Mariarita Persichetti, 06 Dic 2024

Castellfollit de la Roca, piccolo borgo catalano tra i più suggestivi della Spagna e immerso nel Parco naturale della zona vulcanica della Garrotxa, dista solo 40 km da Girona e circa 120 km da Barcellona. Il nucleo abitativo medievale è sorto su una falesia basaltica che si è formata migliaia di anni fa per la sovrapposizione di due colate laviche e si sviluppa ancora oggi su una fascia lunga meno di un chilometro e larga 50 metri, a strapiombo sulla valle dei fiumi Fluvià e Toronell. Nonostante il borgo conti meno di mille abitanti, ogni anno sono moltissimi i turisti che lo visitano per gli scorci pazzeschi, la natura rigogliosa e per intraprendere le escursioni nel parco naturale che lo circonda.

Cosa vedere a Castellfollit de la Roca

castellfollit de la roca

Non si hanno notizie certe sull’origine del pittoresco villaggio catalano, che potremmo paragonare per caratteristiche e bellezza alla nostra Civita di Bagnoregio. Si dice che nel 1096 sulla roccia basaltica sorgesse un castello, ma secondo alcune fonti si tratterebbe di un errore di interpretazione e che il toponimo “Castellfollit de la Roca” derivi dalla forma della roccia stessa, che da lontano ha le sembianze di una fortezza. Ciò che è certo è che oggi, le suggestive case in mattoni di pietra costruite a strapiombo, rappresentano uno degli scorci più fotografati della Catalogna e dell’intera Spagna.

Il saliscendi di viuzze strette si intreccia per poi aprirsi su piazze panoramiche, come Plaza de Josep Pla, un belvedere naturale sulla valle, sul Parco vulcanico della Garrotxa e sulle montagne. Il principale edificio religioso, con un campanile risalente al XIII secolo, è la Chiesa di Sant Salvador. Nonostante i danni subiti durante i terremoti che si sono susseguiti nella storia (specie quello del XV secolo), resiste ancora oggi ed è il monumento più iconico dell’intero borgo. La facciata della chiesa, nota tra gli abitanti come “chiesa vecchia”, è in pietra e si integra alla perfezione con il resto del paesaggio.

A pochi metri da Sant Salvador si trova il Museo dell’Embotit (Museo della Salumeria), dedicato alla tradizione salumiera catalana. Un’ esposizione completa dei vari strumenti e macchinari utilizzati per produrre insaccati, oltre che di fotografie d’epoca e video che illustrano le pratiche di macellazione domestica.

Da non perdere, poi, il Museo del Vietnam, nato per volontà di Martì de Miquels, collezionista catalano che ha dedicato parte della sua vita alla raccolta di oggetti legati al conflitto, come uniformi, foto, ritagli di giornale e persino frammenti di aerei americani, allo scopo di sensibilizzare il pubblico sugli orrori della guerra.

In Plaza Sant Roc sorge la Torre dell’Orologio, celebre perché le ore 4 sono contrassegnate con il simbolo “IIII” anziché con il corretto numero romano IV, convenzione molto comune in passato.

Un paese da scoprire dentro e fuori

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Oltre al profilo unico del borgo, che sembra quasi mistico e surreale considerato lo strapiombo su cui sorge, quello che attira la maggior parte dei turisti a Castellfollit de la Roca è la storia geologica. Il Parco naturale della zona vulcanica della Garrotxa racchiude oltre 40 coni vulcanici inattivi (l’ultima eruzione risale a più di 11.000 anni fa) e oltre 20 flussi di lava basaltica, che testimoniano la rilevanza dell’attività sismica regionale. Nonostante l’origine vulcanica, nel parco crescono più di mille specie vegetali, tra cui boschi di lecci, querce e faggi, e la fauna vanta la presenza di cinghiali, gatti selvatici, falchi pellegrini.

Per ammirare al meglio la valle, si può percorrere il sentiero della scogliera basaltica, lungo circa 2 km, che parte da Plaça de Catalunya a Castellfollit e attraversa il ponte sul fiume Fluvià, da cui si gode di una splendida vista sul borgo.

Tra le escursioni più suggestive nei dintorni di Castellfollit de la Roca, è da segnalare quella nella Fageda d’en Jordà, faggeta cresciuta su una colata lavica che dà il meglio di sé soprattutto nel periodo autunnale, quando il contrasto tra il terreno scuro e i colori accesi del foliage diventa estremo. Nel percorso delle tre colate laviche, oltre ad ammirare le colate laviche che hanno modellato la regione, è possibile visitare una chiesa romanica e il ponte di Sant Joan les Fonts, un piccolo borgo a pochi minuti di macchina da Castellfollit.

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Gli appassionati di natura e geologia non si lasceranno sfuggire l’opportunità di raggiungere il cratere del Volcà de Santa Margarida a Santa Pau, dove sorge oggi l’eremo di Santa Margherita, una piccola chiesa romanica distrutta dal terremoto del 1427 e ricostruita nel 1865.

Che siate appassionati di geologia, amanti della natura o viaggiatori in cerca di scorci da cartolina, questo piccolo borgo e la Garrotxa – destinazioni imperdibili se si visita la Catalogna – vi faranno scoprire un lato autentico e meno turistico della Spagna.



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