Stairway to Heaven, ma i Led Zeppelin non c’entrano: lo sapevi che a Roma c’è l’unica scala che ti porta… in Paradiso?
Era il 5 marzo 1971 quando venne suonata per la prima volta Stairway to Heaven, 8 minuti e 2 secondi di brano destinati a riscrivere la storia della musica contemporanea. Da 53 anni, l’iconico brano dei Led Zeppelin è un simbolo del misticismo, dell’eternità e delle emozioni che le 7 note trasmettono. Sì, ma cosa c’entrano Jimmy Page, Robert Plant e il mondo dei viaggi? Apparentemente poco, se non fosse per un dettaglio che risiede nella traduzione del loro titolo più celebre. Scala del Paradiso, che non è solo un concetto biblico espresso nella Genesi, ma un luogo vero e proprio. Per visitarlo, neanche a dirlo, dobbiamo fare un “salto” a Roma. Dove? Continua a leggere per scoprirlo.
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La Scala del Paradiso si trova nel cuore monumentale di Roma
La Cappella di Sant’Alessio con la celebre “Scala del Paradiso” – Di Merulana – Opera propria, CC BY-SA 4.0, Collegamento
Tutti conoscono la storia della Scala Santa, quella che – secondo la tradizione cristiana – venne salita da Gesù per essere interrogato da Ponzio Pilato. Situata nei pressi della Basilica di San Giovanni in Laterano, è uno dei luoghi di pellegrinaggio più visitati di Roma che viene percorsa in ginocchio in ricordo del sacrificio di Cristo. Curiosamente, però, non è l’unica scala dal significato religioso che si trova nella Capitale.
Infatti, tra i luoghi simbolo di Roma di cui, in realtà, molti non hanno mai sentito parlare, c’è una basilica che sorprende sia per la sua antichissima storia e sia per una particolare tradizione, con i contorni di una leggenda, di quelle che nell’Urbe se ne trovano a iosa. All’interno della Basilica dei Santi Bonifacio e Alessio sull’Aventino, infatti, secondo gli storici sarebbe conservata la scala del Paradiso, ovvero quella che servì a sant’Alessio ad ascendere al cielo. La scala di Sant’Alessio è un pezzo di una scala lignea sospesa in aria e custodita all’interno di una struttura dorata, con un profondo simbolismo religioso.
Per l’agiografia, Sant’Alessio di Roma, vissuto a cavallo tra IV e V secolo, era un patrizio romano che fuggì da un matrimonio combinato, viaggiò per l’Oriente aiutando i poveri, visse nel sottoscala del palazzo di famiglia per 17 anni dopo aver dedicato la sua vita all’aiuto dei poveri. È anche diffusa la leggenda secondo la quale, con questa scala, Sant’Alessio sarebbe salito fino alla gloria del Paradiso.
Scoprendo la Basilica dei Santi Bonifacio e Alessio
L’interno della Basilica dei Santi Bonifacio e Alessio a Roma, con il suo imponente aspetto rinascimentale
La Basilica dei Santi Bonifacio e Alessio è una delle chiese più antiche di Roma, situata sull’Aventino (Piazza di Sant’Alessio, 23). Fu costruita tra il IV e il V secolo, originariamente dedicata a San Bonifacio, martire cristiano, giunto alla conversione dopo una vita di agi e dissolutezze. Nel IX secolo, la chiesa fu dedicata anche a Sant’Alessio, un giovane romano che, dopo aver rifiutato l’eredità paterna, si travestì da mendicante e visse per vent’anni lontano dalla famiglia di origine. La storia di Sant’Alessio è raccontata nel “Liber Pontificalis“, un’opera del VI secolo, e fu molto popolare nel Medioevo.
La basilica subì numerosi restauri e rifacimenti nel corso dei secoli. Il più importante fu quello del XVIII secolo, opera di Tommaso De Marchis, che diede alla chiesa l’aspetto attuale. La facciata, in stile rinascimentale, è caratterizzata da un portico con tre arcate e da un timpano triangolare. Con le dovute proporzioni, ricorda quella della Basilica di Santa Maria Maggiore, mentre il campanile con le bifore segue uno schema particolarmente in voga durante il Medioevo e di cui esempi simili si conservano nel Lazio e in molte città del Centro Italia.
L’interno della basilica è a tre navate, divise da colonne di granito. Il soffitto della navata centrale è decorato con affreschi di Michele Ottaviani, risalenti al XIX secolo. Nella basilica sono custodite le reliquie dei santi Bonifacio e Alessio. La tomba di Sant’Alessio si trova sotto l’altare maggiore, mentre le reliquie di San Bonifacio sono conservate in un’urna di vetro posta nella navata destra.