco (Fabbrica Italiana Contadino), questo dovrebbe essere un buon tentativo di rebranding puntando di più sulla qualità dell’esperienza. Si spera che la collaborazione con le istituzioni locali, Coldiretti, Slow Food e la Scuola Holden (di Torino, che lavora su varie cose lì) e il supporto del Ministero del Turismo portino frutti, a lungo termine.
L’omaggio a Bologna e cos’altro c’è (oltre al nostro Patrizio)
Bologna gioca un ruolo di punta nel Grand Tour Italia. A inizio parco c’è una grossa area di benvenuto che accoglie dando un piccolo omaggio: rosette con la mortadella e un bicchiere di Lambrusco. Un benvenuto caloroso che celebra l’identità di Bologna: i portici della città sono sempre stati ospitali e il parco non può essere da meno, che infatti quei portici li richiama più volte nel perimetro del parco.
Il nostro Patrizio Roversi è il testimonial d’eccezione del Grand Tour Italia. Siamo entusiasti di farvi sapere come andrà, ma è evidente: il coinvolgimento di Patrizio è già un primo tassello che indica come il parco abbia intenzioni ben più serie. E data l’offerta è una destinazione turistica piena a tutto tondo, e un nuovo must dell’Emilia.
Ma cos’altro c’è al Grand Tour Italia? Una sala esposizioni dedicata a cibo e storia, giostre multimediali rinnovate, corsi gratuiti di educazione agroalimentare, una pista go-kart, la libreria I Capolavori offre grandi classici a prezzi accessibili. Accessibili è la parola d’ordine: quanto possibile, i prodotti del parco saranno accessibili per far scoprire l’Italia tutta.
L’ingresso sarà sempre gratuito: è aperto dal giovedì alla domenica, dalle 11 alle 23. E ultimo, ma non ultimo: per i primi giorni (dal 5 al 15 settembre) molti corsi sono gratuiti. Aff(r)ettatevi!