Tra il lago e la montagna, ecco dove il papa va in vacanza

Ivano Carpentieri, 05 Giu 2023
tra il lago e la montagna, ecco dove il papa va in vacanza

Nella magnifica cornice dei Castelli Romani, dove il Lago di Nemi e il Lago Albano sorprendono con i loro panorami, si trova la zona extraterritoriale delle Ville Pontificie di Castel Gandolfo.

Castel Gandolfo, uno dei Borghi più Belli d’Italia, è un piccolo borgo arroccato sul Lago Albano e fin dal Seicento è il luogo di delizia delle vacanze del papa. Ville, chiese, giardini e panorami spettacolari vi aspettano nel borgo del papa!

Un po’ di storia

La zona intorno al Lago Albano era da sempre abitata ma è solo in epoca romana che iniziamo ad essere presenti insediamenti stabili. Il luogo, grazie alla vicinanza con Roma e alla bellezza dei suoi paesaggi, era uno dei prediletti per gli ozi dei ricchi romani che iniziarono a costruire qui numerose ville e castelli. Si pensa infatti, che il nome del borgo con molta probabilità derivi dal castello che la famiglia genovese dei Gandolfi aveva costruito in questa zona nell’XI secolo.

Per quasi tutto il Medioevo, Castel Gandolfo fu sotto il dominio della famiglia Savelli, ma il 30 giugno 1596 fu pignorato da Papa Clemente VIII come risarcimento dei debiti di gioco che i Savelli avevano contratto con il papato. Inizia così un ricco periodo di cambiamenti e di lavori per ammodernare il piccolo borgo, che ben presto divenne uno dei luoghi di delizia dei papi e della curia romana.

Vengono costruiti nuovi palazzi e ampliati quelli già esistenti, si sistemano i giardini e le strade vengono ampliate e sistemate. Nel febbraio 1798 i soldati francesi entrano a Roma e nei territori dei Castelli Romani viene creata la Repubblica Albanense, ma ben presto il governo torna al papato, che lo tiene fino alla caduta dello Stato Pontificio il 20 settembre 1870 con la Breccia di Porta Pia. Sarà solo con i Patti Lateranensi del 1929 che il Palazzo Pontificio e le ville vicine, per un totale di 55 ettari, tornano ad essere nelle disponibilità del papa, restando comunque territori italiani ma godendo dell’extra territorialità.

Durante la Seconda Guerra Mondiale tutta la zona dei Castelli Romani subisce pesanti bombardamenti, e Castel Gandolfo non viene risparmiato. Negli anni seguenti, grazie anche alla presenza del papa durante i mesi estivi, Castel Gandolfo diventa una meta costante di turismo e ancora oggi è uno dei Borghi più Belli d’Italia. Una curiosità: il 23 novembre 1820 a Castel Gandolfo venne installata la prima cassetta postale del mondo, ancora oggi visibile in Piazza della Libertà.

La Collegiata di San Tommaso da Villanova

chiesa san tommaso da villanova

L’interno della Collegiata di San Tommaso da Villanova a Castel Gandolfo, progettata dal Bernini

Il cuore del borgo è senza dubbio Piazza della Libertà, centro nevralgico di Castel Gandolfo. Su questa piazza dalla forma rettangolare si affaccia, sullo sfondo e in posizione leggermente rialzata, il Palazzo Pontificio, mentre sulla destra troviamo il Municipio e a seguire la Collegiata di San Tommaso da Villanova del Bernini.

La Collegiata è uno degli edifici voluti da papa Alessandro VII nel XVII secolo, che affidò la costruzione di questo edificio religioso al suo architetto preferito, Gian Lorenzo Bernini. La costruzione della collegiata durò dal 1658 al 1661 e si trova, come il Palazzo Pontificio e i territori annessi, in zona extraterritoriale. Nelle intenzioni del papa doveva essere la cappella del Palazzo Pontificio e fu dedicata a San Tommaso da Villanova, canonizzato proprio nel 1658. La facciata, semplice ma di grande effetto, ha sulla sommità del timpano lo stemma di Papa Alessandro VII, mentre l’interno con pianta a croce greca, è caratterizzato dalla cupola e dal grande altare barocco. La cupola presenta 8 tondi in stucco con scene della vita del santo, mentre la grande pala con L’assunzione della Vergine dell’altare maggiore è opera di Pietro da Cortona, che insieme al Bernini è uno dei grande maestri dell’arte barocca.

A Castel Gandolfo, oltre alla splendida Collegiata, sono da vedere la Chiesa di Santa Maria Assunta, voluta da Papa Paolo V nel 1619 e la Chiesa della Madonna del Lago, un moderno edificio costruito nel 1977 su volere di Papa Paolo VI a ridosso delle rive del lago e con un’architettura che ricorda una vela di una barca.

Le Ville Pontificie

Il complesso delle Ville Pontificie occupa oltre 55 ettari di superficie e si trova nel centro di Castel Gandolfo, sul crinale che apre la vista sul Lago Albano. È costituito da una serie di ville e palazzi, da un osservatorio astronomico e da immensi giardini. Delle Ville Pontificie fanno parte il Palazzo Apostolico, Villa Cybo, Villa Barberini e i giardini pontifici.

Palazzo Pontificio

palazzo pontificio, castel gandolfo

Scorcio del Palazzo Pontificio e dei giardini di Castel Gandolfo. Sullo sfondo il Lago Albano e, in lontananza, Rocca di Papa con il suo Monte Cavo

Piazza della Libertà ha come fondale il Palazzo Pontificio, che fino al 2016 è stata la residenza estiva del papa ed oggi è un museo. L’edificio originale risale al 1628 e fu costruito su volere di papa Urbano VIII Barberini, colui che avviò la grande stagione della Roma barocca. Il progetto fu affidato a Carlo Maderno, che sui resti del Castello dei Gandolfi edificò l’elegante palazzo che ancora oggi vediamo.

Una volta varcato il portale d’ingresso ci troviamo nel Cortile Delle Udienze e da qui, attraverso lo Scalone d’Onore, saliamo al Piano Nobile, dove possiamo ammirare il Salone degli Svizzeri, la Sala dei Palafrenieri, la Sala dei Camerieri di Cappa e Spada e la Sala dei Bussolanti. Seguono la Sala del Trono e la Sala del Concistoro, che ci conducono alla Galleria di Benedetto XIV e alla Cappella di Urbano VIII. Siamo cosi giunti agli appartamenti privati del papa, che si articolano in una serie di stanze come l’anticamera, lo studio e la cappella privata, a cui segue l’appartamento del segretario di stato.

Le stanze sono tutte decorate o affrescate con opere dei maggiori artisti del XVII e del XVIII secolo, da ceramiche cinesi e da mobili d’epoca. Nell’ala nord del Palazzo Pontificio dal 1933 è ospitata la Specola Vaticana, ossia l’osservatorio astronomico, facilmente riconoscibile dalle due cupole che proteggono i telescopi.

Villa Cybo

All’inizio del XVIII secolo l’architetto papale Francesco Fontana decise di costruirsi una villa in cui risiedere proprio accanto al Palazzo Pontificio. Passata bene presto ai Cybo, da cui prende il nome, fu in seguito acquistata da papa Clemente XIV ed oggi ospita il Centro Mariapoli, un luogo dedicato all’accoglienza, allo studio e alla preghiera.

Villa Barberini

Villa Barberini fu costruita nel 1628 per Taddeo Barberini, nipote di papa Urbano VIII, da Gian Lorenzo Bernini, che restaurò e ampliò un vecchio casino di caccia, trasformandolo in una splendida villa con giardini. All’interno dei giardini si trovano i resti della Villa di Domiziano e tutto il complesso di Villa Barberini fu collegato al resto delle Ville Pontificie, tramite un cavalcavia, solamente nel 1929.

Giardini Pontifici

giardini pontifici

I Giardini del Palazzo Pontificio di Castel Gandolfo

Uno dei luoghi più affascinanti di tutto il complesso delle ville pontificie di Castel Gandolfo sono i giardini papali, che si estendo per oltre 50 ettari. Sono costituiti dai Giardini del Moro, i più antichi del complesso, e dai Giardini di Villa Barberini, sorti sui resti della Villa di Domiziano.

Tutti a tavola

porchetta di ariccia

Un tagliere con la gustosa e tipica Porchetta di Ariccia IGP

Non si può pensare ai Castelli Romani senza avere nella mente lei, la regina delle tavole romane ed emblema della convivialità: sua maestà la Porchetta di Ariccia. Cosa c’è di meglio di gustare, magari stando seduti in riva al Lago Albano, un panino con la porchetta?

Quella dei Castelli Romani è una cucina semplice e genuina, fatta con ingredienti locali e legati al territorio. Ottimi sono il pane di Genzano e quello di Lariano, ideali per la porchetta.
Tra i primi da provare sono le paste fresche condite con sugo di funghi o di carne, mentre tra i secondi l’abbacchio alla scottadito e le varie preparazione con carne di maiale sono un must. Tra i contorni, la cicoria ripassata e le erbe di campo sono l’accompagnamento ideale per la carne.

Per quando riguarda i dolci, immancabili sulle tavole dei Castelli Romani le ciambelline al vino, che devono essere inzuppate rigorosamente nel “vino de li Castelli”, oppure le ciambelle degli sposi, ricoperte di granella di zucchero e tipiche della vicina Rocca di Papa. Tra le eccellenze locali, da provare sono le saporitissime fragoline di Nemi.

Come arrivare

Castel Gandolfo è facilmente raggiungibile sia con i mezzi pubblici che con la macchina. In macchina occorre percorrere la SS7 Appia e, per chi proviene da nord prendere in località Due Ponti la SP 140 Marino – Due Santi fino a raggiungere il centro di Castel Gandolfo, mentre chi proviene da sud, dopo aver attraversato il centro abitato di Albano Laziale, deve percorrere per circa 2 chilometri la SP 216 Maremmana Inferiore III.

Chi invece desidera utilizzare il treno, sono due le stazioni ferroviarie a servizio del borgo dei Castelli Romani: la stazione di Castel Gandolfo e la stazione di Villetta, entrambe servite dai treni regionali della linea Roma Termini – Albano Laziale. Vicino anche l’Aeroporto G. Pastine di Ciampino, che dista dal centro cittadino solo 9 chilometri e che è servito da numerosi voli delle compagnie low cost.



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